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Autore: Gwen Kurosawa    22/04/2012    3 recensioni
Non pensate che la shot parli di Natale, perché non ne parla...un minimo accenno.
Si svolge a Tokyo e la protagonista della storia è Umiko (avete presente il mio OC?Marina? E' Lei...con un nome giapponese, tutto qui!XD) che pensa alla sua perenne depressione.
Poi lei vede qualcuno che preferirebbe non vedere.
Shipping: DarknessShipping appena accennata/Resistanceshipping
Buona lettura!
"Sin da bambina, aveva creato delle “barriere” nella sua mente per non risentire troppo delle disgrazie che le capitavano.
Persino alla morte dei suoi parenti più stretti non aveva dimostrato alcuna emozione.
Umiko abbassò lo sguardo per dieci secondi e osservò una scena che avrebbe preferito non vederla: un ragazzo biondo e con lo stile di abbigliamento simile al suo stava baciando una ragazza dai capelli rosa, con un abbigliamento di cui il colore predominante era il rosa."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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The Worst Christmas

Una ragazza sui sedici anni stava sul tetto di casa sua, mentre a Tokyo nevicava.
Quella ragazza aveva i capelli corti, non molto ordinati, castani e due grandi occhi castano chiaro e fissava immobile il paesaggio cittadino.
C’era un caos tremendo: fra poche ore era Natale e la gente comprava gli ultimi regali natalizi.
Le auto facevano avanti e indietro senza sosta e un rumore assordante di clacson infastidiva quella ragazza che osservava la grande Capitale del Giappone dal tetto di casa sua.
Era lì perché suo padre doveva aggiustare l’antenna che non funzionava, perciò non poteva guardarsi i programmi di cucina che tanto amava.
-Umiko…domani mattina vengono gli zii e i tuoi cugini…cerca di non fare come al tuo solito e cerca di essere più allegra!- cominciò a rimproverarla l’uomo, che stava per rompere quella dannatissima antenna che non accennava ad aggiustarsi.
Umiko si limitò ad annuire debolmente, per poi concentrarsi nuovamente sul terreno sottostante.
Il locale dove lei viveva aveva solo due piani, e in confronto ai grandi grattacieli che dominavano la città, era una “mosca” quell’abitazione; ma dal tetto di quella casa si poteva vedere una parte di quella metropoli così vasta.
Dall’inizio del mese di Dicembre, era sempre più depressa, decisamente di più del solito.
Un soffio gelido le fece volare la sciarpa, che cominciò a cadere nel vuoto.
La castana rimase impassibile, sia alla perdita della sciarpa nera, sia al freddo: se ne fregava totalmente del mondo.
Il mondo l’aveva delusa e la gente che lei credeva buona…l’aveva abbandonata come un bambino che lascia il suo orsacchiotto.
Tutto e tutti l’avevano profondamente ferita.
“Questa è semplicemente una prova…per vedere se le mie barriere sono resistenti…” cominciò a pensare la sedicenne, mentre si stringeva nel suo cappotto nero, per coprirsi dal freddo che cominciava a sentire.
Sin da bambina, aveva creato delle “barriere” nella sua mente per non risentire troppo delle disgrazie che le capitavano.
Persino alla morte dei suoi parenti più stretti non aveva dimostrato alcuna emozione.
Umiko abbassò lo sguardo per dieci secondi e osservò una scena che avrebbe preferito non vederla: un ragazzo biondo e con lo stile di abbigliamento simile al suo stava baciando una ragazza dai capelli rosa, con un abbigliamento di cui il colore predominante era il rosa.
Quei due ragazzi lei li conosceva bene: il ragazzo era Matsuba Kurosawa, suo ex-fidanzato; la ragazza era Akane Nagakawa, una sua amica.
“Ma bene…Matsuba mi lascia esattamente tre giorni fa…ed ora è con Akane…approfittatore” pensò la castana, osservando la coppia baciarsi.
Una solitaria lacrima le scese nel volto pallido della ragazza: il biondo era il suo migliore amico sin dall’infanzia, e avevano trascorso insieme quasi tutta la vita e lei riusciva a mettere una pietra sopra le sue depressioni perché c’era lui ad aiutarla.
Ma questo non importava più, probabilmente, al ragazzo, visto che si stava “divertendo” con una delle amiche della sedicenne.
“E’ una cosa stupida versare una lacrima per un cretino che mi ha mollata!” pensò, e distrattamente asciugò quella lacrima solitaria che era scesa dai suoi occhi color nocciola.
Continuò ad osservare quella coppia sbaciucchiarsi per un po’, dopo di che, rivolse lo sguardo al cielo nuvoloso, da cui cadeva quella candida neve.
-Mettete fine alla mia depressione…- sussurrò, mentre quel candore bianco si posava un po’ sul suo viso, facendolo rabbrividire di poco.
Ma a Umiko poco importava: non voleva essere triste per qualcuno, soprattutto per un ragazzo di cui non ne valeva la pena disperarsi.
Un piccolo sorriso si fece strada in quel volto pallido, come se volesse dire che quel momento l’avrebbe superato, domani stesso, se era possibile.
Dopo aver staccato gli occhi dal cielo grigio, la sedicenne osservò il suo orologio da polso nero: erano le 23:59.
Decise di andarsene da lì; ma prima di fare ciò, rimase ad osservare il paesaggio di Tokyo e dei tuoi templi shintoisti e buddisti.
La castana, però, era shintoista.
Chiuse gli occhi: meglio che rientrava e andava a festeggiare il Natale con i suoi cugini.
Mentre si apprestava ad andarsene, diede un’ultima occhiata alla coppietta Matsuba/Akane e notò, con sua sorpresa, che il biondo stava guardando lei.
-Tsk…- fece la ragazza, prima di rientrare in casa.
“Se credi che io sia come tutte le ragazze che ti stanno dietro…ti sbagli di grosso…mi hai persa…punto!” pensò Umiko, poco prima di sparire dentro la sua casa in stile giapponese tradizionale.

 
 
Spazio Autrice:
 
Ero indecisa se pubblicarlo in “Storie Originali” o su “Pokemon”, ma Blair Michaelis mi ha convinta a pubblicarlo qui.
Precisiamo…
Umiko è il nome giapponese che ho dato a Marina, il mio OC. (Prima era Kaiyo, letteralmente “marina”; ma Umiko ci sta meglio e vuol dire “Bambina del Mare”)
Akane è Chiara, non l’OC di Fede e Matsuba…credo lo sappiate già.
Avendola scritta di getto, avrò fatto qualche errore…ditemi, se li vedete, quali sono.
Se non è chiaro, Umiko si trova nel tetto di casa sua perché l’antenna si era spostata e la televisione non funzionava.
Il padre che era con lei rientra subito; e la ragazza rimane lì a osservare una parte dell’immensa Tokyo.
Mentre osserva le auto che corrono sotto di lei, vede Matsuba e Akane baciarsi e le viene in mente quando lei stava con il biondo.
Si sono lasciati perché l’idiota si è innamorato di Chiaretta…
Se vi serve altro, chiedete pure.
Ho messo "The Worst christmas" perché stavo ascoltando "The Worst Carnival" di Rin Kagamine.
Mi sono ispirata a quest'immagine, se lo volete sapere (se no chiudete e non fatemi la predica perché ho messo un'immagine! Avete mai visto un libro senza immagini?!)


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