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Autore: ilariacostante    19/04/2012    1 recensioni
Non sono nemmeno io quel che scriverò, perchè butterò giù parole che hanno bisogno di uno spazio tutto loro.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sarà un inizio abbastanza strano, per quanto sia la mia prima volta e, insomma, sappiamo tutti come sono le prime volta di qualsiasi cosa.
Bene, mi chiamo Jenny, ho 15 anni e sono una ragazza poco semplice: sono un aspetto estetico, beh, mi trucco molto, sto attenta ad ogni particolare, cerco di abbinare sempre qualsiasi cosa e amo i bei vestiti. Ma si contraddice al fatto che a me dell'estetica non me ne frega proprio niente, detto schiettamente. Ma sapete, non lo faccio per gli altri, ma lo faccio per me, per guardarmi allo specchio e poter esclamare: "Wow! Oggi sono meno schifosa del solito!" e da qui si capiscono molte cose. Vivo male con me stessa, e mi ritrovo spesso stesa sul letto del camera a fissare il nulla, ed i miei pensieri volano spensierati verso chissà dove, quando poi mi accorgo di star bagnando il cuscino. Odio pensare, perchè quando penso mi ritrovo soffocata dalle mie stesse lacrime, e giuro, giuro che non so nemmeno io cosa succede mentre mi perdo. Penso che sia una specie di coma, che cerchi una via d'uscita per stare meglio, ma non ce la fai, perchè qualcuno ti ha acciuffato selvaggiamente le caviglie e non ti vuole lasciar andare. Vuole che tu resti lì. Vuole farti del male. Vuole farti soffrire. Vuole farti piangere fino a farti morire.
Non scelgo io a cosa pensare, uh, magari. E la gente che ho intorno non si aspetterebbe mai che certi pensieri possano attaccarmi. I due principali sono la morte ed io. Il primo è quello che più mi fa piangere, che a volte si collega anche al secondo, e con quell'unione mi sento davvero morire.
Bene, soffermiamoci al primo punto: la morte.
Sputano immagini incredibili, sbucano da ogni angolo. E catturano tutti quanti, uno ad uno. Incidenti. Malattie. Suicidi. Omicidi. Di tutto e di più, e credetemi: non sono pazza. Io non vorrei, ma non c'è via d'uscita, a meno che qualcuno non mi squota pesantemente da farmi tornare alla realtà.
Così, mi guardo allo specchio. E mi vedo, con tutti quei segni neri scavati nelle mie pallide guance. E continuavo a chiedermi il perchè.
Perchè tutto questo? Perchè dovevo piangere per cose infondate? E ad appesantire il tutto c'ero io, che potevo nascere bella come un fiore in primavere, e invece sono natain modo tale da poter definire la parola "schifo" un complimento per me, qualche volta. Tutte quelle volte che lo specchio rifletteva la mia immagine su se stesso, avrei voluto prendere le sembianze della perfezione, con capelli perfwtti, naso perfetto, denti perfetti, senza alcun difetto. Ma poi mi rendo conto che aspettare le 11:11, le 22:22 e la notte di San Lorenzo è inutile.
Così sono.
Così sono destinata a rimanere, per quanto possa andarmi bene, per sempre.
  
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