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Autore: Miss Chanel    24/04/2012    2 recensioni
- Io non sono assolutamente pronto per diventare padre. - Mi disse con una smorfia dipinta sul volto, che distorceva i suoi lineamenti che resentavano la perfezione.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La mia unica ragione di vita se ne stava immobile sotto la pioggia.
 
Rassomigliava ad un antica statua greca.
 
Perfetta, fredda e dura come la pietra.
 
Sapevo di aver perso.
 
I suoi occhi vuoti ed intrisi di paura fissavano l'oblio che si estendeva senza fine dinnanzi al suo sguardo che cercava una vana via d'uscita.
 
Avevamo perso entrambi.
 
Nessuno dei due era pronto per crescere un bambino, ed io lo sapevo.
 
Ma sapevo anche che non avrei potuto uccidere quell'essere che cresceva dentro me.
 
I suoi occhi incontrarono i miei e seppi che lui da quel momento non ci sarebbe stato più.
 
- Blair... - Mormorò con voce spezzata, richiamandomi.
 
Udivo dolore nella sua voce ma la sua sofferenza non poteva uguagliare la mia che si estendeva a macchia d'olio nel mio petto.
 
Sarei morta.
 
- Lo so. - Sussurrai abbassando gli occhi.
 
Avrei dovuto lasciarlo andare per sempre...
 
E cadevo in quel tunnel fatto di dolore e fiamme che lambivano la mia anima, trasformando la mia essenza bruciata in putrida e nera sofferenza.
 
Non ci sarebbe stato più un noi e n'ero consapevole.
 
- Io non sono assolutamente pronto per diventare padre. - Mi disse con una smorfia dipinta sul volto, che distorceva i suoi lineamenti che resentavano la perfezione.
 
Nemmeno io ero pronta per diventare madre.
 
Stava andando via da me, mi avrebbe lasciata sola in balia del dolore che si trasformava sempre di più in orrore e terrore.
 
- Lo so. - Mormorai lanconica.
 
Cos'era la vita? Mi chiesi con una nota disperata.
 
Lacrime e dolore.
 
Sangue e pentimento.
 
Alzai gli occhi e vidi i suoi sfuggirmi codardi.
 
Non l'avrei più rivisto, toccato, baciato.
 
Lui non sarebbe più stato mio.
 
Non mi avrebbe più sorriso, guardato, fatta sua.
 
E quell'addio fu più doloroso di quanto mi aspettassi.
 
Perchè mi distrusse.
 
Disintegrò.
 
Rovinò.
 
Mi fece miseramente a pezzi.
 
E la pioggia mi bagnava, lavando via ogni traccia di lurido che c'era in me, lasciando senza ne odio e ne amore.
 
Lasciandomi completamente vuota.
 
Come una bambola usata e buttata, ero senza vita.
 
- Addio. - Mormorai sotto voce.
 
Il vento coprì il mio sussurro che si espanse come un antico eco tra quella pioggia che scrosciava violenta.
 
Mi mancò il respiro.
 
Il battito del mio cuore affievolì, senza mai più rinvigorirsi.
 
Lui non c'era più.
 
Caddi in ginocchio.
 
Sopraffatta dalle emozioni che violente combattevano nella mia testa, nel buco che c'era al posto del cuore.
 
Ed io che credevo nell'amore eterno.
 
In quello puro, senza inibizioni.
 
Ed io che credevo nel per sempre.
 
Toccai il fondo senza accorgermene.
 
Le mie mani corsero istintive verso il ventre ancora piatto.
 
Non c'era via d'uscita.
 
Le gabbie si strinsero attorno al mio corpo e senza accorgermene buttai io stessa quella chiave che mi aveva condannata.
 
Quell'errore mi aveva rovinato la vita.
 
Distrutto l'esistenza.
 
Ma era veramente un errore?
 
Mi accorsi di essere sola.
 
Senza nessuno che mi stesse vicino.
 
Avevo deluso gli altri, ma ancor di più me stessa.
 
Sapendo infondo che non c'era più un me.
 
Tremai convulsamente, sentendo la schiena spezzarsi sotto il peso della mia coscienza.
 
Delle mie azioni.
 
Delle mie conseguenze.
 
Chuck non c'era più, mi resi conto senza fiato.
 
Il buio mi avvolse, l'oblio mi accolse, il dolore mi fece sua.
 
Un coma mi assopì ma il respiro non si affievolì.
 
Ero morta ma continuavo a fiatare.
 
Mi accorsi che la mia vita era diventata nient'altro che un buco nero impossibile da colmare.
 
E sapevo che sarebbe continuata così.
 
Perchè lui non c'era più.
  
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