Anime & Manga > Eyeshield 21
Segui la storia  |      
Autore: Shakechan    25/04/2012    2 recensioni
Eccomi qui con una nuova Hiruma x Sena!
Allungai la mano verso lo specchio e il riflesso fece la stessa cosa.
Toccai la liscia e fredda lastra, facendola appannare con il calore della mia mano.
Quello che stavo guardando allo specchio ero io. Io dentro il corpo di Hiruma.
La porta alla mia destra si spalancò e un piccolo ragazzo dalla faccia sporca di fango, gli occhi umidi e arrossati mi fissò con rabbia.
Aspetta no… non era un piccolo ragazzo qualsiasi! Ero io!
Genere: Sentimentale, Slice of life, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Sena Kobayakawa, Un po' tutti, Youichi Hiruma
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cacchiarolina! Eccomi di nuovo qui con un HirumaxSena!  Buona lettura gente! °w°

 

 

 

CAP1

 

 

-Le brutte notizie non arrivano mai sole.

 

 

 

 

Era il 21 Dicembre quando la mia vita iniziò a prendere una brutta piega, l’entrata dell’inverno stava portando con se, oltre al freddo, orribili notizie.

Ero seduto tranquillamente al mio banco in classe, consumavo tranquillamente il mio pasto nell’ora della pausa, quando a un tratto una ragazza era entrata di fretta e furia in classe nostra.

“Hi-Hiruma e Mamori si sono messi insieme!” gridò prima di scappare nuovamente ad avvertire la classe successiva.

Voci sorprese iniziarono a parlare di quella notizia, la gente che correva da tutte le parti per saperne di più e io… io boccheggiavo silenzioso, seduto al mio posto, immobile e scioccato.

Mi alzai di scatto e corsi più veloce che potei a cercare risposte.

Quando raggiunsi le scale vidi una folla di ragazzi che bisbigliavano tra loro mentre, curiosi, non distoglievano lo sguardo dal piano inferiore.

A gomitate e spinte mi feci largo tra loro e con mia grande sorpresa vidi Hiruma e Mamori camminare accanto.

Un timido sorrido era dipinto sul grazioso viso di Mamori era incorniciato da due rosee guancie.

Hiruma guardava dalla direzione opposta di dove stava Mamori e camminava tranquillo con le mani in tasca.

Mi ritrassi dalla folla e iniziai a correre per le scale per raggiungere i due.

Fui più veloce del previsto perché mi ritrovai davanti a loro ancora prima di decidere che cosa gli avrei detto.

Mamori e Hiruma si erano fermati davanti a me e io li guardavo irato.

“Bhè?” mi fece Hiruma prima di creare un palloncino con la gomma da masticare.

“E’… è vero che state insieme?” chiesi loro senza distogliere lo sguardo da Hiruma.

Vidi Mamori portare le mani alle guancie come per coprire il suo imbarazzo.

Hiruma rispondeva al mio sguardo con occhi freddi e spavaldi.

“Si.” Mi rispose per poi superarmi sulle scale.

Un chiacchiericcio eccitato pervase i corridoi delle scale.

Mamori guardò Hiruma poi me.

“Scusa per non avertelo detto prima, Sena!” mi disse con un sorriso prima di tornare a stare al fianco di Hiruma.

Rimasi sulle scale.

Il dolore che provavo al cuore era insopportabile, sentivo le lacrime farsi largo tra i miei occhi, corsi via dagli sguardi di tutti e uscii di fretta e furia nel cortile dietro la scuola, dove nessuno sguardo poteva raggiungermi.

Il freddo era pungente ma il pianto mi riscaldava tutto il corpo e la brezza invernale era solo un piccolo piacere consolatorio.

Piansi silenziosamente.

La persona che amavo si era appena messa con la mia migliore amica!

Perché si era messo con Mamori? Cosa aveva lei che io non avevo?

Mi toccai il petto con le mani.

Le lacrime non scendevano più dai miei occhi.

Forse se fossi stato femmina anche io lui avrebbe ricambiato i miei sentimenti.

Avevo ancora forti singhiozzi a causa del pianto.

Mi sedetti a terra e portai le gambe al petto, stringendomi più forte che potevo.

La colpa non era mia che non ero nato femmina, la colpa era sua che mi aveva fatto innamorare di lui!

Aveva creduto in me fin dall’inizio, la prima persona dopo tanto tempo che finalmente mi aveva visto come un compagno e non come uno schiavetto da sfruttare.

Sentivo le lacrime riaffiorare agli occhi, così li strinsi più forte che potei.

Se solo non lo avessi mai incontrato… se solo non avessi vissuto in quella bellissima illusione… se solo non mi avesse rivolto tutte quelle attenzioni, quei sorrisi…

Risentii gli occhi bruciare mentre le lacrime scendevano a fiotti  dai miei occhi.

“Ecco dov’eri finito…” disse Hiruma apparendo alla mia destra.

Hiruma mi stava cercando? Cosa voleva?

Affondai il mio viso tra le ginocchia, non volevo che mi vedesse piangere.

“Che c’è?” gli chiesi sperando che non si accorgesse del tremolio della mia voce.

“Che stai facendo qui?” mi chiese avvicinandosi a me.

“Potrei chiederti la stessa cosa.” Gli risposi acido, affondando ancora di più il viso tra le gambe.

“Ti cercavo stupido nano!” mi rispose burbero, il rumore dei suoi passi mi fecero capire che si stava avvicinando sempre di più a me.

“N-Non hai da fare con Mamori? Vai da lei!” gli gridai irato.

Ero pronto a sentirmi le sue urla di rabbia per il modo in cui gli avevo risposto, volevo che mi odiasse, volevo che si allontanasse da me!

Invece mi sentii solo una mano afferrare bruscamente i miei capelli e iniziarli a tirare, la mia testa fu tirata fuori dalle mie ginocchia.

Le lacrime mi stavano ancora uscendo quando incrociai lo sguardo con quello sorpreso di Hiruma.

Sapendo che era inutile divincolarmi dalla sua presa, portai le mani sul viso, per nascondere le mie lacrime.

“Mi dispiace.” Mi disse prima di lasciare i miei capelli e andarsene.

Mi aveva appena detto che gli dispiaceva?

Ero sorpreso ma la rabbia mi travolse con ferocia.

Mi alzai in piedi e gridai con tutto il fiato che avevo “Ti odio Hiruma Yoichi! Non avrei mai dovuto innamorarmi di te!”

Lo vidi fermasi e voltarsi lentamente verso di me.

Iniziò a camminare a passo veloce nella mia direzione.

Ecco, stava per uccidermi! E io non desideravo altro!

Mi afferrò il polso e mi trascinò addosso a lui, si piegò su di me e mi stampò un passionale bacio sulle labbra.

I miei occhi sbarrati erano fissi sui suoi occhi chiusi.

Provai a spingerlo via ma più lo respingevo, più lui mi stringeva a se.

Sentii la sua umida lingua farsi spazio nella mia bocca, gliela morsi e lui si ritrasse da me.

Sentii in bocca l’amaro sapore del sangue, del suo sangue. Il sangue di Hiruma Yoichi.

Non mi disse niente, si limitò a passare una mano sulla sua bocca e a voltarsi per poi andarsene.

“E quello cos’era?” sussurrai una volta che Hiruma sparì dalla mia visuale.

“Un sogno?” mi chiesi per poi portarmi una mano alla bocca e assaporando ancora un po’ l’amaro gusto del sangue.

Lo odiai.

Perché mi aveva baciato?! Non stava con Mamori?! Perché ora?! PERCHE’!?

Strinsi i pugni fino a sentire le unghie infilarsi nella mia carne.

“Vorrei tanto entrare in quella tua testaccia per capire cosa pensi!” gridai con rabbia.

Un gelido vento passò con rabbia attraverso di me.

“Desiderio… esaudito…” sentii mentre il vento cessava.

Confuso mi guardai intorno per capire chi aveva parlato.

Non trovando nessuno e pensai che fosse stata tutta una mia immaginazione.

Il freddo mi aveva irrigidito le mani e il mio corpo tremava, così decisi di rientrare a scuola ma non appena feci un passo in avanti, la terra iniziò a oscillare e senza rendermene conto caddi a terra perdendo i sensi.

Sentii un piacevole calore sulla mia mano, dopo tutto quel freddo preso nel cortile della scuola quel calore era veramente una benedizione.

Aprii lentamente gli occhi, sbattendo più volte le palpebre.

Un tremendo mal di testa me li fece richiudere all’istante, mi accorsi che anche la lingua mi doleva.

“Ah! Finalmente ti sei svegliato!” mi disse Mamori.

Mamori?

Mi ricordai improvvisamente di tutto quello che era successo, fino al mio svenimento.

Ero arrabbiato con lei ma le volevo comunque bene.

“Mh, dove sono?” gli chiesi portandomi una mano alla testa.

“In infermeria! Sei svenuto tutto a un tratto! Mi hai fatto venire un infarto!” mi riproverò lei.

Come al solito si preoccupa con me…

“Deve essere tutto quel freddo che hai preso! Uscire con questo tempo senza nemmeno una giacca!” continuò a dirmi con rimprovero.

“Mi dispiace, scusa.” Gli dissi aprendo gli occhi e voltandomi verso di lei.

Sul volto aveva un espressione sorpresa, poi iniziò a ridere.

Era così graziosa quando rideva… anche Hiruma pensava che lei era carina mentre rideva?

Mi rattristai a quel pensiero.

“Hiruma? Che hai?” Chiese Mamori togliendo la sua mano dalla mia e posandola sulla mia spalla.

Aspetta… aveva appena detto Hiruma?

Agitato iniziai a guardarmi in giro per vedere dov’era ma oltre a procurarmi un aumento del mal di testa, lui non lo trovai.

“Che hai Hiruma?” continuò a chiedere agitata Mamori.

Controllai una seconda volta intorno a me ma oltre a Mamori ed io non c’era nessuno nella stanza.

“Insomma! Vuoi dirmi che hai, Hiruma? Che stai cercando?” chiese con una nota di rabbia Mamori.

Mi arrabbiai “Smettila di prendermi in giro!” sbottai “Dove sarebbe Hiruma?!”

Vidi l’espressione perplessa di Mamori studiarmi da cima a fondo.

“Hiruma… non è divertente…” Sussurrò lei togliendo la mano dalla mia spalla.

Stavo per rispondergli quando il mal di testa iniziò a pulsare forte sulle mie tempie e automaticamente portai le mani alla testa.

Il palmo della mia mano sentì qualcosa di freddo sulle mie orecchie.

Curioso iniziai ad accarezzare le mie orecchie per capire cos’era.

Sorpreso, sentii qualcosa di freddo e tondo attaccato al mio orecchio.

“Che diamine ho alle orecchie?!” gridai impaurito scattando giù dal letto.

Mamori sobbalzò per la sorpresa.

“Uno specchio! Dov’è uno specchio?”  gridai.

“L-Li!” mi rispose impaurita Mamori, indicandomi un piccolo specchio rettangolare attaccato alla parete.

Mi buttai davanti allo specchio e per la paura feci un balzo improvviso all’indietro, così improvviso, che caddi.

Avevo appena visto un demonio… o sbaglio?

“Oddio… cos’era quello?!” gridai impaurito.

“Hiruma!” gridò Mamori raggiungendomi di corsa.

“Smettila di chiamare Hiruma! Non è qui!” gli gridai irritato “Piuttosto… che diamine ha quello specchio?!”

“Che… che intendi?” mi chiese spaventata Mamori.

“Ho appena visto un demone!” gridai indicando lo specchio.

La vidi fissarmi per qualche secondo, poi scoppiò a ridere.

“Bhè si… un pochino lo sembri!” mi disse lei sorridendomi.

Non è che quando ero svenuto avevo sbattuto la faccia?

Mi alzai nuovamente e stranamente mi sentivo più alto.

Mi avvicinai piano allo specchio e ciò che vidi fu di nuovo la faccia di un demone, no… non la faccia di un demone… ma la faccia di Hiruma!

Sbarrai gli occhi e il riflesso allo specchio fece lo stesso.

Sussultai spaventato e il riflesso fece lo stesso.

Iniziai a sudare freddo.

Girai la faccia verso destra e il riflesso fece lo stesso, mostrandomi le lunghe orecchie con attaccati i due piercing.

Toccai esitante le mie orecchie, la dove dovevano esserci i piercing e il riflesso fece lo stesso.

Sentii il freddo metallo degli orecchini.

Se era uno scherzo, era veramente di cattivo gusto!

Allungai la mano verso lo specchio e il riflesso fece la stessa cosa.

Toccai la liscia e fredda lastra, facendola appannare con il calore della mia mano.

Quello che stavo guardando allo specchio ero io. Io dentro il corpo di Hiruma.

La porta alla mia destra si spalancò e un piccolo ragazzo dalla faccia sporca di fango, gli occhi umidi e arrossati mi fissò con rabbia.

Aspetta no… non era un piccolo ragazzo qualsiasi! Ero io!

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Eyeshield 21 / Vai alla pagina dell'autore: Shakechan