Storie originali > Storico
Ricorda la storia  |      
Autore: crazy_fun    22/04/2012    5 recensioni
“Che giornata di merda” si disse cambiando posizione per riattivare la circolazione nel deretano formicolante; “oggi sono stato mandato a quel paese, sono riuscito a sporcarmi l’unica veste buona che mi era rimasta, mi sta venendo il culo quadrato a furia di stare seduto qui ad ascoltare ‘sto cretino delirante.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 L’ho sempre detto che i filosofi sono matti……
 
Aristotele sedeva su uno degli scomodi gradoni di marmo dell’ampia sala semicircolare dell’accademia platonica.
Quel giorno era di cattivo umore per vari motivi : per prima cosa aveva dormito male, poi, appena uscito di casa, si era scontrato con un mandriana, che l’aveva apostrofato gridandogli: “brutto frocio di merda , guarda dove cazzo metti i piedi!”.
Come se non bastasse era finito in una pozzanghera e ora la sua veste era mezza marrone e mezza bianca.
Come ciliegina sulla torta era seduto su quel dannatissimo gradone da tre ore ad appiattirsi il culo , ad ascoltare quel marre di stronzate di quel deficiente cazzone del suo maestro .
Che giornata di merda” si disse cambiando posizione per riattivare la circolazione nel deretano formicolante; “oggi sono stato mandato a quel paese, sono riuscito a sporcarmi l’unica veste buona che mi era rimasta, mi sta venendo il culo quadrato a furia di stare seduto qui ad ascoltare ‘sto cretino delirante. Ma che cosa si è pippato per dire tutte ‘ste cose?’’
‘’Aristotele, ti dispiacerebbe prestare ascolto a quello che sto dicendo o stai pensando a qualcosa di più interessante?’’ la domanda di Platone lo fece sobbalzare. Il maestro e tutti i suoi compagni lo stavano fissando, il primo con uno sguardo severo, gli altri con un’espressione curiosa.
“ Beh si in effetti avrei una domanda” disse Aristotele fingendosi disinteressato.
“ Allora ,sentiamo” esclamò Platone alzando gli occhi al cielo : quel ragazzo, anche se era la mente dell’accademia, aveva sempre la testa fra le nuvole.
Se non avesse saputo che le donne non lo interessavano, avrebbe pensato che fantasticava su di loro.
Aristotele si alzò con atteggiamento flemmatico ed indolente, lo guardò dritto negli occhi e gli chiese :
“ solo per sapere, ma cosa ti sei fumato stamattina per dire tutte ‘ste minchiate? “ .
Gli altri allievi scoppiarono a ridere e applaudirono complimentandosi con il loro compagno per la fatidica domanda ce nessuno aveva mai osato fare.
Platone, dopo un momento di stupore, cominciò ad elencare ciò che aveva preso, contando sulle dita :
“ allora, tre cannoni, una bella sniffata di coca, un po’ di LSD che non può mai mancare, e per dare quel tocco sciroccato un po’ di vodka e rum. Per inventarsi qualcosa di nuovo ce ne vuole di roba sai?!”
“ Io ne so qualcosa “ esclamò una voce proveniente dal corridoio, subito dopo  nella stanza comparve un vecchio barbuto appoggiato a un bastone e nell’altra mano reggeva un bicchiere.
Fece un cenno verso i ragazzi, “ gradite un sorso di cicuta?! No, a parte gli scherzi, io quando filosofavo mi scolavo 7,8 cuba libre accompagnati da qualche spinello”.
‘’A Socrate, quante volte te devo dì che l’erba qui ‘un la troviamo più?’’ dietro al vecchio era comparso un uomo brizzolato, dall’espressione ilare. L’avvelenato si voltò verso di lui, guardandolo con occhio critico: ‘’certo, come se tu, Parmenide, ne avessi bisogno. Sei fuso anche quando non sei fatto!’’ ‘’Ahò, bada a come parli, sofista del cazzo! L’uomo fa il male solo perché non  conosce il bene…’’ recitò, scimmiottando il più anziano. ‘’Parla quello dell’essere perfetto e immutevole!’’ ribatté Socrate ‘’sono sempre più convinto che avesse ragione Eraclito, almeno lui non si faceva…’’ fu interrotto da una voce stentorea. ‘’Seee, come no! Per vedere il mondo in continuo divenire mi sono strafatto di lsd! Ero così fatto che vedevo le case che se ne andavano a spasso, i monti mi sorridevano e gli alberi mi facevano ciao!’’. Socrate si voltò verso l’ultimo arrivato, deluso.
“ Eraclito, ed io che pensavo che tu fossi il più normale fra tutti noi!”, esclamò deluso.
“ si vede che sbagliavi “ disse Parmenide, con l’aria di chi la sapeva lunga.
“ tu sta zitto sennò ti ficco il bastone nel culo” lo rimbeccò Socrate,
“ parla chi quello che si è scopato Alcibiade!” tuonò Parmenide, mentre i ragazzi se la ridevano, e Platone, sempre più allibito, spostava lo sguardo dall’uno altro. ‘’Senti tu, brutto…’’ cominciò Socrate, ma fu interrotto da Platone, che, livido di rabbia gridò: ‘’Basta! Avete finito di rompermi i coglioni? Questa è la mia accademia, non il centro per omosessuali alcolizzati e narcotici anonimi! Mi avete rotto! Via, sparite!’’.
I tre filosofi si voltarono verso di lui, stupiti, e in coro domandarono: ‘’Ma tu, che cazzo vuoi?’’ Eraclito continuò ,“ Tu, con la tua pazza idea dell’iperuranio! Ma da dove te la sei tirata fuori, dal culo? Sei più sciroccato di tutti noi messi insieme, con i tuoi miti! Il mito di Er, della biga alata… ma come cazzo ti vengono? Finiscila di parlare dell’aria fritta e fai qualcosa di costruttivo……” “ tipo spaccarti  la testa “ ringhiò Platone.
“ Ma no, dedicati al punto croce, oppure coltiva le orchidee….” ribatté Socrate.
Nella stanza calò il silenzio più assoluto rotto soltanto dalla risata di Aristotele che si fece sempre più forte.
Uscì dall’aula, piegato in due , paonazzo e senza fiato, pensando :

“ Che lezione illuminante, dovremmo farlo più spesso!”


Angolo to me....
Questa è una storia è scritta a quattro mani con BlueStarMoon...
Vi ringraziamo per aver letto la fiction =)
besos
crazy_fun e BlueStarMoon







  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: crazy_fun