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Autore: Capegio    14/11/2006    9 recensioni
Eccomi qua! Sono sempre Daniel_The White...questa è una piccola one-shot sulla coppia Peter/Edmund che ho deciso di tradurre dall'inglese. L'autrice della storia è Capegio a cui non sarò mai grato abbastanza per questa e per molte altre fic! Il mio è un semplice lavoro di traduzione che spero di svolgere al meglio. "Che cosa succede quando Peter e Edmund tornano a casa dopo le avventure de "Il leone, la stega e l'armadio"? Tra di loro molto è cambiato si sono innamorati ma sentono un terribile peso sul loro cuore... P.S. Le recensioni sono comunque gradite!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti…ho deciso di tradurre anche qualche oneshot che ho trovato su internet sempre della coppia Peter/Edmund, che seco

Ciao a tutti…ho deciso di tradurre anche qualche oneshot che ho trovato su internet sempre della coppia Peter/Edmund, che secondo me è la più bella di tutte, mentre traduco anche “Giusto e magnifico”. Ricordo che questa è solo una traduzione, l’autrice di questa fic e Capegio a cui vanno i miei più sentiti ringraziamenti per aver scritto questa bella storia!.

 

 

 

Amore

 

 

Peter si trovava in un confessionale, di nuovo in Inghilterra, inginocchiato sul freddo pavimento di pietra nella piccola cabina di legno con le mani giunte al petto, in segno di obbedienza. La piccola grata era chiusa in quel momento, per cui sapeva che il sacerdote non era ancora pronto ad ascoltarlo. Nel frattempo stava pensando a cosa avrebbe potuto dire. Era la prima domenica da quando era uscito dal guardaroba – si chiese se avesse dovuto confessare tutti e diciassette anni di peccati, ma in quell’occasione era venuto per confessarne uno in particolare. E quelli che sembrarono anni in cui era rimasto inginocchiato tanto da farsi venire male alle ginocchia, il pannello della grata tra lui e il prete si aprì e Peter abbassò subito lo sguardo sul pavimento.

 

“Padre, ho peccato” sussurrò. Per qualche ragione rimase sorpreso dal tono di voce perfettamente normale e pacato con cui rispose il sacerdote, che alle sue orecchie sembrò invece incredibilmente alto.

 

“Allora confessati, figlio mio” disse. La sua voce era profonda e dolce e colpì profondamente Peter. Nella sua mente ogni cosa sembrò rilassarsi. Egli sapeva che quello che stava per confessare era qualcosa di veramente orribile, qualcosa che il prete probabilmente non aveva mai sentito prima.

 

“Padre, ho baciato mio fratello” disse Peter. Quello era stato soltanto l’inizio ma sarebbe stato difficile da spiegare come un ragazzo di quattordici anni fosse venuto a conoscenza degli aspetti più intimi di un rapporto. Il sacerdote non disse niente, quindi Peter continuò: “Non l’ho obbligato, padre. L’ho baciato col suo permesso e io non... non ne provo alcun rimorso. Non so cosa mi è successo. Cosa ci è successo.”

 

Perché l’hai baciato?” chiese il prete. La sua voce era passiva, tranquilla…in un certo qual modo familiare.

Peter rimase interdetto per un attimo da quella domanda così diretta, mentre le sue ginocchia si incurvarono leggermente.

 

“Lui…lui era vicinissimo alla morte, padre. Io credevo che stesse per morire, e volevo che lui sapesse quanto lo amassi, prima che ciò accadesse.

 

E poi lui non morì” disse il prete, quasi a chiedere conferma della sua ipotesi. Peter annuì prima di rendersi conto che non poteva essere visto dalla grata, così lo ammise ad alta voce. Dall’altra parte della grata ci fu silenzio per un attimo poi il prete chiese: “ e tu l’hai baciato ancora, dopo che fu scampato alla morte?”

 

“L’ho baciato, padre” confessò Peter. “L’ho baciato…molte altre volte dopo allora. Noi credevamo di essere innamorati. Ora capisco che due fratelli non possono amarsi in quel modo. Per questo sono venuto a confessarmi.”

 

E dimmi, figlio mio, perché due fratelli non possono amarsi in quel modo?”

 

Peter era trasalito a quelle parole. Chiaramente un prete, uno di tutti i giorni, avrebbe saputo la risposta a quella domanda.

 

Perché… Perché è sbagliato, padre.” Disse Peter confuso. “E’ sbagliato”

 

“Lo è davvero, figlio mio?”

 

“Sì” disse Peter, che ora credeva che quella fosse come sua qualche specie di prova. “E’ un peccato. Un peccato mortale  a…Amare un fratello come io ho amato il mio”

 

“Tu dici che è un peccato mortale amare?” disse il prete. Sembrava quasi divertito dalla risposta di Peter.

 

“No” disse Peter, aggrottando le ciglia.” Io…Io non lo so”.

 

“L’amore, figlio mio, non è mai un peccato. Riprese il prete con voce pacata. La sua voce calma e profonda sembrò come smuovere qualcosa in Peter. “L’amore è qualcosa di cui andare fieri. In questo mondo si può essere condannati per questo, ma ti assicuro…L’’amore non ti condannerà mai di fronte alla Giustizia. Ora vai, figlio mio. Torna da tuo fratello. Impara ad amarlo nuovamente come l’hai amato fino ad ora.

 

Peter si alzò timoroso.

 

“Padre…è uno scherzo?”

 

“No, figlio mio. Io ti ho offerto l’amore e non lo sto dicendo per scherzo. Ora vai”

 

“Grazie padre.” disse educatamente Peter, lasciando il confessionale. Rimase inginocchiato in fondo, su un inginocchiatoio per altri dieci minuti, pregando, quando l’atro lato del confessionale si aprì e qualcuno ne uscì, un ragazzo di circa undici anni con gli occhi di uno che sembrava averne trenta, aveva gli scuri capelli pettinati nel miglio modo possibile e le mai infilate in tasca.

 

“Edmund!” non poté fare a meno di dire Peter, colto di sorpresa. Il fratello alzò la testa e lo vide. Entrambi aspettarono di essere fuori dalla chiesa prima di parlarsi, e entrambi iniziarono a parlare nello stesso istante in cui misero il piede sul sagrato.

 

“Il prete ha detto…”

 

“Mi ha detto…”

 

Entrambi si fermarono e dopo un istante Edmund riprese: “Mi ha detto che non c’è niente di cui ci dobbiamo vergognare” disse Edmund confuso.

 

“Anche a me ha detto lo stesso”

 

“Forse non c’è davvero niente di sbagliato.” Disse timidamente Edmund, prendendo Peter per la mano. Il contatto fece sentire Peter come se il suo stomaco fosse pieno di farfalle. Non un tremito di colpevolezza o di disgusto ma di dolce agitazione e di amore.

 

“Forse no” disse Peter pensieroso. E come per provarlo, baciò Edmund delicatamente sulle labbra, e suo fratello sorrise raggiante. Il sentimento che li aveva uniti entrambi non lasciava alcun dubbio; niente poteva portar via il loro amore, e alcune cose non cambiavano con i mondi. Così se ne andarono mano nella mano.

 

Per fortuna forse non pensarono a guardare nel confessionale, perché è molto difficile spiegare come un leone poteva stare in una cabina così piccola.    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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