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Autore: il muffin di tomlinson    26/04/2012    6 recensioni
Mi ritrovai per terra, sentii delle urla e non riuscii a capire, poi mi voltai e vidi una ragazza per terra, sporca di sangue.
Era stata lei a spingermi.
Lei mi ha salvato.
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Ci baciammo per un periodo interminabile e poi ci staccammo senza fiato.
‘Non mi abbandonerai più, vero?’ chiesi con poco fiato
‘Mai più, tu sarai solamente mia’
E dopo quelle poche parole, tornò a baciarmi ed io strinsi forte la collana che portavo al cuore, la sua collana, quella in cui c’era scritta il suo nome, il nome che era inciso nel mio cuore.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quell'amore iniziato per puro caso.






Correvo per le strade di Sidney, il mio solito allenamento quotidiano.
La mia vita monotona mi stava distruggendo, avevo solamente diciott’anni, ma la vita non mi aveva mai aiutato, ero sempre stata vittima dei suoi scherzi.
Mancavano sei giorni alla gara, preliminari per le nazionali di ginnastica artistica ed io non ero ancora abbastanza pronta.
Amavo Sidney, la amavo nonostante i suoi tanti difetti, ma io la chiamavo casa, perché tutto cambiava, ma lei no, lei rimaneva quello che era.
Guardai il panorama che avevo davanti a me e mi accorsi di un ragazzo al telefono.
Era biondo, alto circa un metro e settantacinque che stava al telefono.
Gesticolava, era arrabbiato eppure i suoi occhi, erano felici.
Accennai un sorriso, amavo vedere le persone sorridere.
Mi bloccai e notai che una macchina stava arrivando velocemente, il ragazzo era al bordo del marciapiede, una parte del suo corpo era in strada e la macchina sembrava non volesse fermarsi.
 
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Parlavo al telefono con la mia fidanzata, Danielle, diceva che non poteva vedermi oggi, che aveva qualcosa da fare, balle.
Erano le solite balle che si inventava per uscire con qualcun altro, proprio non la capivo.
Un giorno mi diceva di amarmi e quello dopo andava in giro con altri uomini.
Non capivo sei lei pensasse che fossi stupido o semplicemente amava avere tanti uomini.
In fondo però ero felice, non l’avrei sopportata ancora un’altra volta, oramai verso di lei non provavo nulla.
‘Mi dispiace, ma veramente non posso’ disse la mia fidanzata
‘Sì, certo Danielle, va bene, come al solito non puoi’
‘Non arrabbiarti’

Odiavo questa frase, non arrabbiarmi? Insomma mi sentivo usato, era una frase inutile, non arrabbiarti.
‘Non sono arrabbiato’ dissi stringendo la mano destra
‘Ma lo sei, lo sento dalla tua voce’
‘Visto che mi conosci così tanto, non c’è neanche motivo di parlare’

Sentii una spinta, poi un forte rumore.
Un rumore di vetri, una frenata e poi un clacson.
Mi ritrovai per terra, sentii delle urla e non riuscii a capire, poi mi voltai e vidi una ragazza per terra, sporca di sangue.
Era stata lei a spingermi.
Lei mi ha salvato.
 
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Spinsi il ragazzo distinto, se l’avessi lasciato in mezzo alla strada, la macchina l’avrebbe preso in pieno.
La macchina non lo prese, questo sì, ma prese me, almeno credo.
Sentii una forte botta e poi caddi a terra, le persone cominciarono ad urlare.
Avevo il viso rivolto verso il ragazzo che era per terra che non capiva cosa era successo.
Venne al mio fianco e mi fissò, teneva la bocca leggermente aperta ed il suo petto si alzava velocemente, era agitato.
Mi strinse la mano, la tenne sul suo petto e mosse le labbra, doveva aver detto qualcosa, ma io non riuscivo a sentire, non capivo.
Non mi faceva male nulla, non sentivo proprio il mio corpo.
I miei occhi si stavano chiudendo, avevo sonno.
Accennai un sorriso e poi sentii quella parola che mi fece battere forte il cuore.
Grazie
Lentamente chiusi gli occhi e tutto cessò, non sentii più le urla, i rumori, tutto era finito.
 
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La ragazza aveva chiuso gli occhi ed io caddi nel panico.
Mi aveva sorriso e nonostante il sangue che ricropriva il suo viso, era bellissima.
Gli occhi erano di un grigio chiaro, quasi ghiaccio e mi faceva male non vederli più.
Non so quanto rimasi con la sua mano tra le mie, solamente dopo un po’ sentii qualcuno staccarmi da lei.
Iniziai ad urlare, non so perché, ma mi sentivo legato a lei, in fondo al posto suo ci sarei dovuto stare io.
Sentii arrivare le lacrime e mi abbandonai ad un pianto isterico, avevo paura.
Con fatica digitai con le dita tremanti, il numero di uno dei miei migliori amici e lo portai all’orecchio.
‘Liam’ disse la voce squillante di Louis
‘Ho…Ho bisogno di voi’ dissi con fatica, tra un singhiozzo e l’altro
‘Cosa è successo?’ chiese spaventato
‘C’è stato un incidente’ dissi solamente, guardando la ragazza che veniva soccorsa dai medici che erano arrivati
‘Cosa?’ chiese alzando la voce ‘Ti sei fatto male?’
‘No’ dissi dopo aver fatto un grande sospiro ‘Ma dovevo essere io quello che adesso è per terra, pieno di sangue’ dissi sconvolto
‘Liam, dove sei?’ chiese capendo che non riuscivo a parlare.
‘Sto andando all’ospedale’ dissi entrando in ambulanza
‘Arriviamo subito’
Misi il telefono in tasca e presi la mano della ragazza tra le mie.
Dovevo vivere un periodo stupendo, il tour della nostra vita, invece ora mi ritrovavo in barella con una sconosciuta, ma alla quale dovevo tutto, anche la vita.
 
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Eravamo andati di corsa in ospedale.
Appena Liam mi aveva detto quelle cose ial telefono, mi ero preoccupato, insomma cosa poteva essere successo?
‘Secondo te si sarà fatto male?’ chiese Niall preoccupato
‘No, stava parlando, stava piangendo, ma aveva detto che non si era fatto male, almeno credo’ dissi correndo per i corridoi di quell’enorme ospedale.
‘Siete i One Direction?’ chiese una ragazzina
‘Sì’ disse Harry
‘Posso avere un autografo?’
‘No’
dissi di colpo, poi portandomi una mano sulla bocca, mi sentii in colpa.
La ragazza mi guardò non capendo.
‘Scusami, ma siamo di fretta’ dissi
‘Perché? E’ successo qualcosa?’ chiese scrutandoci ‘Perché non c’è Liam? Non gli sarà mica successo qualcosa?’ chiese iniziandosi ad agitare
‘No, l’ha salvato una ragazza, almeno è quello che abbiamo capito’ disse Zayn
‘Ma…’ cercò di dire
‘Scusami, dobbiamo andare, ma ti prego, non dire nulla’ disse Niall
La salutammo con un sorriso e poi cercammo una fottuta infermiera che ci dicesse dove fosse il nostro amico.
 
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I ragazzi sono davanti a me, io mi ritrovo in sala d’aspetto e capisco perché la chiamano così.
Aspetti di sapere se una persona morirà o meno, i medici non ti dicono nulla e tu devi rimanere lì e lottare, non lasciarti andare.
E’ normale piangere per una persona che non conosci per nienete?
E’ normale piangere per il dolore?
E’ normale sentirsi il cuore rotto in mille pezzi?
Per me, in questo momento, lo è.
‘Liam che è successo?’ chiese Zayn sedendosi al mio fianco.
Non sapevo neanche io che era successo, sapevo solamente che quella ragazza mi aveva salvato.
‘In questo momento non dovrei esserci io in questa sala d’aspetto, dovrei essere al posto di quella ragazza’ dissi guardando le punte dei miei piedi, stringendo gli occhi per far smettere le lacrime.
‘Cosa vuoi dire?’ chiese Harry
‘Quella ragazza si è buttata per salvarmi. Se lei non ci fosse stata, in questo momento dovrebbero operarmi, in questo momento voi sareste qui ad aspettare notizie sulle mie condizioni’ dissi alzando la voce ‘Dovrei essere io in rischio di vita, non quella ragazza. Quella ragazza è innocente, lei si è buttata per salvarmi, ma lei sta rischiando la vita, lei mi ha salvato senza sapere chi sono’ dissi inziando a singhiozzare
Niall mi abbracciò forte.
Il mio cuore mi stava esplodendo, voleva avere una risposta, ma sembrava che non ci sarebbe mai stata questa risposta.
 
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‘La ragazza si è svegliata’ disse un dottore.
Non potevo crederci, non poteva essere vero.
Erano passati 9 giorni, 12 ore e 24 minuti, lei finalmente si era svegliata.
Non potevo crederci.
‘Possiamo vederla?’ chiese Louis
‘Sì, ma dovete stare calmi’ disse serio e poi se ne andò.
Entrammo tutti insieme, ma io rimasi indietro, avevo paura di vederla, per nove giorni l’avevo guardata da immobile, ma ora, lei poteva guardarmi con i suoi occhi che mi erano rimasti impressi nella mente.
‘Come stai?’ chiese Harry
‘Dovrei conoscervi?’ chiese con un filo di voce e mi apparve la voce più bella di questo pianeta.
‘Siamo Harry, Louis, Niall, Zayn e Liam’ continuò poi indicandomi.
La ragazza mi osservò, sembrava si fosse bloccato.
La macchina che indicava il battito del suo cuore, aumentò ed io sorrisi.
‘Qualcuno ha fatto colpo’ disse Louis dandomi uan legegra gomitata, facendo arrossire la ragazza
Mi avvicinai a lei, invece i ragazzi se ne andarono, dopo averla salutata.
‘Grazie’ dissi
‘E di che?’
‘Insomma se tu non mi avessi spinto, ci sarei stato io al tuo posto’
dissi abbassando lo sguardo.
‘Non preoccuparti, insomma sono qui’ disse sorridendo
 
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Non so perché, ma il ragazzo si mise a piangere, si chiamava Liam e mi sembrava che quel nome fosse il più bello di tutti.
‘Come mai sei qui?’ chiesi con fatica.
Alzò di colpo la testa, i suoi occhi erano gonfi.
‘Tu mi hai salvato e sei in queste condizioni per colpa mia’ disse, mettendomi a posto una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
‘Non dire stupidaggini, ho fatto solamente quello che dovevo’
‘Non tutti l’avrebbero fatto’
disse
‘Io l’ho fatto e lo rifarei altre mille volte’
‘E perché?’
‘Perché se no in questo momento non starei parlando con te’
dissi arrossendo
‘Ti avrei visto lo stesso’
Ci guardammo negli occhi e mi sembrò che quelle iridi le avessi viste per giorni, ma in realtà per tutto il periodo in cui ero stata in coma, avevo visto sempre i suoi occhi.
 
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Erano passati quattro giorni da quando si era svegliata, Liam era sempre al suo fianco, appena poteva.
Io, Niall, Louis e Zayn eravamo felici per lui, perché sapevamo che era felice di stare con quella ragazza, perché ne era innamorato, nonostante dicesse di avere Danielle nel cuore, ma lo sappiamo benissimo che non è così.
‘Come farà?’ chiese Louis
‘A far che?’ chiesi
‘Noi stasera partiamo, come farà senza di lei?’ continuò
‘Troveranno un modo’ disse Zayn
‘Noi però ora andiamo a mangiare, è meglio lasciarli soli’ disse Niall
‘Certo, proprio perché vogliamo lasciarli soli, non perché tu hai fame’ dissi prendendolo in giro
‘Senti, non è colpa mia se ho fame alle sette e mezza di sera, ok?’ disse facendo il finto offeso
‘Va bene, comunque andiamo’ disse Louis
Ce ne andammo tutti e quattro, lasciando soli Liam ed Amelie, dovevano parlarsi.
 
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Guardavo con tristezza l’orologio, fra tre ore avrei dovuto prendere l’aereo e lasciare per sempre Amelie, ma io non me la sentivo, non potevo lasciarla sola.
‘Smettila di guardare l’orologio’ disse accennando un sorriso
‘Scusami, ma sai come è, non me ne vorrei andare’ dissi sfregandomi le mani per l’imbarazzo
‘Ma cosa è che hai?’ chiese non capendo
Mi sedetti vicino a lei e la guardai negli occhi.
‘Senti, A, lo so che sembra strano, ma c’è io ho passato dei giorni stupendi con te, ovviamente da quando sei sveglia ed io mi sono affezionato a te’ dissi cercando di guardarla negli occhi
‘Cosa vuoi dire?’ chiese guardandomi con quelle iridi che mi facevano impazzire.
Feci un lungo sospiro e poi poggiai le mie labbra sopra le sue.
Amelie si bloccò, si irrigidì, poi poggio una mano dietro la testa, strinse i miei capelli e mi avvicinò di più a lei.
Le nostre lingue iniziarono quella danza che solamente l’amore conosce quella danza che il mondo conosce solamente con una persona speciale.






23 maggio 2015
 
Corsi velocemente verso il bar nel quale avrei incontrato il mio migliore amico, mentre correvo, passai davanti ad un cartellone pubblicitario con scritto sopra ‘I One Direction tornano a Londra,27 maggio saranno in concerto’.
Quanto tempo era passato da quando li avevo conosciuti, ma oramai loro non potevano più ricordarsi di me, erano passati tre anni ed io ero una nuova persona, una studentessa di Londra,perché avevo deciso di trasferirmi.
Avevo abbandonato la ginnastica artistica per via del’incidente, mi mancava, ma avevo fatto la scelta giusta.
Finalmente entrai nel locale e vidi Mike.
‘Scusami per il ritardo’ dissi con il fiatone.
‘Non è una novità’ disse dandomi un bacio sulla guancia ‘Peccato che io devo scappare, ora'
‘Ma….’
‘Perdonami’
disse salutandomi di nuovo ed uscendo di corsa.
Rimasi seduta da sola, aspettando il mio turno per essere servita
‘Un bicchiere d’acqua’ disse un ragazzo
‘Non si beve l’acqua qui’ dissi ridendo
‘Perché?’ chiese girandosi verso di me
Mi bloccai, erano i suoi occhi, era lui.
‘Perché qua si beve e basta’ dissi facendo l’indifferente
‘Amelie’ disse con un filo di voce
‘Liam’ dissi accennando un sorriso
‘Pensavo non ti avrei più rivista’ disse avvicinandosi a me
‘Invece eccomi qui’
‘Sei bellissima’
disse mettendomi una ciocca dietro i capelli
‘Tu sei sempre il solito bel ragazzo’ dissi probabilmente diventando tutta rossa, poi con un coraggio che non pensavo di avere, avvicinai le mie labbra alle sue. ‘Mi sei mancato, sai?’
‘Anche tu, Amelie, ogni giorno ed ogni notte’ disse fissando le mie labbra
‘Baciami’ sussurrai e subito fui accontentata
Tornammo a baciarci dopo esattamente tre anni ed io mi sentii a casa, cavolo se mi era mancato.
Ci baciammo per un periodo interminabile e poi ci staccammo senza fiato.
‘Non mi abbandonerai più, vero?’ chiesi con poco fiato
‘Mai più, tu sarai solamente mia’
E dopo quelle poche parole, tornò a baciarmi ed io strinsi forte la collana che portavo al cuore, la sua collana, quella in cui c’era scritta il suo nome, il nome che era inciso nel mio cuore.




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*ANGOLO AUTRICE*
Era una tsoria che avevo scritto già nel mio altro profilo, ma ho voluta ripubblicarla perchè a me era piaciuta particolarmente.
Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate, veramente tanto.
Grazie mille a tutte quelle che recensiranno.
Un bacio,
xlouislaugh*

 
 
 
 
 
   
 
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