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Autore: LiberTea    18/04/2012    9 recensioni
"London Bridge is fallin down"
Doveva scappare. Doveva nascondersi. Lui si stava avvicinando, lo sentiva dietro di lei, mentre canticchiava quella nenia per bambini. Ma in modo così lugubre da farle accaponare la pelle.
Genere: Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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My sweetie pie.

"London Bridge is fallin down, fallin down, fallin down"
La ragazza correva, correva quanto più velocemente potesse, quanto più i tacchi alti che indossava glielo concedessero.
"London Bridge is fallin down"
Doveva scappare. Doveva nascondersi. Lui si stava avvicinando, lo sentiva dietro di lei, mentre canticchiava quella nenia per bambini. Ma in modo così lugubre da farle accaponare la pelle.
"My fair lady
~"
La nebbia e l'umidità le penetravano nelle ossa. Ma non era certo il freddo a farla tremare.
Mai le strade di Londra le erano sembrate tanto buie e solitarie. In lontananza udì il vecchio Big Ben rintoccare la mezzanotte.
"How will we build it up, build it up, build it up?"
Voltò a destra, poi a sinistra, poi nuovamente a destra. Tentava di despistarlo, ma non ce la faceva, sapeva di non potercela fare. Lui era troppo veloce, troppo furbo.
"How will we build it up?"
Urlò con tutta la voce che aveva, chiamò disperatamente aiuto. Ma non c'era nessuno che la potesse soccorrere.
"My fair lady
~"
Una pioggerellina leggera aveva cominciato a cadere, rendendo il selciato molto bagnato. E scivoloso.
Senza nemmeno rendersene conto, rovinò a terra. Il dolore che avvertì alle ginocchia e ai gomiti, che il vestitino da sera che indossava lasciava scoperti, fu terribile.
"Build it up with pins and needles, pins and needles, pins and needles"
La forza della disperazione e l'istinto di sopravvivenza la fecero alzare nonostante tutto. Percorse qualche metro, prima di accorgersi di essere in un vicolo cieco. Senza via di fuga.
"Build it up with pins and needles"
Era finita. Tremante, con le lacrime agli occhi, si accasciò a terra.
E infine si voltò verso il suo inseguitore.
"My fair lady
~"
Eccolo. Era lì, in piedi, a meno di un metro da lei.
Un ragazzo sulla ventina, non molto alto o robusto.
Indossava un improbabile cardigan lilla, un papillon celeste e dei pantaloni aderenti color crema.
Capelli biondi, chiarissimi, scompigliati e bagnati dalla pioggia.
Sotto folte sopracciglia, occhi azzurri come il ghiaccio, ilari, folli.
Nelle mani stringeva un grosso coltello. Quando la vide, la ragazza fu scossa da un nuovo moto di terrore, e prese a tremare ancor più convulsamente, singhiozzando.
Lui se ne accorse, e le sorrise dolcemente: "Non devi avere paura, pasticcino"
"Vattene via!", pigolò lei con un filo di voce.
Lui scosse la testa: "Non posso. Sei troppo gustosa"
"Gu-Gustosa?", chiese lei con voce rotta.
"Gustosa", ripetè lui con un luccichio di pazzia negli occhi.
"Sono certo", riprese poi avvicinandosi, "che sarai all'altezza della mia meat pie"
La ragazza ebbe un conato di vomito.
"N-no, ti prego..." mormorò, ormai in preda al più puro moto d'orrore.
Lui impugnò il coltello, e si chinò su di lei.
"Scusa, pasticcino, starei qui a parlare con te, davvero. Ma vedi, odio la pioggia"
La lama affondò. Un urlo soffocato. Sangue, tanto sangue. Il dolce sorriso del biondo. "Bye bye, pasticcino".Poi più nulla.

***

Arthur prese una sorsata di tea.
Era proprio una bella giornata. Il sole filtrava dalle tendine rosa del suo salotto, illuminando la stanza.
Dopo la pioggia della notte prima, chi si sarebbe aspettato una giornata di sole?
"Il tempo in Inghilterra è proprio birichino", disse tra sè sorridendo.
Posò la tazzina che stringeva tra le mani sul tavolino davanti a sè, e si mise più comodo sul divano rosa sul quale era seduto.
Guardò l'orologio a pendolo nell'angolo della stanza: un minuto alle cinque.
Sarebbe arrivato tra poco. Esattamente tra qualche secondo.
Chiuse gli occhi e contò mentalmente: "Cinque, quattro, tre, due, uno..."
Il campanello suonò.
Arthur emise un risolino divertito. Quel ragazzo era sempre così puntuale!
"Entra, sciocchino!", gridò.
Udì la porta che si apriva e si richiudeva con un tonfo, dei passi pesanti sul pavimento e infine lo vide fare capolino nella stanza.
Un uomo alto, robusto, abbronzato, dai capelli castani. Indossava una giacca di pelle sopra una t-shirt bianca, dei jeans strappati e degli alti anfibi. Gli occhi erano nascosti dietro un paio di occhiali scuri, ma Arthur sapeva che erano di un magnetico rosso porpora.
E, oh, era completamente sporco di sangue da capo a piedi.
"Ciao, zuccherino!", cinguettò solare il padrone di casa andandogli incontro.
"Non chiamarmi così, cazzo! Quante volte te lo detto, eh?!", fece l'altro con un tono talmente scontroso che avrebbe fatto spaventare chiunque. Chiunque ma non Arthur.
"E come ti dovrei chiamare, zuccherino?"
"Alfred! E' il mio fottutissimo nome!"
Arthur lo guardò con occhi da cucciolo, per poi alzarsi in punta di piedi per schioccargli un bacio a fior di labbra. Essere più bassino di Alfred non gli aveva mai creato problemi, anzi, la trovava una cosa molto tenera.
"Come vuoi Alfie
~"
L'altro ringhiò a sentire storpiato il suo nome, ma non aggiunse niente.
"Vieni" aggiunse poi Arthur "prendi una tazza di tea anche tu".
Detto questo lo prese per mano e lo accompagnò fino al divano come fosse un bambino e non un ragazzone sporco di sangue alto un metro e ottanta.
Entrambi si sedettero, e Arthur porse una tazza di tea al suo ospite, che ne bevve una sorsata. Subito il suo viso si contorse in un'espressione disgustata, e disse: "Questa robaccia fa schifo come sempre"
Arthur scrollò le spalle: "Ma alla fine lo bevi sempre, per farmi piacere"
L'altro ringhiò nuovamente: "Non lo faccio per fare piacere a te, stronzetto!"
Il padrone di casa rise divertito e, mentre lanciava un'occhiata ad Alfred, sembrò notare solo allora che il ragazzo era completamente coperto di sangue.
"Oh, tesoro mio!", esclamò, "Che ti è successo?"
"Sono andato in sala giochi, e uno sfigato mi ha rotto lo specchietto della moto. Quindi io ho rotto lui", rispose l'ospite come se fosse ovvio.
"E ora lui dov'è?"
"Nel Tamigi"
Arthur arricciò il nasino lentigginoso, come spesso accadeva quando rifletteva. Alfred era molto irascibile, ed era stato in galera molte volte, quando viveva ancora negli USA, per aver fatto fuori diverse persone. Ma era evaso ogni volta.
La polizia lo aveva definito 'pericolo per la società'. Ad Arthur piaceva quel soprannome, e trovava molto romantico il fatto che chiamassero così anche lui.
Sorrise radioso: "Sono contento che tu abbia avuto una giornata interessante, tesoro! Però sai, potevi cambiarti prima di venire qui: mi stai imbrattando tutto il divano di sangue"
"Magari è la volta che lo cambi, questo cazzo di divano!"
"Non ti piace?"
"E' rosa. Come il tappeto, e le tende, e i mobili, e tutta questa fottuta casa! Persino tu sei sempre vestito di quel maledetto rosa!"
"Non ti piace, caro? Peccato, a me tanto. E' un colore così grazioso"
Ennesimo ringhio da parte di Alfred.
Arthur invece sorrise dolcemente e si accoccolò al suo fianco.
"Che cazzo fai?", chiese brusco l'altro a quel gesto.
"Non vuoi?"
"Non ho detto questo. Ma dopo non venirti a lamentare se poi non riesci a lavar via il sangue dal tuo prezioso maglioncino"
L'altro rise e si strinse di più a lui. "Non è un problema. Voglio solo un po' di coccole, Alfie
~"
Alfred sbuffò, ma gli avvolse comunque un braccio intorno alle spalle.
"Rimani per cena, vero?", gli chiese Arthur.
"Non oso nemmeno immaginare cosa diavolo hai cucinato.", rispose Alfred.
L'altro fece una risatina divertita, poi disse: "Tranquillo, amore. Ti ho cucinato una cenetta deliziosa, scommetto che ti piacerà!"
"Uhm? Cosa hai preparato?"
"Meat pie"

Angolo di Coconut:
Perchè si, avere un angolo è una cosa che ho sempre sognato.
Comunque sia. Questa è la prima fanfiction che pubblico e ho il terrore di aver sbagliato tutto (infatti ho azzardato tanto solo perchè qualcuno mi ha obbligato, vero Sil?).
Noticina: ovviamente Arthur e Alfred sono volutamente OOC (anche nell'aspetto) perchè si tratta delle versioni 2P, gli opposti 'cattivi' dei personaggi normali.
Penso di aver detto tutto...poi bho, se vi va magari lasciate una recensioncina, ok? :3

 
   
 
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