Capita a volte di voler spiccare il
volo, di volersi librare alti nel cielo e toccare le nuvole. Girare tra
l’azzurro infinto, respirare a pieni polmoni quell’aria frizzante di libertà.
Genuinamente inebriante. Ubriacarsi di vita.
Ci sono momenti, come questi, in cui
un’insignificante esserino che vive in un mondo troppo grande per lui desidera
volare. Poter alzarsi in volo, staccando la spina, poter staccare i piedi dal
suolo, sconfiggere la gravità che lo tiene saldamente legato alla terra e volare
libero in cielo. Visitare luoghi che in vita sua non avrebbe neanche sognato di
vedere, fare il bagno tra le soffici nuvole. E poi stancarsi e riposare su di
esse.
Sentirsi, per la prima volta,
importante. Guardare le persone che lo hanno sempre fatto soffrire dall’alto,
con superiorità inferiore, sì, perché anche se egli vola sulle loro teste non si
sente migliore di loro, ma solo diverso da loro. Li vede divertirsi, parlando
tra di loro, sparlando di altre persone, giocare, ridere e scherzare…mentre lui,
dall’alto, desidera tornare di nuovo su quel suolo, mischiarsi a loro, cercare
di essere accettato, trovare amici, qualcuno che stia con lui. Eppure ora è
troppo tardi, ha fatto già la sua scelta, ed ora è condannato a vivere in cielo,
per sempre. Vedrà vivere e morire le persone da lui stimate, odiate, amate.
Non sarebbe stato meglio, per lui,
continuare a vivere nel suo piccolo corpo, camminare a testa alta, guardando
sempre e solo avanti senza più pensare al passato, cercare di recuperare gli
errori e risolvere i problemi? Ma ha scelto la via più facile. Ha scelto di
volare. Per sempre. E quello farà.
Volerà e volerà, finchè le sue ali
non si spezzeranno e cadrà al suolo, tornando, finalmente, sulla terra che da
lassù ha sempre desiderato, ma non ci vivrà, perché la dannazione di un’ Angelo
è quella di vivere nell’ombra di qualcuno, vivere e morire per egli…e lui vivrà
e morire per il suo egoismo…