La musica risuona nelle mie orecchie, sono sdraiata su questo letto da non so quanto tempo, stanca della mia vita, stanca di questo buio che non mi ridarà mai la luce, stanca di sapere che non potrò più vedere.
Quella che prima era solo un’oscurità dell’animo, ora è anche fisica. Lacrime calde percorrono il mio viso e Carmen Consoli incomincia a regalarmi la sua melodia
“L’Ultimo Bacio”. Quanti ricordi tornano nella mia mente, come se il tempo si fosse fermato e scene nostalgiche riappaiono.

Cerchi riparo, fraterno conforto
Tendi le braccia allo specchio
Ti muovi a stento e con sguardo severo
Biascichi un malinconico Modugno…

Lui respira affannosamente sotto il nostro gazebo, il suo sguardo è tornato quello del bambino pestifero che alle elementari ne combinava di tutti i colori.
Quello sguardo, che con fatica ero riuscita a cancellare, ora era tornato sul volto di Akito.
Mi fa male vederlo così, non riesco a trattenermi e lo abbraccio stringendolo forte tra le mie braccia, cerco di salvarlo da un baratro che lo trascina sempre più in fondo.

Di quei violini suonati dal vento
L’ultimo bacio mia dolce bambina
Brucia sul viso come gocce di limone
Eroico coraggio di un feroce addio…

Vigilia di Natale, prima festa di metà compleanno. Tutti sono già rientrati a casa tranne lui, sempre e solo lui. È lì nel mio cortile che mi sta costruendo un pupazzo di neve (il suo regalo per me), ma questo non basta, mi fa un dono più grande, uno di quelli che non si possono scordare.
Mi dà il primo bacio, un bacio vero, non per caso, uno di quelli pieni di affetto e di sentimenti.
Quella sera mi ha voluto aprire il suo cuore, ma io già allora ero cieca e non ero riuscita a notarlo.

Ma sono lacrime
Mentre piove…piove…
Sono lacrime
Mentre piove…piove…
Sono lacrime
Mentre piove…

Sono stata al telefono con Akito. È da quando sono partita che non lo sentivo, ma forse era meglio se avessi aspettato il ritorno perché ora sono venuta a conoscenza di una notizia che mi fa troppo male: Akito e Fuuka si frequentano.
Mi sento persa, ora non siamo lontani solo fisicamente, ma anche col cuore.
Le lacrime scorrono interminabili e fuori dalla mia stanza altre gocce cadono, irrigando i verdi prati. Naotsumi mi è accanto, ma questo non serve a nulla perché  solo ora mi sono resa conto di quanto Akito fosse fondamentale per me, di quanto gli voglia bene e soprattutto che senza di lui mi sento “il nulla”.

Magica quiete,
velata indulgenza
Dopo l’ingrata tempesta.
Riprendi fiato con intenso trasporto
Celebri un mite e insolito risveglio

Sono all’ospedale. Ho parlato con Fuuka e mi ha detto che è meglio che vada a trovare Akito perché tra loro è tutto finito. Secondo lei l’unica ragazza che possa aiutarlo sono io. Sarà vero?
Busso alla porta poi entro. Lui è lì seduto sul letto fermo, si gira verso di me e mi guarda stupito.
Gli dico che sono venuta a trovarlo perché me l’ha suggerito Fuuka, poi le lacrime ricominciano ad avvolgermi. Il perché stavolta non lo so neppure io.
Lui alza il capo, mi guarda e io, sempre piangendo, mi getto tra le sue braccia anche lui mi stringe a sé e mi rivolge parole che non avrei mai potuto dimenticare, impresse nel cuore come un ti amo inciso nella roccia: “Da ora in poi, anche se le cose dovessero peggiorare, io non voglio scappare. Rimarrò qui, per te, affronteremo tutto questo insieme.”

Mille violini suonati dal vento
L’ultimo abbraccio mia amata bambina
Nell’eterno ricordo di una pioggia d’argento
Il senso spietato di un non ritorno…

È stato pubblicato il libro della mamma, quello su la nostra storia. Ora il terrore mi pervade, la paura che la donna che mi ha messo al mondo mi venga a cercare per strapparmi dalla mia vita mi sconvolge. Vorrei scappare, ma per fortuna Akito, anche stavolta, ha deciso di starmi accanto. Lui sa cosa sto provando e come promesso mi dona la sua spalla per sfogarmi, per piangere. Lui mi stringe forte dandomi un coraggio che pensavo disperso.

Di quei violini suonati dal vento
L’ultimo bacio mia dolce bambina
Brucia sul viso come gocce di limone
L’eroico coraggio di un feroce addio…
Ma sono lacrime
Mentre piove…piove…
Sono lacrime
Mentre piove…piove…
Sono lacrime
Mentre piove…piove…

Io e lui, soli nella mia stanza. Abbiamo saputo che lui dovrà trasferirsi in America perché là potrà essere operato al braccio e c’è una cosa che ci sconvolge: non sappiamo quando tornerà e soprattutto se tornerà in Giappone.
Per questo ho preso la mia decisione, voglio diventare adulta in fretta… Voglio fare l’amore con lui. Voglio sentirmi completamente sua e sentirlo completamente mio.
Mi tolgo la camicia e rimango con addosso solo una vestaglia. Il suo sguardo è scioccato, probabilmente non si aspettava questa mia reazione e inizialmente cerca di resistere alle mie provocazioni, ma è solo una finta, lo vedo che anche lui mi desidera. Lo trascino sul letto al mio fianco e gli tolgo la maglietta.
Ci fissiamo negli occhi per alcuni istanti poi le nostre labbra si sfiorano dolcemente, un bacio lento, prima dolce poi passionale. Ci sdraiamo e lui si trova sopra di me, le nostre mani si sono intrecciate
in un legame che speravamo indissolubile.

La canzone termina e torno alla cruda realtà. Mi ritrovo nuovamente in questa stanza, ma stavolta lui non è con me. Sono sola, ormai quel legame si è sciolto e la cosa che mi fa più male è che probabilmente la mia mano non potrà più essere riscaldata da quella dell’unico ragazzo che ho amato.
Nonostante Naozumi mi stia a fianco, non potrà mai prendere il posto di Akito, perché lui è sempre il più importante, lo è stato nel passato come nel presente.
Il mio vero amore sei tu e lo sarai per sempre.