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Autore: Love Bites    21/04/2012    7 recensioni
OS sulla 3x19 ^^
-Damon mi passa accanto senza dire una parola, poi si china sul portabottiglie per estrarne una di whiskey e si volta, raggiungendo nel silenzio più assoluto una delle due sedie che stanno accanto alla finestra.
Non posso, in quell’istante oscuro e infinito, fare a meno di notare la sua schiena nuda, i muscoli affusolati delle braccia, la bellezza eterna del suo corpo. Lui è così da centoquarantotto anni.
E, per la prima volta da quando lo conosco, il pensiero che altre donne abbiano potuto toccarlo mi fa terribilmente ingelosire.-
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jeremy Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Reflections of love and death'
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Why not, Elena?

Dedicata a Elen91, come piccolo ringraziamento per tutto
quello che ha fatto e fa per me.
Sei unica 



  

       




Un click infrange il silenzio.
L’interruttore della luce scatta e all’istante, troppo agitata per continuare a fingere di dormire, apro gli occhi.
Damon mi passa accanto senza dire una parola, poi si china sul portabottiglie per estrarne una di whiskey e si volta, raggiungendo nel silenzio più assoluto una delle due sedie che stanno accanto alla finestra.
Non posso, in quell’istante oscuro e infinito, fare a meno di notare la sua schiena nuda, i muscoli affusolati delle braccia, la bellezza eterna del suo corpo. Lui è così da centoquarantotto anni.
E, per la prima volta da quando lo conosco, il pensiero che altre donne abbiano potuto toccarlo mi fa terribilmente ingelosire.
Ma perché poi? Lui non è mio. Non l’ho mai voluto, né mai ho dato peso ai suoi sentimenti.
Il vampiro, quasi a nascondersi dalla mia vista, si infila la camicia nera, che produce un fruscio leggero e mi cela l’unica parte di lui illuminata dalla luce della luna.
Sbircia fuori dalla finestra, si sistema il colletto e si siede, fissando a lungo il liquido dorato all’interno del bicchiere di plastica.
È bellissimo e incredibilmente solo. Stefan ha me, lui no. Damon non sa cosa significhi essere amato, non ha mai avuto l’occasione di saperlo.
Perfino Katherine, per certi versi molto simile a lui, gli ha preferito il fratello.
E ora, dopo ben un secolo e mezzo, anch’io.
Il suo sguardo mi coglie di sorpresa, portandomi istintivamente a chiudere gli occhi, pur sapendo che ormai il danno è fatto.
Rimango un po’ così, ma alla fine la curiosità mi vince ancora, e di nuovo lo sbircio, sistemandomi meglio su un fianco. 
Damon ricambia, guardandomi con una serietà e dolcezza che mi risulta difficile credere a tutto il male che gli ho fatto. Poi, a un tratto, si alza e in pochi passi raggiunge il letto, che fino a quel momento si era auto imposto di non condividere con me per non farmi sentire a disagio.
Io lo accolgo restando immobile, felice e intimorita da quel gesto.
«Non me ne avevi mai parlato- sussurro, senza smettere di guardarlo -di quello che hai fatto per Rose».
«Non riguardava te».
La sua risposta secca mi lascia un po’ spiazzata, ma so che quella freddezza è dettata dall’affetto che prova per lei. E sorrido a questo pensiero, perché questo dimostra chi sia il vero Damon.
«Perché non lasci vedere alla gente il buono che c’è in te?».
«Perché alcune persone quando vedono qualcosa di buono si aspettano una persona buona. E io non voglio essere all’altezza delle aspettative di nessuno», confessa, fissando l’intonaco bianco del soffitto.
Colgo immediatamente la punta di rimprovero nella sua voce e so, fin troppo bene, che è indirizzata a me.
E mi sento in colpa.
Scosto i capelli dal viso e mi giro, mettendomi nella sua stessa posizione, sospirando rumorosamente.
Appena distendo le braccia lungo i fianchi però, sento la sua mano cercare la mia, stringendola, intrecciando lentamente le nostre dita. Ricambio per un solo istante, poi l’agitazione prende il sopravvento su di me, facendo impazzire il mio cuore e di conseguenza il mio respiro.
Non ci devo pensare troppo: mi alzo, lasciandolo solo accanto al mio posto vuoto, mentre il gelo della notte mi avvolge, quando confusa corro fuori dalla stanza, sul pianerottolo.
Le parole di Stefan mi rimbombano nella testa, lambendo ogni parte della mia mente assonnata.
“Guardami negli occhi, Elena. Guardami e dimmi che non provi niente per lui”.
Sono stata una codarda, non ho avuto la forza di rispondergli. Perché non è vero che non so cosa provo.
Lo so, e da molto tempo anche, ma non l’ho mai ammesso nemmeno a me stessa.
All’improvviso i passi di Damon mi giungono alle spalle, volutamente rumorosi: se avesse voluto avrebbe potuto cogliermi di sorpresa.
«Non farlo», dico, mentre un vento leggero mi scompiglia i capelli.
Non so bene a cosa mi riferisco, ma penso che la frase vada bene per ogni evenienza.
«Perché no?», chiede lui, con una voce che mi spezza il cuore.
Scuoto la testa con forza, perché non c’è niente che io possa fare per fermare quello che sta accadendo. Ne sono consapevole, ma ormai non ho più alcun potere. E quando il vampiro sussurra il mio nome, rassegnato, cedo.
I miei polmoni si svuotano e l’aria sibila tra i miei denti, mentre, altrettanto sconfitta, mi volto e faccio ciò che il mio cuore mi sta costringendo a fare: le mie gambe iniziano a correre verso di lui e nel giro di un secondo, la mia bocca è sulla sua.
Non c’è delicatezza in quel contatto, solo disperazione. La disperazione dettata dall’intensità dei nostri sentimenti, da quanto essi siano sbagliati e da quanto, ancora una volta, ci abbiano spinto inesorabilmente l’una verso l’altro.
Damon mi stringe forte, baciandomi con foga, facendo anche a meno di respirare. Io naturalmente non posso concedermi quel lusso, e nell’attimo che occorre perché lui mi spinga contro la parete di cemento a pochi passi da noi, cerco di immagazzinare quanto più ossigeno possibile.
Non voglio più lasciarlo andare. Non voglio più tenerlo lontano e sì, Stefan aveva ragione.
Ora, grazie a lui, ho trovato il coraggio di amare suo fratello.
Mentre la bocca del vampiro scende lungo il mio collo in una scia infuocata, sorrido e guardo il cielo oltre il tetto del motel: le stelle mi fissano, e io prometto loro che li amerò per sempre, qualunque cosa accada, anche se la mia scelta mi costringerà ad allontanarmi da uno dei due.
Non posso, per principio e perché non voglio, smettere di amare Stefan, ma sono forte abbastanza da rinunciare a lui.
Con un sospiro riporto il viso di Damon all’altezza del mio e ci guardiamo per un lungo istante prima di tornare a baciarci.
Il freddo della colonna dietro di me mi fa rabbrividire, ma  il suo petto preme ulteriormente contro il mio, facendo da scudo contro il vento notturno. Ed è strano rispondere a quel contatto, sentire il mio cuore battere all’impazzata solo per lui, il fratello sbagliato. E mi sento felice, perché anche Damon lo è.
«Cosa significa?», sussurra a un tratto, contro le mie labbra.
«Che cosa?».
«Tutto questo. Il viaggio, l’avermi baciato …dov’è la fregatura?».
Mi allontano leggermente e gli prendo il volto tra le mani. So che quello che sto per dire rovinerà tutto, ma penso che infondo chissenefrega, avremo tutto il tempo per fare pace.
«Stefan pensa che io provi qualcosa per te…».
«Ed è così?», mi domanda, impaziente.
«Io…- indugio un attimo, trovando difficile ammetterlo ad alta voce.
Ma come al solito lui interpreta male il mio silenzio e si allontana bruscamente. Avverto subito la mancanza del calore del suo corpo, che è stato strappato via dal mio troppo in fretta.
«Era un test, questo, non è vero?», sibila, cancellando definitivamente ogni traccia di dolcezza dalla voce, «Lo hai fatto solo per sapere se…».
«Sì- ammetto -ma dovresti lasciarmi dire quello che devo, prima di tirare le conclusioni».
«Cosa, cosa devi dirmi stavolta? Eh?».
Quel tono mi dà sui nervi, ed ancora elettrizzata a causa dei baci faccio una cosa che probabilmente non avrei mai osato fare: lo afferro per il colletto della camicia e lo scuoto impercettibilmente.
E riesco nel mio intento: lo sorprendo.
«Che sei un’idiota.- le sue labbra si schiudono per dire qualcosa, ma lo zittisco nuovamente -perché stavo per dirti che ti amo».
E nel secondo in cui ho smesso di parlare, la sua espressione è già cambiata.
Ora mi guarda quasi stranito, più come se avessi detto una bestemmia che quello che aveva sempre sognato.
«Tu cosa?».
«Ti amo- dico -Ti amo e tu sei uno stupido, scemo, rincoglionito idio…».
Non finisco la frase perché la mia bocca è catturata dalla sua, che mi bacia senza sosta, mentre le nostre lingue danzano freneticamente, seguendo un ritmo sconosciuto.
«Ripetilo», ordina, facendo scivolare le mani sul mio corpo, fino a giungere sul mio fondoschiena.
«Ti amo».
Damon sorride; lo fa per davvero. Sorride mentre mi bacia e mi prende in braccio, facendomi allacciare le gambe attorno ai suoi fianchi. Non posso negare di sentirmi a disagio  a stare così con lui, specialmente nel sentire un certo rigonfiamento sotto il tessuto dei suoi Jeans, proprio nel punto in cui i nostri bacini entrano in contatto.
«Mmmh…Damon?», azzardo, reggendomi con forza alle sue spalle.
«Sì?», risponde lui.
«Sento…- e mi vergono ancora di più -…sento qualcosa che mi punta».
Una risata risuona nella mie orecchie, anche se tutto ciò che vedo del suo viso sono i capelli scuri e morbidi, che riflettono la luce delle lampade al neon.
«Tu non sai quante volte mi hai fatto quest’effetto, Elena». E ancora una volta, non posso fare a meno di rimproverarlo. «Sei proprio…».
«Cosa state facendo?!».
Il vampiro mi molla all’istante, permettendomi di posare i piedi a terra.
«Oh mio Dio! Jeremy…Io…», balbetto, notando mio fratello sulla soglia della nostra stanza. Lui ci fissa sconvolto e imbarazzato e Damon lo guarda di rimando, con un’aria non molto amichevole dipinta sul volto.   
«Volevo dirvi…- Jer sospira - che Rose ha trovato Mary. Vive in Kansas».
Io annuisco, senza dire nulla: la mia mente è ancora troppo concentrata su altre cose per potersi preoccupare di Mary La Spaventosa.
Purtroppo però, Damon decide che non dobbiamo perdere altro tempo: «Bene- mormora -diamoci una mossa». E così dicendo si dilegua, lasciando me a rimuginare su parecchie cose e mio fratello impalato in corridoio.
Ma non mi sorprendo della sua uscita di scena. Lui è fatto così: lo amo anche per questo.
Tutto il resto, davvero, non importa.
 

Spazio autrice

Buondì a tutte ^^ So che sta cosa è un obrobrio, ma ho sentito la necessità di inserire quel maledettissimo dettaglio che avrebbe reso la 3x19 perfetta, ovvero il "ti amo" di Elena.
Non nego di aver pianto, nè di aver saltellato di gioia per tutta la casa, ma subito dopo mi sono terribilmente arrabbiata per come la piccola Gilbert ha trattato Damon, ancora una volta. Per cui eccomi qua. Mi auguro che non sia totalmente disgustosa, ma nel caso vi prego di farmelo sapere. Vi lascio con un bacione e nella speranza di ricevere qualche straccio di recensione, giusto per sapere che ne pensate.
Grazie di tutto,
Alice


Altre mie FF:
-Inhuman (la OS e la long) è una Ian-Nuovo personaggio.
-Forgive me, if you can (long Delena).
-One star in the sky (OS Delena).
-I played with your love (long sulla 3x14)


  
 
 
   
 
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