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Autore: Sybeoil    25/04/2012    0 recensioni
E se Harry Potter fosse stato una ragazza? E se suddetta ragazza si trovasse a dover affrontare il nemico peggiore di ogni tempo: l'amore?
***
La vita di Charlotte Lily Potter è sempre stata complicata ma qualcosa, accaduto subito dopo la fine dell'ultima battaglia con il Signore Oscuro, la renderà ancora più caotica. Un bacio, un singolo unico bacio, sconvolgerà per sempre la vita sua e dei suoi amici. Un bacio dato da una persona della quale non ci si deve fidare, soprattutto se il nome di questa persona è Malfoy.
Cosa accade quando la Slavatrice del Mondo Magico, cade preda delle spire di una serpe come lui?
Quali conseguenze può portare l'amore di un magiamorte per una Potter?
Cosa accade quando il cuore di una Fenice si lascia intossicare dal veleno di una Serpe?
***
DAL SECONDO CAPITOLO
< Qualcosa di divertente Potter? > chiese con la sua solita aria di superiorità. < In effetti si, Malfoy > replicai io placidamente. < E mi renderesti partecipe del tuo divertimento? > chiese lui alzando elegantemente un sopraciglio. < Certo > risposi divertita < Si da il caso che il mio divertimento provenga da te >
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Capitolo 30

 

 

 

 

Il risveglio di Charlie non fu esattamente quello che aveva immaginato. Della sera prima ricordava ben poco e quel poco che riusciva a ricordare, era confuso e sfocato, come se in testa avesse nebbia anziché materia grigia.

L’urlo acuto di una voce stridula e fastidiosa le giunse alle orecchie costringendola ad aprire gli occhi ancora assonnati. Ferma in piedi davanti al letto nel quale lei si era addormentata nuda ( nuda? ), c’era quella serpeverde psicopatica con le fiamme al posto degli occhi. 

Coprendosi alla bene meglio si sollevò a sedere toccandosi le tempie doloranti e domandando al vuoto dove si trovasse e perché quella tizia stesse urlando.

< Ti ho detto di piantarla! > latrò secca la voce di un ragazzo che la mora conosceva bene e con il quale aveva passato molte notti bollenti.

< Piantarla un cazzo > gli rispose la bionda aumentando il tono di un’ottava buona < Io a quella troia l’ammazzo > aggiunse puntando l’indice teso come una corda di violino, contro la povera malcapitata.

< Tu non ammazzi proprio nessuno > rispose il ragazzo tentando di trattenere la ragazza che si era sporta verso il letto sfatto e caldo.

La ragazza in questione nel frattempo raccattò i suoi indumenti sparsi sul pavimento della camera e si vestì in silenzio, poi con tutta la calma del mondo si rivolse alla bionda starnazzante e paonazza.

< Chi è che vorresti uccidere tu? > disse ammiccando un sorriso provocatorio e malandrino.

< Charlie, lascia stare > la pregò il ragazzo avvicinandosi e mettendole una mano sulla spalla.

< Non voglio fare casini > chiarì la ragazza rivolgendosi al biondo mezzo nudo < Voglio solo chiarire una volta per tutte le cose, quindi razza di oca uscita male ascoltami bene. Quando ti rivolgerai a me dovrai farlo con rispetto e scordati di minacciarmi o ti ritroverai con il culo incollato al pavimento. Sono stata chiara? > sibilò avvicinandosi al viso livido dalla rabbia di Chantal.

< Malfoy io e te dobbiamo parlare, ma forse è meglio che prima calmi la cagnetta qui presente > aggiunse in un ghigno serpentesco che dedicò proprio al ragazzo, prima di voltarsi e abbandonare la stanza con classe ed eleganza.

Una volta fuori dai sotterranei brulicanti di viscide serpi fece un gran respiro e si diresse direttamente in Sala Grande. 

Il suo stomaco reclamava cibo!

 

***

< Qualcuno sa che fine ha fatto Charlie ieri sera? > domandò un Neville stranamente sconvolto.

< No, anche se credo che si sia divertita > rispose la riccia con malizia nella voce.

< Lo credo anche io  > le diede corda la rossa scambiandosi uno sguardo complice che diceva tutto. 

In realtà entrambe sapevano dove si trovasse Charlie e cosa avesse fatto quella notte, la sera prima l’avevano vista andare via dalla festa con il biondo, quindi era presumibile avesse dormito con lui.

Come al suo solito Ronald si stava abbuffando come un maiale a dieta mentre Herm tentava di insegnargli le buone maniere, quando dall’enorme portone della Sala Grande, entrò una Charlie più sconvolta della sera precedente.

< Che è successo? > le domandò Gin prima ancora che poggiasse il sedere sulla panca.

< Fammi almeno sedere > esclamò la mora stanca. Non ne poteva più di quel fastidioso mal di testa che sembrava non volerle dare tregua. Tutti i rumori erano amplificati e per di più si sentiva tutta indolenzita.

< Dai muoviti > la incitò Herm posando sul tavolo un grosso volume di aritmanzia che teneva sulle ginocchia. 

< Ho dormito con Malfoy > confessò poi in un sussurro stremato.

< Tu cosa? > sbottò Neville sputando il succo di zucca che aveva in bocca direttamente sulla faccia di Gin.

< Neville ma che caz… > disse passandosi un tovagliolo sul viso per asciugarselo.

< Scusa, scusa, scusa > la implorò il ragazzo cercando di aiutarla a pulirsi la faccia e facendo solo più danno.

< Ok, lascia stare! Faccio da sola > disse seccata la rossa allontanando le mani del ragazzo dal viso.

< Torniamo piuttosto all’argomento principale > aggiunse ammiccando un sorriso malizioso in direzione dell’amica < Come è stato? >

Quella domanda rischiò di far soffocare la mora che posò il suo succo di zucca sul tavolo e con sguardo rassegnato si voltò verso la ragazza cominciando a parlare di quel poco che ricordava della sera precedente.

 

***

Così come era arrivato, il Natale volò via, portando con se l’atmosfera di magia e divertimento. Ben presto le vacanze terminarono e i giorni ripresero a susseguirsi noiosi e monotoni come sempre.

Per gli studenti del quinto e del settimo anno cominciò a farsi sentire l’ansia per gli esami, oltre che la tensione per i compiti sempre più consistenti.

Charlie era sicura che non sarebbe riuscita a sopravvivere un secondo di più con quel ritmo. Insomma era costretta ad alternare eterni pomeriggi di studio con estenuanti pomeriggi di allenamento.

Dopotutto lei era il capitano della squadra di Quiddich di Grifondoro ed era suo dovere allenare i ragazzi affinché potessero assicurarsi la coppa delle case.

E poi ovviamente, come se tutte le altre cose non bastassero, come se la scuola, il peso di essere la Salvatrice del Mondo Magico, la celebrità della scuola, e il Quiddich ci si mettevano anche i problemi di cuore.

Se solo quella sera non fosse finita nel letto di Malfoy, molto probabilmente a quest’ora, non si starebbe facendo tante pippe mentali come invece stava accadendo.

< Charlie! > la richiamò Hermione alzando il naso dal suo libro di pozioni.

< Uhm? > grugnì la ragazza risvegliandosi dai suoi pensieri.

< Concentrati! > le ordinò lo riccia cacciandole la testa all’interno dell’immenso volume.

< Ok, ok > si arrese la ragazza cercando di concentrarsi sulle parole scritte sul libro e non su ciò che quella notte aveva significato.

Ora che ci pensava era da quella sera che non vedeva Malfoy, era quasi come se entrambi cercassero di evitarsi.

Quello che però non immaginava era che, seppure il biondo si fosse prefissato di dimenticarla a tutti i costi, non facesse altro che pensare a lei e a quell’ultima notte d’amore che avevano condiviso.

Stava giusto pensando a quanto grandioso era stato il ragazzo quando una bimbetta del primo anno spalancò le porte della biblioteca provocando un gran chiasso e le si avvicinò stremata e ansante.

< Cosa succede? > le domandò la ragazza che nel frattempo aveva già afferrato la sua bacchetta.

< La preside vi vuole tutti nel suo ufficio > mormorò tra un affanno e l’altro < Subito > aggiunse notando gli sguardi vacui e confusi dei tre.

< Grazie > le disse la riccia alzandosi dallo sgabello e dirigendosi verso le porte ancora spalancate della biblioteca.

Lei, Ron e Charlie fecero le scale che portavano all’ufficio della preside quasi volando. Sicuramente doveva essere successo qualcosa, la McGranitt non li avrebbe mai convocati con tanto poco preavviso per un nonnulla.

Arrivati davanti al gargoyle di pietra che presiedeva l’entrata dell’ufficio, la mora sussurrò la parola d’ordine e poi entrò seguita dai due amici.

All’interno dell’ufficio c’erano già Gin, Zabini e la Parkinson. Tutti e tre avevano la stessa espressione tesa della ragazzina che era andata a chiamarli ma soprattutto, tutti e tre, erano seduti in silenzio.

< Cosa succede? > chiese la mora allertata da quell’insolito comportamento < Sono tornati? > domandò aumentando il tono di voce.

Quell’attesa, quel comportamento, la faceva uscire di testa.

L’unico che si degnò di risponderle fu Zabini, che con un cenno della testa confermò i suoi timori.

< Signorina Potter > intervenne la preside comparsa all’improvvisa dietro l’immensa scrivania < Si accomodi prego > disse poi indicando una sedia libera.

< Cosa succede? > ripeté Charlie ignorando l’invito dell’anziana donna.

< E’ una questione delicata > tentò la donna sedendosi dietro il tavolo di legno colmo di carte.

< Voglio sapere cosa sta succedendo > sibilò la ragazza a denti stretti.

Non sopportava le venissero taciute cose di fondamentale importanza, quasi vitale avrebbe detto, soprattutto se queste avevano a che fare con lei.

< I Mangiamorte hanno rapito il signor Malfoy questa notte > sputò la preside abbassando lo sguardo e congiungendo le mani.

Quella fu per Charlie una doccia fredda. Sapeva sarebbe successo prima o poi, sapeva che il padre sarebbe venuto a reclamarlo un giorno all’altro, solo che vederlo avverarsi era più doloroso che immaginarlo.

Per quanto avesse provato ad opporsi a quello stupido, insensato e sbagliato sentimento, alla fine l’amore aveva fregato anche lei. 

Ma il peggio, era che il suo non era un amore come tutti gli altri, il suo era un amore malsano ma necessario come l’ossigeno alla vita.

Era qualcosa che andava oltre l’umana comprensione, qualcosa di cui non poteva fare a meno.

< Cosa succederà adesso? > chiese dopo essersi ripresa un poco dalla notizia.

< Non lo so > ammise la preside caduta preda dello sconforto < Non lo so > ripeté poco convinta.

 

***

< Innanzitutto direi di mantenere la calma > intervenne la riccia con il suo solito tono composto ma allo stesso tempo autoritario < Secondo: ci sono prove che sia stato rapito o è possibile che sia andato di suo spontanea volontà? > domandò rivolta più che altro ai compagni di casa del biondo.

I due ragazzi e la Parkinson, compresa Charlie, si voltarono in direzione di Hermione trafiggendola con uno sguardo sconvolto e incredulo.

Di sicuro non avevano pensato all’eventualità che lui, il ragazzo che solo un paio di giorni prima aveva confessato a Zabini di temere per il suo futuro ma soprattutto per quello della mora, potesse essere andato con loro di sua spontanea volontà.

< Non credo > rispose infatti il ragazzo sollevandosi dalla poltrona sulla quale di era accomodato e prendendo a camminare lungo il grande ufficio circolare < Non sarebbe andato con loro > aggiunge fissando Charlie con negli occhi e sperando che almeno lei capisse che quella era la verità.

La ragazza comprese il messaggio e annuì lentamente. Sapeva bene che il biondo non sarebbe andato con loro di sua spontanea volontà. Lo aveva capito quando l’aveva baciata nel corridoio. Lui non voleva essere un Mangiamorte, il destino lo aveva incastrato tra le sue fitte trame, proprio come aveva fatto con lei.

< Quindi c’è la possibilità che sia stato rapito > disse allora riccia strizzando gli occhi caramello.

< E’ stato sicuramente rapito > sussurrò la Parkinson con un filo di voce e le lacrime agli occhi < Non mi avrebbe mai lasciato sola > aggiunse sfidando la mora a contraddirla.

Charlie, per quanto detestasse quella sottospecie di carlino, non ribatté e lasciò che quella frase aleggiasse sulle teste di tutti loro.

< Dobbiamo trovarlo > disse poi andando in contro al ritratto dormiente di Silente.

< Cara bambina > la salutò lui con quel suo solito sorriso dolce < Cosa posso fare per te? > domandò dedicandole un altro sorriso.

< Hanno rapito Malfoy > spiegò velocemente la mora < Voglio ritrovarlo, devo ritrovarlo > aggiunse in un soffio di sincerità.

< Oh, lo so che devi ritrovarlo > ridacchiò il vecchio preside < Ma pensa un po’, lui vuole essere ritrovato? > 

< In che senso? > chiese la ragazza confusa da quelle parole enigmatiche come il suo sguardo.

< Malfoy è un signorino intelligente, capace e molto astuto. Se vorrà essere ritrovato, farà in modo che accada > spiegò l’uomo tornando a sedersi sulla sua poltroncina in pelle marrone.

< Ma, io devo ritrovarlo > urlò disperata Charlie < Potrebbero fargli del male > aggiunse in un ultimo tentativo di ricevere aiuto.

< Non lo faranno > disse conciliante l’uomo < Gli serve e comunque ricorda, l’amore è più forte di qualunque magia > 

L’amore, l’amore sempre la solita storia. L’amore è più forte di qualsiasi magia. Se lo sentiva ripetere dal giorno in cui aveva messo piede in quella scuola, lo aveva sentito talmente tante volte che ormai ne aveva la nausea. 

Certo, l’anno prima con Voldemort l’amore aveva funzionato, ma questa volta?

Questa volta il suo amore sarebbe bastato a salvare entrambi?

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
Buongiornooooooo!! Faccio ammenda per il mio immenso ritardo!!! *si inginocchia sui ceci per chiedervi perdono* 
Se non fosse per questa maledetta maturità del cavolo pubblicherei un capitolo a settimana. Comunque torniamo a noi e alla storia. In questo capitolo si ha un enormissimooooo colpo di scena. Malfoy, il bel Malfoy, viene presumibilmente rapito dai Mangiamorte e la nostra Charlie? Beh, lei è pronta per salvarlo! Che i ruoli di principe senza macchia e senza paura e fanciulla in pericolo si siano scambiati? Lo staremo a vedere!
In ogni caso la nostra piccola moretta chiede consiglio al vecchio e saggio Silente, che come sempre, le dona una delle sue perle di saggezza un po' incasinate.
La domanda da farsi ora però è: basterà il loro amore a salvare entrambi? O peggiorerà solo la situazione?
Se siete curiosi restate con me! I commenti sono graditisssssssiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiii....
Alla prossima, Sybeoil!
 
 
 
 
 
 

 

  
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