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Autore: NotFadeAway    19/04/2012    1 recensioni
Avete mai pensato cosa potrebbe succedere se si incontrassero Bartimeus, Severus Piton e una fangirl di entrambi?
Beh, io sì...ecco la mia versione...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Prima che iniziate a leggere questa storia, vorrei introdurre brevemente il personaggio di Bartimeus, per chi non lo conoscesse.
E’ il personaggio principale della Trilogia di Bartimeus (Jonathan Stroud)
E’ uno spirito/demone di medio livello
Detesta i maghi, che schiavizzano gli spiriti, strappandoli dal loro luogo di origine
La sua più grande debolezza è l’argento (che lo ferisce quasi a morte)
E’ sarcastico, saccente, auto esaltato e tutto tranne che modesto, ma fa morire dalle risate e alla fine ha un cuore (lo dimostra la sua amicizia con un mago dell’antico egitto: Tolomeo)
 
Bene, questo è tutto: DIVERTITEVI!!!!
 
 
Fu nella più totale quiete di quel posto non ben definito, che si sentì l’urlo crescente di un uomo e la voce stridula di una donna.
La curiosità di coloro che si stessero chiedendo chi fossero, sarà presto soddisfatta, perché eccoli passare sfrecciando davanti a me:  per primo, le braccia all’aria, il mantello nero al vento, c’era Severus  Piton; dietro c’era una ragazzina dallo straordinario equilibrio, poiché non si capiva come facesse a non scivolare sulla bava  che le colava dalla bocca (che non ha niente a che fare con la sottoscritta…).
E così, mentre Piton urlava e malediceva ogni membro della famiglia della giovine, lei, invece,  credo dicesse (la sui voce era al limite dell’udibile, quindi non ne sono sicura, forse un pipistrello saprebbe dirvelo meglio…) qualcosa tipo “Sev!Sev!Sev!Sev!Sev!Sev!”.
Io, ovviamente, rimasi lì a godermi l’intera scena… era così piacevole!
La ragazza, che doveva nascondere straordinarie doti  da placcatore, presto si lanciò in un salto e contrariamente a tutte le leggi della fisica, arrivò dritta sulla schiena di Piton, cominciando ad attacarvisi e ad abbracciarlo in maniera tale che mi risultava difficile pensare che avesse solo quattro arti.
La smorfia di terrore di Piton, che regnò per buoni cinque minuti di mielose (e bavose) coccole, svanì alla fine per rassegnazione.
Piano piano la voce di lei si abbassò di qualche decibel.
-Oh, Sev! Non ci posso credere! Sei proprio tu!Aaaah! Io ti amo! –
Se Piton fosse stato più rigido di così, si sarebbe sbriciolato come argilla.
Poi qualcuno fece (finalmente) zittire la querula voce.
-Ah, bene….sì, bene, bene, bene…-
Da non so dove era comparso un ragazzo, aveva la pelle scura, i capelli neri, una sorta di gonnellino allacciato in vita, vistosi gioielli d’oro e i tratti egiziani. Probabilmente non aveva più di 15 anni.
La ragazza e Piton si voltarono nella sua direzione. Il nuovo arrivato continuò.
-E così mi hai tradito anche tu…sei passata dalla parte dei…maghi….- la sua voce, calma, era piena di ribrezzo.
La ragazza, colpita dalle sue parole, scivolò sulla lingua, poi disse.
-No…guarda, Bart…loro sono maghi buoni (e qui mi parve sentire uno sbuffo sarcastico provenire da Piton), loro non usano voi Spiriti!-
Ma il ragazzo, che lei aveva chiamato Bart, non si lasciò abbindolare:
-Sono tutte scuse! Tutti uguali voi mortali!-
Incrociò le braccia, soffiando con il naso.
Piton parve illuminarsi.
-La vuoi? Tienit….( e qui fece un grande sforzo nel tentativo di staccare la ragazza dalle sue spalle, che sembrava aver instaurato un’attrazione magnetica tra il proprio corpo e quello di lui)…tela!!!-
-Ma no, amico non ti preoccupare….-
La ragazza si staccò e fece un volo, gridando:
-Baaaaaaaart!!!-
L’egiziano si preparò all’impatto e poi eccola di nuovo lì, ad avvilupparsi attorno al corpo di quello, facendo spuntare arti da chissà dove.
-Ti detesto…-
-Benvenuto nel club- fece Piton, abbozzando un sorrisino tra  il divertito e il rassegnato, e indicando con un pollice dietro di sé. Un massiccio gruppetto di persone che era comparso dietro di lui, cartelli e bandiere che dicevano “Noi odiamo Piton” erano un po’ ovunque.
Nel frattempo la ragazza sembrava aver avuto una brillante (si fa per dire) idea: era filata al centro e,  manco un grillo, saltava tutta eccitata!
-Uh!Uh!Uh! Mi è venuta un’idea!- disse, attirando l’attenzione degli altri due presenti – Fate un duello! Chi vince ottiene….me!-
Piton e Bartimeus si guardarono con la perplessità che offuscava i loro sguardi.
-Chi perde se la tiene?- fece Bart.
-Andata!- concordò Piton.
L’Egiziano si raddrizzò e accese una fiammella al centro della sua mano.
-So essere pericoloso…-
Piton fece balenare la sua bacchetta.
-Anche io…-
-Vedrai che riuscirò a fare arricciare anche il più unto dei tuoi capel…-
E Piton attaccò, mandando in fiamme una buona parte della chioma dell’Egiziano, che si impuntò, sbattendo i piedi per terra.
-Ehi! Non vale! Non ero pronto!-
Ma Piton gli lanciò contro un’altra maledizione, che gli abbrustolì parte del braccio sinistro.
-Ehi! Ma che modi! Pensavo che volessimo duellare lealmente!-
-Con quella posta in gioco?! Stai scherzando?!-
E questo fu il turno  di Bart di attaccare, scricchiolando, il mantello di Piton prese fuoco. Lui lo guardò bruciare, poi gli occhi gli si accesero pericolosamente.
-Questo non dovevi farlo – e buttò la bacchetta a terra – Adesso passiamo alle mani…-
-Con sommo piacere- face Bart, alzandosi una manica immaginaria.
Bartimeus  si piegò sulle ginocchia nello stesso momento di Piton, poi il primo si lanciò in una carica a testa bassa, mentre il secondo scattava in aria e piombava sull’altro.
L’Egiziano sbattè a terra, mentre Piton gli assestava un pugno sul naso, ma subito si ritrovò in aria, spedito da un calcio di Bart, che aveva una certa soddisfazione in viso.
-No! Ragazzi! Smettetela!- gridava la ragazza, ma avrebbe ottenuto più effetto se avesse chiesto alla forza di gravità di non far cadere la mela.
Piton, infatti, si era rialzato: adesso si era aperto al Kung Fu e si era lanciato sull’Egiziano con un calcio alla Jackie Chan , che lui parò con l’unico risultato di far finire entrambi a terra, doloranti.
-Ragazzi! No, finitela! Per favore! –
Piton e Bart si guardarono un’altra volta, si erano rimessi in piedi e avevano talmente tanto fumo che gli usciva dalle orecchie, che sembrava che un’intera famiglia di australiani stesse facendo un barbe-cue  lì dentro.
-Insomma risolviamo la cosa da persone civili e mature!-
L’Egiziano si avvicinò a Piton e lo toccò.
-Ah-ah ahah-ah! Toccato! Adesso è tua!-
E detto questo si trasformò in un falco e volò via in meno di un istante.
-Ah, quanto lo odio!-
E Piton gli fu dietro.
La ragazza rimase lì, gli occhi si erano mossi veloci da un all’altro.
-No no no! Bartimeus, subito qui! Severus, torna indietro!-
Ma Bartimeus era già lontano, e volava placido tra le nuvole.
E poi Piton gli fu un’altra volta davanti, con la bacchetta puntata dritta al suo becco.
-Oh, ma tu guarda…sa volare-
Piton ghignò.
-Purtroppo per te, sì-
E qui agitò la bacchetta e una rete d’argento imprigionò il falco.
Ecco, adesso immaginatevi il classico momento di esitazione, il secondino che la gravità vi concede per quello squallidissimò “Oh-oh”, e poi il fischio e lo schianto.
 Sì, andò esattamente così!
Piton lo seguì, atterrando soddisfatto.
Bartimeus, dentro la rete, era tornato l’Egiziano di prima e assistette, tutto imbronciato, al morbido atterraggio di Piton.
-Okkey, adesso dimmi come facevi a sapere dell’argento!-
-Ho i miei informatori..-
Bartimeus alzò gli occhi e borbottò – Sì, e poi sei il cocco della scrittrice! Lecchino! –
-Se il mio fascino a colpito ancora, che cosa ci posso fare?-
Sapete non  credevo che dei conati di vomito potessero essere così espressivi…
In quella, la ragazza arrivò di corsa, ansimante.
-Ah, ecco dov’eravate! Vi ho trovat….aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhh!!!!!!!!! Liberalo!!! Si fa male!!!! – gridò, indicando la rete d’argento.
Bartimeus ne approfittò subito:
-Sì, l’hai sentita? Liberami, mi faccio male…!-
-Liberalo, si fa male…e non si può lavorare così! – disse Piton, masticando la parole e facendo Evanescere la rete.
-Meglio! Bene, adesso calmiamoci tutti…-
Ma il barbe-cue degli australiani non era ancora finito, ora dovevano essere passati al pesce.
-Perchè non possiamo stare tutti assieme in armonia?-
-Perché non puoi allontanare quella penna dal foglio e  dirigerla verso il tuo occhio con particolare veemenza?!-
-Aaah! Molto spiritoso , Bart, davvero…ma vivere in comunione è importante! Soprattutto tra Spiriti e maghi, la cui cooperazione è fondamen…che state facendo?-
I due non la stavano ascoltando, Piton aveva fatto comparire una corda, che ora era tesa tra lui e Bartimeus, che si avvicinarono minacciosi alla ragazza.
-No, ragazzi…così non si fa…ammutinamento! Ammutinamento!-
E i due si mossero veloci! In un istante la ragazza era legata fino al collo e spuntava solo la testa, era praticamente un incrocio tra un gomitolo di lana e un pupazzo di neve.
-Oh, questo sì che è di cattivo gusto- borbottò.
-Bene! E’ stato un piacere! – disse Piton, tendendo la mano all’Egiziano.
-Anche per me!- fece Bart.
-Ehi! Ehi! Ehi! Un momento! Così non va! Sev, ma tu non eri buono? Bart, e tu…?-
-Qualcosa da bere?-chiese Piton.
-Ma…ma…ma…-
-Perché no!-
E si allontanarono, chiacchierando.
-Ma…Lily…Tolomeo…-
 
FINE
 
 
   
 
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