Ciao a tutti…ho deciso di tradurre anche
qualche oneshot che ho trovato su internet sempre della coppia Peter/Edmund,
che secondo me è la più bella di tutte, mentre traduco anche “Giusto e
magnifico”. Ricordo che questa è solo una traduzione,
l’autrice di questa fic e Capegio a cui vanno i miei
più sentiti ringraziamenti per aver scritto questa bella storia!.
Amore
Peter
si trovava in un confessionale, di nuovo in Inghilterra, inginocchiato sul
freddo pavimento di pietra nella piccola cabina di legno con le mani giunte al
petto, in segno di obbedienza. La piccola grata era chiusa in quel momento, per
cui sapeva che il sacerdote non era ancora pronto ad ascoltarlo. Nel frattempo
stava pensando a cosa avrebbe potuto dire. Era la prima domenica da quando era
uscito dal guardaroba – si chiese se avesse dovuto confessare tutti e
diciassette anni di peccati, ma in quell’occasione era venuto per confessarne
uno in particolare. E quelli che sembrarono anni in cui era rimasto
inginocchiato tanto da farsi venire male alle ginocchia, il pannello della
grata tra lui e il prete si aprì e Peter abbassò subito lo sguardo sul
pavimento.
“Padre,
ho peccato” sussurrò. Per qualche ragione rimase sorpreso dal tono di voce
perfettamente normale e pacato con cui rispose il
sacerdote, che alle sue orecchie sembrò invece incredibilmente alto.
“Allora
confessati, figlio mio” disse. La sua voce era profonda e dolce e colpì
profondamente Peter. Nella sua mente ogni cosa sembrò rilassarsi. Egli sapeva
che quello che stava per confessare era qualcosa di veramente orribile,
qualcosa che il prete probabilmente non aveva mai sentito prima.
“Padre,
ho baciato mio fratello” disse Peter. Quello era stato soltanto l’inizio ma
sarebbe stato difficile da spiegare come un ragazzo di quattordici anni fosse venuto a conoscenza degli aspetti più intimi di un rapporto.
Il sacerdote non disse niente, quindi Peter continuò: “Non l’ho obbligato,
padre. L’ho baciato col suo permesso e io non... non
ne provo alcun rimorso. Non so cosa mi è successo. Cosa ci è
successo.”
“Perché l’hai baciato?” chiese il prete. La sua voce era
passiva, tranquilla…in un certo qual modo familiare.
Peter
rimase interdetto per un attimo da quella domanda così diretta, mentre le sue
ginocchia si incurvarono leggermente.
“Lui…lui
era vicinissimo alla morte, padre. Io credevo che stesse per morire, e volevo
che lui sapesse quanto lo amassi, prima che ciò accadesse.”
“E poi lui non morì” disse il prete, quasi a chiedere
conferma della sua ipotesi. Peter annuì prima di rendersi conto che non poteva
essere visto dalla grata, così lo ammise ad alta voce. Dall’altra parte della
grata ci fu silenzio per un attimo poi il prete chiese: “ e tu l’hai baciato
ancora, dopo che fu scampato alla morte?”
“L’ho
baciato, padre” confessò Peter. “L’ho baciato…molte altre volte dopo allora.
Noi credevamo di essere innamorati. Ora capisco che due fratelli non possono
amarsi in quel modo. Per questo sono venuto a confessarmi.”
“E dimmi, figlio mio, perché due fratelli non possono amarsi
in quel modo?”
Peter
era trasalito a quelle parole. Chiaramente un prete, uno di tutti i giorni,
avrebbe saputo la risposta a quella domanda.
“Perché… Perché è sbagliato, padre.” Disse Peter confuso. “E’
sbagliato”
“Lo
è davvero, figlio mio?”
“Sì”
disse Peter, che ora credeva che quella fosse come sua qualche specie di prova.
“E’ un peccato. Un peccato mortale
a…Amare un fratello come io ho amato il mio”
“Tu
dici che è un peccato mortale amare?” disse il prete.
Sembrava quasi divertito dalla risposta di Peter.
“No”
disse Peter, aggrottando le ciglia.” Io…Io non lo so”.
“L’amore,
figlio mio, non è mai un peccato. Riprese il prete con voce pacata.
La sua voce calma e profonda sembrò come smuovere
qualcosa in Peter. “L’amore è qualcosa di cui andare fieri. In questo mondo si può essere condannati per questo, ma ti assicuro…L’’amore
non ti condannerà mai di fronte alla Giustizia. Ora vai, figlio mio. Torna da
tuo fratello. Impara ad amarlo nuovamente come l’hai amato fino ad ora.”
Peter
si alzò timoroso.
“Padre…è
uno scherzo?”
“No,
figlio mio. Io ti ho offerto l’amore e non lo sto dicendo per scherzo. Ora vai”
“Grazie
padre.” disse educatamente Peter, lasciando il
confessionale. Rimase inginocchiato in fondo, su un inginocchiatoio per altri
dieci minuti, pregando, quando l’atro lato del confessionale si aprì e qualcuno
ne uscì, un ragazzo di circa undici anni con gli occhi di uno che sembrava
averne trenta, aveva gli scuri capelli pettinati nel miglio modo possibile e le
mai infilate in tasca.
“Edmund!”
non poté fare a meno di dire Peter, colto di sorpresa. Il fratello alzò la
testa e lo vide. Entrambi aspettarono di essere fuori dalla chiesa prima di
parlarsi, e entrambi iniziarono a parlare nello stesso istante in cui misero il
piede sul sagrato.
“Il
prete ha detto…”
“Mi
ha detto…”
Entrambi
si fermarono e dopo un istante Edmund riprese: “Mi ha detto che non c’è niente
di cui ci dobbiamo vergognare” disse Edmund confuso.
“Anche
a me ha detto lo stesso”
“Forse
non c’è davvero niente di sbagliato.” Disse timidamente Edmund, prendendo Peter
per la mano. Il contatto fece sentire Peter come se il suo stomaco fosse pieno
di farfalle. Non un tremito di colpevolezza o di disgusto ma di dolce
agitazione e di amore.
“Forse
no” disse Peter pensieroso. E come per provarlo, baciò Edmund delicatamente
sulle labbra, e suo fratello sorrise raggiante. Il sentimento che li aveva
uniti entrambi non lasciava alcun dubbio; niente poteva portar via il loro
amore, e alcune cose non cambiavano con i mondi. Così se ne andarono mano nella
mano.
Per
fortuna forse non pensarono a guardare nel confessionale, perché è molto
difficile spiegare come un leone poteva stare in una cabina così piccola.