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Autore: SerMisty    26/04/2012    6 recensioni
Ciao gente, non ci sentiamo da un pò, eh? ^^
Allora, si, come sempre le idee si sovrappongono una sull'altra e non riesco a scriverne nemmeno una finché non si decidono a mettersi in fila. Questa ha vinto.
Una drabble per ogni lettera per l'alfabeto. Perché per descrivere la pokéshipping ci vogliono più che ventuno lettere.
Spero vi piaccia! ^^
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ash, Misty | Coppie: Ash/Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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A come Acqua.
Azzurra, lucente, luminosa. L’acqua è l’elemento che domini alla perfezione e ti calza a pennello.
Te lo posso assicurare, perché mentre giochi con i tuoi pokémon lì vicino alla riva del mare io ti sto guardando, spiandoti da sopra quel noiosissimo libro, facendo finta di prendere il sole.
Hai un corpo snello, perfetto per nuotare, e il guardarlo mi fa arrossire. Un sorriso luminoso come i riflessi delle onde. E gli occhi verdi come l’oceano in alcuni punti, che cambia colore non per la luce o quelle altre sciocchezze che dicono, ma perché lo hai guardato tu.
[100 parole]
 
B come Brock.
Lui, il nostro compagno di avventure, quello dai capelli bruni brizzolati che perde la testa per tutte le Infermiere Joy e le Agenti Jenny che incontra, lui passa il tempo osservandoci, ne sono certa.
Quando litighiamo per gioco, se volto gli occhi lui è lì a fissarci. Se applaudo alla tua vittoria o se arrossisco a uno dei tuoi rari complimenti, lui si gratta il mento, pensieroso. Se mi preoccupo per la tua vita, come faccio spesso, lui annuisce convinto.
Si. Lui ha capito benissimo quello che ci lega, meglio di te e forse anche di me.
[100 parole]
 
C come Cappello.
E’ il tuo segno distintivo, è chiaro. Lo usi per nascondere le lacrime, per mostrare che sei pronto a una battaglia e in qualche modo quel berretto è come te, resiste a tutto, anche alla forza di gravità.
Eppure adesso è lì per terra. Tu dormi, ignaro che io ti sto guardando, sotto la luce della luna.
Mi avvicino lentamente e lo prendo, pulendolo dalla terra con il gomito.
E’ carino. Proprio come te.
Mi stendo di nuovo nel sacco a pelo, accoccolandomi vicino a lui. Così posso sentire il calore del tuo corpo, almeno un po’.
[100 parole]
 
D come Doni.
E’ Natale, qui a Cerulean City. Nella palestra io e le mie sorelle stiamo scartando i regali.
Loro fantasticano sulla sorpresa mentre strappano la carta. Daisy vorrebbe un profumo nuovo. Lily un paio di scarpe col tacco. Violet una collana di perle.
Io sospiro. Saranno contente, loro. I regali glieli ho fatti io e ho comprato tutto esattamente secondo i loro desideri.
Il mio regalo è lì, in un angolo. Il solito maglione, come l’anno passato e quello prima ancora.
Perché nessuno capisce? Io non voglio regali.
L’unico dono che vorrei sul serio è una tua telefonata.
[100 parole]
 
E come Elettroshock.
Cadi a terra con un sospiro che lancia nell’aria una nuvoletta nerastra.
Pikachu, accanto a te, ti guarda imbarazzato. Non voleva colpirti, ma è colpa tua: gli hai pestato la coda.
Ti rialzi, con i capelli spettinati, ricoperto di cenere. Il tuo sguardo cade sull’immagine riflessa in una pozzanghera e scoppi a ridere, facendo fatica a credere che quel ragazzino buffissimo sia davvero il futuro pokémon master.
Io non faccio nessuna fatica a crederlo, invece. Nascosta dietro l’albero, mentre la tua risata mi invade, ti osservo e mi permetto di sospirare sognante davanti a un ragazzo meraviglioso.
[100 parole]
 
F come Fiori.
Sto spiando da dietro un tronco, e questo è male. Ma sono troppo stupito per muovermi.
Tu non ti sei accorta di me. E io continuo a guardarti mentre cogli delicatamente i fiori nella radura.
Una, due, tre. Tre rose rosse.
Le accarezzi e poi le sistemi delicatamente fra i tuoi capelli, anch’essi rossi. Ti inebri del loro profumo.
Il mio cuore batte all’impazzata.
Ma è uno spreco per quei poveri fiori, lo so già. Io sono testimone di un evento unico. Tu, finta maschiaccio, non ti mostreresti mai a me con delle rose fra i capelli.
[100 parole]
 
G come Giorno.
Il sole splende e l’aria è fresca. E’ una mattina meravigliosa.
Io stranamente mi sono svegliato presto. Tu stai ancora dormendo.
Sorrido e ti guardo riposare, con i capelli sciolti che ricadono sulle spalle.
Il silenzio nella radura è totale. Sento solo il tuo respiro.
Sei dolcissima mentre dormi, una vera principessa. E ti scosterei una ciocca rossa dalla fronte se non avessi paura di farti aprire gli occhi.
Fra poco ti alzerai anche tu e questa dolcezza svanirà.
Tutto quello che posso dire è che, cominciando così, questo giorno non può davvero fare altro che migliorare.
[100 parole]
 
H come Hotel.
È il posto dove alloggiamo stanotte. Finalmente, non ne potevo più di dormire nell’erba, pronta a far da pasto a quegli orribili pokémon coleottero.
C’è solo un problema. Sono rimaste solo due stanze, una singola e una matrimoniale. Prima che riesca a fiondarmi nella singola, Brock ci si è già barricato dentro.
Quindi noi dovremo dormire insieme.
Le nostre guance arrossiscono al pensiero.
Io me ne esco con una battuta sarcastica per alleggerire la tensione.
Ah, ma chi voglio imbrogliare? Ne approfitterò. E sicuramente stanotte farò finta di avere un terribile incubo per potermi stringere a te.
[100 parole]
 
I come Incantevole.
E’ l’unica parola che mi passa per la mente mentre cammini avanti a me, con i capelli sciolti e il kimono. La festa è un successone, si stanno divertendo tutti e le risate sono infinite.
Ma a me non interessa. Guardo te, i tuoi capelli rossi e i tuoi movimenti aggraziati e fischietto, facendo finta di non esserne colpito quando invece ne sono anche affondato.
Poi tu ti avvicini chiedendomi se voglio un po’ del tuo zucchero filato. Io, sfruttando la mia fama da ingordo, affondo le labbra nello stesso punto dove hai morso tu poco prima.
[100 parole]
 
L come Luna.
E’ lei che guardo tutte le notti, ora che sono tornata a Cerulean City.
E’con lei che parlo tutte le sere prima di addormentarmi.
E’ a lei che rivelo tutti i miei segreti, è lei che li custodisce. Lei che illumina il mio letto mentre dormo e mi rassicura durante gli incubi.
E’ lei che aspetto con ansia durante il giorno, attendo che arrivi la sera per poterle parlare e rischiarare la notte buia con i miei sogni.
La luna è l’unica che sa che c’è una sola cosa che aspetto più di lei, e sei tu.
[100 parole]
 
M come Mani.
Le mie sono sempre coperte dai guanti, ma le dita che spuntano fuori sono chiaramente quelle di un ragazzo, dita un po’ rozze, forse perché ho sempre e comunque in mano una pokéball.
Anche tu, certo. Ma le tue mani sono aggraziate – femminili, direi, ma mi sembra strano – con dita lunghe e affusolate che alle volte mi vergogno di chiudere fra le mie.
E’ strano, in fondo. Cosa avranno poi di così speciale le mani? Ma non posso fare a meno di pensare che le tue sarebbero anche più belle, se al dito ci fosse un anello.
[100 parole]
 
N come Nulla.
Gli incubi sono orribili. Non capisco perché la nostra mente ci detesti al punto da tormentarci così.
Ne ho fatto uno, stanotte. Ho sognato di non trovarti più. E allora correvo come un pazzo, gridando il tuo nome e tremando, come si può tremare in un sogno, all’idea che ti fosse capitato qualcosa.
E poi ti ho trovata. Stavi bene.
Ma eri fra le braccia di un ragazzo, e non mi vedevi nemmeno.
Un incubo terribile, te l’ho detto. Ma quando mi sono svegliato non c’era più nulla, se non te che dormivi tranquilla.
Nulla, nessuna paura.
[100 parole]
 
O come Orgoglio.
E’ qualcosa che appartiene sia e me che a te e non possiamo farci niente. L’orgoglio ci tiene legati e noi non siamo abbastanza forti per rompere le catene.
Quante volte, dopo aver litigato, ho pensato di venire da te a chiederti scusa! Ma l’orgoglio me lo impediva e fortunatamente dopo poco il motivo del litigio si dimenticava e tutto finiva lì.
Ed è così anche adesso. Quante volte vorrei venire da te e dirti che ti amo! Ma l’orgoglio continua a ripetermi che tu, come ragazzo, dovresti fare il primo passo, e non mi muovo mai.
[100 parole]
 
P come Paura.
Ho paura dei pokémon coleottero, e tu questo lo sai benissimo. Li detesto, con le loro zampette e le loro antenne. Disgustosi!
Tu invece li adori. Ti affascinano. Come fai, questa è una delle domande che continuerò a ripetermi per sempre.
Però sei tollerante, ammettiamolo. Mi prendi in giro, ma non mi rinfacci mai la mia paura. Mi permetti di attaccarmi a te e di saltarti quasi in braccio quando un Beedrill o un Caterpie mi attraversa la strada.
C’è una sola cosa che temo più degli insetti: quella di confessarmi troppo tardi e perderti per sempre.
[100 parole]
 
Q come Quasi.
Ero quasi riuscita a venire a parlarti.
Ero quasi riuscita a prenderti in disparte.
Ero quasi riuscita a calmarmi, a respirare con regolarità, a smettere di tremare.
Ero quasi riuscita a trovare le parole.
Ero quasi riuscita a dirtelo.
Ero quasi convinta di farcela.
Ero quasi arrivata a metà frase – Io ti – quando non ho retto.
Ero quasi sul punto di riuscirci e invece mi sono bloccata, come sempre, senza confessartelo una volta per tutte.
Ero quasi sul punto di piangere.
Su una cosa sono certa, però. Nella classifica dei quasi, sono al primo posto.
[100 parole]
 
R come Rudy.
Come osa quel damerino da strapazzo provarci con te!? Che poi provarci non è nemmeno la parola giusta, visto che ti ha praticamente sequestrata costringendoti a ballare con lui.
Va bene, forse sto esagerando.
Tracey dice che sono geloso.
E magari lo sono davvero! Non lo so, semplicemente vorrei che nessun ragazzo ti distogliesse da me, ecco. Detesto tutti coloro che ti si avvicinano, ti guardano o ti toccano, è qualcosa di irrazionale e involontario, ma è così.
E quel Rudy, poi, così spudoratamente perfetto! Non si è nemmeno presentato e già prova a soffiarmi la ragazza!?
[100 parole]
 
S come Studio.
Continuo a girare quelle maledette pagine, a rileggere le stesse righe, a sottolineare parole già evidenziate.
L’incontro di domani è fondamentale e ho bisogno di tutta la preparazione possibile: i miei pokèmon devono essere in forma e – come ha detto Brock? – deve esserlo anche il mio cervello.
Ripasso ancora una volta i capitoli di questo stupido libro per perfezionare la mia tattica.
Terra batte elettricità, elettricità batte erba.
All’improvviso mi volto. Dietro di me ci sei tu, con due bicchieri d’acqua.
Dici che vuoi aiutarmi a ripetere.
Sorrido, perché all’improvviso studiare non mi sembra più tanto noioso.
[100 parole]
 
T come Totale
Lo insegnano a scuola elementare, ripetendolo fino allo stress più completo, lo sanno tutti: un totale si crea con due metà.
Si, lo so, questa regola non è poi così rigida. Per fare otto puoi anche prendere uno e sette, ma che razza di totale è!? E’ un totale sbagliato, una somma imperfetta.
Invece, prendere quattro e quattro, non è meraviglioso? Due perfette metà che si uniscono e insieme formano un totale.
Anche noi siamo un po’ così, sai? Sono certa che siamo due metà di uno stesso totale, e vorrei tanto che potessimo unirci per dimostrartelo.
[100 parole]
 
U come Unico.
Perché è questo che sei. Un essere speciale, unico davvero, diverso da tutti in pregi e difetti, non credo che ci sia qualcuno come te nella nostra galassia.
Sei infantile, orgoglioso, coraggioso, buffo, hai occhi solo per i pokémon, non ti pettini mai, odi far vedere che piangi, non capisci niente di noi ragazze, rischieresti la vita per salvare un pokémon, ti perdi quando si parla di amore, non sai cosa significhi fare un complimento e penso seriamente che qualche sinapsi nel cervello non ti funzioni.
Ma mi piaci, mi piaci e questa cosa non cambierà mai.
 
V come Voce.
Anche io, io che ho superato al cinquanta per cento il test di intelligenza per bambini che ho trovato su una rivista, so che tutti noi abbiamo voci diverse.
La voce di mia madre la conosco benissimo. Ringhio ogni volta che sento quel tono strafottente di Gary, mi volto sorridendo come a un fratello maggiore se sento la voce di Brock.
E soprattutto, anche se so che la domanda non sarà niente di speciale, anche se forse le parole che sentirò scateneranno una lite, mi sento al settimo cielo quando a parlarmi con voce melodiosa sei tu.
[100 parole]
 
Z come Zaino.
Il mio zaino è una specie di baule dei ricordi portatile. All’inizio del viaggio conteneva acqua, soldi, mutande di ricambio e un pacchetto di gallette. Poi l’acqua è finita, i soldi anche, le mutande le ho usate – così penso – e le gallette sono scadute.
Adesso dentro ci sono le foto mie e di mia madre. C’è la pokéball di Pikachu, rimasta lì ad arrugginire, tanto non la userà mai.
E poi ci sono i ricordi a cui tengo di più. La tua esca e il tuo fazzoletto, così posso averti sempre accanto anche quando non ci sei.
[100 parole]
 
 
Angolino di una scrittrice che sa (ma lo sa, vero?) che sono le due di notte: Ma che posso farci se a me l’ispirazione viene a quest’ora? XD (e poi comunque voi leggerete tutto domani ù____ù)
Che storia bizzarra che ha questa fic! Prima stavo cominciando a scrivere il seguito di CPS… poi l’ho mollato per una seconda long che ha preso spazio per la mia testa… che ho mollato quando mi è venuta in mente questa! XDDD
Non ho molto da dire – sono troppo stanca per farlo -.-” – tranne che in alcune di queste drabble (che SONO drabble, avete visto tutte quelle “100 parole” che ho scritto sotto? XD) Ash è troppo OOC O.O Però dai, io ho sempre pensato, chissà perché, che Ash durante il giorno è idiota, ma durante la notte pensa seriamente e sa di amare Misty -.- Tipo lupo mannaro, con la luna piena si trasforma! XD Speriamo sia così!
Ora vi lascio, vado a dormire. Se avete bisogno di qualche chiarimento… eccomi a vostra disposizione! Non avete che da scrivermi!
Spero vi sia piaciuta – vedrò di continuare la mia long e le altre oneshot!
Bacioni!
Ser <3
  
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