Oramai non ho più la forza nemmeno per leggere queste poche righe quindi leggetele voi per me. Il ricordo perduto dei miei compagni mi darà conforto durante il mio viaggio verso l'inferno.
In
molti vanno via, un manipolo resta, uno soltanto si guarda indietro
chiedendosi
curioso per quale motivo avrebbe dovuto guardare nel proprio animo
E mentre altri compagni si ritrovavano a pagare il prezzo del proprio
cognome
con la vita , Paolo rimase nelle latrine tremante a fissare i liberi
uccelli ed
il gironzolante Mauro sognando di divenire un giorno uno di loro.
E’ passato più di un mese dal termine dei loro
supplizi, ed oggi come allora
non è la paura a governarli ma l’irrequietezza,
una cresciuta percezione delle
cose: un incontestualizzato Improta spuntava affannato
all’orizzonte mentre la
brezza di un mare lontano ed agognato baciava di fresco il sudore sulle
loro
fronti.
La campanella suona e adesso finalmente si ritrova a guardare negli
occhi i
commissari.
Il cappello non era richiesto, gli limitava la visuale e lui deve
rivedere le 3
prove;
la tesina era pesante, le 10 pagine dedicate a fisica fanno arrapare il
Calcagni che però rimane imperscrutabile.
Non fa in tempo a sedersi che lo screzio generale si abbatte su di lui;
in
campo aperto la forza di noi studenti non vale più nulla.
Le domande riecheggiavano da tutti i fronti! Il cacacazzi di Nietzche
si era
rimaterializzato come domanda connessa alla sua tesina, non si sa come!
Quella
di latino come una furia non trovava attimo di esitazione e gli
lanciava contro
1000 Senechi, Plini e Petroni! La scardillo sfogò le sue
frustrazioni di
professoressa di arte smentendo interi libri che vigorosamente erano
stati
scritti! Mentre un calcagni impazzito richiedeva di dimostrare le
formule per
cui Lorentz si tagliò le vene eoni addietro.
Il candidato fu preso da uno svenimento scoprendo la gola ai lupi che
aveva
attorno… cosa ne sarebbe stato della sua spoglia, della sua
media del 6.7, del
cosmo, della società ora che si trovava sull’orlo
del baratro...
E quegli assassini non tergiversavano sommergendolo di crudeli domande
su
autori di cui ignorava persino l’esistenza: ma chi cazzo era
SABA!!!
E mentre gli occhi gli si spegnevano intravide lo Spaziani ormai canuto
di
capelli….
”Paolo…è stato un onore farmi steccare
il tuo stesso anno”
“è…stato un onore….ripetere
l’anno al fianco del tuo”
E barcollante vide tutti i suoi compagni di viaggio ormai privi di
forze.
Vide il cadavere di Kenzo che dava banchetto agli avvoltoi, vide Ricci
che
ormai contava solo sui suoi spartiti scritti in una notte di furore per
ammaliare la commissione. Vide le menti supreme con le quali aveva
condiviso i
2 per cinque anni cadere una dopo l’altra.
Ma non desistette, e prima che una pioggia di screzi potesse ghermirlo
urlò più
che poteva gli argomenti della sua tesina, l’unica cosa che
aveva studiato
“E=MC2!!!!!!!!!!!!”
il suo urlo è prolungato e intenso, e per un istante gli
parve di avvertire
alle sue spalle il tocco dell’uomo che aveva proferito la
formula per la prima
volta contro mille opposizioni, perché i grandi spiriti
hanno sempre incontrato
profonda opposizione da parte delle menti mediocri.
……………………………….
… I nostri professori interni dicevano che noi della C
discendiamo da Eracle,
le prodezze e la temerarietà che mostrammo in quelle due
gloriose settimane di
Giugno 2010 davano testimonianza della nostra discendenza.
E=MC2…criptiche parole di vittoria…il tempo gli
ha dato ragione, poiché da uomo
libero a uomo libero si è tramandata la notizia che quella
era la formula per
superare gli esami, poiché ormai era assodato che essi
equivalgono alla Memoria
per il Culo al quadrato
Se un’anima libera dovesse arrivare in questo luogo, negli
innumerevoli secoli
di là avvenire, possano tutte le nostre voci sussurrargli
dai banchi senza età:
“Va a dire ai candidati viandanti, che qui secondo la legge
di scuola, noi
giacciamo…”
E quelli della I ritrovando nel sacrificio dei loro fratelli un esempio
da
seguire si batterono come poeti-guerrieri.....si batterono come
studenti.... e
riconquistarono la libertà.
Dite grazie ragazzi al quinto C e ai prodi 23.