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Autore: SelkieTeller    18/04/2012    1 recensioni
Questa breve narrazione nasce da un compito assegnato anni fa al liceo. Essendo un Linguistico, mi chiesero di scrivere una breve storia in spagnolo e così feci: mi buttai sulle sensazioni di un uomo che si trova a vivere una notte artica in compagnia dei suoi cani, dell'aurora boreale, dei lupi e del Grande Nord.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FRATELLI PER UNA NOTTE

Quando alzai lo sguardo al cielo, mi accorsi che la notte stava arrivando: le prime stelle iniziavano a brillare in quel cielo tinto di viola e azzurro; un’aria gelida iniziava ad invadere quei paesaggi ostili. Accesi il fuoco e mi preparai a passare una lunga notte lì, tra la natura incontaminata e selvatica della terra dei lupi: l’Alaska.

Per fortuna ero già arrivato al mio rifugio ed avevo avvisato la mia comitiva che stava in paese. Non ero preoccupato perché con me c’erano i miei migliori amici, IRON e SYLVER, un pastore tedesco e un husky. Non mi trovavo molto distante dal centro abitato, così avevo deciso di partire senza la slitta e tutti gli altri cani.

Mentre il buio avvolgeva col suo manto silenzioso ogni cosa e il gelo penetrava in ogni anima, io stavo con i miei amici davanti al camino a riscaldarmi e a giocare. Non avevo mai passato una notte così –solo in mezzo alla natura e ciò che mi sorprese fu che non ero affatto terrorizzato da ciò che circondava la mia baita, il mio mondo. Forse perché mi sentivo protetto dai miei cani e, nello stesso tempo, in loro compagnia…

A mezzanotte ci addormentammo vicini, sul divano, sempre davanti al camino: mi piaceva tanto coricarmi con i miei amici, sentire il loro respiro, il calore del loro pelo, essere una cosa unica.

Non c’era la luna piena, ne ero sicuro, allora perché venni svegliato da alcuni ululati? Iron e Sylver corsero vicino alla finestra stando attenti ad ogni minimo rumore; io mi alzai, presi il fucile e mi avvicinai alla finestra: non c’era nessuno. In quei cinque minuti eravamo solo noi, noi e il mistero del bosco: quegli ululati sempre più frequenti dei quali, però, non capivamo nulla. Quello che mi sorprese fu che quei lamenti –che sembravano canti malinconici aumentavano sempre più; i miei cani stavano attenti e anch’essi erano agitati.

La magia della notte arrivò al culmine: mentre ero immerso in quella melodia selvatica e notturna, fui sorpreso da qualcosa di più singolare della luna: raggi di luce multicolore che ondulavano come  fosse una danza universale, le stelle sempre più lucenti… Una danza del cielo: l’aurora boreale.

Adesso potevo avvertire anch’io quello che sentivano i lupi, un’esperienza unica al mondo, la magia della natura che si fa ammirare solo da particolari esseri viventi. Di sicuro fui molto orgoglioso di partecipare a quello spettacolo.

Il giorno dopo mi alzai vicino la finestra, vicino ad Iron e Sylver: dal divano ci eravamo andati ad addormentare vicino alla finestra! E Perché? Per rimanere uniti con la natura.

Dopo aver spento il fuoco, siamo usciti e tornati a casa.

Chissà, anch’io, come i miei cani, sentivo un odore e una presenza familiare: i nostri “fratelli per una notte”.

  
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