Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: Scaramouch_e    24/04/2012    3 recensioni
[aggiornamento del 23.07.2019: questa storia rimarrà incompiuta. Mi sto dedicando ad altro, ma non la voglio cancellare, e o eliminare. Quindi rimarrà qui, senza conclusione. Scusatemi.]
Prendete John Watson come insegnate di medicina legale e Sherlock Holmes come alunno, in più metteteci che Sherlock e John condividono un appartamento a Beker Street, e aggiungeteci un Jim Moriarty come professore di psicologia criminale…
…e avrete la mia ‘ancora di salvezza’, prima long su Sherlock della BBC.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ancora di Salvezza; Prologo
Disclaimer: io non scrivo a scopo di lucro. Tutti i personaggi sono rispettivamente della BBC.
Ringraziamenti: ringrazio, la mia beta Charme per i preziosi consigli riguardante questo capitolo!
Buona lettura ;)!


Ancora di salvezza



“Allora John. Come si sente oggi?”

La voce proveniva da una signora vestita in modo piuttosto consono alla sua professione: era una psichiatra. Aveva in mano un taccuino e nell’altra una penna. Fissava il suo paziente con occhi neri e profondi.
John Watson era steso sul lettino, indossava abiti comodi e fissava la parete di fronte come se fosse interessantissima.
“Come vuole che mi senta?” domandò ironicamente, “Ah, lasci perdere. Mi sento… ecco... vuoto: insomma, sono un uomo di quasi quarant’anni, senza una posizione, con un passato da buttar via… mi dica lei.”
La donna sorrise accondiscendente, rispondendo:  “Però deve fare un sacco di cose questa settimana, signor Watson: ha trovato un lavoro, è riuscito a trovare una casa e un coinquilino.”
“È questo quello che mi spaventa,  miss Smith.  Il coinquilino. So che è un tipo giovane, ma se mi trovo con un ventenne in piena crisi ormonale? E poi il lavoro. Insomma, anche quello non mi entusiasma. Insegnare. È vero, non sono stato mai un tipo di troppe pretese, però proprio l’insegnamento… No, non ci voglio pensare. Io non voglio insegnare a un branco di stupidi ventenni che non mi staranno mai ad ascoltare.” sbottò l’uomo, fissando la Smith, che sospirò.
“Signor Watson, so che ha perso la famiglia, però non si lasci scoraggiare.”
“Non faccia psicologia da quattro soldi, signorina Smith, e mi dia quelle pillole per favore.”
La donna lo guardò con dolore. “Si sta consumando Mr.Watson, voglio che lo sappia.” scrisse il nome dei farmaci sul taccuino, e strappò la pagina consegnandola a John Watson che la prese e sorrise, finalmente contento.
“Grazie miss Smith, lei è la mia ancora di salvezza.” mormorò l’uomo.

Quando John Watson entrò nella sua aula all’università di criminologia capì di essere all’inferno.
Capì che nessuno l’avrebbe ascoltato.
Capì che tutti stavano lì solo per far trascorrere il tempo in un giorno di pioggia con i propri coetanei.
Questo gettò John Watson ancor di più in depressione.
Il nuovo professore sospirò, raggiungendo la cattedra e salì sulla sedia.
Alzò gli occhi e di nuovo furono investiti dallo ciarpame post-adolescenziale.
C’era chi si era svegliato con un sbronza e quindi dormiva, chi stava chiacchierando animatamente con le compagne, chi si truccava, chi giocava con il cellulare.
Solo un ragazzo, registrò la mente di Watson, non faceva niente di tutto quello, ma nel banco davanti a sé tutto era in perfetto ordine: il libro, l’astuccio, e il cellulare posti davanti a sé in modo ordinato quasi maniacale.
Il ragazzo aveva folti capelli neri, pelle pallidissima e sedeva al primo banco. Ecco perché non fu difficile per Watson notarlo.
Aveva però gli occhi chiusi e questo mise John a perfetto disagio, forse molto più dei ragazzi che dormivano sui banchi.
Si schiarì la gola, osservando ancora i ragazzi, doveva agire, fare qualcosa.
“Solo una cosa potrà salvarla, professore Watson.” a parlare era stato il ragazzo con gli occhi chiusi, che adesso però aveva aperto e che risplendevano. Erano verdi, ma di un verde strano. Sembravano dei pozzi d’acqua gelida.
“Cosa… Come?” domandò il professore, non riuscendo a capire come l’altro potesse aver compreso quello che pensava e soprattutto come conoscesse il suo nome.
“Come ho capito quello che pensava? Semplice, si guardava intorno con aria da cucciolo smarrito, anche il più stupido avrebbe compreso che cercava un modo per essere salvato. Come ho fatto a sapere il suo nome? Anche questo è stato semplicissimo. Mi è basto vedere all’interno del suo taschino, e ho visto che aveva impresso il suo cognome. E visto che è seduto alla cattedra ho fatto due più due e ho subito compreso che lei era il nuovo professore di medicina legale. Semplice, no?” il ragazzo non aveva emesso una pausa da quando aveva iniziato a parlare e il nuovo, recalcitrante professore per poco non si era perso.
“Capisco.”
“Sono contento di incontrarla, sa professore? Potrei benissimo essere quella ancora di salvezza che cercava. Anche perché li ho fatti smettere.” disse.
E il professore, dopo un attimo di paura per come il suo alunno sapesse le parole che aveva pronunciato solo alla dottoressa Smith, si guardò intorno, e notò che effettivamente il ragazzo aveva ragione.
Evidentemente doveva avere grande peso nella società studentesca. Perché chi stava dormendo aveva smesso e i propri occhi si erano fatti attenti, chi cinguettava aveva interrotto e stava guardando l’alunno, chi si stava truccando aveva concluso, e persino chi stava giocando con il cellulare l’aveva deposto e stavano tutti guardando l’alunno seduto al primo banco.
“La ringrazio., signor…” il professor Watson parlò con cortesia, anche se avrebbe voluto essere stato lui a farli smettere.
“Holmes. Mi chiamo Sherlock.” si presentò il ragazzo.

_________________________________________________________________________________________

Come avevo detto nella precendente shot, non avrei abbandonato tanto facilmente i nostri due uomini. E così eccomi qua, spero di aver fatto incuriosire almeno qualcuno. ah la mia paura è quello di aver fatto risultare John e Sherlock un pò OOC. Mi raccomando di avvertirmi se questo dovesse mai accadere.
Un bacio, al prossimo capitolo.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Scaramouch_e