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Autore: ScandalousLaRabiosa    21/04/2012    2 recensioni
Erano passati vent'anni, ma Piccolo ancora non l'aveva dimenticata: quel profumo di miele, le labbra rosse, gli occhi profondi.
Dopo vent'anni aveva deciso di rivederla, sperando che tutto fosse rimasto come allora; ma, in realtà, molte cose erano cambiate.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Piccolo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella volta erano passati cinque anni dalla fine del Cell Game.

Piccolo voleva andare ad allenarsi alle cascate, a meditare e a svuotare la mente, ne aveva bisogno.

Scese dall'obelisco in volo, atterrando in mezzo al verde.

Mosse appena due passi, quando sentì un'aura molto debole venire nella sua direzione. Probabilmente si trattava di qualche dinosauro.

Attese che il misterioso essere gli venne incontro, curioso di sapere di chi si trattasse.

Poi eccola che arrivò: era una ragazza umana, magra e abbastanza alta, di all'incirca vent'anni. Aveva i capelli lunghi e ricci, di un viola di una tonalità più scura di quelli di Trunks. Aveva due grandi occhioni di un marrone tendente al rosso scuro, pieni di una strana tristezza.

Normalmente un umano alla sua vista avrebbe iniziato ad urlare, a fare una faccia inorridita oppure almeno a sbiancare. Invece lei non lo fece: lo guardò semplicemente con un misto di sorpresa e curiosità. Probabilmente non se l'aspettava che li ci fosse qualcuno.

La ragazza si avvicinò lentamente:-Scusa, è questo il famoso Obelisco?

Piccolo si guardò alle spalle stolidamente, sapendo già che ci sarebbe stato l'Obelisco di Balzar.

-Si, è questo. Perchè?- la cosa non gli interessava, ma cercò di essere gentile.

-Bè, dalle mie parti si dice che quest'obelisco esaudisca le richieste di chi lo viene a pregare e a fargli un'offerta.- lo disse con un tono di chi sapeva che era una diceria stupida e superstiziosa.

Piccolo si appoggiò con la schiena all'obelisco:- E tu sei qui per fargliene una?

La ragazza annuì.

Il nammecciano non l'aveva notato, ma la ragazza stringeva tra le mani una busta.

Si avvicinò ancora di più all'obelisco.

Piccolo sbuffò, facendo voltare la ragazza verso di lui.

-Non ti conviene, sai? Quest'obelisco fa tutto fuorchè esaudire le richieste.

Usa le Sfere del Drago, se proprio hai un desiderio, pensò sarcastico.

La ragazza tirò un sospiro tremolante, che le fece inumidire gli occhi:-Ormai non mi rimane che tentare.

Piccolo non capì bene cosa gli stesse prendendo, però dentro di lui sentì lo stomaco annodarsi alla vista del volto distrutto della giovane. Forse era la curiosità di sapere cosa fosse successo a quella ragazza di tanto straziante da dover rivolgersi ad un oggetto inanimato.

-Ti è successa una cosa tanto brutta?- gli chiese tentando.

La ragazza si strinse nelle spalle:- E' molto complicato. Non penso capiresti.

Piccolo buttò fuori l'aria dal naso:-Fidati, so cosa sono le faccende complicate, posso capire.

La giovane abbassò gli occhi marroni:-Non credo.

A quel punto, il nammecciano le si avvicinò di più, facendola sussultare:-Insisto.

Gli occhioni scuri e limpidi della ragazza fissarono quasi pensierosa il volto verde di Piccolo, mettendolo quasi a disagio, cosa che non era da lui. Perchè lo fissava con così tanta naturalezza?

-Tu non sei umano, vero?- gli chiese innocente.

Piccolo sorrise divertito:-Sei una intelligente.

-Non è difficile da capire...- disse piano, tormentandosi un polso. Quel gesto a Piccolo non sfuggì.

Le prese saldamente ma delicatamente il polso. A quel contatto la ragazza lanciò un gridolino di dolore. Non poteva averla stretta così forte. Ciò voleva dire solo una cosa.

Con l'altra mano le tirò su la manica.

Come aveva immaginato: lungo tutto il braccio vi erano numerosi tagli e lividi.

La ragazza tirò indietro il braccio d'istinto, guardandolo timorosa.

-Cosa ti è successo?- chiese calmo. Doveva essere per quello che era andata a fare l'offerta all'obelisco.

-N-non è affar che ti riguarda!- disse stringendosi di più il polso e riabbassandosi la manica.

-In casa ti picchiano?- Piccolo non ne sapeva molto di quelle cose, però una volta ne aveva sentito parlare da Gohan.

La giovane abbassò lo sguardo, con gli occhi lievemente umidi, iniziando a singhiozzare.

Piccolo si lasciò guidare da una strana sensazione dentro di lui e le accarezzò una guancia, vedendo che a lei non dispiaceva affatto. 

  
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