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Autore: VioValo_Villina    21/04/2012    3 recensioni
Lei, pallavolista professionista. Lui, famoso batterista. Due vite completamente diverse. Due mondi opposti. Cosa o chi potrebbe portare due anime tanto diverse ad incontrarsi?... Sky
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una volta sull’asfalto si infilò i rollerblades ai piedi e cominciò a pattinare verso il centro città. Il suo turno in ospedale sarebbe iniziato alle 9. Era in largo anticipo, quindi se la sarebbe presa con assoluta calma, come faceva ogni mattina. Già, la sua giornata tipo iniziava con una colazione leggera ma sostanziosa, poi 4 chilometri di jogging, vale a dire da casa sua a Marina del Rey percorrendo tutta la spiaggia fino al centro ricreativo di Venice Beach, stretching e poi in rollerblades fino all’UCLA West Washington Medical Center.
Il suo lavoro le piaceva moltissimo nonostante i colleghi, che a volte sapevano essere veramente pesanti. Ce n’era per tutti i gusti. Il collega “so tutto io”, quello “attenta bambina, ti sto alle calcagna”, il “ehi bionda, dovresti lasciare questo lavoro agli uomini” e il più bello, Steven, che sembrava spogliarla con gli occhi ogni volta che la incontrava. Per fortuna c’era Erika, l’unica ragazza in quella gabbia di matti con cui aveva legato davvero.
«Ehi, buongiorno bambolina» Ecco, Steven era già partito all’attacco.
Faith alzò gli occhi al cielo, sospirando. «Buongiorno a te. Ti ricordi che io mi chiamo Faith e non bambolina, vero?»
Il giovane, per tutta risposta, l’abbagliò con uno dei suoi sorrisi splendenti da pubblicità di un dentifricio. Faith scosse la testa rassegnata. Quando si sarebbe reso conto che di lui non le importava un accidenti, sarebbe stato comunque troppo tardi. Riprese a controllare le cartelle mediche che teneva tra le mani, cercando di riordinare un po’ il caos che qualcuno aveva creato tra i documenti contenuti in esse.
«Ciao Faith, sei qui da molto?» La voce allegra di Erika le fece tornare il buon umore.
Scosse la testa. «Un paio di minuti» Le lanciò un’occhiata, indicando il ragazzo alle loro spalle. «Portami via da qui» mormorò.
Erika scoppiò a ridere. «Vieni, ti offro un caffè» disse prendendola a braccetto e trascinandola lontano da Steven.
«Grazie di esistere, Erika..- accolse volentieri l’intraprendenza dell’amica e si allontanarono verso le macchinette. Inserì la chiave e schiacciò i soliti pulsanti: due caffè macchiati, uno per Erika e l’altro per lei oltre al caffè al ginseng che per lei era un must ogni mattina e prima delle partite.
Si sedettero sulle poltroncine e Faith cominciò a rimettere in ordine alfabetico le cartelle dei pazienti che aveva appena appoggiato sul tavolino.
«Che pazienti abbiamo oggi? » chiese la ragazza al suo fianco.
Faith le porse la metà delle cartelle mediche. «Buon giro tesoro, ci rivediamo per pranzo» Le diede un veloce bacio sulla guancia e si avviò lungo il corridoio.
La voce di Erika la raggiunse squillante. «A dopo»


***


Era stanchissima. Quella mattinata l’aveva davvero distrutta, e non era ancora finita. Il suo turno finiva alle quattro del pomeriggio e l’idea che quella sera l’aspettavano anche gli allenamenti di pallavolo non la entusiasmava per niente.
«Ciao tesoro» la salutò Erika raggiungendola al tavolo della mensa. La ragazza le sorrise.
«No scusa.. veramente pensi di mangiare solo quella roba??» le chiese la collega, strabuzzando gli occhi.
Faith guardò il suo piatto di verdure miste e la macedonia nella ciotolina bianca. «Sì, perché?» rispose non trovando assolutamente niente di strano nel suo pranzo.
Erika sbuffò. «Amica mia, tu hai bisogno di nutrirti come si deve. Insomma.. lavori qui, corri ogni mattina, hai gli allenamenti una sera sì e l’altra pure, le partite.. ma come riesci a stare in piedi??»
La ragazza ridacchiò. «È solo che non voglio appesantirmi Erika. Non farla tanto lunga dai» sbuffò poi, riprendendo a mangiare le sue verdure.
«Come vuoi, ma se domani vengo a sapere che sei svenuta durante gli allenamenti..» la guardò minacciosamente.
«Ti strangolo con le mie mani»
Rimasero a guardarsi per un minuto prima di scoppiare a ridere.
«Okay, va bene. Prometto che questa sera farò una cena più sostanziosa»
«Ciao ragazze» La voce di Steven  fece sparire il sorriso dai loro volti.
«Che si dice?»
Erika fece l’occhiolino a Faith con fare complice. «Si parlava del nuovo amico di Faith» disse con indifferenza, evitando lo sguardo minaccioso dell’amica per non scoppiare a ridere.
Steven spalancò gli occhi chiari per la sorpresa. «Oh tu..» si passò una mano tra i capelli, cercando di non apparire troppo sconvolto. «Non sapevo che avessi un fidanzato»
«Io non ho un fidanzato!» sbottò la ragazza con troppa enfasi. «È solo un amico» aggiunse poi cercando di stare al gioco dell’amica.
Erika scosse la testa rassegnata. Niente da fare, Faith non era proprio capace di mentire. Ma per fortuna Steven non brillava per la sua capacità nel capire le persone. Ecco perché, con una scusa banale, si era allontanato lasciandole nuovamente sole dopo quella scoperta che lo aveva completamente spiazzato.
«Sei un vero disastro, lo sai?» sibilò a denti stretti all’amica.
Faith fece spallucce.
«Mi hai colta impreparata. E poi scusa.. ma che ti è saltato in testa???»
«Ho solo cercato di scollarti di dosso quella specie di sanguisuga. Dovresti ringraziarmi brutta ingrata» borbottò ridacchiando Erika.
«Grazie» mormorò Faith, sorridendo all’amica. «Ma la prossima volta avvertimi prima di prendere certe iniziative»
Il pomeriggio volò letteralmente e si ritrovò a salutare di corsa Erika per evitare di incrociare ancora una volta Steven. Prese l’autobus e tornò a casa a farsi una doccia e a prendere il borsone per gli allenamenti. Non aveva voglia quella sera, era troppo stanca, ma le partite che aspettavano la squadra sarebbero state davvero toste per cui..
«Di Maio… hai cenato con qualcosa di sostanzioso?» le chiese il coach vedendola arrivare in palestra. 
All’istante Faith estrasse dalle tasche delle barrette energetiche e della cioccolata. L’allenatore scosse la testa 
«Ti conviene mangiarle… stasera finiamo tardi. Vi voglio al massimo per la partita contro le Eagles..» 
La ragazza scartò la prima barretta annuendo e guardando le ragazze che stavano facendo riscaldamento.. un paio di minuti e le avrebbe raggiunte anche lei, dando così inizio al dolce massacro degli allenamenti.





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Angolino autrici:

e rieccoci con il primo capitolo... forse non sarà così coinvolgente come speravate ma ci farebbe piacere sapere cosa ne pensate.
^^ un bacione care
Grazie a  chi ha recensito e a chi semplicemente ha soltanto letto ^^
Alla prossima


Viola & Laura

  
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