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Autore: violetsugarplum    24/04/2012    2 recensioni
Tre momenti di vita. Due persone. Un narratore: Sebastian Smythe.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autrice: Cieeeo. Ho ripreso a scrivere dopo cinque anni, ma non dirò chi ero perché mi piace mantenere un alone di mistero. No, non è vero, non ricordo il mio vecchio nickname. Solo Sebastian e Blaine potevano farmi tornare la passione e la voglia di buttar giù qualcosa. E non li ringrazierò mai abbastanza. Purtroppo non mi appartengono, non scrivo per scopo di lucro (anzi, sarò io a pagare voi per leggere 'sta roba LOL) e basta. Ah, no, ho scritto ispirandomi ad alcune canzoni di James Blunt. Perché un pomeriggio di studio con le amiche fanatiche di Grant Gustin vuol dire karaoke selvaggio a caso. Peace. :3
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You're beautiful
 
Potrei essere in camera a farmi i fatti miei e invece sono bloccato qui, seduto sul bracciolo del divano a mugolare, cercando di tenere la voce bassa perché Nick ha detto così. "E cerca di non esagerare". Assolutamente, teniamo nascosto il mio talento innato nel canto, nel ballo e in tutto il resto. Se solo riuscissi a diventare il leader di questi scolaretti! Potremmo diventare i nuovi One Direction.
Facciamo pena e spero con tutto il cuore che arrivi qualche insegnante ad interromperci, appellandosi saggiamente a qualche crimine da noi commesso contro l'umanità.

Ma, all'improvviso, arrivi tu. Ti appoggi contro lo stipite della porta e ci osservi, sperando di non essere notato perché hai sicuramente paura di interromperci. Ma a me non sfuggi, vedo i tuoi occhi brillare e che, come calamite, mi attraggono verso di te. Mi alzo dal divano e lentamente, schivando qualche mina impazzita che sta ballando su una coreografia inesistente, ti raggiungo.

Sei bellissimo.

Finalmente mi noti e io non riesco a trattenere un ghigno compiaciuto. So di sembrare un idiota e mi ricordo che devo cercare di rimanere tutto d'un pezzo. Sebastian Smythe non è una ragazzina che saltella. Sebastian Smythe è un dono del cielo mandato per fotterti contro il muro. E, proprio per questo, ti trascino per un braccio al centro della stanza mentre tu tenti di opporre resistenza.

Gli altri Warblers si accorgono della tua presenza e, insieme, continuiamo a ballare e cantare come se non avessimo mai smesso, come se tu fossi sempre rimasto qui.

Sei proprio come ti hanno descritto: abbigliamento opinabile, taglio di capelli discutibile, sopracciglia assurde e estremamente basso.

Sei bellissimo.

Ovviamente so tutto di te, Blaine Anderson. I Warblers mi parlano di te in continuazione da quando sono arrivato e, dopo i primi giorni, ho imparato a convivere con il tuo fantasma. Chissà quanti cuori hai spezzato prima di trasferirti... Perché l'hai fatto, poi? Per quello là? Ho visto una sua foto in bacheca. Non è abbastanza per te.

Cantiamo, cantiamo per una professoressa che non ho mai visto prima, cantiamo vicini. Nick fa veramente schifo perciò gli rubo qualche strofa. Continuamo a cantare e con gli occhi cerco di non perdere nemmeno un tuo movimento. Mi sorridi. Ricambio.

Sei bellissimo.

Non può finire così. Non mi sono ancora messo in mostra come dico io. Accenno qualche passo di breakdance e ti vedo ridere di gusto. Non ho capito se ti ho impressionato o pensi che sia ridicolo. Nel dubbio, ti lancio alcuni sguardi eloquenti.

Sorridi imbambolato.

Uno a zero per me.

Finiamo questa patetica esibizione e sento il bisogno di parlarti. Devo conoscerti, gli sguardi non sono più sufficienti. Voglio fare il primo passo, il secondo primo passo, ma tu stai tirando fuori dalla tasca dei biglietti per lo spettacolo della vostra scuola e ci stai invitando a venire a vedervi.

"Conta su di noi. Warblers una volta, Warblers per sempre". Non posso averlo detto per davvero, no. Ma tu mi sorridi ancora e, dal sorriso di circostanza, questa volta capisco che sono proprio ridicolo.

I ragazzi iniziano ad uscire dalla stanza per andare a lezione. Probabilmente te ne andrai anche tu e chissà quando ci rincontreremo. Non verrò alla prima del vostro spettacolo, non voglio prendere i pidocchi e quelle malattie che girano nelle scuole pubbliche. So che ho ancora pochi secondi a disposizione per farti cambiare idea su di me. Mi presento, allungo la mia mano e me la stringi forte. Spero tu non abbia sentito la mia mano viscida per il sudore ma, se così fosse, spero che tu abbia pensato a come potrei essere quando sono tutto sudato. Perché io sto pensando proprio a questo.

"Sei del primo anno?" mi chiedi con un'espressione che non tradisce la tua ingenuità.

Sei bellissimo.
  
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