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Autore: blackpearl_    25/04/2012    3 recensioni
One-Shot | Malinconico, Dark | Sirius, Remus, Severus, Harry.
"Procedette lungo il corridoio con il lungo mantello nero che svolazzava alle sue spalle, donandogli un aspetto tetro e terrificante. Passava fra gli studenti che lo osservavano di sottecchi con espressione piena di quieto disprezzo, e gli sorse il pensiero che nulla, nulla, era cambiato dal passato."
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Alzò lo sguardo verso le nuvole pesanti, plumbee, che disseminavano la volta del cielo. Le grigie punte dei palazzi affollavano l’orizzonte piatto, mentre volute di fumo si alzavano qua e là dalle fabbriche di carbone.
La finestra che dava sulla strada era sporca, macchiata di unto e spaccata ai margini. Uno spesso strato di polvere era posato sulle cose che lo circondavano, e numerose ragnatele costellavano il soffitto.
Si grattò la barba sfatta e si alzò, solo per vagare inutilmente per la stanza stretta e buia.

“Of all the people to go over to the Dark Side, Sirius Black was the last I’d have thought…”

A fatica, varcò la soglia dell’aula in cui avrebbe tenuto lezione per l’intera mattinata. Si passò il dorso della mano sulla fronte imperlata di piccole gocce di sudore, sudore freddo.
Posò la valigetta sfondata sulla scrivania bella, elegante, e si lasciò cadere con un sospiro sulla poltrona morbida  che pareva quasi chiamarlo. Le ginocchia tremavano e gli facevano male, ma a dire il vero non solo loro –tutte le articolazioni gli dolevano. Era così, da sempre e per sempre.

“An odd shiver passed over Remus’ face - But I won't deny that I am a werewolf"

Procedette lungo il corridoio con il lungo mantello nero che svolazzava alle sue spalle, donandogli un aspetto tetro e terrificante. Passava fra gli studenti che lo osservavano di sottecchi con espressione piena di quieto disprezzo, e gli sorse il pensiero che nulla, nulla, era cambiato dal passato.
Ora come allora, le persone vedevano ciò che volevano vedere. Disgustato dalla debolezza che gli era sorta nella mente, spalancò brutalmente la porta che dava sui suoi alloggi e la richiuse con violenza dietro di sé.

"DON'T -" screamed Snape, and his face was suddenly demented, inhuman -"CALL ME COWARD!"

Spostò qualche foglia secca con la punta del piede, mentre la calda luce del tramonto gli riscaldava il viso. Sfregò le punte delle dita, scoprendole tremendamente fredde, e si avvolse più stretto nel maglione rattoppato e sfibrato che lo avvolgeva.
La bacchetta che stava tentando di utilizzare giaceva abbandonata fra i fili d’erba fresca che andavano sempre più diradandosi man mano che si avvicinavano alla spiaggia.
L’aria fresca della sera iniziò a levarsi, scompigliandogli gentilmente i capelli; come una carezza, una dolce rassicurazione. Chiuse gli occhi, chiedendosi quando fosse stata l’ultima volta che aveva beato di un conforto simile.

“Something gone wrong- said Harry, looking at him – inside me. What if I’m becoming bad?”


Everyone has a breaking point.


Doveva salvare lui, niente era più importante.
Agitò la bacchetta e una sferzata di luci rosse colpirono il Mangiamorte alle spalle, mandandolo a schiantarsi contro una credenza colma di occhi umani dall’aspetto inquietante.
Schivò una maledizione e si lanciò in avanti, verso la cara cugina svitata. Bellatrix si voltò e ghignò, pronta a riceverlo.
Doveva salvare lui. Solo lui.
Dopo poco si ritrovò a ridere leggero, ubriaco dell’ebbrezza della battaglia.
Doveva salvare lui. Lui…
Il mondo si capovolse e divenne rosso, rosso sangue. Poi, nulla.

“-There's nothing you can do, Harry... nothing. Sirius is gone"
 
Colpito alla schiena, cercò riparo oltre un ammasso di detriti che riconobbe come i resti della colonna sinistra della Sala Grande. Con il fiato grosso, spiò attraverso un minuscolo anfratto e strinse convulsamente la bacchetta nella mano sanguinante.
Un confuso baluginio violetto lo distrasse, e lo spinse a sporsi ancor di più. Quasi gli parve che dita invisibili gli afferrassero le budella e le torcessero in maniera straziante quando riconobbe Ninfadora lanciarsi all’attacco di Bellatrix Lestrange. E nell’istante in cui dalla bacchetta della Mangiamorte fuoriuscì un getto verde, perse completamente il lume della ragione.
-NO!- ebbe appena il tempo di urlare.

“Lupin lay peacefully with Tonks, as though they were asleep.”

Strinse debolmente le pieghe della lunga veste nera che andava sempre più inzuppandosi di sangue –il suo sangue!- annaspando in cerca di aria. I contorni delle cose andavano sbiadendo ma, contro ogni logica razionale, lui era felice. Sentiva che qualcosa, o qualcuno, stava per sollevare il suo cuore e portarlo lontano, molto lontano, forse anche oltre le nuvole.
E all’orizzonte, no, dappertutto, c’era lei, c’era il verde. L’unica cosa che avesse mai contato nella sua vita.

“The hand holding Harry thudded to the floor, and Snape moved no more”

Sfiorando le cortecce degli alberi, avanzava nella densa tenebra che avvolgeva la foresta. Neanche i gufi producevano alcuna sorta di rumore, in quel silenzio immobile ed artefatto.
Alzò gli occhi verso la luna, che seppur non piena era perfetta. Limpida, lucente, perlacea. Sentiva la paura fluire via insieme a tutto il resto, come l’acqua evapora al calore del sole. Si rigirò la pietra fra le dita, accarezzandone i bordi lisci e frastagliati.

“He saw the mouth move and a flash of green light, and everything was gone”






La vita è un sogno dal quale ci si sveglia morendo.
-Virginia Woolf-
   
 
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