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Autore: Manila    24/04/2012    5 recensioni
Quali sono gli effetti che il caldo dell'estate può sortire sulle persone con l'inverno nel cuore? Cloud lo scoprirà a sue spese.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cloud Strife
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve a tutti ! Questa è la prima volta che mi cimento in una storia su Final Fantasy VII e spero di non essere sfociata esageratamente nell’OOC. La mia è una one-shot che descrive le sensazioni di Cloud durante un ipotetico periodo di convivenza con Tifa, Denzel e Marlene. Credo di non averlo maltrattato troppo…

Dedico questa piccola follia ad alcune persone in particolare:
 
Mila, per aver sempre e comunque assecondato i miei deliri;
alla mia nippo-sister, per aver letto nonostante non conoscesse i personaggi;
alle ragazze del Cafè, quel non-luogo che amo chiamare “casa virtuale” fatta di persone speciali;
al mio calciatore preferito, per essere sempre il mio modello maschile persistente;
a Fragolottina, per la sua squisita gentilezza;
e, soprattutto,grazie a chi avrà anche solo la pazienza di leggerla.
 
 
                                    
Summer
 
 
 
La convivenza è una cosa di per sé complicata. La convivenza con una donna è più complicata. La convivenza con una donna che non è neanche tua lo è ulteriormente. Convivere con una donna in piena estate è fonte di guai. E solo Dio sa quanto io odi l’estate.
Sono le due del mattino ed è da ore che mi giro e rigiro tra le lenzuola cercando di ignorare la temperatura impossibile che affligge la città in questi giorni. L’estate  che mi circonda si fa sentire e si contrappone al grigiore della stagione perennemente invernale che regna nel mo cuore. Maledetta afa! Scalcio via l’involucro bianco in cui mi sono ingarbugliato nel tentativo di trovare un rifugio fresco e mi alzo. Il contatto dei miei piedi nudi con  il pavimento fresco  non è sufficiente a darmi il refrigerio di cui ho bisogno ma è meglio di niente. Lascio la mia camera senza accendere le luci, camminando il più silenziosamente possibile per evitare di svegliare Tifa e i bambini. Scendo al primo piano, entro nella cucina immersa nel buio, spalanco il frigo e ne estraggo una lattina contenente non ho capito bene cosa.  Non m’importa cosa sia, l’importante è che spenga la camera magmatica che mi ritrovo al posto dello stomaco. Strappo la linguetta, mando giù delle abbondanti sorsate e poi mi passo il contenitore della bevanda sulle guance, sul collo e sulla nuca. Ho la tentazione di restare davanti al frigo aperto per tutta la notte ma non credo che Tifa gradirebbe trovare tutti i cibi avariati domani mattina. Appena faccio un po’ di soldi compro un condizionatore, lo giuro! L’ideale sarebbe fare un bel giro in moto ma credo che il rumore del motore sveglierebbe l’intero vicinato …
Rassegnato ad almeno altre cinque ore di fornace ardente lascio la cucina per andare in soggiorno. Mi siedo a terra ai piedi del divano, afferro il telecomando e accendo la tv azzerando quasi completamente l’audio. Una luce lattiginosa si diffonde e comincio a  passare da canale a canale sorprendendomi di quel che vedo: spogliarello, spogliarello con ghiaccio, strip poker, hot show… Va bene che un ragazzo a vent’anni di certe cose non se ne fa un problema perché le conosce bene, però mi rendo conto di essermi perso un bel po’ delle attrattive di questo mondo ultimamente. A furia di fare la guerra ho dimenticato che si può fare anche l’amore, peccato che la ragazza con cui avrei voluto sperimentarlo per la prima volta ormai non potrà sperimentare proprio più nulla. In realtà mi sono reso conto troppo tardi di ciò che provavo per lei per pensare di concretizzare in un modo così fisico un’unione che, nei fatti, non è mai avvenuta. E comunque le immagini che mi propone questa signorina “Nuvola Nera” non è che siano il massimo. Beh, però la signorina che ha perso a carte più delle altre giocatrici non è che sia malaccio, anzi… Ok, pigio l’ennesimo pulsante sul telecomando per cercare qualcosa di meno “caldo” e m’imbatto in un programma in cui si discute di allattamento e svezzamento e, mentre l’esperta in materia consiglia intrugli e pappine, chiudo gli occhi per un attimo, sollevato dalla frescura delle mattonelle.
Una brusca frenata proveniente dalla strada mi fa trasalire e, scricchiolante, alzo la testa consapevole di essermi assopito. Guardo l’orologio a pendolo appeso alla parete sperando che sia già mattina e che possa concedermi il vento in faccia e il motore ruggente della mia Fenrir,  ma purtroppo sono ancora le 2:45. Stanco anche del pavimento che dà sollievo alla pelle ma fa male alle ossa, vado in cucina, bevo un altro po’ e ritorno al piano di sopra, sempre attentissimo a non svegliare nessuno.
A metà scala, però, un rumore attira la mia attenzione. Con passo felpato mi avvicino alla porta socchiusa da cui non arriva alcuna luce. So che è il bagno delle ragazze ma se qualcuno non si sentisse bene per via dell’afa? O peggio,se qualcuno si fosse introdotto in casa?Non spalanco la porta ma la apro giusto lo spazio per infilarci la testa e ciò che vedo mi basta per pietrificarmi lì all’istante. Nella penombra della stanza appena illuminata dai fari giù in strada, mi accorgo che il rumore che ha destato i miei sospetti è quello dell’acqua del lavandino che scorre in un catino mentre distinguo chiaramente un corpo che… Dio, la signorina Nuvola Nera di prima non potrebbe definirsi donna se paragonata a ciò che ho davanti. Seduta a terra, davanti a un ventilatore cigolante c’è Tifa che si passa addosso una spugna intrisa d’acqua, canticchiando quasi impercettibilmente il motivetto di una canzone romantica.
“ …I am thinking of you
in my sleepless solitude tonigh…
if it’s wrong to love you

then my heart just won’t let me be right…”
Con i capelli legati in una crocchia alta, anche lei cerca di combattere il caldo sperando di non svegliare nessuno. La sua pelle sembra brillare di luce propria tanto che è chiara , il suo profilo è perfetto, sembra eterea.
“’…Cause I’m drowned in you
And I won’t pull through
Without you by my side…”
 
Indossa una canotta di seta bianca e un perizoma dello stesso colore, tampona il suo corpo con la spugna lasciando che bagni il tessuto sotto il quale, ovviamente non c’è il reggiseno. Che Tifa fosse bella lo sapevo già, però non avevo mai realmente fatto caso a quanto il suo corpo fosse cambiato dall’età in cui ci siamo conosciuti. Sì, insomma, quando facevamo il bagno al fiume lei non aveva tutte quelle curve.
“…I’d give my all to have
Just one more night with you…”
 
Alcune ciocche le sfuggono dall’acconciatura semplice e s’incollano al collo bagnato.
“…I’d risk my life to feel
Your body next to mine…”
 
Da dove sbuca fuori quella ciotolina con il ghiaccio? Ignara di quanto possa essere seducente in questo momento, afferra un cubetto e se lo passa prima sulla fronte, poi sulle guance. Lentamente lo lascia scivolare intorno alle labbra piene,sul collo e sulle spalle, poi più giù, dove ormai il tessuto bagnato si attacca alla pelle lasciando intravedere il seno sodo e perfetto. Mentre le goccioline percorrono le delicate linee del suo addome andando a bagnare  l’elastico di quelle minuscole mutande, mi accorgo che anche il mio corpo gronda goccioline ma di ben altro tipo.  Dovrei muovermi da lì e tornare nella mia stanza ma sono come incollato al pavimento. Abbasso lo sguardo sui miei boxer scuri e mi accorgo che si sta smuovendo ben altro… Altro che caldo, qui rischio la liquefazione!
“…Cause I can’t go on
living in the memory of your song
I’d give my all for your love tonight”.
 
Giuro, non sapevo che spiare un momento intimo di Tifa mi avrebbe fatto questo effetto, non avevo mai pensato a lei così prima d’ora e un po’ mi sento in colpa perchè non ho il diritto di stare qui a guardarla, proprio io che sono sempre stato fonte di sofferenza per lei.
Mi concentro nuovamente sulla ragazza perché mi accorgo che ha smesso di cantare. Intanto si è alzata, mi ha dato completamente le spalle, afferra i lembi della canotta e la se la sfila. Resto a guardare la sua schiena scolpita, la sua nuca invitante, i suoi glutei rotondi e quando guardo dritto davanti a me incrocio i suoi occhi nello specchio. Adesso mi uccide di botte, penso mentre il sudore che prima stava procurandomi un’autocombustione adesso mi si congela lungo la spina dorsale. Dapprima mi guarda con stupore poi i muscoli del suo bel viso si distendono e la sua bocca mi rimanda un sorriso enigmatico che non le ho mai visto prima. Le sue labbra prendono a muoversi e a pronunciare più volte il mio nome. Un momento, questa non è la sua voce!
 
“Cloud! Cloud! Per favore, rispondimi!” Marlene piagnucola scuotendomi per un braccio. Scatto seduto in avanti evitandole per poco una brutta testata. “Ma cosa ti è successo?”mi chiede piena d’ansia. Bella domanda, cos’è successo?Mi passo una mano tra i capelli totalmente bagnati e mi guardo intorno. La luce del mattino illumina la camera e il pavimento su cui mi sono sdraiato durante la notte per trovare un po’ di tregua dal caldo. La lattina è ormai vuota accanto a me e la tv è ancora accesa. Mi sono addormentato in soggiorno ! Guardo il pendolo alla parete che segna le 6:45,poi mi concentro nuovamente sul viso pieno d’apprensione della bambina che mi tiene ancora la mano. Nel momento in cui cerco di pronunciare qualche parola per tranquillizzarla, sulla porta appare la figura di Tifa, ancora un po’ assonnata, con addosso una maglia a mezze maniche che starebbe larga anche a Barret e che non ha nulla a che fare con quanto indossava in quello che ho capito essere un sogno. Sogni erotici, mi compiaccio di sapere che anche io sono in grado di farne. Sono un ventenne sessualmente sano, urrà!Dietro la ragazza c’è Denzel che si strofina gli occhi come a voler scacciare un miraggio dalla sua vista. Lei mi guarda stupita, poi guarda la tv e poi torna su di me. Nel frattempo il programma sull’allattamento e lo svezzamento ha seguito lo sviluppo psico-fisico del bambino fino all’adolescenza. Adesso una signora sulla cinquantina, con gli occhiali dalla montatura pesante e la gonna a pieghe cerca di spiegare alle madri quale sia il modo migliore per affrontare i discorsi sul sesso con i propri figli… “ Cosa ci fai lì a terra in mutande?” mi chiede incapace di darsi una risposta da sola. Al solo riferimento al mio non-abbigliamento avvampo diventando rosso fino alle punte dei capelli, aimè, non più appuntiti ma decisamente ammosciati dal troppo umido. Nella stanza cala il silenzio e tutti trattengono il fiato. Mi metto le mani in testa, poi mi gratto la nuca, poi mi porto indice e medio alle tempie. Faccio un respiro profondo e, guardandola nel modo più serio possibile, le rispondo nell’unico modo coerente che mi riesce in questo momento: “ Ci facciamo un giro in moto?”.
Denzel sgrana gli occhi, Marlene scoppia a piangere e Tifa sbatte più volte le palpebre mugugnando un “Deve essere per forza un colpo di calore, non ha bevuto alcolici, la lattina conteneva solo un succo di frutta dietetico…”.
Beh, che ho detto di così strano???
La convivenza è una cosa di per sé complicata. La convivenza con una donna è più complicata. La convivenza con una donna che non è neanche tua lo è ulteriormente. Convivere con una donna in piena estate è fonte di guai. E solo Dio sa quanto io odi l’estate.
 
 
  La canzone cantata da Tifa è "My all" di Mariah Carey.
  
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