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Autore: Joannah Mary Grace    22/04/2012    1 recensioni
Come una troppo immensa
cascata
per un timido
fiume
di domani.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tuo nome porta il coraggio

Capitolo primo, Introduzione.

 

Audea, amami.

Amami come se avessi
perso tutto.

Amami come se fossi
l'ultima
briciola di pane,
l'ultima
goccia di vino.

Sii presente alle mie
angoscie,
tanto dell'odio
il leone
è sazio ormai.

Non posso farti male,
ho gettato le armi.

Senza orgoglio
posso solo proteggerti.

E ti amerai
come se tutto
fosse perfetto.

Come una troppo immensa
cascata
per un timido
fiume
di domani.

Gerard.

 

Audea ripiegò il foglio e tornò a fissare la finestra lasciandosi trasportare da una cupa tristezza. Posò lo sguardo in lontananza, su vecchi palazzi grigi e malinconici e su un imponente gomitolo accartocciato di stupide strade ingorgate. Era arrivato il momento di chiedersi dove era. In quale malato stadio di vita fosse rimasta bloccata. Era incatenata a se stessa, in una logora città così incautamente affollata. Lei che era ormai dannatamente invecchiata, si ripeteva da anni che prima o poi sarebbe scappata. Come se fosse una povera adolescente al macello. Poi anche l’amore arrivò a farla star male. L’aspettavano a mezz’aria, pronti a distruggerla. C’era la nascita, c’era la perdita, c’era il ritrovamento, c’era perfino la morte. E ci fu l’amore, che timidamente li raccolse tutti creando il veleno più dolce di tutti. Restò poggiata al davanzale per ore, pietrificata. Eppure sentiva l’aria ammaliante soffiare leggera su i suoi capelli spettinati. Troppo silenzio. E si sa, il silenzio partorisce solo ricordi. Di colpo si voltò e corse in camera da letto, dove le lenzuola impolverate piangevano abbandonate sul pavimento gelato. Accese la radio, che si ingoiò rapida il cd graffiato e restò lì in piedi, assorta e innamorata. E la voce che malvagia usciva dalle casse le ricordò quanto lontano fosse il suo amore. Il suo cantante.

“Turn my headphones up real loud,
I don’t think I need them now
Cause you stop the noise out.”

E invece ne aveva bisogno, come una droga. Poteva sentirlo solo nelle sue canzoni. Che vita sbagliata, pensava, lontano dall’unica persona che ancora amava. Eppure si sa, gli amori perfetti sono destinati a finire. Soprattutto quando a metterli alla prova non è altro che la morte. Lei che improvvisamente si spense.
Bum! Colpo di scena. Audea sorrideva amaramente quando immaginava la sorpresa dipinta nei volti dei possibili lettori della sua macabra storia. Eppure eccola là, a spezzare sospiri nella sua casa vuota, a sognare la musica che tanto la fece volare. Ma essere un fantasma è dura. Invisibile. Colpa del destino atroce che ti fa vivere vicino al tuo amore, per vederlo piangere ogni giorno, per intravedere i suoi sogni sconnessi e per rivederti nei suoi ricordi così presenti e agonizzanti. Quanto lei lo amava, lo sapeva solo il suo corpo lacerato, sepolto sotto metri di asfissiante terra umida.

Tuttavia un giorno, l’angelo della pietà, la vide e la volle, se non aiutare, incoraggiare a sussurrare al suo amante ciò che davvero la torturava. Audea prese il foglietto che le scrisse Gerard per dichiararle il suo amore e si lasciò vibrare oltre la finestra.

   
 
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