19/04/2012
1 recensioniMa facciamo un passo alla volta.
Era il 14 Giugno 2017; non era una giornata speciale, c’erano i soliti negozi aperti, i bambini felici per le vacanze estive, le famiglie che partivano, le lattine di Coca Cola abbandonate in giro e i soliti ubriaconi che andavano in giro a predicare l’apocalisse.
E’ proprio mentre ero intento a guardare uno di quei tizi che un simpatico razzo proveniente da chissà dove mi entrò in un occhio.
Starete pensando: “Come diavolo ha fatto un sedicenne nel pieno centro di Helsinki a prendersi un missile in faccia?”
Starete pensando a qualche faccenda mafiosa, a qualche terrorista pazzo o tutta quella roba figa che si vede su C.S.I.
No, la mia storia fa ridere, e credo che la gente rida ancora del fatto che sui giornali, il giorno dopo, sia comparso: “Ragazzo colpito e ucciso da un fuoco d’artificio partito per sbaglio da una bancarella”.
Il novanta per cento della popolazione si chiede cosa ci sia dopo la morte, il 9,9 periodico percento della popolazione si chiede se siamo soli nell’universo, e io mi chiedo perché qualcuno vendesse fuochi d’artificio il 14 Giugno.
Sul serio! E’ una cosa inconcepibile!
Si è svegliato la mattina e ha detto: “Oggi voglio fare qualcosa di diverso: mi metto a vendere fuochi d’artificio in centro”.
Oppure era un uomo molto povero senza calendario che ha pensato bene che fosse l’ultimo dell’anno.
Sta di fatto che un suo razzetto colorato mi ha preso in faccia.
In un videogioco direi il mio nome e poi “e sono un assassino”.
Ma credo che questo si addica di più a me.
“Sono Alexi Hamalainen, e sono morto”
Fine del prologo, scusate se è corto, ma è solo per rendere l’idea.
Ci vediamo al prossimo capitolo.