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Autore: DarkRozan    18/04/2012    1 recensioni
ATTENZIONE contiene riferimenti e spoiler su Lost Canvas
Si desta una nuova minaccia per Atena ed il mondo intero, e i cavalieri d'oro sono chiamati a rispondere a nuovi nemici. Ma uno di loro, Milo di Scorpio, dovrà fare i conti col suo passato e dalle sue decisioni dipenderà il destino del mondo.
Prima fanfic che scrivo, spero vi piaccia
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Scorpion Milo, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Milo osservava divertito la scena di fronte a sé. Si trovava nell’arena dello zodiaco, circondato da decine di guerrieri, sacerdoti e cavalieri giunti in quel luogo per godersi lo spettacolo. Una leggera brezza soffiava da est scompigliando i lunghi capelli dello Scorpione dorato. Di fronte a lui si ergeva fiero il suo sfidante, munito di armatura da addestramento e di una gran dose di spavalderia. Forse non sapeva chi stava per combattere o forse se ne infischiava. A Milo poco importava. L’unica cosa importante era che ora, dopo essere stato trascinato agli inferi a combattere Hades e gli Specter, dopo aver sacrificato la vita sulla soglia dei Campi Elisi, dopo essere stato finalmente riportato alla cara e preziosa vita, poteva tornare ed essere quello che era, il Cavaliere d’oro dello Scorpione, custode dell’ottava casa. Poteva tornare a combattere. I suoi occhi attenti non perdevano di vista il giovane sfidante, studiandone ogni singolo movimento come un leone in procinto di azzannare una gazzella nella savana, sempre con il suo solito ironico e provocatorio sorriso dipinto sul volto. Finalmente il grande sacerdote Shion fece la sua comparsa e si mise in piedi in cima all’arena.

<< Benvenuti a tutti voi, coraggiosi cavalieri del Grande Tempio>> cominciò il Gran Sacerdote, ringraziando tutti i presenti di essere giunti per l’avvenimento e prolungandosi in un grande discorso che sembrava interessare tutti… tranne il poco paziente Scorpione dorato, che iniziò a sbuffare e a muoversi nervosamente per l’arena “ Quante parole” pensava tra sé e sé “quando si inizia a combattere?”

“Resta calmo Milo” disse una voce nella sua testa “sai bene che questo scontro non deve essere mortale”

“si lo so Shaka è inutile che me lo ricordi” rispose innervosito “ è tutta la mattina che mi esasperate voi tutti. Adesso non posso neanche pensare senza ritrovarmi un cavaliere d’oro nella MIA testa a suggerirmi continuamente cosa fare e cosa non fare. Non sono mica un bambino, posso controllarmi”

Udì il cavaliere della Vergine ridere debolmente “Lo so bene, voglio solo non correre rischi.”

“se posso intromettermi” disse una seconda voce

“Saga non cominciare anche tu per favore. Datemi un attimo di tregua.” Rispose l’esasperato Scorpione cominciando a citare a memoria la frase che si sentiva dire continuamente dal mattino precedente “ Lui è un importante cavaliere di Apollo che è venuto al Santuario come ambasciatore per proporre una pace possibilmente duratura e che essendo curioso di saggiare la forza di un Cavaliere D’oro ha scelto ME come suo sfidante in uno scontro assolutamente amichevole, che non finirà con uno spargimento di sangue. QUINDI ORA LASCIATEMI IN PACE TUTTI QUANTI! O provvederò io stesso a tapparvi quelle bocche” ringhiò minaccioso nella sua mente lo scorpione mostrando verso i suoi compagni seduti poco distanti il suo aculeo cremisi. “molto bene” sentenziò Saga molto più tranquillo “Buon combattimento, cerca di non uscirne troppo malconcio” Milo si voltò e sorrise. Era bello riaverli tutti quanti, di nuovo uniti, di nuovo Cavalieri.

Si voltò ancora verso il suo avversario. La sua armatura era lucente, color avorio e finemente levigata, bracciali e schinieri avevano una forma uniforme e si adattavano perfettamente al corpo massiccio del Cavaliere di Apollo, ricoprendone braccia e gambe interamente; Il pettorale era piuttosto spesso a quanto poteva vedere, con al centro una piccola gemma color zaffiro che mandava un luccichio invitante. Infine l’elmo era una semplice corona che cadeva sulla fronte leggermente sopra le sopracciglia.

Milo dovette ammettere che mai in tutta la sua vita aveva visto un’armatura simile, e moriva dalla voglia di scoprire se fosse resistente quanto bella.

< Cavalieri, Milo dello Scorpione Custode dell’ottava casa  e Andur di Atria del Triangolo Australe> li chiamò Shion con voce autoritaria < siete pronti alla lotta?> i due si fissarono un solo istante, poi si voltarono all’unisono verso il Grande Sacerdote inchinandosi in segno di rispetto < Sì, lo siamo> dopodiché si posizionarono alle estremità dell’arena, lo sguardo serio i muscoli tesi, i loro cosmi pronti ad esplodere in caso di bisogno. Milo avvertì il potere dell’avversario. Possedeva un cosmo potente, senza dubbio pari al suo. Un gran sorriso si dipinse sul suo volto. “ Sarà divertente” si disse. Poi si lanciò all’attacco svelto e rapido come sempre, pregustando la tanto sperata Battaglia

 

 

 

  
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