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Autore: Vampire98    19/04/2012    0 recensioni
Aiden è una ragazza di diciassette anni che sta per veder realizzarsi il sogno che aveva quando era più piccola. Questo potrà essere l'inizio di un nuova e meravigliosa esistenza... ma potrà essere anche un biglietto di sola andata per il suo inferno personale.
Questa storia è originale però prende spunto da "The Vampire Diaries".
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arrivammo davanti a scuola; era una struttura a tre piani, una parte molto vecchia, l'altra costruita da poco. La parte vecchia sembrava una di quelle fabbriche che avevano costruito agli inizi del novecento: fatta di mattoni rossi e riadattata per uso scolastico, quella più recente era piuttosto diversa, aveva grandi finestre e una struttura in acciaio.

Senza un aiuto mi ci sarei sicuramente persa!! Però dovevo ammettere che era veramente bella e particolare, con quel richiamo al passato e al futuro al tempo stesso. Su alcune pareti c'erano dei graffiti; erano molto belli e per niente volgari – Ti piacciono? - mi chiese Juss in quel momento – Cosa? - ero talmente immersa nei miei pensieri che in quel momento non capì di cosa stava parlando – I graffiti, ti piacciono? - allora mi risvegliai completamente – si sono bellissimi li avete fatti voi? - effettivamente erano proprio belli, ed era strano, pensare che la preside avesse dato loro il permesso di farlo sulle mura della scuola – Si, beh non proprio tutti, solo alcuni ragazzi che hanno problemi a comunicare e sono violenti, per loro il comitato studentesco ha trovato questa soluzione, per farli sfogare e la preside ha dato loro il permesso di.. esprimersi così – cosa estremamente intelligente – Credo di dover andare in segreteria, puoi accompagnarmi? - mentre parlavamo eravamo scesi e ci eravamo avvicinati all'entrata, un gran portone in legno massiccio e, all'interno si vedevano delle scalinate e un corridoio da cui dipartivano altri corridoi più piccoli – Si certo, però mancano ancora dieci minuti, prima vorrei presentarti ad aluni amici, visto che quest'estate non ne ho avuto l'occasione -

Ecco questo era precisamente quello che volevo rimandare a più tardi possibile. Cioè non vedevo l'ora di conoscere i miei nuovi compagni, però avevo comunque una fifa tremenda.-Veramente credo sia meglio occuparmi della scuola, sai capire quali corsi frequento, i professori, le aule, insomma per non rischiare di arrivare in ritardo a lezione e di sbagliare aula – mentre dicevo questo mi avvicinavo alle porte interne della scuola – Aspetta... non è che stai scappando per evitare i miei amici vero? - fregata – Ehm, no perché dovrei?? - non avevo speranze che mi credesse - Aidan, tanto se non adesso, ti costringo dopo!! - all'improvviso una ragazza gridò e chiamo Justin. Ci girammo e una ragazza stava correndo verso di noi con un gran sorriso stampato in faccia – Justin!!! Che bello rivederti! Come mi sei mancato! - e con queste parole si gettò al collo di lui. Questo mi diede il tempo di scappare e andare a cercare la segreteria. Entrai nella scuola. L'ingresso era ampio e aveva un soffitto alto. Sulla parete sinistra c'era una grossa bacheca con qualche volantino e alcune informazioni varie. Su un foglio lessi: “HAI BISOGNO DI RIPETIZIONI? Se si contatta questo numero” c'era anche una data, ed era dello scorso anno scolastico. Molto probabilmente si erano dimenticati di toglierlo. Per fortuna tra quelli rimasti c'era uno che diceva come raggiungere la segreteria, l' infermeria, le aule e la palestra.

Per la segreteria diceva: “scendete le scale difronte a voi, girate a destra e alla prima stanza che trovate sarete arrivati”. Comodo!!

Difronte a me c'erano, sulla destra, delle scale che salivano e sulla sinistra quelle che scendevano. Mi ci diressi piano guardando in giro; i corridoi erano addirittura più di quanti avessi pensato, si diramavano dal corridoio principale e formavano un vero e proprio labirinto. Ero arrivata nel corridoio della segreteria e c'erano davvero molte stanze: Segreteria, Presidenza, Infermeria, sala fotocopie... Entrai nella prima porta sulla destra e vi trovai due lunghi banconi, uno difronte all'altro con dietro due segretarie intente a smistare fogli. Non si erano accorte della mia presenza. Per attirare la loro attenzione mi schiarii la voce – Salve – Tirarono su la testa mi sorrisero e una delle due mi disse – Ciao cara, la scuola non è ancora aperta, lo sai? - arrossii – si lo so, è solo che sono nuova mancavano pochi minuti e ho pensato di venire così potevo fare le cose con calma senza rischiare di arrivare in ritardo – dissi, ma credo che mi presero comunque per pazza – capisco. Beh dovremmo comunque farlo, presto o tardi. Ora, compila questi fogli, scrivi tutti i tuoi dati e poi riconsegnamelo.- Per compilare tutti i fogli impiegai una decina di minuti. - Grazie. La tua prima ora è quella di musica, l'aula è la C10, con il professor Tambara Mauritio e per raggiungerla... - in quel momento la porta della segreteria si aprì e si sentì un gran fracasso; evidentemente i ragazzi stavano iniziando ad entrare. Sulla soglia c'era Juss con alcuni ragazzi dal fisico aitante al seguito lui si girò e disse loro – Sentite ci vediamo dopo, Okay? - qualcuno annuì altri fecero un cenno con la mano e se ne andarono.- Era la squadra di basketball. Signora sono suo fratello la accompagno io – la segretaria ci guardò con aria stralunata ( vi ricordo che io sono castana e lui è biondo) ma non disse niente. Salutammo e ci avviammo all'aula di musica – Sai sei proprio una codarda – mi disse dopo la prima rampa di scale – No è solo una forma alternativa di coraggio – gli risposi. Facevo molto spesso umorismo, cosa che a molti non andava a genio. - Coraggio o no dopo conoscerai almeno metà squadra e alcune ragazze – pensai a cosa rispondere e poi gli dissi – sai qualche amicizia posso anche farmela da sola!! - si certo ma così è più veloce – mi rispose. Inutile discutere. Ci dirigemmo verso l'aula, che trovai ampia e tecnologica con computer, LIM (lavagna interattiva multimediale) e alcuni stereo. A quanto pareva il professore di musica era anche quello di informatica. Ci sedemmo in fondo e iniziò la lezione. Alle dodici finirono le lezioni mattutine e Juss mi portò nel cortile che era collegato ad un parco il che lo rendeva un ottimo posto dove ritrovarsi dopo la scuola. Ci avvicinammo a un gruppetto formato da quattro ragazzi e tre ragazze, alcuni giocatori della squadra di basketball e due cheerleader; La terza frequentava il mio corso di arte, ed era la stessa che quella mattina era saltata in braccio a Juss. Uno dei ragazzi ci salutò e mi chiese – tu devi essere la nuova sorella Js, giusto? - sorrisi, imbarazzata – Si sono io – mi sorrisero – Piacere di conoscerti – tutti i ragazzi mi salutarono e si presentarono. Anche se a fatica avrei imparato i loro nomi. Arrivò anche il turno delle ragazze – Ciao io sono Zoe – si presentò l'unica senza la divisa da cheerleader - è un vero piacere conoscerti Js ci ha parlato molto di te!! - o ma che bello – noi sami il capitano Alexis – e indicò se stessa – e la mia vice Mia – e indicò l'altra ragazza – ero davvero curiosa di conoscerti... sai ci servirebbe un' altra ragazza in squadra, se ti interessa c'è un posto libero – o mamma. Ma anche no – Grazie anche per me è un vero piacere conoscervi, ma temo di dover rifiutare la vostra offerta, io non sono proprio una cheerleader... - il capitano mi guardò storto – come vuoi l'offerta è sempre valida. - guardandola mi accorsi che era proprio una bellissima ragazza: alta, magra, sportiva, bionda... forse era la più bella ragazza che avessi mai visto. Aveva quel genere di bellezza che si racconta nei libri, forse come Rosalie in Twilight. L'unica differenza era che non era un vampiro, almeno non lei. Comunque, mentre parlavamo arrivarono altri ragazzi della squadra, che comportarono altri sorrisi e altre presentazioni. A un certo punto Juss chiese – dov'è Ethan? - un ragazzo con i capelli rossicci rispose – è col coach. Poi mi spiegò – Ethan è il mio migliore amico, volevo presentartelo... sarà per la prossima volta. - wow non avevo ancora conosciuto tutti – certo va bene – un ragazzo richiamò la nostra attenzione – stasera venite? - lo guardai dubbiosa e gli chiesi – venire dove? - Un sorrisetto beffardo si dipinse sul suo volto, il quale mi fece capire che la risposta non mi sarebbe piaciuta – ogni anno, quando inizia la scuola noi facciamo una specie di censimento, per vedere chi c'è e chi non c'è e lo facciamo anche come buon augurio per l'anno che inizia – decisamente non mi piaceva. - verrete vero? - chiese speranzosa Zoe – Certo - la rassicurò Juss – a stasera.

***

 

Erano le sette e mancavano due ore alla “Festa”. - Ti prego non ho per niente voglia di andarci – dissi nell'ultimo, disperato tentativo di esonerarmi dal “censimento” di quella sera – non se ne parla tu ci vieni hai promesso – disse con aria da saputello – No mi dispiace però tu hai promesso non io!! - fa niente la mia parola vale anche per la tua-. Mi arresi. Era inutile, mi ci avrebbe trascinato con forza, tanto valeva andarci. Via il dente, via il dolore. - D'accordo, mi preparo -

Scelsi un vestitino nero e anonimo, anche se molto carino. Ero solare, facevo molto umorismo e non sempre ero seria però il mio modo di vestire non rispecchiava per niente il mio carattere: vestivo quasi sempre con colori scuri, grigio, nero, blu. Presi uno scalda cuore grigio da abbinare alle scarpe col tacco (12) e lo indossai; aveva anche due taschine perfette per infilarci il cellulare.

In quel momento quel farabutto del mio fratellastro mi chiamò – sei pronta?? - sospirai e scesi le scale – certo, come no – sussurrai – va che ti sento – detto questo entrammo in macchina e andammo alla festa.

  
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