I sentimenti possono essere qualcosa di tremendamente difficile da capire, spesso sarebbe più semplice ascoltare il proprio cuore e non fingere di provare amore o odio nei confronti di qualcuno, perchè finiremmo per annientare solo noi stessi.
Pretending
Hate.
La
festa stava volgendo al termine, e Fine, seduta in mezzo ai tulipani
rossi che aveva piantato con la madre nel giardino del castello,
coglieva i fiori più belli per farne un bouquet.
Era
sola, ma la solitudine le faceva quasi piacere in quei momenti.
Ascoltava
le dolci melodie provenire dall'interno del castello, dove tutti i
suoi amici stavano probabilmente danzando l'ultimo valzer della
serata.
Sentiva
il vento scuoterle la chioma rossa con gentilezza, mentre le braccia
nude si riempivano di brividi e le mani si congelavano ogni volta che
si stringevano intorno ad un fiore bagnato per strapparlo alla terra.
La
luna brillava in compagnia delle piccole stelle bianche, illuminando
la pelle candida di Fine e il suo vestito bianchissimo.
-Fine,
cosa ci fai qua fuori?
-Bright...
Raccolgo i fiori.
-Ti
prenderai un accidente, non senti che ventaccio? E poi ti sembra
questo il momento di mettersi a fare bouquet? Dentro si chiedono
tutti che fine hai fatto.
Fine
si alzò in piedi e si voltò verso Bright.
-Questi
sono per te.-, gli disse con un sorriso pieno di dolcezza e gli porse
i fiori.
Il
ragazzo li prese tra le mani e poi baciò lievemente le
labbra della
ragazza.
-Grazie,
amore. Torniamo dentro, adesso.-, Bright circondò le spalle
di Fine,
accarezzandole i capelli scompligliati.
-Ti
amo...-, sussurrò la rossa.
-Anch'io,
tesoro.
Dentro
era un turbinio di luci, di colori, di musica.
Fine
avvertì una fitta al cuore nel momento stesso in cui i suoi
occhi si
scontrarono contro quelli cobalto del principe Shade. Il suo sguardo
sembrava voler avvolgere tutto, tutto di Fine e accusarla. Stringeva
i pugni, si mordeva le labbra, guardava sprezzante il bouquet
profumato che Bright stringeva tra le mani.
La principessa si strinse tra le braccia, sentendosi troppo osservata.
-C'è
qualcosa che non va?-, le domandò Bright premurosamente.
-Nulla,
ho solo bisogno di...-, Fine lasciò la risposta in sospeso e
si allontanò quasi correndo, sotto lo sguardo stupito del
fidanzato
che però capì e non la inseguì.
-Hai
anche il coraggio di farti vedere in pubblico con quel bamboccio.-,
Shade stringeva i polsi di Fine con rabbia, costringendola al muro.
-Io
lo amo...-, sussurrò Fine, evitando accuratamente di
incrociare lo
sguardo folle di Shade.
-Bugiarda!-,
le gridò lui, abbandonando un attimo la presa di uno dei
polsi della
ragazza per sferrare un pugno contro la parete.
-Ma
cosa vuoi? Lasciami stare!-, gli rispose lei, con un odio in corpo
mai provato prima.
-Voglio
che sciogli il fidanzamento con Bright, perchè non lo ami, e
ti
farai solo del male a stare con lui.
-Dammi
una sola ragione.-, lo sfidò lei, intimidendolo con il suo
sguardo
infuocato.
-Io
non posso sopportare di vedervi insieme...-, sussurrò lui,
non
riuscendo a reggere quegli occhi cremisi.
-Dammi
una buona ragione.-, lo sfidò lei di
nuovo.
-Io...
-Tu?
-Io
ti...-, Shade mollò la presa da Fine e
indietreggiò di un passo,
sbuffando.
-Non
sei capace di dirlo, perchè non lo provi nemmeno.-, lo
accusò Fine,
delusa.
-Neanche
tu ami davvero Bright.-, tornò a insistere Shade.
-Lo
amo con tutta me stessa, invece.-, gli rispose lei. -Lo amo come non ho
mai
amato nessuno, perchè lui non è te. Lui mi ama.
Shade
si scagliò di nuovo contro la ragazza, avvolgendola tra le
braccia e
facendo aderire i loro corpi in un abbraccio che non aveva nulla
d'amore, come due rose troppo vicine che si feriscono a vicenda con
le spine.
-Io...
Io ti...-, Shade non poteva dirlo, non sapeva dirlo.
-Tu
non mi ami.-, gli sussurrò Fine all'orecchio, l'anima
corrosa da
questa maledetta certezza.
-Ti
odio, Fine, non ho mai odiato nessun'altro come odio te.-, Shade
s'impossessò così delle labbra rosse della
ragazza, cancellando
ogni traccia della delicatezza di Bright; costringendola a rispondere
a quel bacio che d'amore non aveva nulla, era anzi come l'impronta
del nero sul bianco, della morte sulla vita, della luna sul sole.
-Ti
odio anch'io, Shade.
Ma
i loro cuori, battendo l'uno sopra l'altro, gridavano qualcosa di
profondamente diverso, qualcosa che l'orgoglio, le circostanze, la
superficialità avevano brutalmente soffocato in quella notte
di
vento.