Salve. Io sono Jessika Sanders. Ho 18 anni e frequento l’ultimo anno del liceo scientifico.

Erano ormai due anni che ero fan degli One Direction, e non ero ancora riuscita a incontrarli.Sognavo di incontrarli,ero nella loro stessa città e non li incontravo. Era la terza ora che ero in classe,mi annoiavo sempre di più. A stento riuscii a seguire le ultime due ore. Al suono della fine della quinta ora uscii dalla classe alla velocità della luce per posare i libr nell’armadietto,ma mi scontrai con un ragazzo e i libri mi caddero dalle mani.

‘Oddio,scusami,scusami’ disse la sua voce angelica,somigliante a quella di Niall Horan. Aveva degli occhiali da sole  e un cappello.

‘Ma no,scusami tu’ ci abbassammo allo stesso momento per prendere i libri e ci demmo una testata. Gli cadde il cappello e notai che i suoi capelli erano proprio come quelli di Niall.Non ci feci caso,ma nel rialzarsi gli caddero anche gli occhiali..e lui..si,lui era Niall.

‘Niall’ dissi a voce normale mentre lo guardavo incantata.

‘Ehm,non urlare ok?’

‘Non ne vedo motivo,e poi a te non piace’ sorrisi e poggiai una mano sul cuore ‘ci pensa lui a urlare’. Mi sorrise e io arrossii abbassando lo sguardo.

‘Sei dolcissima’ mi sussurrò.

‘Grazie. Ehm,piacere,sono Jessika’  dissi porgendogli la mano che lui strinse.Mi porse i miei libri e io li misi nell’armadieto.

‘Ma..cosa ci fai qui?’ domandai curiosa mentre posavo i libri.

‘La preside vuole organizzare un concerto e vuole la mia band.’

‘Wow,non lo sapevo’

‘sorpresa rovinata’ disse ridendo e io risi con lui. Mi porse un foglietto dove c’era un numero di telefono.

‘E’ il mio numero,chiamami quando vuoi. Ma ora devo andare,ciao bella’ mi stampò un bacio sulla guanciae andò via senza lasciare che gli dicessi nulla. Mi poggiai all’armadietto mentre una lacrima mi solcava il viso. Avevo davvero visto Niall horan?Avevo davvero visto uno dei miei cinque idoli carotosi? Mi aveva davvero lasciato il suo numero?stetti appoggiata all’armadietto per un po’ e poi presi la mia borsa. Mi avviai verso casa pensando a quanto successo. Appena entrai,gettai la borsa a terra e corsi in camera mia. Mi sdraiai sul letto guardando il suo poster.

‘Splendore,grazie per avermi migliorato la giornata,anzi,la vita’ sussurrai con le lacrime agli occhi.

Andai a prendere qualcosa da bere al piano di sotto e mi sedetti sul davanzale della finestra a bere la mia lattina di thè. Guardavo fuori dalla finestra,immaginando i loro volti nel cielo. Passarono i minuti e pensai al bigliettino.

Cosa dovevo fare? Dovevo chiamarlo? Dovevo comporre quel numero e sentire la sua voce?

Presi il biglietto dalla tasca e lo guardai.Decisi di chiamare allora presi il cellulare e composi il numero premendo poi il tasto verde.

‘tu tu. Tu tu’ Che ansia ‘Pronto?’ disse la voce dall’altra parte del telefono e mi pietrificai.

‘Niall..sono Jessika.’

‘JEssika,ciao. Come stai?’

‘Io..bene. tu?’ dissi con la voce tremolante.

‘Bene,grazie. A cosa devo questa tua chiamata?’

‘Volevo sentire la tua voce’

‘Davvero Jess?’ disse un po’ sopreso. Di sottofondo si sentivano urla di ragazzi,immaginavo fossero gli altri 4 del gruppo.

‘Si,davvero.Hai pranzato?’

‘Si..’ disse mentre qualcun altro gli diceva –chiediglielo,dai- 

Rimasi in silenzio non sapendo cosa dire. Cosa doveva chiedermi? Voleva gia liberarsi di me e quindi chiedermi di andare via dalla sua vita?No,non credo. Niall non è così.

Ruppe il silenzio facendo un profondo respiro.

‘Senti Jessika..’ fece una piccola pausa per poi riprendere a parlare aggiungendo ‘ti va di uscire oggi pomeriggio?’

Wo,momento. Niall Horan mi aveva appena chiesto di uscire con lui? E’ un sogno vero?

Ripresi coscienza di tutto ciò che succedeva.

‘MA certo,si, a che ora?’

‘Alle 17 va bene??

‘Si,va benissimo’

‘Allora ci incontriamo fuori la tua scuola alle 17. Ciao JEss’

‘Va bene,ciao Niall’

Staccai la telefonata e lanciai un urlo.Presi qualcosa da mangiare velocemente. Andai di sopra e feci una doccia veloce,indossai degli short di jeans con una t-shirt rossa e le converse dello stesso colore.

I capelli,lisci e lunghi,li lasciai cadere sulle spalle. Misi un filo di matita per poi prendere i soldi e il cellulare. Mancavano 20 minuti all’appuntamento. Uscii di casa velocemente e arrivai fuori scuola quando mancavano solo pochi minuti. Sarebbe venuto vero? Avevo paura,troppa paura. Mi poggiai al cancello della scuola con la schiena guardando il cielo. Avevo l’ansia che saliva sempre di più.