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Autore: Hi Ban    22/04/2012    3 recensioni
Alla fine, ognuno ha la sua storia.
Ognuno se la scrive a modo suo, con le proprie esperienze, con i propri desideri, con le proprie decisioni. Peccato che siano in pochi coloro che possono deciderne il finale.
Sono fin troppi quelli che invece possono affermare che ormai non c’è nient’altro che disperazione.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Itachi, Kushina Uzumaki, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
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Zetsubou ga shika nai





#First


«Naruto... finalmente ti posso vedere...»
«Avrete ben più tempo più tardi.»
[Biwako e Kushina, episodio 248]




Kushina non piangeva mai. Sopportava tutto a denti stretti, senza cedere a quella che lei riteneva solo una debolezza. Eppure in quel momento non riusciva proprio a trattenersi, si sentiva come mai in vita sua. Quella consapevolezza che dolorosamente prendeva piede dentro di lei la stava devastando, facendola sentire sempre più vuota.
Come poteva guardare il suo Naruto, le piccole mani strette a pugno e i capelli identici a quelli del padre?
Ora le lacrime glielo mostravano sfocato, distante. Come poteva sprecare quell’attimo?
Sentiva il suo respiro calmo e tranquillo; stava dormendo.
«Naruto...»
Si concentrò su quell’unica nota di regolarità, mentre fuori imperversava il caos. In un attimo i convulsi singhiozzi si attenuarono, le lacrime smisero di scendere. Per quanto le fu possibile, si avvicinò a lui.
Doveva godersi quel momento, l’unico che le rimaneva, non aveva tempo per piangere.
Biwako non sapeva quanto si era sbagliata, poco prima; di tempo, per loro, non ce n’era proprio più.


La storia di una famiglia divisa prima di potersi unire.



#Second


«È una bimba?»
«È un maschietto!»
«Che carino! E che nome gli avete dato?»
«Sasuke!»
«Proprio come il padre del terzo Hokage!»

«Esatto, così da grande diventerà un grande shinobi.»
[Mikoto e Kushina, episodio 247]




Ci sono cose che solo una madre sa, le percepisce chiaramente e non c’è nessun altro che sappia prevederle.
Mikoto non era stata diversa; aveva saputo fin da subito che i suoi figli avrebbero fatto grandi cose, si sarebbero distinti, i loro nomi sarebbero stati importanti un giorno.
Ma erano solo sensazioni, non si potevano connotare con precisione, questo la donna lo sapeva. Come ogni madre, tuttavia, aveva visto nei proprio figli solo il bene e il giusto. Come darle torto?
Mentre la katana scivolava dalle sue mani, Sasuke alzava gli occhi al cielo. Cosa ci vedeva in quei nuvoloni grigi?
Forse nulla, forse tutto. Dietro di sé, però, scorreva un fiume di sangue ed odio di cui nessuno riusciva a distinguere bene l’inizio né la fine. E portava il suo nome, quello di Sasuke, quello di un ninja che si era lasciato corrodere volontariamente dalla solitudine.
È diventato un grande ninja, Mikoto, ma non potevi sapere se nel bene o nel male, è una scelta che solo lui ha potuto fare.


La storia di un ragazzo che ha sbagliato la strada da intraprendere e di una madre che non poteva neanche immaginarsela, una cosa del genere.



#Third


«Era desiderio del Quarto Hokage che Naruto venisse considerato da tutti come l’eroe che ha salvato Konoha dalla distruzione, non come un mostro.»




Naruto abbassa gli occhialoni sul volto, tiene le mani premute su di essi. I bambini nel parco lo indicano, quando lui li guarda si voltano dall’altro lato.
Nasconde le lacrime dietro quella spessa maschera di plastica; se nessuno lo vede è come se non avesse pianto davvero, no?
Naruto nasconde la faccia dietro le mani, si strofina con gesti meccanici le guance. Gli adulti tirano via i figli quando lo vedono con lui, al tramonto alla fine si trova sempre solo.
Gli occhi lacrimano, è colpa del sole negli occhi; se fa finta che quello sia il motivo è come se non avesse pianto davvero, no?
Naruto passa tra la folla a testa bassa, si tiene sempre in ascolto, vuole capire anche lui. La gente bisbiglia quando lui passa, ma non capisce cosa dicano. Parlano solo delle sue marachelle? No, dicono qualcos’altro. Quando è nei negozi lo scacciano, hanno paura che senta.
Naruto non ha fatto niente, però, lui lo sa. Eppure lo scacciano, lo sgridano, lo evitano.
Una volta li ha sentiti. Mostro, hanno detto.
Se piange in casa sua, da solo, quando non è visto da nessuno è come se non avesse pianto davvero, no?
Il desiderio del Quarto Hokage era che il figlio fosse un eroe, non un mostro.
Un eroe non ha motivo di piangere, però.


La storia di un desiderio che non si è avverato.



#Fourth


«Su, su... non piangere Sasuke. Tranquillo, il tuo fratellone ti proteggerà sempre.»
[Itachi, episodio 248]




Ti proteggerò per sempre.
È una promessa che hai fatto ancor prima di conoscere il tuo destino, prima di dover prendere decisioni dolorose, prima di mettere il bene di Sasuke davanti a tutto e tutti.
Non ci hai pensato neanche un attimo, prima di decretare che lui era più importante, prima di decidere che ogni altra vita, ogni desiderio, ogni speranza veniva dopo della sua vita.
Egoismo? Forse, ma tu volevi solo mantenere quella promessa.
Gli hai chiesto di non piangere, perché lo avresti sempre protetto. Ed è quello che hai fatto, ma mentre ti lasci scivolare contro il muro, la vita ti abbandona e tu volgi il viso alla pioggia, ti rendi conto che forse non è stato così.
Forse hai sbagliato qualcosa, Itachi.
Sasuke piangerà di nuovo e non ci sarà il suo fratellone a proteggerlo.

La storia di un ragazzo che ha tenuto testa al destino avverso pur di proteggere il suo fratellino.



#Fifth


«Ma tu... cosa sei?»
«Un amico.»

[Sasuke e Naruto]




Non hai mai mentito, Naruto, hai sempre detto la verità. Quante volte hai tentato di far entrare in testa a quello zuccone che era tuo amico, tuo fratello? Tante ed altrettante sono state le volte in cui gli hai ripetuto che un amico e un fratello va salvato, non abbandonato.
Lui è sempre stato quello per te, non lo hai lasciato mai andare via e fino alla fine hai voluto tentare.
Perché un amico non si abbandona, un amico si aiuta, un amico si riporta sulla retta via.
Oppure, si cade insieme.

«Una storia non si può giudicare prima di averne letta l'ultima pagina.»



Bene o male. Male o bene. Una battaglia deve sempre finire con la vittoria di una delle due parti. Ma tu e Sasuke siete sempre stati atipici, unici nel vostro genere, vi siete creati un legame che va al di là delle convenzioni, vero, Naruto?
Tutti hanno sempre valutato la storia a modo loro, certi che la loro versione fosse quella giusta.
Ma si sbagliavano.
Il corpo di Sasuke giace scomposto dinnanzi a te, tu lo osservi, mentre senti gli occhi farsi pesanti.
«Sas’ke.»
Sorridi, lui chiude gli occhi, sembra annuire.
Vi siete incontrati, alla fine.
Non ha vinto né il bene né il male.
Avete vinto voi due, avete vinto entrambi, perché la vostra storia non poteva essere giudicata dalla copertina.


L’atipica storia di due amici.


Alla fine, ognuno ha la sua storia.
Ognuno se la scrive a modo suo, con le proprie esperienze, con i propri desideri, con le proprie decisioni. Peccato che siano in pochi coloro che possono deciderne il finale.
Sono fin troppi quelli che invece possono affermare che, ormai, non c’è nient’altro che disperazione.



Potevo, con questa bella giornata di sole, non postare qualcosa di così deprimente e poco utile? Ecco, la mia idiozia spiega il motivo per cui questa storia si trova qui XD
Di per sé non ha poi molto valore, le ho scritte basandomi sulle frasi che ho messo prima di ogni flashfic, scrivendo in maniera un po' decente quello che mi passava per la testa quando la sentivo nell'anime. La frase in cui si dice che il quarto Hokage voleva che Naruto fosse considerato un eroe sono quasi certa fosse stata detta da Sarutobi, ma non l'ho trovava su internet e perciò l'ho trascritta alla bene meglio! I dialoghi, invece, sono uguali a come sono detti nell'anime, perciò nulla da aggiungere.
Mh, alla fine Sasuke e Naruto qui sono morti, ma almeno sono felici tutti e due! XDXD
Sono cinque e non hanno nulla in comune, ma ho preferito mettere tutto insieme perché sapevo che se avessi fatto cinque capitoli non avrei aggiornato in tempi decente!.____.
Probabilmente quando l'ho scritta, questa carrellata di disperazione gratuita, avevo un sacco di cose da dire al riguardo, ma ora non me le ricordo proprio!:/
Ah, sì, il titolo (in giapponese perché trovo sia un mio diritto sacrosanto sfruttare una che studia giapponese, se la si ha a portata di mano - no, non mi sto riferendo a nessuno, assolutamente!) vuol dire, appunto, 'non c'è altro che disperazione'. Almeno rimango in tema, dai!XDXD
Potete trovarla anche su qui, dove posto prima perché non c'è da mettere l'html!:3 O meglio, c'è, ma molto di meno rispetto a qui!XDXD Lo so, sono pigra, ma abbiate pietà di me!
Beh, spero vi piaccia!^^
  
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