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Autore: AmazingFreedom    25/04/2012    3 recensioni
La mia prima Remus/Ninfadora... do una mia visione su un fatto un pò particolare! Enjoy it.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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“Dora! Muoviti! Dobbiamo andarcene da qui!”
Senti una voce in lontananza. La senti ma non riesci a dire neanche una parola: ogni fibra del tuo essere è rivolta verso il velo che ti sta di fronte.
“Tonks!” ringhia Moody ma tu non lo ascolti.
“Sirius…” riesci solo a pensare e una lacrima ti bagna le labbra.
“Dora!” urla Kingsley ma tu non lo ascolti.
“Sirius…” riesci solo a pensare e una lacrima cade sulla tua maglietta.
“Dora, per favore!” tenta Arthur ma tu non lo ascolti.
“Sirius…” riesci solo a pensare e una lacrima bagna i tuoi jeans.
“Ninfadora…” sussurra Lupin e un sorriso involontario, inopportuno ti si apre sul volto.
“Ninfadora. Dobbiamo andarcene. C’è Silente adesso e quelli del ministero non devono trovarci qui.”
Ti volti lentamente fino ad incontrare i suoi occhi che ti stanno supplicando ti prendere la mano che ti sta offrendo per alzarti.
Scuoti il capo. “Sirius… non possiamo lasciarlo…”
Lo sai che quello che hai appena detto non ha senso: tuo cugino non salterà fuori da quel velo.
“Lupin! Prendila in braccio! Non c’è più tempo!” e con un lieve pop, Malocchio scompare, subito seguito dagli altri membri dell’Ordine.
Remus non ha ancora smesso di fissarti e non abbassa lo sguardo nemmeno quando fa passare un braccio sotto le tue ginocchia e ti alza come se fossi una piuma.
“Dove ti porto, Dora?”
Torni a guardare il velo e mimi un saluto con la mano.
“A Grimmauld Place. Portami a Grimmauld Place.”
Chiudi gli occhi e la familiare sensazione di un amo nell’ombelico ti avvolge. Dopo qualche secondo, una leggera brezza ti accarezza le guance e vedi il cancello numero 12 aperto.
“Ci sono gli altri… vuoi che ti porti da un’altra parte?”
Annuisci appena e torni a guardargli il viso: il battito del tuo cuore accelera di colpo. Non ti accorgi nemmeno che Grimmauld Place è sparita, sostituita da un’enorme casa in stile vittoriano.
“Siamo a… a Villa Potter.” Balbetta Remus, quando ormai è ad un soffio dalle tue labbra.
Non sai come siete finiti in quella situazione ma la sua interruzione non ti è piaciuta per niente.
“Perché siamo qui?” chiedi, mettendoti in piedi.
Un sorriso amaro gli increspa le labbra. “Qui non ci disturberà nessuno…”
Lo osservi, aspettando una risposta che non tarda ad arrivare.
“Questa è la casa dei genitori di James. Quando sono morti l’hanno lasciata a me e a Sirius. Ed ora che…” si schiarisce la gola. “Quando c’è la luna piena, vengo qui a trasformarmi. Mi sento a casa!”
Distogli lo sguardo ma gli prendi la mano.
“Entriamo…” ed inizi a camminare con passo deciso verso la casa.
Appena apri la porta, un forte odore di chiuso di arriva al naso ma cerchi di non badarci e ti concentri sul salotto: la carta da parati è strappata e i mobili sono tutti distrutti, tranne un tavolo di mogano.
“Sono già stata qui…” sussurri.
All’improvviso, un freddo strano, surreale ti entra nelle ossa: tiri fuori la bacchetta e con prontezza pronunci l’incanto. Subito torna il giusto tepore, ma qualcosa ancora non quadra: quello non è il tuo patronus!
“Stai bene? Dissennatori! È un anno che mi danno la caccia insieme a Greyback!” Sorride come se nulla fosse, matutto si ferma quando vede il lupacchiotto argentato ai tuoi piedi.
“L’hai evocato tu?” domanda, cauto.
“Sì, ma non è il solito… è cambiato!”
Ti guarda un po’ preoccupato e pensieroso.
“Cosa hai pensato? Quale ricordo hai scelto?”
Guardi ancora una volta il tavolo, poi incateni i tuoi occhi ai suoi.
“Quel tavolo… io sono già stata qui! È un ricordo molto confuso: qualche colore qua e là, ma quel tavolo! Lì, qualche anno fa c’era un gruppo di ragazzi, ma tra tutti ha ben impresso nella memoria il viso di un giovane biondo, che mi teneva in braccio e chiedeva ai suoi amici…”
“Di non chiamarti Ninfadora.” Ti interrompe.
“Come ti ho detto prima, qui mi sento a casa, ma quel tavolo…mi ricordava una bambina dai capelli verdi e…”
Distoglie lo sguardo e fissa il tavolo.
“Sai cosa significa tutto questo, vero?” chiede con una punta di rabbia nella voce che non gli appartiene.
“Credo di sì!” e il battito del tuo cuore ti da la conferma.
“Remus…” ti avvicini fino a sfiorargli la guancia con le dita e al tuo tocco chiude gli occhi.
“E’ pericoloso! Io sono pericoloso!” mormora.
“Io non credo…”dici con tutta la calma di cui sei capace, attirando completamente la sua attenzione.
“Sono una Tassorosso e la mia casa si basa sulla lealtà! Questo lupacchiotto dimostra che io sono qui per te! Sono i Grifondoro quelli coraggiosi…”
“Già!” ammette Remus e dal nulla ti da un lieve bacio a fior di labbra.
“Mi dispiace, ma per il momento non posso andare oltre…” si scusa.
“Non… non importa…” rispondi un po’ frastornata.
Con un colpo di bacchetta fai sparire il lupacchiotto, poi rivolgi un sorriso all’uomo.
“Per ora mi basta. Io sono qui.”
Remus ti abbraccia e ti bacia i capelli grigi come il manto di un lupo mannaro.
 
 
NOTA DELL’AUTRICE:
Salve gente! Questa fan fiction la dedico alla mia amica Unia!
Cara mia, finalmente ti ho accontentata! Spero ti piaccia!
Spero che piaccia anche a tutti voi…
Buona lettura!
 
 

  
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