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Autore: _Misaki    23/04/2012    4 recensioni
E' passato troppo tempo da quando non scrivo sui SJ, perciò posto una one-shot che ho scritto tutta d'un fiato. Non me ne vogliate, ma è come sempre un'EunHae.
'Piove. Piove e tu non sei al mio fianco; ma sto correndo, sto correndo per raggiungerti.'
'Oggi il sole non ha importanza, perché la vera luce è quella che vedo nei tuoi occhi, quando mi sorridi.'
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Choi Siwon, Donghae, Eunhyuk
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Piove. Piove e tu non sei al mio fianco; ma sto correndo, sto correndo per raggiungerti.

Lo guardava, anzi, lo osservava. Come può sorridere in quel modo a qualcun altro?, si chiedeva. Vide la sua indifferenza nel passargli affianco, senza degnarlo di uno sguardo. E quel ragazzo, colui che chiamava migliore amico, che teneva la sua mano, la mano dell'unica persona che aveva amato. Non resistette. Non ce la faceva più. Gli afferrò un polso e, con assoluta calma, Donghae scansò la sua mano, per continuare a camminare mano nella mano con Siwon.

Piove. Piove e ti sto cercando, in ogni luogo, in ogni gesto, in qualsiasi cosa.

Siwon lo intralciava. Gli impediva di avvicinarsi a lui. « Spostati! Ho tutto il diritto di parlargli! » Urlava, ma l'altro non si muoveva, non rispondeva, faceva solo da scudo. « Che razza di migliore amico sei? Me l'hai portato via! L'unica persona che io abbia mai amato, me l'hai portata via! » Continuava, ma, in risposta, ricevette solo una fredda indifferenza. Eppure l'aveva vista: una lacrima rigò il viso di Donghae.

Piove. Piove e alla pioggia si aggiungono le mie lacrime; ma sto arrivando, davvero.

Il telefono squillava. Il suono assordante di una canzone digitale risuonava nell'appartamento mal messo. Si alzò dal letto, scansando qualche bottiglia di vodka. Non aveva mai bevuto, eppure, senza di lui, senza il suo sorriso, senza la sua sola presenza, si consolò ingurgitando alcolici di ogni tipo. Rispose al telefono, cercando di non spaventare chiunque fosse stato a chiamarlo con la sua voce roca, per via del mal di gola dovuto alla sbornia. Non poteva essere. Non poteva essere Siwon.

Piove. Piove e solo ora ricordo il nostro primo bacio, il nostro primo incontro, il nostro primo essere noi.

Arrivò all'ospedale, correndo con tutto se stesso. Entrò e corse per le scale, fino al quarto piano. Aveva i vestiti ed i capelli biondi fradici, gli occhi rossi e gonfi e le labbra gli tremavano. Vide Siwon, seduto in una sedia di un corridoio, intento a pregare, con qualche lacrima che ogni tanto sfuggiva al suo controllo. « Hyukjae.. » Disse, non appena si accorse della sua presenza. Si alzò e gli andò incontro, per poi abbracciarlo dopo tanto tempo. « Perdonami.. » Soffiò nel suo orecchio. « Dov'è? Cos'è successo? » Chiese in preda al panico. Siwon si voltò ed indicò una stanza poco lontana. « E' in questa stanza. E'.. E' in coma.. »

Piove, fuori, eppure anche io che sono al coperto riesco ancora a sentire quelle gocce di pioggia che, come piccole schegge di ghiaccio, mi colpiscono in pieno petto.

Era seduto al suo fianco e gli teneva la mano. Se fosse stato abbastanza forte, avrebbe smesso di piangere anche dopo le due ore passate lì dentro. « Sei bellissimo, Hae.. » Poteva sentirlo? Forse. « Hae.. Devi svegliarti, capito? Devi.. Stare con me per sempre.. Come mi avevi promesso.. » Forse no. Forse, invece, non poteva sentirlo, però continuò a parlargli, perché voleva che sentisse, che sapesse, che lo sognasse, nonostante il suo fosse un sogno troppo buio. « Ti ricordi quando mi hai detto che mi amavi ed io non ti ho mai risposto? Ero.. Spaventato.. Sei la prima persona che mi sia mai entrata nel cuore. E non ci sono.. Parole abbastanza profonde per dirti quanto.. Ti amo.. Ti amo, quindi.. Quindi svegliati! »

Piove. Piove e continuerà a piovere, anche con il sole più splendente, pioverà, perché eri tu il mio sole.

7 anni dopo
 

Oggi il sole brilla come non mai. Ti piacerebbe come giornata, vorresti andare al mare.

Hyukjae entra nel corridoio del quarto piano dell'ospedale, saluta qualche infermiera e qualche dottore con cui ha fatto conoscenza in questi sette anni di continue visite. Entra piano nella stanza 251B e schiocca un bacio sulla fronte di Donghae. Si siede al suo fianco e gli prende una mano. « Oggi c'è un sole che spacca le pietre! » Dice, sorridendo appena. « Potremmo andare al mare, fare il bagno.. Stare insieme.. » Torna serio e la porta si apre. E' Siwon.

Oggi il sole è così luminoso che mi fa pensare a te ed al tuo sguardo capace di illuminarmi le giornate.

« Devi lasciarlo andare.. » Dice, sedendosi al suo fianco e guardando Donghae con occhi lucidi, muovendo nervosamente le mani. « Lui sapeva che sarebbe successo, è per questo che ti ha allontanato.. Voleva che tu fossi felice anche.. Senza di lui.. Non ha più una famiglia, perciò sei solo tu che puoi dare il consenso per staccarlo da questa macchina.. Hyukjae.. Pensaci bene.. » Conclude, guardando l'amico. Hyukjae lo sa, lo sa anche troppo bene, ma non riesce a lasciarlo andare, non vuole. Dentro di sè ha ancora la speranza di poter vedere Donghae ad occhi aperti e di poterlo baciare ancora, di unirsi con lui, di dire tutto quello che non era stato capace di dirgli.

Oggi il sole sembra sorridere, mentre ti illumina il viso dalla finestra.

« Lo sai che non lo farò, non gli dirò mai addio. » Dice, sorridendo all'amico, che lo guarda con tristezza. « Dovessi aspettare fino al giorno della mia morte, lo aspetterò. » Stringe la mano di Donghae ancora più forte, come se potesse in qualche modo svegliarlo. Siwon inizia a pregare, come suo solito, mentre Hyukjae taglia i capelli a Donghae, ormai ricresciuti dall'ultima volta. Dopo di che, apre la finestra ed un venticello fresco gli solletica il viso.

Oggi il sole ti renderebbe felice, perché il bel tempo ti ha sempre messo di buon umore.

Dei macchinari iniziano a suonare. Subito dei medici raggiungono la stanza di Donghae. Ha aperto gli occhi. Ha aperto gli occhi ed ha stretto la mano di Hyukjae. Siwon si alza e guarda Donghae con gli occhi sgranati. Le lacrime iniziano a scendere da sole e Hyukjae sorride. « Hyukkie? » Si ricorda, pensa, Si è svegliato. « Donghae.. Sei.. Sveglio.. » I dottori visitano Donghae, lasciando che Hyukjae resti al suo fianco, come richiesto dal paziente. 

Oggi il sole splende, ma sei tu ad illuminare la mia vita.

Sono passati un paio di giorni. Hyukjae intreccia le dita con quelle di Donghae ed insieme avanzano nella spiaggia. Siwon li ha lasciati soli per poter organizzare una festa di bentornato. « Hyukkie.. » Il biondo si volta verso di lui. « Mi hai aspettato.. Anche dopo quello che ti ho fatto.. » Donghae sorride, un pò impacciato. « Perché ti amo. » E' la prima volta che gli dice queste esatte parole, la prima volta che Donghae le sente dalla voce del suo unico amore. « Anche io ti amo, Hyukkie. » Si sorridono e, dopo un po' d'esitazione, uniscono le loro labbra. Il primo bacio dopo sette anni. Il vento flebile solletica il viso di entrambi, mentre approfondiscono il loro momento di felicità. Forse il tempo è passato, eppure quei sentimenti che li uniscono sono ancora lì, insieme a loro, insieme alle loro labbra, insieme ai loro sguardi innamorati. « Andiamo a casa. »

Oggi il sole non ha importanza, perché la vera luce è quella che vedo nei tuoi occhi, quando mi sorridi. 

  
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