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Autore: Sekunden    20/04/2012    5 recensioni
Le sue labbra desideravano immensamente sfiorare quelle di Damon, come se non vi fosse un domani. E tremava, cercava di controllarsi ma era come se posseduta da un corpo estraneo. Elena si sentiva male, le mancava l'aria ed era come in un'apnea di piacere. Il talento di Damon le dava estasi, e ad ogni singolo contatto era come se affondasse ancora di più. Quell'oceano era profondo, ma Elena desiderava immergersi il più possibile, anche a costo di affondare in abissi da cui non sarebbe potuta più riemergere.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Note iniziali: non ho niente d'aggiungere, se non che sono ancora asdfghjkl da stanotte, e che non credevo assolutamente di poter ritornare a scrivere una one shot grazie a loro due, e alla loro assurda passione.
What If… Jeremy non li avesse interrotti? Beh, credo proprio che noi tutti sappiamo PERFETTAMENTE cosa sarebbe potuto accadere.


Slipping Underneath
"I am not giving up, I'm just givin' in."




 

Se avessero chiesto ad Elena come fosse accarezzare una mano del signor Lussuria, avrebbe risposto in maniera impacciata e indefinita.
Ciò che avrebbe potuto confermare, era quella continua e straziante mancanza d'ossigeno.
Il suo respiro irregolare, il battito esplosivo; in quella totale confusione, l'unica cosa che riusciva a percepire era il vento, il quale soffiava lievemente tra quei corridoi scadenti di un Motel - quasi - abbandonato.
Cos'era la sopportazione? Com'era riuscita a resistere tutto quel tempo? Questo non lo sapeva, e probabilmente non l'avrebbe capito mai.
Si appoggiò inspirante sul bordo della macchinetta, tiepida per il frigorifero all'interno.
Si sarebbe volentieri infilata all'interno di essa, per congelare la mente e il corpo. 
La preoccupazione principale, fu quel calore mai provato prima, il quale dominava sul suo corpo, senza darle tregua alcuna.
 
Ti amo, dovresti saperlo.
Sono arrabbiato con te, perché ti amo!

 
La sua dannata voce rimbombava nella sua mente offuscata da pensieri folli, confusi e poco casti. Avrebbe dato la qualsiasi per liberarsi da quel fardello, ma al contempo non aspettava altro che sentire una presenza di fianco a lei, tornare a farle perdere la testa e mandarla in fibrillazione.
Un respiro profondo, prima di sentire lo scatto della porta di ferro. Elena si preparò al peggio, aggrappandosi quasi alla macchinetta.
Sapeva chi fosse, e sapeva anche cosa stesse per fare. Elena scosse il capo come rassegnata, tornando a respirare a fatica.
 
«Non…»
«Perché no?»

Era proprio chi credeva che fosse. Un minuto di più, e avrebbe ceduto malamente.

«Elena…»

Mai nessuno l’aveva chiamata con tanto timore e con tanta naturalezza, in un sussurro che le provocò un brivido estremo lungo la schiena.
E fu come se la risposta arrivò da sé; il viso si rilassò, mentre il vento la incitava a muovere un muscolo e reagire immediatamente.
Era come se potesse comunicare con lui, semplicemente respirando.
Si voltò estremamente, prendendo una rincorsa verso colui che – probabilmente – l’avrebbe fatta impazzire, nella sua incredibile bellezza.
Quel momento, Elena l’aveva sognato e risognato svariate notti, ma si era sempre risvegliata col respiro irregolare, prima circondata da braccia differenti, poi da una solitudine straziante.
Quando le loro labbra combaciarono violentemente, fu come una scarica immensa di emozioni represse, desideri nascosti e/o ignorati.
Percepì la sorpresa di Damon, la sua infinita voglia di baciarla tutta la notte, se non tutto il giorno successivo.
Quasi non riusciva a riconoscere se stessa, mentre affondava una mano nei suoi capelli neri come la pece; era in preda alla passione, al sentimento che – finalmente – si era manifestato in maniera ovvia.
Con un po’ di sorpresa, si lasciò sbattere lievemente al muro, lasciando che le labbra e le mani di quell’uomo così desiderato potessero darle un motivo in più per non ragionare.
Stava cedendo lentamente, ma quella tentazione era fin troppo piacevole per resisterle. In realtà, aveva resistito troppo.
Elena se ne pentì mentalmente, prima di sfiorare con la propria lingua quella di Damon, la quale cercò di intrecciarsi alla sua.
Continuarono a baciarsi senza sosta, e tra i vari sospiri Damon quasi osò baciarle il collo delicato, succhiandone la pelle morbida e baciandola con cura; Elena sentì come il suo cuore uscirle dal petto, ma a bloccarlo furono proprio le labbra del vampiro, il quale si era accuratamente spostato dal collo al petto scoperto.
La razionalità chiamò Elena per nome, avvertendola del pericolo. Eppure, ella la ignorò beatamente; prese con forza il viso di Damon tra le mani, affondando le dita tra i suoi capelli e strappandogli un sospiro quasi innocente.
Per un attimo, Elena spostò il suo viso di pochi centimetri, per perdersi nei suoi occhi profondi e glaciali.
Il suo cuore batteva, riusciva a sentirlo in gola.
In quel lungo attimo, i loro sguardi furono come ipnotizzati, mentre Damon realizzava quanto Elena fosse diversa da Katherine, nuovamente.
Elena decise di ritornare a baciare quelle labbra morbide e irresistibili, quasi come se ne avesse la necessità totale.
La giacca blu che aveva stretto ai fianchi sembrò abbandonare il suo corpo, lasciando le sue spalle scoperte al vento.
Damon notò la cosa, e non fece a meno di sfiorarle il fondoschiena e baciarla – ancora una volta – con un’intensità indefinita, probabilmente dovuta a tutta quella frustrazione passata.
Entrambi si spostarono, ma le loro labbra erano come incollate e nessuno dei due aveva alcuna intenzione di staccarle.
Damon fece un rapido movimento, portandola con sé all’interno di una camera vuota, non curandosi assolutamente del fatto che aveva appena distrutto una serratura, e violato una proprietà privata.
Elena rimase sorpresa, sentendo la forza e la rapidità con cui il vampiro l’aveva trasportata fin lì, senza però staccarsi un attimo da lei.
Ansimò sulle sue labbra, lasciandosi distendere sul letto matrimoniale di quella stanza. Damon non le fece mancare nulla, tra tutti quei baci sul collo e sul petto sudato.
Le mani dell’uomo scesero lungo i suoi fianchi, accarezzandoli sotto la maglia; ennesimo sospiro, ennesimo brivido lungo la schiena.
Solo quando le dita di Damon sfiorarono i pantaloni neri di Elena, qualcosa in lei si risvegliò.
Probabilmente, era la consapevolezza di ciò che – di lì a poco – sarebbe potuto accadere.
Pensò alla sua vita, a ciò che aveva vissuto… a Stefan.
Aprì gli occhi lentamente, ancora immersa in una serie di baci passionali e veementi.
Cercò di riprendere il controllo della situazione, ma si rivelò totalmente impossibile quando Damon si accorse del suo disagio, staccandosi piano dalle sue labbra ed accarezzandole il viso, mentre i loro occhi si esploravano a vicenda.
Non vi era alcun bisogno di parole, poiché i loro sguardi comunicavano tempestosamente; Damon la guardò come non aveva mai fatto prima, uno sguardo colmo di emozioni e umanità.
Elena rimase lunghi istanti a contemplarlo, diffidando dai loro corpi ansimanti e le loro labbra umide.
Vide ciò che aveva sempre evitato, la ragione per cui ignorava ogni singolo sentimento che provava per lui.
Quella lieve scintilla, quella flebile luce che gli dava un’anima… Elena era riuscita ad intravederla, per qualche attimo.
Allora, non vi era più alcun dubbio: provava un sentimento estremo, un affetto incondizionato… un amore, ignorato per tanto tempo.
Elena sorrise in tutta sincerità, respirando affondo e lasciando che egli ritornasse a baciarla, con un’eccitazione totalmente nuova.
Lasciò che Damon le togliesse i vestiti, con un’accuratezza infinita. Lei tentò di fare la stessa cosa, ma si fermò a sfilargli via la camicia.
Sembrò cedere, nuovamente sconvolta da tutte quelle sensazioni nuove, da esplorare il più presto possibile.
Damon scese lungo il suo collo con le labbra, soffermandosi poi sulla superficie dei suoi seni.
Li accarezzò con cura, baciandoli con tenerezza e sfiorandoli con le dita.
Elena allora ansimò, inarcando la schiena lievemente; era l’ennesima carica di eccitazione, e non poteva assolutamente negarla.
Egli continuò a scendere con le labbra, fino al basso ventre. A quel punto, Elena poggiò una mano sulla sua testa, per cui Damon ritornò fino alle sue labbra.
Le tormentò, in un bacio che sembrò strapparle via l’anima. Mordicchiò le sue labbra per non sospirare ulteriormente, ma quando si lasciò andare tra le cure del vampiro, sentì le sue gambe schiudersi abbastanza da far sistemare Damon tra di esse.
Non le importò più nulla, mentre brividi di timore ed eccitazione la coglievano di sorpresa; si sentì strana, quasi come se non fosse se stessa.
In realtà, era una sensazione bellissima. Tutte le sofferenze passate, il presente in costante tragedia… Erano come estranei a lei, in un momento che avrebbe ricordato – probabilmente – fino alla fine dei suoi giorni.
Sentì Damon rallentare con i movimenti, allora aprì un attimo gli occhi, seppur socchiudendoli subito; le accarezzò l’inguine destro, sfiorando gli slip e sfilandoli lentamente.
Elena cercò di trattenere la sua frenesia, mentre Damon quasi si intimorì nello sfiorare con il ventre la sua intimità.
I pensieri di Elena, divennero una macchia rossa come il fuoco, la quale le tormentava la mente e le annebbiava la vista.
Damon sussurrò qualcosa di incomprensibile, tornando a baciarla con un’improvvisa dolcezza, che la spiazzò.
I suoi movimenti sopra di lei mutarono, divenendo lenti e delicati. Quella passione che li aveva coinvolti in un tornado di sensazioni, si affievolì e diede spazio a ciò che di più romantico non vi poteva essere.
Damon la guardò negli occhi, facendole perdere di nuovo il controllo delle proprie emozioni. Eppure, questa volta Elena incominciò a tremare, ma non per paura… Tremava perché era reale.
Ella dunque acconsentì in un sorriso ciò che entrambi bramavano di più, in quella notte.
Fu veloce, ma Elena si sentì come completa; essi, si completavano come nessun altro avrebbe potuto mai completarsi. Erano il fuoco e il ghiaccio, il bianco e il nero, la neve di Gennaio e il sole cocente d’Agosto…
Le sue labbra desideravano immensamente sfiorare quelle di Damon, come se non vi fosse un domani.
E tremante cercava di controllarsi, ma era come se posseduta da un corpo estraneo. Elena si sentiva male, le mancava l'aria ed era come in un'apnea di piacere. Il talento di Damon le dava estasi, e ad ogni singolo contatto era come se affondasse ancora di più. Quell'oceano era profondo, ma Elena desiderava immergersi il più possibile, anche a costo di affondare in abissi da cui non sarebbe potuta più riemergere.
Si sentì cullata da quelle braccia possenti, dalle carezze immensamente delicate di Damon.
Ogni singola cellula del suo corpo urlava il suo nome, come se fosse l’unico modo per respirare.
I gemiti di entrambi si fecero lievi e quasi silenziosi, mentre un fuoco ardeva intorno a loro – dentro di loro.
Elena si rese conto solo in quel momento, d’essere tornata a galla per respirare di nuovo.
Ciò che bramava di più, era respirare appieno senza soffocare più, lasciando che la sua vera essenza potesse donarle vita, dopo così tanto tempo.
Era davvero diverso, era assolutamente ed indiscutibilmente colui che non avrebbe mai pensato di trovare, nella sua tormentata esistenza.
Damon era tutto ciò di cui aveva bisogno, così come sarebbe sempre stato la sua più grande sfida, la tentazione che l’avrebbe fatta dannare in eterno.
Una dannazione piacevole, che le avrebbe dato un’immensità di amore vero.
 
«Damon…»


Note finali: eh, scusate se ho ammazzato una scena, e devastata un'altra totalmente fantasiosa.
Non posso farci nulla, mi hanno davvero ispirato questa schifezza, capitemi è.é non scrivevo da troppo tempo.
Magari un giorno - molto lontano, sicuramente - non avrò bisogno di dare sfogo alla mia mente perversa, ma semplicemente morirò di crepacuore per una VERA evoluzione.
Beh… Spero di leggere tante recensioni, per vedere quanta gente ha speso tempo inutilmente :3 alla prossima!

   
 
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