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Autore: elleclaire    19/04/2012    1 recensioni
Una fantasiosa spiegazione della disposizione del sistema stellare Alpha Centauri in cui mi sono divertita a mischiare astronomia e mitologia greca. I centauri sono creature volubili ed egoiste, tuttavia anche il più ottuso degli esseri viventi può redimersi con la curiosità e la voglia di conoscenza, nonostante i Greci prendessero in seria considerazione i limiti al di là dei quali non bisognava spingersi. Una stella del sistema, più distaccata dalle sue sorelle, la Proxima Centauri, pagherà le conseguenze della sua audacia come accadde in passato ad eroi come Odisseo, ma se non avesse avuto il coraggio di tentare, cosa sarebbe accaduto a quello spirito di curiosità e avventura che tiene in vita il sapere?
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alpha Centauri







Molto tempo fa, gli antichi greci chiamarono centauri quelle creature con busto di uomo e gambe di cavallo che popolavano le foreste e i boschi della Tracia, o forse della Tessaglia, dipende dallo storico che decidiamo di prendere in considerazione. Erano figli di Centauro, appunto, capostipite di tutta la razza, che a sua volta fu generato dall’illecita unione tra Issione e Nefele. Secondo una versione differente del mito, tuttavia, Centauro nacque da Apollo, sfavillante dio del Sole e delle Arti, e da Stilbe, una Ninfa, figlia di un dio fluviale. Di certo il protettore di Delfi non aveva alcuna idea di cosa, nonostante la sua predilezione per il fascino e per la bellezza, avrebbe generato insieme alla giovane Stilbe. La tradizione vuole, infatti, che i centauri siano esseri brutali, rumorosi e violenti. Armati di clave e archi, erano soliti emettere urla spaventose.


Ciò di cui veramente tratta questa storia è, tuttavia, la semplice esistenza di una stella. Questo splendido corpo celeste, assai luminoso (il terzo dopo Sirio e Canopo) prende il nome di Alpha Centauri. Per essere precisi, Alpha Centauri è un sistema stellare triplo, situato nella costellazione, guarda caso, del Centauro.


Ma tagliamo corto e cerchiamo di arrivare il più in fretta possibile ai fatti di cui avevo intenzione di parlarvi. Alpha Centauri, come dicevo, è composta da tre stelle: Alpha Centauri A, una simpatica nana gialla allegra e sicura di sé; Alpha Centauri B, sua sorella, una nana arancione un po’ irascibile, anche scontrosa aggiungerei; e infine Proxima Centauri, una nana rossa. Ecco, l’ultima delle tre componenti, Proxima Centauri, è in assoluto (dopo il Sole ovviamente) la stella più vicina alla terra, ma la sua vicinanza con il nostro pianeta sembra essere motivo di lontananza dalle sue colleghe, Alpha Centauri A e Alpha Centauri B. Infatti, la piccola nana rossa, percorre un’orbita molto ampia attorno alla coppia principale, rimanendo sola e avvilita mentre le sue sorelle gemelle condividono la compagnia nel gelido buio della costellazione australe. Ci si potrebbe chiedere perché la povera Proxima, meno luminosa e vivace delle altre, sia relegata in quella posizione tanto spiacevole. Sarà forse rumorosa e violenta come le creature che danno il nome alla sua costellazione? Anche lei ruotava intorno alle sue sorelle agitando una clava e gridando come una selvaggia? Vi dirò esattamente com’è andata…


Tantissimi anni fa, ma davvero tantissimi, non sto scherzando, il sistema triplo di Alpha Centauri viveva in armonia, compatto e sereno, a sud della costellazione australe del Centauro e la terza componente del trio stellare aveva ancora il nome di Alpha Centauri C. Sembrava che tutto andasse bene tra le tre sorelle, ma la realtà era che Alpha Centauri C non si era mai sentita a suo agio in presenza delle gemelle Alpha Centauri A e Alpha Centauri B. La loro complicità l’aveva sempre fatta sentire un fastidioso terzo incomodo, e l’umorismo tagliente di Alpha Centauri B non aveva certamente aiutato la situazione.


Un bel giorno, Alpha Centauri C, stanca di quella vita noiosa, trascorsa ai piedi dell’immobile Centauro di stelle, rivolse la sua attenzione verso un globo minuscolo, distante non troppi anni luce. Si trattava della Terra. La vista di Alpha Centauri A e della sua gemella Alpha Centauri B non era delle migliori, per cui non avevano mai notato le terre emerse di quel piccolo pianeta. Al contrario, Alpha Centauri C aveva ereditato l’occhio di falco dei suoi prestanome arcieri e riusciva a distinguere perfettamente la morfologia di quel territorio così curioso. Alpha Centauri C trascorse anni, forse secoli, ad ammirare le lande deserte, le rocce e i fiumi, i laghi, le montagne e le continue eruzioni vulcaniche che sconvolgevano la superficie di quel pianeta neonato. Quando per la prima volta individuò scorci di vegetazione, di natura che lottava per diramarsi,  e di esemplari di creature fantastiche, indicibilmente precedenti alla comparsa dell’uomo, desiderò disperatamente di piangere quelle lacrime che non possedeva, tanto grande era la commozione per quello spettacolo splendido. Era molto tempo, oramai, che non rivolgeva più la parola alle sue sorelle, che, seppur in modo molto superficiale, avevano iniziato a preoccuparsi. Alpha Centauri A, la meno odiosa delle due, le chiese per la prima volta cosa ci fosse di sbagliato nella sua vita, perché si ostinasse ad essere così giù di morale. Fu allora che Alpha Centauri C parlò dei suoi piani alle sue sorelle.


Fino a quel momento, la nana rossa aveva ardentemente desiderato di cadere sulla Terra. Esatto, cadere. Voleva spezzare le opprimenti catene che la tenevano ancorata alla costellazione del Centauro e acquistare una di quelle splendide code che le comete sfoggiavano come un vestito nuovo nell’oscurità della galassia. Purtroppo in questo suo avventato progetto si presentava un unico problema: Alpha Centauri era un sistema stellare triplo (parola chiave: sistema) e lei non poteva semplicemente, di sua spontanea volontà, staccarsi dalle sue sorelle e volare sulla Terra. Sarebbero dovute venire anche loro. Per anni spese fiato a cercare di convincere Alpha Centauri A e Alpha Centauri B, ma le due nane non volevano saperne di abbandonare il loro dolce nido stellare. Alpha Centauri C spiegò loro della splendida natura, florida e rigogliosa, che stava tappezzando quei kilometri inesplorati di rocce e di alte montagne. Con l’aiuto del Sole, loro vicino, tentò di mostrargli gli spettacoli continui che le eruzioni vulcaniche provvedevano a mettere in scena e gli esseri al di là del mitologico che avevano iniziato a popolare le foreste. Addirittura promise a quelle due testarde insopportabili di incoronarle regine del pianeta una volta scese sulla Terra. Avrebbero finalmente viaggiato e visto posti nuovi. Ma i tentativi non sembravano sortire gli effetti voluti. Alpha Centauri A e Alpha Centauri B erano irremovibili. “Mancheremo ai nostri doveri di stelle del Centauro”, dicevano, “Questa è la nostra casa”. Ad Alpha Centauri C non importavano quelle scuse fiacche ed insulse e in un impeto di rabbia diede delle vigliacche alle sue sorelle, minacciandole di far precipitare il loro intero sistema mentre loro due dormivano. 


Probabilmente i greci avevano ragione quando criticavano i centauri per la loro scarsa sensibilità e il loro animo scontroso. Alpha Centauri A e Alpha Centauri B non avevano alcuna intenzione di permettere alla loro insolente sorella di rovinare il loro piccolo paradiso di ozio stellare. Avrebbero preso seri provvedimenti, si sarebbero addirittura rivolte al loro imponente fratello, il Centauro, il padre della costellazione. Nesso, lo chiamavano, in onore del feroce centauro che sfidò la furia di Ercole, portandolo effettivamente alla tomba insieme a se stesso grazie all’ingegnoso inganno che aveva orchestrato. Il Centauro Nesso non fu affatto felice di ciò che gli venne riferito. Nessuna stella, neanche la nana più insignificante, poteva mettere a repentaglio la tranquillità di una delle sue piccole sorelle e passarla liscia. Non sapeva che in realtà Alpha Centauri C non avrebbe mai agito contro la volontà delle due gemelle; Alpha Centauri A e Alpha Centauri B avevano tralasciato quel fondamentale dettaglio. Insieme, Nesso e le due nane, escogitarono la punizione perfetta per la povera Alpha Centauri C. La malcapitata non aveva idea di ciò che le sarebbe capitato.


Non appena Alpha Centauri C si addormentò, le sue infami sorelle si allontanarono quanto i vincoli del sistema gli permettevano e lasciarono via libera al Centauro. Nesso, chiamando a raccolta le stelle della costellazione che formavano il suo arco, prese la mira con cura, concentrandosi sull’appena visibile fascio di luce che teneva stretta Alpha Centauri C alle due gemelle. Con lucida precisione scoccò una freccia dorata che viaggiò velocemente verso il sistema Alpha Centauri. La punta affilata del dardo spezzò il legame della nana rossa con il resto della compagine e Alpha Centauri C fu sbalzata, in un’esplosione di luce e polvere, lontano dalle sue sorelle. Quando aprì gli occhi, in preda al terrore, era ormai troppo tardi: si trovava incastrata in un’orbita preparata apposta per lei dal Centauro lontano da quella di Alpha Centauri A e Alpha Centauri B, ma pur sempre nello stesso sistema stellare.


Rivolse lo sguardo carico di sgomento al Centauro che l’aveva appena imprigionata e gli chiese perché, perché proprio quella doveva essere la sua punizione. Nesso le fece notare che ormai, da quell’orbita, era la stella più prossima alla Terra dopo il glorioso dio Sole. In questo modo avrebbe sofferto di essere vicino a ciò che più agognava senza tuttavia riuscire ad ottenerlo. Anzi, rimanendo confinata nel luogo che mai avrebbe dovuto pensare di abbandonare. La povera Alpha Centauri C si vide costretta ad orbitare lontano dalle sua sorelle, sola, triste e insoddisfatta, per sempre condannata ad un’esistenza carica di dolore. Dal quel momento il suo nome cambiò da Alpha Centauri C a Proxima Centauri, affinché tutti sapessero che quella nana rossa era prossima al sistema stellare Alpha Centauri ma non gli apparteneva del tutto.
  
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