Questa storia ha
partecipato al
conest di Ria-chan (Immagina una drabble...) classificandosi settima su
ventotto partecipanrti - mi permetto di ripetere, tutte davvero
bravissime.
Riporto fedelmente la storia come l'ho mandata per il contest, anche
se, non so perché, nelle introduzioni sembro sempre
antipatica.
Titolo della
storia: Balla, mia Esmeralda
Pacchetto scelto:
numero 8, “Ballerina - Scogliera”
Rating:
Verde
Genere:
Introspettivo, malinconico
Avvertimenti:
Drabble (eh beh)
Introduzione:
Sara, una ballerina, danza su una scogliera.
Note dell'autore:
Non ho molto da dire, se non che il titolo è una citazione
da Notre Dame de Paris, il musicol – quello con le musiche di
Cocciante, per intenderci. Esmeralda qui è Sara stessa, in
un certo senso condannata al suo destino di danza perpetua e di
incomprensione. Benché abbia talento, non ama ciò
che fa. Perché lo faccia è lasciato
all'immaginazione del lettore.
Sara ballava, ballava e ballava.
In punta di piedi sulla scogliera, su quel bordo affilato a strapiombo
sul mare.
Girava e girava e girava, piroettando in equilibrio come senza peso,
cullata dalla sua stessa indifferenza.
Una ballerina non soffre, dicevano, una ballerina continua a danzare.
Una ballerina non è altro che musica e fluidità,
gridavano, è come il mare che ondeggia ipnotico avanti e
indietro contro le scogliere.
Le sue dita sfioravano la roccia friabile e tanti piccoli sassi
precipitavano da quell'altezza vertiginosa, e lei restava a guardare
quasi con bramosia. Se la ballerina fosse stata la scogliera, avrebbe
potuto fare la stessa fine di quei sassolini, cadendo dal palco della
Scala.
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Banco Informazioni.
Qui trovate il giudizio di Ria-chan insieme al banner per l'ottavo posto, e qui il premio giuria da me diviso con un' altra partecipante.
Bene, tutti qui. Grazie davvero a Ria-chan, che ha fatto uno splendido lavoro, e alle altre partecipanti, che hanno fatto altrettanto.