Anche se questo voleva dire amarsi in un Motel:
Andromeda strinse con forza le lenzuola color lilla intorno alla vita sottile, osservando insistentemente, senza batter ciglio, la stanza in cui si trovava.
Le pareti color panna tendevano ad un giallognolo che sapeva di sporco, il comodino bianco era di cattivo gusto, troppo semplice e piccolo e la moquette verdina era bucherellata qua e là, probabilmente dai mozziconi di qualche sigaretta babbana.
Nel centro della camera maleodorante si trovava il grande letto matrimoniale su cui era seduta, mentre alcuni vestiti erano sparsi sul pavimento.
Fuori la stella che portava il suo nome brillava nel cielo notturno.
Deglutì amaramente, cercando di nascondere le proprie emozioni dietro ad un sorriso tirato.
Provava vergogna , tutta nuda su un letto di un Motel.
In una stanza che ogni notte ospitava una coppia diversa di amanti.
Al suo fianco Ted la scrutava attentamente, giocherellando con una delle sue ciocche corvine, particolarmente ribelle.
“Dove pensano che sei in questo momento?” le chiese all’improvviso, rompendo il silenzio, che si era creato tra di loro, dopo che avevano fatto l’amore.
Andromeda si morse le labbra infastidita, trafiggendolo con i suoi occhi grigi.
“Dai Not” rispose tristemente, odiava mentire alla sua famiglia, quasi quanto parlare dei suoi genitori davanti al ragazzo che i Black continuavano a ripudiare.
Sentendo quel cognome Ted sbuffò senza ritegno,“Andrai al ballo dei Malfoy con lui?” domandò ancora, accarezzandole una guancia.
La ragazza chiuse gli occhi, assaporando quel lieve contatto “si” esclamò schifata, arricciando il naso, “non sopporto quel pallone gonfiato”.
Il tassorosso serrò i pugni nervoso, in quel momento l’immagine del naso spappolato del serpeverde dominava i suoi pensieri.
“Anch’ io” convenne con ostilità, prima di lasciarsi andare ad un sorriso stringendola forte a se, coinvolgendola in un bacio appassionato.
“So che è dura Dromeda” le sussurrò poi, dolcemente, ad un orecchio “però io ti prometto che un giorno saremo liberi di amarci ovunque, alla luce del sole”.
Andromeda lo sovrastò all’istante, cercando il suo sguardo color del cioccolato “ i miei non ci daranno mai la loro benedizione Ted” esclamò con voce tremula.
Il che era vero, i Black non avrebbero mai accettato un natobabbano in famiglia, un’umiliazione troppo grande per il loro antico casato, un’unione contro natura.
Lui sospirò amareggiato, non sopportava vederla così, divisa tra l’amore che provava per lui e quello per la sua famiglia.
“ Vuoi far parte del mio futuro Dromeda?” domandò all’improvviso chinando il capo e serrando la mascella appuntita.
La corvina inarcò un sopraciglio prima di controbattere sibillina “ non mi starai chiedendo di sposarti in un posto del genere vero Ted?”.
Tonks deglutì all’istante, l’espressione sul volto dell’amata non prometteva nulla di buono.
“Non lo farei mai amore mio, volevo solo che tu sapessi che io ti vedo nella mia vita” disse immediatamente, nascondendosi dietro un’espressione da cucciolo abbastanza credibile.
La Black scoppiò a ridere, dandogli un leggero colpetto sul capo “sei un grandissimo paracalderoni te l’hanno mai detto?”.
“Una o due volte” ammise ammiccando il ragazzo, tornando a baciarla con trasporto.
Istintivamente Andromeda si aggrappò alle sue spalle larghe, tirandolo a se con forza “Io so solo che ti amo Ted” confessò arrossendo.
Ancora una volta il biondo sorrise, aveva sempre saputo che amarla era un rischio, lei era una purosangue e come tale era un gradino sopra di lui, tuttavia non voleva lasciarla andare e mai l’avrebbe fatto.
Anche se questo voleva dire amarsi in una camera di motel, il loro nido d’amore lontano dai pregiudizi.
Spazio dell'Autrice:
Bene, ecco la mia prima vera Ted/Meda.
Una coppia che amo moltissimo e che sinceramente ha tutta la mia stima, dovrei valorizzarla di più.
Spero che questa ff non abbia rovinato la coppia, e che non sia causa di malesseri, nausee ecc.
Bene, donna se non commenti per te sono guai seri.
Anche perchè questa ff è per tè, te la dedico my goat!!!
Bene, ringrazio i coraggiosi e le coraggiose che hanno letto.
Buona notte
Mary