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Autore: groffgasm    21/04/2012    2 recensioni
Jesse St. James è il nuovo coach dei Vocal Adrenaline. Come reagirà Rachel alla notizia che Kurt e Mercedes le hanno appena dato?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jessie St. James, Rachel Berry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Jesse St. James è il nuovo coach dei Vocal Adrenaline."

Al suono di quelle parole Rachel sentì le sue gambe indebolirsi al punto che dovette sedersi immediatamente se non voleva correre il rischio di precipitare per terra. Quella che Kurt e Mercedes avevano appena lanciato in Auditorium era una bomba a tutti gli effetti. E le era appena esplosa in faccia. Tutto ciò che venne detto dopo quella dichiarazione, alle orecchie di Rachel, non era nient'altro che un insieme di suoni e rumori confusi. La sua mente era troppo impegnata ad elaborare quella notizia per concentrarsi su tutti i commenti che i suoi compagni stavano esprimendo a riguardo.

"Rachel, stai bene?"Il professor Schuester si avvicinò a lei e le mise una mano sulla spalla. "Sei pallida."
La confusione che aveva regnato in Auditorium cessò e calò il silenzio. Rachel aveva gli occhi di tutti su di sè ora.
"S-sì, sto bene." balbettò.
"Beh, tu e Jesse avete avuto dei trascorsi quindi immagino che..."
"Sto bene, signor Schuester." tagliò corto la ragazza.  Si prese qualche secondo per mascherare il suo vero stato d'animo e poi continuò cercando di essere il più convincente possibile." Jesse e i Vocal Adrenaline insieme sono un mix vincente, l'abbiamo imparato a nostre spese due anni fa. Perciò non sottovalutiamoli e mettiamocela tutta. Le Nazionali saranno la nostra occasione per avere una rivincita, no? Vediamo di non sprecarla."
"È esattamente questo lo spirito giusto!" disse Will mentre gli altri membri delle New Directions annuivano. "Ora... dov'eravamo? Ah, sì. Santana tocca a te."

Durante l'esibizione della cheerleader, Rachel ebbe l'occasione di riflettere su cosa pensasse davvero del fatto che Jesse St. James fosse il nuovo coach dei Vocal Adrenaline. Jesse e Rachel erano già stati avversari prima d'allora. Si erano esibiti sullo stesso palco alle Regionali due anni prima con i loro rispettivi Glee Club e Jesse aveva avuto la meglio. Ben presto si rese conto però che non era questo che le interessava davvero. Non era il fatto che fosse il nuovo coach dei Vocal Adrenaline che le stava facendo tremare le mani e battere forte il cuore in quel momento. No, non era Jesse St. James la causa di tutto ciò. Ma Jesse, il ragazzo romantico e passionale che un tempo aveva amato. Quello che nessuno dei presenti in quella stanza aveva mai conosciuto davvero. Quello a cui piaceva improvvisare concerti per i senzatetto, quello che aveva sempre creduto in lei, quello che era Drama Queen quasi quanto lo era lei. E nessuno di loro aveva mai conosciuto quel Jesse. Loro conoscevano solo Jesse St. James, una macchina senza cuore e incapace di provare veri sentimenti. Ecco quindi cosa stava facendo letteralmente impazzire Rachel: il pensiero di rivedere Jesse, il suo Jesse.

"Hey, studiamo insieme oggi pomeriggio?"
"Ehm...Non posso, mi dispiace. Ho... ho promesso ai miei papà che li avrei aiutati a ridecorare il salotto."
"Ah, ok. Che rottura la notizia su Jesse, vero? Non ci voleva proprio. In un modo o nell'altro quel ragazzo sembra sempre tornare nelle nostre vite proprio quando sembra di essertene sbarazzato una volta per tutte!"
"Vorrai dire la mia vita" pensò Rachel, ma si limitò a rispondere con un "Già...". Non aveva alcuna intenzione di parlare di questa faccenda con Finn. "Ora devo scappare. Ti chiamo stasera." La ragazza si alzò in punta di piedi e baciò Finn sulle labbra prima di allontanarsi e raggiungere la sua auto.
Si sedette al volante e chiuse lo sportello con forza. Aggiustò lo specchietto retrovisore e si infilò la cintura di sicurezza. Poi gettò la testa all'indietro e chiuse gli occhi per qualche istante. Era stata una mattinata pesante, ma era il pomeriggio che si prospettava davanti a lei a preoccuparla davvero. Non era certa di ciò che stava per fare. Per niente. Anzi, era abbastanza sicura che stesse per commettere una pazzia. Ma era una pazzia che voleva commettere. Perciò si mise dritta sul sedile e mise in moto l'auto. Destinazione: Carmel High School. Il viaggio durò una mezz'oretta e Rachel sentì l'agitazione crescere in lei sempre di più man mano che si avvicinava alla meta al punto che più di una volta aveva pensato di fare marcia indietro. Ma non lo fece e continuò a guidare dritto fino al grosso garage della Carmel High dove parcheggiò la sua auto. Ormai era troppo tardi per tirarsi indietro. Tra qualche minuto avrebbe rivisto Jesse e la cosa la rendeva estremamente nervosa. Non aveva nemmeno pensato a cosa dirgli. Aveva semplicemente sentito un bisogno improvviso di correre da lui, di vederlo, di sapere come stesse. Era passato quasi un anno dall'ultima volta, quella in cui aveva baciato un altro ragazzo su un palcoscenico mentre Jesse assisteva impotente tra il pubblico. Era stato il giorno delle Nazionali a New York, quello in cui era tornata assieme a Finn ad un caro prezzo.  Rachel ripensò all'ultimo ricordo che aveva di Jesse. Si trovavano dietro le quinte in attesa dei risultati della gara. Jesse le aveva fatto una sorpresa quel giorno. Aveva preso un aereo per raggiungerla a New York e fare il tifo per lei alle Nazionali perchè sapeva quanto fossero importanti per lei. Nonostante il bacio e le parole di Finn, il quale gli aveva praticamente sbattuto la loro nuova relazione in faccia, Jesse si era comportato da gentiluomo complimentandosi con lei per la sua performance. Ma Rachel conosceva bene Jesse e sapeva di averlo ferito, anche se lui si nascondeva dietro una facciata da duro. Jesse teneva davvero a lei e Rachel ne era consapevole. Non le importava ciò che i suoi amici dicevano. Loro non conoscevano il vero Jesse. Il resto accadde tutto molto in fretta: la classifica, la delusione, gli insulti di Santana... E quando Rachel tornò indietro da Jesse, lui non c'era più. Seguì il silenzio. Un silenzio durato dieci mesi. Un silenzio a cui Rachel era pronta a mettere fine.
Rachel conosceva già la strada verso l'Auditorium della Carmel High. La musica ad alto volume l'aiutò ad intrufolarsi in Auditorium senza che nessuno se ne accorgesse. Si sedette nell'ultima fila e si concentrò sull'esibizione che stavano provando i Vocal Adrenaline. Erano bravi, molto bravi. Ma non erano più quelli di una volta. Con la perdita di Jesse, il quale li aveva condotti a quattro vittorie consecutive alle Nazionali, i Vocal Adrenaline avevo perso la loro star. E Jesse non era facile da rimpiazzare. Ciò che possedeva Jesse erano qualità rare da trovare in un ragazzo. La sua grinta, la sua passione e il suo talento erano ciò che facevano di lui una star. Tuttavia il nuovo leader del gruppo aveva una voce molto potente e le coreografie che Jesse aveva creato per loro erano decisamente migliori di quelle che ideava Schuester. I Vocal Adrenaline avrebbero dato filo da torcere alle New Directions alle Nazionali. Su questo non c'era dubbio.
"Ragazzi, basta per oggi. A domani."
Rachel avrebbe riconosciuto quella voce ovunque. Restò seduta in silenzio mentre aspettava che i membri dei Vocal Adrenaline andassero via lasciando il loro coach da solo sul palco a preparare nuovi passi. Dopo qualche minuto passato ad osservarlo ballare da lontano, Rachel trovò il coraggio di scendere le scale accorciando gradualmente la distanza che la divideva da Jesse.
"Chi c'è?" domandò il ragazzo incapace di identificare la figura che si avvicinava verso di lui a causa della forte luce proveniente dai riflettori.
"Sono io. Rachel, Rachel Berry."
Jesse restò impassibile in attesa che la ragazza lo raggiungesse sul palco. Nessuna emozione trapelava dal suo volto.
"Questo è un allenamento a porte chiuse." disse con voce ferma e gli occhi fissi su quelli di Rachel, che si trovava ora sul suo stesso palco.
"Non può considerarsi un allenamento se la squadra è assente."
"Ma ci sono io, il loro coach. E sto lavorando. E ti ripeto che non è permesso a nessuno entrare qui. Tantomeno ad un avversario."
Quindi è così che ora Jesse vedeva Rachel. Un avversario. Nulla di più. Come biasimarlo. Del resto è ciò che erano. Due avversari che si apprestavano a gareggiare in un campionato nazionale di canto coreografato. Ma allora perchè Rachel sperava che Jesse la considerasse qualcosa di più di una semplice avversaria?
"Non sono qui per spiare."
"Cosa diavolo ci fai qui allora, Rachel? Potrei farti sbattere fuori da questa scuola con un solo schiocco di dita. Dammi un buon motivo per non farlo."
"Perchè tu non vuoi farlo." Rachel accorciò la distanza tra di loro con qualche passettino in avanti, ma Jesse abbassò lo sguardo. "Stamattina ho scoperto che sei il nuovo coach dei Vocal Adrenaline. È stato alquanto imbarazzante per me venirlo a sapere solo ora da Kurt e Mercedes. Avrei preferito sentirlo da te. Avresti potuto dirmelo... un colpo di telefono o un messaggio sarebbero bastati..."
"Da quando ti interessa cosa faccio?"
Se all'inizio interpretare i sentimenti di Jesse era stato difficile, ora non c'erano dubbi a riguardo. Jesse era incazzato e irritato dalla presenza di Rachel.
"Da sempre."
"Devo forse rinfrescarti la memoria sul nostro ultimo incontro e sul perchè non c'è più alcun tipo di rapporto tra di noi? Ti faccio un piccolo riassunto: Hai baciato un altro ragazzo su un palcoscenico, lasciandomi solo come un imbecille senza nemmeno un briciolo di spiegazione. Quindi non venirmi a dire che t'importa di me perchè non ti credo."
"Mi dispiace per come andarono le cose quel giorno. E mi dispiace che siamo arrivati a questo punto."
"Non so che farmene delle tue scuse. Dov'è il tuo ragazzo, piuttosto? Sa che sei qui? Non voglio problemi di alcun tipo."
"Non sa che sono qui. Ho inventato una scusa. Tranquillo, non potrà mai scoprire che sono stata qui." rispose Rachel, ma Jesse guardava altrove. La sua attenzione era stata catturata da qualcos'altro. Qualcosa di luccicante.
Il ragazzo si mosse verso Rachel e le prese la mano sperando che i suoi occhi l'avessero ingannato poco prima. Ma i suoi occhi ci avevano visto benissimo. "Che cos'è questo?" chiese Jesse riferendosi all'anello che Rachel portava all'anulare sinistro.
"È un anello di fidanzamento." rispose Rachel con lo sguardo basso.
Uno ghigno apparve sulla bocca di Jesse. "Ti prendi gioco di me? Non è divertente."
"Non sto scherzando." Questa volta Rachel guardò Jesse negli occhi. "Finn mi ha chiesto di sposarlo e io ho detto di sì. Il matrimonio verrà celebrato dopo le Nazionali e poi andremo a vivere a New York insieme."
Jesse lasciò andare la mano di Rachel. Anche stavolta non era difficile capire cosa stesse provando. Rachel leggeva sorpresa, tristezza, disgusto nei suoi occhi e, più di ogni altra cosa, delusione. Il ragazzo diede le spalle a Rachel e fece dei passi in avanti allontanandosi da lei. Si fermò e restò qualche secondo in silenzio prima di girarsi. "Cosa vuoi da me, Rachel? È per questo che sei venuta fin qui? Per dirmi che ti sposi con Finn? Mi dispiace deluderti, ma se speri di ricevere delle congratulazioni e magari un abbraccio, sei venuta dalla persona sbagliata."
"No, non sono venuta qui per..."
"Che diavolo ti passa per la testa?" Jesse la interruppe. Non aveva ancora finito di dar voce ai pensieri nati nella sua testa alla vista di quell'anello. "Hai forse perso la ragione? Sei impazzita? Perchè non riesco a trovare altra spiegazione plausibile al fatto che tu stia per sposare un cretino di tale portata!"
"Jesse, è del mio fidanzato che stai parlando!"
"Appunto! Come ti salta in mente di sposarti a diciassette anni e per di più con quell'ammasso di stupidità e immaturità? Dannazione, Rachel! Che cosa ti è successo? Che fine ha fatto la Rachel che conoscevo io? Quella determinata e indipendente? Quella che tra un ragazzo e un Tony Award avrebbe scelto il secondo senza secondi ripensamenti? Quella che mi diceva sempre che avrebbe voluto prima realizzare il proprio sogno di diventare una star di Broadway e solo in seguito cercare un uomo con cui condividere la sua vita? Qualcuno degno del suo stesso talento! Qualcuno che avrebbe sposato non prima dei venticinque anni!"
"Sono sempre la stessa persona, Jesse. È solo che sono cresciuta e col tempo ho realizzato che quello che c'è tra me e Finn è qualcosa di speciale. Noi ci amiamo. Non posso sopportare l'idea di partire per New York senza di lui."
Jesse ridacchiò.
"Sono seria, Jesse!"
"Mi dispiace, ma non me la bevo."
"Cosa?"
"La faccenda del vero amore a diciassette anni."
"Forse perchè non sei mai stato davvero innamorato in vita tua."
"Oh, lo sono stato invece. E credimi... è doloroso e sopravvalutato."
Seguirono alcuni secondi di silenzio. Sapevano entrambi a chi si riferisse Jesse ammettendo di essere stato innamorato di qualcuna. Rachel abbassò lo sguardo. Si sentiva in colpa per aver fatto soffrire Jesse a tal punto da farlo smettere di credere nella forza dell'amore. Non era così che avrebbe voluto che fossero andate a finire le cose tra loro. Il ragazzo accorciò la distanza tra lui e Rachel e cominciò a parlare girandole intorno con uno strano sorrisetto stampato in volto. "Quindi, sei sicura di essere innamorata di Finn? Sei sicura di voler passare il resto della tua vita con lui? E sei sicura che lui vuole la stessa cosa?"
"Sì, lo sono." rispose Rachel sinceramente.
A quel punto Jesse si fermò dietro di lei. "Bene." disse e poi con le mani le spostò tutti i capelli sulla spalla sinistra. Poi sussurrò all'orecchio destro della ragazza:"Quindi se faccio così, tu non senti assolutamente nulla. Giusto?" Jesse posò le labbra sul profilo destro del collo nudo di Rachel e cominciò a percorrerlo delicatamente con i suoi baci.
 "J-Jesse, che cosa stai facendo?"
"Non hai ancora risposto alla mia domanda."
Jesse continuò a baciare Rachel ed era talmente vicino a lei da sentire il battito del suo cuore farsi sempre più accelerato e il respiro farsi sempre più forte. Le stava piacendo, nulla e nessuno poteva convincerlo del contrario. Rafforzò la presa del suo braccio sinistro attorno al corpo di Rachel. Con l'altra mano, invece, afferrò la mano di Rachel che penzolava lungo il suo fianco. Incrociò le sue dita a quelle della ragazza e poi premette contrò il bordo del suo vestito facendolo salire fino a scoprire buona parte della sua coscia.
"Dimmi che non senti niente." sussurrò ancora il ragazzo. "Dimmi che sei sicura di amare Finn e di voler passare il resto della tua vita con lui."
"I-Io... Jesse, ti prego, smettila..."
"Perchè? Perchè ti piace? Perchè nessuno, nemmeno il tuo Finn, riesce a farti sentire così desiderata?"
"Perchè quando sono con te perdo ogni controllo!" Quelle parole uscirono dalla bocca di Rachel senza che lei potesse fermarle. La ragazza si liberò dalla presa di Jesse. Non avrebbe dovuto permettere a Jesse di insinuare dubbi nella sua testa riguardo al suo amore per Finn nè tantomeno avrebbe voluto che Jesse sapesse la verità su come si era sentita mentre lui le baciava il collo e la stringeva forte. Ma ormai era troppo tardi.
Jesse godeva nel vedere Rachel andare fuori di testa per lui. E quel sorrisetto sul suo volto ne era la prova. Era soddisfatto non tanto perchè aveva ottenuto ciò che voleva, ma soprattutto perchè, dopo tutto questo tempo, dopo tutto il male che si erano fatti a vicenda, teneva ancora immensamente a Rachel e avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di farle capire che Finn non la meritava.
"Rachel, tu meriti una proposta di matrimonio con champagne e tulipani rossi su un palcoscenico di Broadway. Tu meriti una proposta di matrimonio epica. Tu meriti un uomo al tuo fianco che sfili con te sul Red Carpet dei Tony Awards. Per favore, promettimi che ci penserai su. Solo questo. Fallo per me, ma prima di tutto, fallo per te stessa."
Jesse si avvicinò a Rachel e le prese il viso tra le mani. "Lo prometto." rispose lei guardando Jesse negli occhi. Il ragazzo le diede un bacio sulla guancia prima di allontanarsi da lei. "Ci vediamo alle Nazionali, Rachel. Abbi cura di te." Jesse le fece l'occhiolino e poi scomparve dietro le quinte lasciando Rachel tra le lacrime con la consapevolezza di non essere più tanto sicura di voler portare ancora quell'anello al dito.
 
 
 
 
 
 
  
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