Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Kodamy    18/11/2006    10 recensioni
Il coprifronte di Sasuke è pieno di polvere.
Le foto del gruppo sette sono piene di polvere.
Le strade assolate sono piene di polvere.
Sakura è piena di polvere.
[Come una cosa da troppo tempo tralasciata, e lì dimenticata.]
[Naruto torna a casa per recuperare quella vita polverosa messa da parte per troppo, troppo tempo.]
[NaruSaku]
Genere: Malinconico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

I’m still here.
                    
Can’t you see?

 

 

 [I found the pieces in my hand:
they were always there,
it just took some time for me to understand.
You gave me words I just can't say...
...so if nothing else...
... I'll just hold on while you drift away.
’Cause everything you wanted me to hide,
is everything that makes me feel alive!]

 

 

 

Il coprifronte di Sasuke è pieno di polvere, ed è così da anni ormai.

Deve essere così da anni, ormai, dato che Naruto non c’era e tutta la stanza è piena di polvere.
Come una cosa da troppo tempo tralasciata, e dimenticata lì.

Manca ancora poco al momento in cui chiederà a Kakashi-sensei la sua maschera per entrarci, senza respirare quelle tossine assassine che entrano nei suoi polmoni e pensano di essere a casa loro.

Ma non l’aveva mai tenuto di riguardo, quel coprifronte.
Posato sul davanzale della finestra quel giorno, tornato dall’ospedale. E dimenticato lì.
Non gli piace affatto guardare quel coprifronte.

A Sasuke non era mai importato comunque.
Era Naruto quello con tutte le favole infilate nella testa – a dire di Sasuke giusto per separare un orecchio dall’altro, dato che il cervello non era lì a fare il suo lavoro.
Ma non dovrebbe pensare a queste cose.

Ed ora è a casa sua. Konoha, casa sua, nel suo appartamento. Sdraiato sul letto, sporco di terra e sudore, e stanco dal lungo viaggio. Guarda il soffitto, con espressione inebetita sul volto abbronzato.
E’ casa sua, e ciò fa della sua casa una casa stupenda.
Che un giorno verrà considerata come un monumento storico di Konoha, come umile dimora dell’Hokage che ha pestato Orochimaru, uno dei tre Sannin, e riportato il fottutissimo Clan Uchiha a Konoha.

Perché lo ha promesso a lei, e lo sanno tutti ormai.

Lui non rimangia mai quello che dice. Anche questo fa parte del suo credo ninja.
Nonostante Sasuke dicesse che fare promesse che non si possono mantenere è assurdo.
Non è assurdo.
Se hai promesso, significa che devi dare il tutto e per tutto per mantenere quella promessa.
Tutto qui.
A quel punto, Naruto si beccava un “Vedi di crescere, ultimo della classe. E’ il mondo reale, questo.”

Il discorso finiva lì, ogni volta.

Ma la sua è una promessa a Sakura, che è riuscita a trovare la forza di sorridergli quando è tornato senza di lui. Perché lui, quel bastardo, non l’ha vista piangere. Non l’ha vista fingere quel sorriso.
Quindi, Rokkudaime Naruto Uzumaki.
Che sconfisse Orochimaru, etc, etc.

 E’ tornato giusto qualche ora fa, ed era ancora buio. L’ero-sennin lo ha portato da Tsunade-babaa, che gli ha assicurato che Sakura è ancora viva, da qualche parte.
E sta bene.

Sono quasi due anni che non la vede.

Presente Ino quando fai un commento sbagliato sulla sua acconciatura?

Presente Chouji quando fai un commento sbagliato sulla sua corporatura?

Peggio. Sakura quando l’hai lasciata indietro per così tanto tempo. Mille volte peggio.

Quando l’ha lasciata…

…non faceva che fingere invece di frignare.

Frigna per nulla, e quando dovrebbe veramente piangere, fa tanto la forte.
Quando non lo è affatto. Lo sa lui. Lo sa lei. Lo sapeva anche Sasuke.
Lei fa la forte, e così Naruto non può essere debole.
Ma lei, delle conseguenze, non se ne accorge neanche.

 

 

[The cities grow, the rivers flow...
Where you are, I'll never know.
... but I'm still here.
If you were right, and I was wrong
why are you the one who's gone?
And I'm still here...
...Still here.]

 

 

Perchè sarò io l’ultimo della classe, e l’idealista.
Ma quello che ci ha abbandonato sei tu, Sas’ke.

 

 

[Seeing the ashes in my heart.
The smile the widest,
when I cry inside and my insides blow apart.
I tried to wear another face...
... Just to make you proud.
Just to make you put me in my place.
But everything you wanted from me...
Is everything that I could never be!]

 

 


Le foto del gruppo sette sono piene di polvere, e sono così da anni ormai.
Devono essere così da anni, ormai, dato che Naruto non c’era e tutta la casa è piena di polvere.
Come una cosa da troppo tempo tralasciata, e dimenticata lì.

Manca ancora poca al momento in cui si deciderà a farle tornare curate come un tempo.
Le aveva sempre tenute di riguardo, quelle foto.
Così come aveva tenuto di riguardo quel piccolo spaventapasseri dalle sembianze di Kakashi-sensei e quel foglietto con la caricatura di Sasuke, che aveva tante volte usato come bersaglio nell’esercitazione della mira.
A Naruto piaceva guardare quelle foto.
Non avendo foto di famiglia, quella era la cosa più vicina, e lo faceva sentire accettato, e non più solo.
Erano belle foto, ma è crudele forzare il ricordo di qualcosa che non c’è più dentro una cornice.

Il ricordo di qualcosa che non c’è più intristisce, e basta.
Ma non dovrebbe pensare a queste cose.
Ora è a casa sua. Konoha, casa sua, nel suo appartamento. Seduto al tavolo, in pigiama con tanto di vecchio berretto, e riposato dopo quelle meritate ore di sonno. Guarda le foto, con espressione inebetita sul volto abbronzato.

Sono le loro foto, e ciò fa delle loro foto delle foto stupende.

Che un giorno riuscirà a considerare come un ricordo di quello che non sarà mai più, come ultima reliquia, rimasta immutabile mentre la storia si ripeteva, ancora e ancora. Un giorno che è ancora molto lontano.

Perché lo ha promesso a lei, e lo sanno tutti ormai.
E lui non rimangia mai la sua parola.
Nonostante sia difficile, e nonostante richieda sacrifici. Sasuke avrebbe detto: “Tutto questo è assurdo.”
Non è assurdo.
Ha promesso e deve mantenere.
D’altronde, il ricordo di Sasuke non può esprimere giudizi.
Perché nonostante il codardo, lo stupido, l’ingenuo, il buffone fosse lui, Naruto… è Sasuke che non c’è più.
Nonostante Sasuke fosse perfetto, è Naruto che è ancora qui, è Naruto che non si è arreso a ciò che era più facile.
Quindi, Rokkudaime Naruto Uzumaki.
Che sconfisse Orochimaru, etc, etc.

Giusto tra qualche ora andrà via, per incontrare Kakashi e Sakura-chan, dopo così tanto tempo. Si chiede distrattamente se Kakashi-sensei ha comprato, infine, il volume Deluxe de “Il Paradiso della Pomiciata – Ciò che non avete visto.”
Naruto aveva visto Jiraiya scrivere quel libro.
Si chiede distrattamente quale maschera vestirà Sakura, quella mattina, per incontrarlo.
Non fa che fingere, anche se non ne è capace.
Lei finge, e così Naruto non può riportarla alla realtà.
Ma lei, delle conseguenze, non se ne accorge neanche.

 

 

[The cities grow, the rivers flow.
Where you are, I'll never know...
... But I'm still here.
If you were right and I was wrong,
why are you the one who's gone?
And I'm still here...]

 

 

Perchè sarò io il buffone, ed il pagliaccio.
Ma quello che ci ha abbandonato sei tu, Sas’ke.

 

 

[Maybe tonight
it's gonna be alright...
...I will get better.
Maybe today
it's gonna be okay...
... I will remember...]

 

 

 

 

Le strade assolate sono piene di polvere, o forse è solo un impressione.

Deve essere un’impressione, ormai, dato che Naruto non c’era ed ora tutta Konoha sembra piena di polvere.
Come una cosa da troppo tempo tralasciata, e dimenticata lì.
Manca ancora poco al momento in cui riuscirà a riabituarsi a quel posto che ha sempre chiamato casa.
L’aveva sempre tenuta di riguardo, Konoha.

A Naruto piaceva camminare per il villaggio.
Nonostante le occhiate tutt’altro che lusinghiere, nonostante quegli occhi sconosciuti pieni di astio, Konoha era la sua casa, ed alcune di quelle persone erano state elevate ad essere la sua famiglia.

Era bello camminare per Konoha, ma quegli sguardi, anche dopo tutto questo tempo, facevano male.
Ma non dovrebbe pensare a queste cose.
Ora è a casa sua. Konoha, casa sua, il suo villaggio. Cammina per le vie popolate di donne in altre faccende affaccendate, indossando il suo colore preferito e ristorato dopo quell’abbondante colazione fatta a modo suo. Guarda il villaggio, con espressione inebetita sul volto abbronzato.
E’ il suo villaggio, e ciò fa del suo villaggio un villaggio stupendo.
Che un giorno lo riconoscerà come Hokage, e riconoscerà che lui non è soltanto un guscio per ciò che ha dentro.
Perché lo ha promesso al mondo, eppure pare saperlo solo lui.
Ma anche con sé stesso, Naruto Uzumaki non rimangia mai la parola.
Nonostante tutti pensino sia impossibile.
Sasuke l’avrebbe giudicato infantile.
Non è impossibile. Non è infantile.
Ha promesso, e deve mantenere.
Quindi, Rokkudaime Naruto Uzumaki.
Che sconfisse Orochimaru, etc, etc.
Giusto tra qualche minuto arriverà al solito ponte, luogo dei vecchi incontri, e Kakashi-sensei sarà in ritardo. Sa che Sakura aveva prima una lezione con la Godaime, e forse arriverà anche lei in ritardo.
O forse, è semplicemente lui che è in anticipo.
Perché lei vuole evitare questo incontro, senza neppure rendersene conto.
Lei vuole evitarlo, e così Naruto è costretto ad aspettare.
Ma lei, delle conseguenze, non se ne accorge neanche.

 

 

[I held the pieces of my soul.
I was shattered and I wanted you to come and make me whole...
... Then I saw you yesterday...
But you didn't notice
and you just walked away.
’Cause everything you wanted me to hide...
Is everything that makes me feel alive!]

 

 

Perchè sarò io l’ingenuo, e lo stupido.
Ma quello che ci ha abbandonato sei tu, Sas’ke.

 

 

[The cities grow, the rivers flow.
Where you are, I'll never know...
... But I'm still here.
If you were right and I was wrong,
why are you the one who's gone?
And I'm still here...]

 

 

Sakura è piena di polvere, ed è così da anni, ormai. O forse è solo un impressione.
Deve essere un’impressione che dura da anni, ormai, dato che Naruto non c’era e la sua vita sospesa si è riempita di polvere.
Come una cosa da troppo tempo tralasciata, e dimenticata lì.
Manca ancora poco al momento in cui troverà il coraggio di abbracciarla forte, e di chiederle davvero scusa, e di tirarle su il morale, senza badare a null’altro.
L’aveva sempre tenuta di riguardo, Sakura.
A Naruto, Sakura piaceva.
Nonostante tutte le cose cattive che lei gli aveva detto, quando erano solo bambini, nonostante tutte le liti, nonostante ci fosse sempre lui e nonostante il cuore di Sakura appartenesse a quel lui, ormai troppo lontano per poterlo restituire.
Era bello stare con Sakura, nonostante lei volesse ben altra, di compagnia.
Ma non dovrebbe pensare a queste cose.
Ora è a casa sua. Konoha, casa sua, il suo villaggio. Appoggiato al parapetto del ponte di legno, i capelli disordinati dal vento ed aspetta Kakashi-sensei, con l’unica compagnia dell’ombra di Sakura accanto. Guarda quell’ombra della ragazza che ha conosciuto e a cui ha voluto bene, con espressione inebetita sul volto abbronzato.
Non è la sua Sakura, ma questo non le impedisce di essere una Sakura stupenda.
Che un giorno riconoscerà chi è che le è stato sempre accanto, che un giorno si accorgerà che è stato tutto uno sbaglio, che un giorno si accorgerà di lui, non solo per quello che fa, ma per quello che è.
Perché lo ha promesso a quei passi di Sasuke che si stavano allontanando, anche se Sasuke non lo sa.
E Naruto Uzumaki non rimangia mai la sua parola.
Nonostante lui non sia più qui, lui c’è.
Sasuke non potrà mai tornare indietro, e vedere come Naruto e Sakura riusciranno ad andare avanti senza di lui.
Non potrà mai vedere mantenuta quella promessa.
Ma non importa.
Ha promesso, e deve mantenere.
Quindi, semplicemente Naruto Uzumaki.
Che ha tenuto la mano a Sakura Haruno nei momenti più difficili. Che l’abbraccerebbe in questo instante, se lei solo glielo permettesse.
Ma giusto tra qualche minuto arriverà Kakashi-sensei, con le sue solite scuse. Si chiede distrattamente quale scusa inventerà, mentre guarda il vento giocare con le ciocche corte di Sakura, quelle ciocche che oscurano lo sguardo perso e rapito dai riflessi sull’acqua del fiume.
Sakura non ha ancora voglia di parlare, e quindi tace,
Lei sta zitta, e Naruto è costretto a tenersi tutto dentro.
Ma lei, delle conseguenze, non se ne accorge neanche.

 

 

 

 

[The lights go out, the bridges burn:
once you're gone, you can't return...
... but I'm still here.
Remember how you used to say I'd be the one to runaway?]

 

Perchè sarò io il codardo, ed il fallito.
Ma quello che ci ha abbandonato sei tu, Sas’ke.

 

 

[But I’m still here.]

 

 


 

A/N: è una vita che la sto scrivendo. Alla fine sono abbastanza soddisfatta di come è uscita. Con le Oneshot mi sbizzarrisco con lo stile. Forse questo è un po’ ripetitivo? Boh, l’idea mi piaceva, ma non so se l’ho resa bene. La canzone è "I'm still Here" - Vertical Horizon
Si, è un'altra correlata a Home Sweet Home -.-"

  
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Kodamy