Londra,
Whitechapel.
In un buio vicolo della città una giovane fanciulla dai
capelli color dell’oro
stava scappando a perdifiato da due pericolosi criminali, vestiti di nero
con il
passamontagna, armati di coltello, finendo in una strada senza uscita.
La
ragazza terrorizzata si strinse al muro dietro di lei tremando,
guardando impaurita
gli uomini incappucciati che si avvicinavano pian piano puntando i loro
coltelli verso di lei, con un maligno sorriso sul volto.
< C-Che cosa volete da me? >. Chiese la giovane ragazza,
cercando con lo
sguardo un modo per scappare e mettersi in salvo da quei due
malviventi.
< Niente di speciale. Solo divertirci e prenderci i tuoi soldi
>. Rispose
uno dei due criminali, fermandosi davanti a lei, afferrandole un
braccio e
tirandola a se < Ora vieni con noi senza lamentarti, cosi ci
faciliterai le
cose >. Continuò l’uomo cercando di
trascinarla via, mentre la donna si
opponeva con tutte le sue forze.
Intanto in lontananza s’iniziavano a udire dei rumori di
passi, e un leggero e
simpatico fischiettio. I due banditi si girarono di scatto, spingendo
via e facendo
cadere la ragazza, sul freddo cemento del vicolo. Un uomo con i capelli
neri leggermente
lunghi, che gli coprivano appena gli occhi color azzurro chiaro il
quale,
teneva in testa un capello a cilindro nero e un lungo mantello dello
stesso
colore, che gli copriva gli indumenti, si avvicinò ai due
banditi scuotendo
lentamente la testa a destra e sinistra, guardandoli con aria di
superiorità.
< Due uomini grandi e grossi, che maltrattano una ragazza cosi
dolce? Che volgarità.
> Disse l’uomo misterioso, superando i due criminali,
donandoli poco interesse
e avvicinandosi alla ragazza.
< Come sta signorina? Non si è fatta troppo male
vero? > Chiese il
signore, abbassandosi mentre si toglieva il mantello e usando per
coprire per
bene la fanciulla tremante. Mostrando un vestito abbastanza elegante.
<< Hei! Non ci piace essere ignorati, vecchio!
>> Urlarono i due
malviventi, colpendo la schiena dell’uomo con i due coltelli.
Invece di vedere
gocce di sangue, come pensavano che sarebbe successo, cadere a terra i
due
criminali videro alcuni frammenti dei loro coltelli rotti una volta
colpita la
schiena del signore.
< Ma che?! > Disse uno dei due incredulo del accaduto.
< Be… Non
sì può mai sapere,
cosa potrebbe accadere in una bella giornata come questa. >
Disse l’uomo, iniziando
a rispondere gentilmente alla domanda del criminale. < E quindi
io mi sono
attrezzato … > continuò a dire,
sbottonandosi appena la giacca, cosi da
mostrare una leggera corazza in acciaio sul petto. < Quindi. Vi
consiglio di
girarvi e andarvene, o meglio ancora restare e fare da cavie per il mio
nuovo
esperimento. > Terminò di dire tirando fuori da una
delle tasche della
giacca un paio di strane
palline grandi poco
più di una caramella.
La ragazza restò a guardare, il signore stringendosi nel
mantello da lui
donatogli, sentendosi stranamente bene in sua presenza. Intanto i due
criminali
confusi, ma irritati dalle parole e dal comportamento di quella strana
persona,
lanciarono i coltelli a terra, decidendo di attaccarlo a mani nude.
<< Ci stai prendendo in giro? Vorresti batterci con delle
caramelle
vecchio pazzo? >> dissero i due banditi con voce
sfottente. In un attimo,
prima che i criminali finissero di parlare, l’uomo lancio
dritto in bocca dei
suoi opponenti, le due strane pastiglie sorridendo.
< Sarei pazzo a provarvi a mettere K.O. con delle caramelle. Ma
usare del veleno
o pastiglie con qualche strana malattia, sarebbe di certo
più divertente. >
Disse mentre un sorriso sadico gli comparve sul volto. < Ma
anche cosi non
mi divertirei abbastanza. Dovete scontare i vostri peccati
d’avarizia e di
lussuria che avete provato a soddisfare, usando quella povera ed
innocente ragazza
e per questo la medicina da voi ingerita, lentamente
distruggerà il vostro
corpo pian pianino, cosi
che possiate
pentirvi delle vostre azioni. Cominciando con un lieve bruciore allo
stomaco e
alla gola e poi distruggendo il vostro interno. > I due ragazzi
iniziando a
sentire i sintomi detti dall’uomo, diventarono pallidi in
volto dalla paura,
scappando subito da qualche medico nei paraggi, pregando il signore che
non sia
troppo tardi.
< S-Stanno per morire? > Chiese la ragazza alzandosi in
piedi lentamente
e guardando i due uomini scappare, per poi spostare lo sguardo sullo
strano
signore. < N-Non sarà un po’ troppo per dei
criminali da quattro soldi? >
Chiese impaurita dalla possibile risposta dell’uomo.
Il signore iniziando lentamente a ridacchiare si girò verso
di lei facendole la
linguaccia, sorridendo. < Era solo peperoncino molto forte. Non
li ucciderà
ma di certo gli passerà la voglia di fare i cattivoni.
Hahaha > Gli rispose
ridendo e guardandola.
< Ah. Ehm... Ecco io... Io mi chiamo Karen. Karen Streamer. L-Lei signore? > Chiese la
fanciulla guardandolo
teneramente
< Io? Io sono Jack. Jack Bedlamite al suo servizio, signorina.
> Rispose
chinandosi leggermente verso di lei e porgendole la mano. < Vuole venire a
una festa con me? Qua
fuori è pericoloso > Chiese
gentilmente aspettando una risposta da Karen.
< D’accordo Signor. Jack, sarà un modo per
ringraziarla del suo aiuto questa
sera > Rispose la ragazza prendendolo per mano e seguendolo verso la festa di cui
parlava. Avvicinandosi un
poco a lui sentendosi protetta e al sicuro, non vedendolo come una
persona
fuori dal comune ma semplicemente come una persona di cui si poteva
fidare.