Capitolo 1 Molto tempo fa avevo un amico,che credevo fosse come tutti gli altri invece mi sbagliavo,mi sbagliavo di grosso. Ma giovane e ingenua com'ero allora non pensavo che i sogni,dico in generale,si realizzassero.Figuriamoci quelli del tutto impossibili! E invece ora eccomi qui a scrivere per persone del tutto sconosciute,ma alle quali la lettura non è un dispicere e per questo compreranno questo libro. Forse per il titolo o forse per la copertina,sarebbe bello però se a fine lettura dicessero: "A però! Nè è valsa proprio la pena di comprarlo." Ritorniamo a noi. . . Ero cresciuta in un quartiere difficile del Sud Italia in una regione dove la vita non si impara sui libri,ma per strada,dove la gente butta sangue e fatica per guadagnarsi da vivere. Tutto questo però mi è stato utile,infatti sono pronta adesso per affrontare quella parola così tanto difficile da pronunciare: 'Il destino' Io penso che per quanto questa parola sia spaventosa perchè legata inevitabilmente alla parole futuro,spesso giochi a favore dell'essere umano,perchè come dicevano i saggi: "L'artefici del nostro destino siamo noi." E quindi questo mi porta ad una sola conclusione! Il nostro futuro ce lo costruiamo noi! Certo questo però l'ho imparato nel tempo,prima non avrei mai pensato di poter dire una cosa del genere anzi pensavo al solito: "E' tutto scritto da qualche parte." Per fortuna mi sono svegliata abbastanza in tempo da capire che non è così e per pensare che se non si prendono in mano le redini della propria vita nessuno lo farà per noi. Mai! Capitolo 2 Da adolescente amavo il calcio,Dio se lo amavo! Era come un fidanzato per me,non sapevo stare senza vedere un tg sportivo o delle partite! E si lo ammetto,la cosa era abbastanza bizzarra pensando che sono una donna,ma a me non importava amavo il calcio,amavo gli stadi,amavo quel prato verde e gli uomini che ci correvano su per avere la gloria di dire: "Ho vinto!" Ma soprattutto amavo lui,l'unica cosa che permetteva possibile questo sport:il pallone. Alla mia età le mie coetanea passavano le serate baciando ragazzi,io no guardavo le partite,le loro mattinate invece le passavano a curarsi le unghie,io no! Non avevo le unghie e non facevo altro che parlare di quella partita tanto entusiasmante vista la sera prima,con i ragazzi. Già tutto questo appariva strano agli occhi della gente,ma non mi importava, dopo tutto era ciò che amavo fare e non era illegale perciò quale timore dovevo avere? Nessuno,a parte quello del giudizio della gente,ma non mi importava nulla di mia madre che mi chiamava maschiaccio,figuriamoci se dovevo pensare alla gente. Capitolo 3 Conoscevo molti ragazzi e tutti avevano lo stesso sogno in comune: diventare un calciatore. Si certo a me faceva piacere sentire queste grandi ambizioni però sotto ridacchiavo perchè guardandoli non li consideravo degni di un lavoro,si fa per dire,così importante. Poi alcuni non sapevano nemmeno passarsi la palla a vicenda figuriamoci giocare a calcio! Quindi ricordo come se fosse oggi che a tutti dicevo: "Si,grande! In bocca all'lupo allora." E così avevo la coscienza pulita,e non dovevo preoccuparmi di aver "infranto" il loro sogno! Finchè un giorno non incontrai un ragazzo,un ragazzo che aveva talento da vedere,l'unico che meritava il mio più sincero: "Sei in gamba continua così e diventerai un Campione con la C maiuscola." Eppure fù l'unico che scoraggiai più di quelli senza talento,l'unico che meritasse un complimento e invece riceveva solo cattiverie,l'unico che sarebbe diventato grande ma che nessuno credeva,o per lo meno non in quei tempi. Capitolo 4 Il mio idolo indiscusso era Cristiano Ronaldo,un Portoghese al quale regalavo tutta la mia stima,al quale affidavo tutte le mie speranze ed i miei sogni. Ricordo che quando iniziai ad interessarmi a lui giocava a Madrid,nel REAL MADRID un Club potente,uno dei più grandi al mondo,un Club dal quale ci si possono aspettare solo grandi cose e grandi giocatori.Ecco perchè lui dopo una carriera da Red Devils con la maglia del Manchester United si trasferì lì,per realizzare il suo sogno,il sogno di un qualsiasi giocatore che punta al massimo per la sua carriera. Ricordo che adoravo guardarlo giocare,non mi perdevo una partita,ed il mio tempo libero lo passavo a rivedere i momenti più importanti del suo gioco. You Tube era sacro per me,era come un libro pieno di emozioni,una fotografia piena di ricordi.Ecco perchè mi affidavo a lui quando nei periodi festivi le squadre smettevano di giocare ed io rimanevo sola. Quei vecchi filmati erano l'unica compagnia che apprezzavo. Capitolo 5 Fino adesso avrete capito che la mia vita è stata totalmente dedicata al calcio,almeno nella fase adolescenziale,poi si sà,cresciamo,andiamo avanti,facciamo esperienze costruiamo vite e ci dimentichiamo del passato,finchè qualcuno non ci rispolvera la memoria....