Storie originali > Favola
Ricorda la storia  |      
Autore: phoenix_esmeralda    21/04/2012    3 recensioni
Milla Camilla ha combinato un pasticcio e ha litigato con la mamma, così ora parte alla ricerca del fiore che la renderà una bambina perfetta...
Terza classificata al Premio STRIGHE 2010, indetto dal Comune di Marcon (VE)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Milla è in piedi al centro dello sgabuzzino.
Guarda la sua bambola preferita, in alto, in cima all’ultimo scaffale della credenza, dove la mamma l’ha riposta. Le ha detto che potrà averla solo quando avrà finito tutti i compiti, ma a Milla studiare le tabelline non piace per niente e preferisce iniziare a giocare subito. Così è uscita di nascosto dalla sua cameretta e ha deciso di provare a prendere da sola la sua bambola.
Decisa, inizia ad arrampicarsi sugli scaffali, ma ben presto scopre che non è così semplice. Il piede le scivola, la mano si attacca disperatamente alla prima cosa che trova… e in un secondo Milla si trova stesa a terra, sommersa da tutto quello che poco prima si trovava sullo scaffale.
La mamma arriva subito, richiamata dal gran baccano, e in un secondo capisce quello che è successo.
- Milla Camilla!!! – grida furibonda – Non hai finito i compiti, mi hai disobbedito e adesso hai combinato questo pasticcio! Sparisci immediatamente, non ti voglio più vedere!
Milla si alza da terra con un balzo e si precipita fuori dallo sgabuzzino, mentre la mamma inizia a riordinare. Scappa così velocemente, da non accorgersi che la vecchia scopa di saggina dello sgabuzzino la insegue saltellando.
Milla esce nel cortile polveroso della sua fattoria, passa in mezzo alle galline razzolanti,  attraversa il recinto delle mucche e si siede in mezzo al prato.
È vicina alla mucca Carlotta, che bruca tutti i fiori del prato perché li trova più buoni dell’erba. Milla non resiste più e scoppia a piangere.
Solo in quel momento si accorge della vecchia scopa che le è saltellata dietro fino a quel momento.
- Che cosa fai? – le chiede – Le scope non si muovono da sole!
- Quando vogliono sì – risponde la scopa.
- E non parlano nemmeno!
- Io invece parlo e cammino. Il mio nome è Uop e ti ho seguita fino a qui!
- E perché?
A quella domanda, la scopa Uop saltella felice.
- Sono anni che cerco una strega per amica!
- Io non sono una strega! – si arrabbia Milla.
- E invece potresti. Le streghe sono sempre cattive e tu oggi sei stata cattiva, la tua mamma ti ha mandata via.
A quelle parole, Milla ricomincia a piangere disperata. I suoi singhiozzi sono così forti che la mucca Carlotta smette di brucare i fiori e la guarda con i suoi grandi occhi da mucca.
- Ce l’ho io la soluzione, Milla Camilla – muggisce – Devi trovare il Fiore Perfetto che rende tutti perfetti, così finalmente non combinerai più pasticci e la tua mamma ti vorrà ancora bene!
Milla smette di piangere.
- Dove si trova il Fiore Perfetto, mucca Carlotta?
- È ovvio, nel Prato dei Fiori Perfetti!
La mucca Carlotta le spiega dove trovarlo e Milla tutta contenta parte per il viaggio. La strada è tanta, ma se cammina abbastanza in fretta ci arriverà in qualche ora.
- Aspetta! – grida Uop – Vengo con te!
Uop le saltella dietro un po’ a fatica, perché si sa, le scope non sono fatte per saltare.
- Se sei una strega, fammi volare! – chiede infatti a Milla.
- Io non sono una strega! – ripete Milla arrabbiata, però in realtà vedere la scopa saltellare le fa un po’ venire voglia di ridere.
Dopo un po’ di cammino, Milla e Uop incontrano al bordo della strada, seminascosto da un cespuglio, un piccolo coniglietto bianco che piange sconsolato.
- Cosa ti prende coniglietto? – chiede Milla preoccupata.
Il coniglio la fissa triste e singhiozza – Tutti i miei amici erano capaci di saltellare bene, mentre io continuavo a sbagliare e a cadere. Allora sono andato a prendere un Fiore Perfetto che mi ha fatto diventare il più bravo saltellatore del prato. Facevo i salti più belli e più alti di tutti  e non sbagliavo mai, ma da quel momento sono diventato antipatico ai miei amici e mi hanno lasciato solo!
Milla e Uop sono molto dispiaciuti per il coniglietto e prima di ripartire cercano di consolarlo un po’. Poi riprendono il loro cammino.
- Che strano – dice Uop saltellando – Forse le persone non perfette sono più simpatiche? In effetti se tu potessi farmi volare…
- Non sono una strega! – ripete Milla, anche se ormai la pretesa di Uop non la fa più arrabbiare. In fondo, sotto sotto, è bello avere un compagno di viaggio.
Dopo un altro po’ di cammino incontrano un albero grande e bellissimo, pieno e strapieno di enormi fiori gialli.  A Uop piace tantissimo e si mette a saltellare più alto per l’ammirazione.
- Complimenti per i tuoi rami, grande albero – dice Milla – Sei veramente la pianta più bella di questo prato.
- Hai ragione – sospira l’albero, che però sembra triste – Devi sapere che un tempo io facevo pochi fiori, erano così scarsi che mi sentivo brutto e spoglio. Così ho chiesto a un uccellino di portarmi un Fiore Perfetto e da quel momento sono diventato così. Però da quando sono così bello, le persone hanno paura di rovinare i miei rami, così vanno a sedersi lontano e dicono ai loro bambini di giocare sotto agli altri alberi. E io mi sento molto solo.
Milla e Uop si fermano a consolare l’albero triste e poi ancora una volta riprendono il loro cammino.
- Che ne dici Milla – chiede Uop – Pensi che le persone perfette siano tutte così sole?
- Non lo so – risponde lei, ma nel frattempo si sente fortunata perché non è così sola come quell’albero. In fondo le resta Uop, anche se la crede ancora un po’ una strega.
Cammina e cammina, a un certo punto lungo il sentiero trovano un bambino appoggiato a un muretto. È tutto solo e sta osservando di nascosto una bambina che poco lontano, sul prato, sta giocando con  un amichetto.
- Ciao – lo salutano lei e Uop – Che ti succede?
- A me piace molto quella bimba – risponde lui con gli occhi tristi – Ho preso il Fiore Perfetto per  poterle piacere anch’io, eppure lei preferisce lo stesso stare con quel bambino anche se è più brutto di me e pieno di difetti!
- Ci dispiace molto – dice Milla anche a questo bambino e quando lei e Uop riprendono il cammino, si ritrovano entrambi pensierosi.
- È proprio strano – dice Uop – Forse le persone piene di difetti sono più interessanti?
Milla non sa cosa rispondere, tutta quella storia la sta facendo riflettere molto. Ma proprio in quel momento, in fondo alla strada vede spalancarsi il Prato dei Fiori Perfetti. È un vasto pezzo di campo che brilla come l’oro.
 Per la grande emozione si mette a correre a perdifiato, dimenticandosi di Uop che saltella lenta perché non è capace di volare.
Si butta nel prato e si rotola tra i fiori dorati, contenta di essere arrivata infine a destinazione. Ora può cogliere finalmente il Fiore Perfetto e diventare una brava bambina.
Però quando è il momento di prendere il fiore, Milla si trova indecisa.
- Che ne dici Uop? – chiede, quando vede arrivare la scopa saltellante – Se è così bello essere perfetti, perché tutti quelli che lo sono diventati erano così tristi? Sembra che gli esseri perfetti non piacciano a nessuno!
- È vero Milla, tu a me piaci così, persino ora che ho capito che non sei una strega!
Milla un po’ è commossa dalle parole di Uop e pensa che potrebbe avere ragione. In fondo anche lei vuole bene al suo vecchio gatto di peluche che è tutto spelacchiato e rattoppato. Se tornasse nuovo e perfetto, crede che non le piacerebbe più.
Milla guarda la distesa dei Fiori Perfetti attorno a lei, alti, luccicanti, di un arancione intenso spennellato di brillantini dorati. Che fare?
 Ma in fondo quello che le interessa è che la mamma le voglia ancora bene, per cui alla fine decide di correre il rischio e di  prendere il Fiore Perfetto.
Allunga una mano per afferrarlo, ma in quel momento una voce ben nota la richiama. È la sua mamma, che sta correndo verso di lei a gran velocità e sembra molto spaventata.
- Milla Camilla, non farlo! – grida la mamma, a cui la mucca Carlotta ha spiegato ogni cosa – Non devi prendere quel fiore!
- Ma se lo faccio diventerò brava come piace a te! – risponde lei.
La mamma, che l’ha cercata per tutto il giorno, la abbraccia forte forte e le accarezza gli spettinati codini rossi.
- Non importa che tu sia perfetta – le dice – Basta che quando sbagli tu chieda scusa e cerchi di migliorare!
Milla, felice, capisce allora che anche la mamma le vuole bene così com’è, proprio come Uop.
In quel momento si ricorda della sua amica scopa e si volta verso di lei per presentarla alla mamma. Ma Uop è sdraiata per terra e fa finta di essere una noiosa scopa normale, di quelle che non saltano e non parlano, e che non inseguono bambine pasticcione nella speranza di imparare a volare.
Così anche lei fa finta di niente e segue la mamma che, prendendola per mano, la riporta sul sentiero verso casa. Tanto Milla sa che quando la mamma non potrà vederla, Uop tornerà a giocare con lei, perché  nel suo cuore di scopa vuole un sacco di bene alle brave bambine imperfette.
 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Favola / Vai alla pagina dell'autore: phoenix_esmeralda