Disclaimers: Saiyuki e i suoi personaggi appartengono a Minekura-sensei ed alla Ichijinsha.
Siamo
in Saiyuki
Giaden, nel terzo volume: la quiete prima della tempesta,
così ho sempre
pensato a questo momento, quando Tenpou e Kenren sono affacciati alla
finestra
prima di darsi alla fuga con Konzen e Goku. Uno dei momenti
più alti e poetici
di tutto il manga, al quale ho voluto dedicare questa piccola flashfic.
PURCHE’
TI RICORDI
Sareste
portati a
pensare che la vita di un dio immortale sia piena di ricordi, che essi
siano
talmente tanti da non poter essere contenuti nei volumi di una
enciclopedia e
che alla fine si sovrappongano l’un l’altro fino a
confondersi in una
sensazione vaga ed insapore, persa nella notte dei tempi.
Per
Tenpou e Kenren,
invece, non è così.
Mentre
fumano quella
che potrebbe essere la loro ultima sigaretta insieme, sanno che i
ricordi che
posseggono sono pochi rispetto a quelli di altri dei, ma ciascuno di
essi è
chiaro e limpido nella loro mente, possiede i colori brillanti di una
fotografia appena scattata, ha il sapore corposo del wasabi o di una
grigliata
di carne ed il suono vibrante di una chitarra elettrica.
Ciascuno
di essi
racchiude il senso di una vita vissuta appieno.
Spalla
a spalla,
immersi nelle volute azzurrine di fumo e nel silenzio irreale che
scandisce
l’avvicinarsi del termine dell’ultimatum, ognuno
rivive i propri, di ricordi. Se
fosse data loro la possibilità di sbirciare l’uno
nei pensieri dell’altro, si
stupirebbero di quanto sono simili.
O
forse no. Quasi di
sicuro no.
Perché
Tenpou e Kenren
lo sanno. Non se lo sono mai confidato apertamente, ma sanno che gli
unici
momenti degni di essere ricordati sono gli stessi e riguardano le loro
vite
dopo che si sono conosciuti; prima tutto era stucchevole, falso,
ipocrita e
tremendamente noioso, di sicuro non degno di essere ricordato.
Dopo
che si conobbero
il mondo che li circondava restò stucchevole, falso,
ipocrita e tremendamente
noioso, ma loro due scoprirono il piacere della reciproca compagnia,
del fumare
una sigaretta insieme, dell’abbandonare furtivamente un
banchetto ufficiale e
scendere sulla Terra ad ammirare i ciliegi in fiore bevendo un buon
sakè, del
riordinare il caos perenne nel’ufficio di Tenpou, o
semplicemente di un
pomeriggio di quiete a leggere un libro.
Il
mondo di loro due è
cambiato, è più colorato, più vivace,
più bello di quanto la non-esistenza
degli ipocriti che li circondano potrà mai essere.
Se
chiedeste loro di
scegliere il migliore dei ricordi, probabilmente non vi risponderebbero
o vi
direbbero che non c'è.
Sicuramente
voi li
guardereste con scetticismo, ed insistereste: deve esserci per forza un
ricordo
migliore degli altri!
Ma
loro si
guarderebbero in faccia, Tenpou abbasserebbe gli occhi scuotendo appena
la
testa con fare garbato, mentre Kenren scoppierebbe in una risata
squillante da
bambino e direbbe che voi non capite.
E,
sapete? Avrebbe
ragione. Da quando si sono conosciuti, da quando hanno illuminato le
rispettive
esistenze con la presenza dell'altro, non esiste un ricordo
più bello degli
altri: ciascuno di essi è prezioso. Sono tutti unici,
davvero, quindi che senso
avrebbe sceglierne uno solo?
E,
non temete, quei
ricordi resteranno indelebili, anche se dovessero trascorrere mille
anni e
cento nuove incarnazioni.
“Purché
ti ricordi di
me, qualsiasi aneddoto va bene.” (*)
FINE
(*)
Frase presa
direttamente dal manga.