Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: Alyce_Maya    23/04/2012    3 recensioni
[Personaggi: Charlotte e Peter]
« Hey ragazzina, sei con noi? ». L'uomo che aveva parlato era alto e biondo, biondo come lei.
« Charlotte, non ragazzina... Il mio nome è Charlotte ».
Lui sembrò sorpreso di sentirla parlare. Le stava vicino in una strana posizione, neanche temesse l'attacco di un animale feroce da un momento all'altro.
Poi sorrise.
« Io invece sono Peter, ragazzina ».
[Terza classificata al contest "Gli Insoliti Noti" indetto da pinzy81]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga, Successivo alla saga
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nick: Alyce_Maya
Titolo: Memories
Personaggi: Charlotte e Peter
Rating: Verde
Genere: Romantico; Fluff
Avvertimenti: One-shot
Note: Questa shot ha partecipato al contest “Gli Insoliti Noti” indetto da pinzy81 sul forum di Efp: ogni concorrente ha ricevuto il nome di uno o più personaggi non protagonisti della saga Twilight e, su di loro, ha dovuto basare la propria ff. Inoltre, si poteva scegliere se ricevere in allegato un “elemento creativo” o meno. Il mio, era l’immagine che vedete sotto.
E’ bene sapere, tra l’altro, che questa storia è smielata a livelli incredibili quindi, finita la lettura, un lavaggio dei denti è consigliato.

 

 


MEMORIES
 

 


"La memoria è tesoro e custode di tutte le cose."
[Cicerone]

 

 


« Dove mi stai portando, Peter? ».
Charlotte era tutta una risata. Adorava le sorprese e, soprattutto, adorava il modo in cui gliele faceva il suo compagno: aveva l'abitudine di sorprenderla alle spalle, baciarle dolcemente il collo per poi coprirle gli occhi con la sua fascia per capelli.
Quei capelli che lei amava stringere spasmodicamente nei momenti di passione che, spesso, prendevano il sopravvento su tutto il resto.
Quando succedeva, quel pezzo di stoffa nero era il primo a sparire perché Charlotte voleva quei capelli biondi come il sole su di sé, sul suo corpo e tra le sue dita.
« Che sorpresa sarebbe se te lo dicessi? », le soffiò la risposta direttamente nell'orecchio, sfiorandole una guancia con le labbra, mentre parlava.
Lei allargò il sorriso, affidandosi allora all'olfatto: un bizzarro assortimento di erbe aromatiche la circondava, segno che Peter era molto vicino. Quell'odore, da sempre, la faceva sentire a casa. Anche quando "casa" non sapeva neppure dove fosse, anche quando tutto era solo sete di sangue.
Peter era casa.
Concentrandosi meglio poi, sentì una zaffata di pioggia e Charlotte si ritrovò a sospirare tristemente: entro sera avrebbe sicuramente piovuto.
Ed, infine, un odore nostalgico la fece sobbalzare. Era da così tanto che non lo sentiva che, se avesse potuto, avrebbe pianto.
Il profumo del mare, così intenso ed avvolgente, all'improvviso coprì tutto il resto e milioni di ricordi le tornarono alla mente.
« Mi hai portato al mare », la voce le uscì un po' incrinata e Peter la strinse a sé ridendo.
« No, non è il mare », disse togliendole la benda dagli occhi.
Charlotte trattenne di colpo il fiato quando si rese conto di dove fossero e non poté evitare di ridere felice per poi abbracciare il suo compagno.
« Ti ho portata alla nostra scogliera », le sussurrò accarezzandole dolcemente la base della schiena: la vampira era così piccola che quasi scomparve tra le sue braccia ed il suo profumo, così buono, gli entrò dentro e si posizionò al centro esatto dello stomaco dandogli quella strana sensazione di vuoto.
Sentiva, sapeva che senza quel profumo non sarebbe stato in grado di fare niente. Quel vuoto, gli ricordava quanto fosse importante la sua Charlotte: l'amava e avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei.
Anche perché, la sua lontananza, probabilmente l'avrebbe ucciso.
La ragazza si separò da lui, allargò le braccia come a voler abbracciare tutto ciò che la circondava e fece una mezza piroetta con il viso rivolto verso l'alto.
« Quanti ricordi ».
Il sussurro fu accompagnato da una leggera folata di vento che scompigliò i biondi capelli della vampira.

« Hey ragazzina, sei con noi? ». L'uomo che aveva parlato era alto e biondo, biondo come lei.
Sentiva quasi il bisogno di rimproverarlo per non averla chiamata con il suo nome ma non ci riusciva perché, in quel momento, aveva sete, molta sete.
E solo quello importava.
« Allora ragazzina? ». Stranamente, quel nomignolo fastidioso, all'improvviso, catturò tutta la sua attenzione dirottandola così dalla voglia di... Bere?!
« Charlotte, non ragazzina... Il mio nome è Charlotte ».
L'uomo che le stava di fronte, sembrò sorpreso di sentirla parlare. Le stava vicino in una strana posizione, neanche temesse l'attacco di un animale feroce da un momento all'altro.
Poi sorrise.
« Io invece sono Peter, ragazzina ».

Una risata spazzò via quei lontani ricordi e Peter sorrise avvicinandosi alla sua compagna.
« Te l'ho mai detto che quando ridi sei bellissima, ragazzina? ».
Se fosse stata umana, Peter era sicuro che Charlotte sarebbe arrossita: aveva abbassato lo sguardo e lo guardava di sottecchi mordendosi il labbro.
Le prese la mano e cominciarono a camminare lungo la scogliera.

« Perché siamo scappati? ». Nella voce della vampira c'era una nota di panico che sembrava perfettamente in tema con ciò che li circondava: a furia di correre e correre, erano arrivati sul ciglio di una scogliera che, in quel momento, risultava davvero cupa. Il cielo grigio e il mare in tempesta, erano lo scenario perfetto per la loro fuga.
Peter sperava solo che non diventasse anche il palcoscenico della loro morte.
« Non avere paura, andrà tutto bene ».
Charlotte aveva la vaga impressione che stesse cercando di convincere se stesso più che lei, ma ci credette.
Proprio come aveva sempre fatto: per una qualche ragione che nemmeno lei sapeva spiegarsi, si fidava ciecamente di quel vampiro e avrebbe fatto qualsiasi cosa le avesse chiesto.
« Si, andrà bene », gli disse prendendogli la mano.
Erano al sicuro, ed erano insieme. Nient'altro era importante.

« Perché hai deciso di portarmi qui? ».
La domanda le uscì di getto: era curiosa e non poteva evitare di chiederselo.
Si fermarono in uno spiazzo sabbioso e Peter si sedette a terra, facendola poi accomodare tra le sue gambe. Immerse il naso tra i suoi capelli e, per un po', rimase in silenzio a guardare il mare.
Agli occhi di un vampiro, il mare era davvero bellissimo: la superficie sembrava brillare e poteva benissimo vedere i fondali ricoperti di tesori preziosi come conchiglie o fiori marini.
Se non ci fossero stati gli umani a gironzolare là intorno, nessuno l'avrebbe dissuaso dal fare un bagno.
« Dopo quello che è successo con i Cullen, mi sono reso conto di molte cose », cominciò a parlare mentre Charlotte giocava con le sue dita. « Vedi, loro stavano vivendo una vita normale, come la nostra e, all'improvviso, tutto è andato male: sono stati denunciati ai Volturi, una loro amica è morta e loro stessi hanno rischiato di fare la sua fine... ».
Il suo sguardo si perse di nuovo nell'oceano.
« Anche noi abbiamo rischiato grosso ».
Le loro mani si strinsero con forza, quasi a sentire dolore. Ma ne avevano bisogno. Dovevano assicurarsi che l'altro fosse lì, che stesse bene.
« Insomma, abbiamo avuto la prova che tutto può finire da un momento all'altro e ho sentito il bisogno di venire qua, dove tutto è cominciato ».
Sorrise e le baciò una spalla.

Erano tornati su quella scogliera. Dopo mesi, lui aveva deciso di tornare in quel luogo.
Charlotte non ne capiva il motivo ma, come al solito, aveva accettato di seguirlo: non le piaceva per niente l'idea di allontanarsi da lui.
« Sai perché ti ho portata qui? ».
La vampira tornò alla realtà e si guardò intorno come se, quel luogo, potesse darle una risposta.
Alla fine scosse il capo e si avvicinò di un altro passo a Peter, quasi a sfiorarlo.
Quasi.
Per quanto lei avesse scoperto di apprezzare il contatto con il vampiro, aveva la strana sensazione che a lui non piacesse: quando succedeva, infatti, si irrigidiva tutto e cominciava quasi a balbettare.
« Perché è qui che ho capito di amarti ».
Quella semplice frase, ebbe la capacità di toglierle il fiato. Certo, respirare non le serviva, eppure, in quel momento, aveva l'impressione di stare per soffocare.
« Sai, quando siamo scappati e siamo finiti qua, ero terrorizzato perché avevo paura che ci avrebbero ucciso. Eppure tu, semplicemente prendendomi per mano, sei riuscita a calmarmi e a farmi vedere un chiaro futuro con te. Anche prima provavo qualcosa nei tuoi confronti, ma pensavo fosse semplice affetto. Invece, in quel momento, ho capito di amarti ».
Il respiro le tornò di colpo, proprio come se n'era andato.
Si aprì in un sorriso che quasi le fece male agli angoli delle labbra ma non le importò. In quell'istante, nulla aveva importanza se non Peter.
« Ti amo anch'io ».
Il bacio e le emozioni che seguirono, furono, senza alcun dubbio, le prime per entrambi.
E come poteva essere altrimenti?!
Avevano, solo in quel momento, cominciato a vivere.

Un leggero venticello soffiava dal mare, ma a loro non importava. Avevano ben altre cose per la testa per preoccuparsi di sembrare degli infreddoliti umani.
Erano abbracciati chissà da quanto, eppure, non avrebbero voluto far altro per il resto della loro vita.
I capelli di Charlotte a tratti di confondevano con quelli di Peter: entrambi biondi, entrambi lunghi... Ad occhi poco allenati sarebbero potuti sembrare uguali.
Ma, lui, riusciva a vedere la sfumatura più chiara dei capelli della compagna e sapeva benissimo che, verso le punte, erano leggermente mossi e si attorcigliavano perfettamente intorno alle sue dita.
Ed erano soffici come il cotone, a differenza dei suoi che sembravano spenti e privi di vita se messi a confronto con quelli della sua amata.
Avrebbe tanto voluto averli più belli, per lei.
Ma Charlotte era ferma nel dire che erano stupendi e, quando le aveva accennato di volerseli tagliare, gli aveva fatto una scenata colossale impedendogli assolutamente di toccarli.
A lei piacevano così.
Tornò alla realtà e si concentrò sul leggero peso che teneva stretto tra le sue braccia.
« Tutto può finire da un momento all'altro, ma io non posso assolutamente pensarci. E, allora, ho deciso di portarti qua, per ricominciare. Nella speranza di avere ancora tutto il tempo del mondo, di avere tutto il tempo che abbiamo già passato insieme... ».
Charlotte si girò nel suo abbraccio per trovarsi, così, faccia a faccia con il suo uomo.
Gli accarezzò una guancia e sorrise.
« Abbiamo l'eternità davanti, nessuno ce la porterà via... Ti amo », disse poggiando dolcemente la fronte contro la sua.
Lui la strinse forte mentre le dita di lei si intrecciavano ai suoi capelli.
« Ti amo anch'io, ragazzina ».
Il bacio e le emozioni che seguirono, sembrarono nuovamente le prime per entrambi.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Alyce_Maya