Anime & Manga > Il mistero della pietra azzurra
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Autore: Lyla    19/11/2006    1 recensioni
Una one-shot che ho scritto di getto, dedicata a Echo e Icolina. Durante la gita sulla terraferma, Echo e gli altri marinai organizzano una sfida a braccio di ferro sotto gli occhi dell'infermiera di bordo... chi sarà il vincitore? E soprattutto, come lo premierà, Icolina?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una one-shot scritta di getto sulla coppia EchoIcolina, che mi incuriosisce molto e che nell’anime meriterebbe decisamente più attenzione ^^

Una one-shot scritta di getto sulla coppia EchoIcolina, che mi incuriosisce molto e che nell’anime meriterebbe decisamente più attenzione ^^

 

Un premio al vincitore

 

 

Icolina si scostò una ciocca di capelli bruni dalla fronte.

Erano da poco sbarcati sull’isola per una battuta di caccia, ma lei non aveva perso tempo e si era messa subito al lavoro, così come tutti gli altri.

Avrebbero trascorso un giorno intero a terra, e ognuno aveva portato con sè i beni di prima necessità per passare la giornata al meglio.

Il sole batteva forte.

Sì, aveva fatto decisamente bene a portare con sè tutto l’occorrente per il pronto soccorso e per rimediare a eventuali malesseri dei membri dell’equipaggio del sottomarino sul quale lavorava ormai da diversi anni.

Lei faceva bene il suo lavoro, e non era male, essere l’infermiera di bordo del Nautilus.

Era piuttosto divertente curare i pazienti che si presentavano in infermeria chiedendole di fasciare slogature o di disinfettare le loro ferite.

Molti di loro s’inventavano malattie apposta per passare qualche minuto con lei.

La cosa non poteva che farle piacere e lusingarla.

E poi, a bordo c’erano anche ragazzi che avevano più o meno la sua età.

Era molto divertente scambiare due parole con loro e ridere delle loro battute.

Era chiaro che fosse molto amata, tra i membri dell’equipaggio del Nautilus.

La sua dolcezza la distingueva dalle altre donne a bordo: d’altronde Icolina non sarebbe mai riuscita a comportarsi come Electra o Rebecca (l’una troppo rigida, l’altra troppo aggressiva), questo era sicuro.

Era ottimista di natura, e sempre pronta a fare il suo dovere.

Pose una scatola di medicinali all’interno della tenda adibita a infermeria provvisoria, e si voltò a guardare cosa facevano Echo e gli altri marinai.

Il giovane stava ridendo poco lontano insieme a un amico, ma ogni tanto le lanciava qualche occhiata.

La cosa le faceva molto piacere.

Echo era un ragazzo simpatico e carino. Trascorrere del tempo con lui era una delle cose che la facevano stare meglio, nella vita.

Si chiese cos’avessero in mente, lui e gli altri.

Stavano ancora parlottando tra loro, e ogni tanto si voltavano a guardarla.

Icolina sorrise e decise di pensare al suo lavoro, girandosi in modo da dare le spalle ai ragazzi.

Di lì a poco, qualcuno la raggiunse, ma lei sapeva già di chi si trattava.

Non fu sorpresa, quando Echo le rivolse la parola.

"Senti, Icolina, che ne diresti di unirti a noi?"

Il giovane le stava sorridendo allegramente, una mano dietro la testa a testimoniare il suo lieve imbarazzo, il sole alto nel cielo alle sue spalle che gettava un riflesso dorato sui capelli di un biondo non troppo chiaro che a lei piacevano molto.

L’infermiera rispose al sorriso.

"Veramente, avrei un po’ da fare…"

Lo sguardo di Echo si fece improvvisamente deluso.

"…ma posso continuare più tardi! Vengo con voi!" concluse Icolina, mentre il ragazzo sembrava nuovamente sprizzare gioia da tutti i pori e tornava dagli altri, seguito dalla giovane infermiera.

"Ecco, sì, noi avevamo pensato…" cominciò Echo, ma uno degli altri marinai continuò per lui.

"Avevamo pensato di fare una gara di braccio di ferro!"

"Vorresti partecipare anche tu?" aggiunse un altro, pregando mentalmente perchè Icolina accettasse la richiesta.

"Partecipare? E come?" rise la ragazza.

"Bè, ecco…avevamo pensato che…potresti premiare il vincitore in un modo a tua scelta!" spiegò un marinaio dai folti baffi neri che lavorava in sala macchine.

"Semplice, no?" commentò un altro, un ragazzo dai capelli scuri che Icolina aveva visto di rado a bordo del Nautilus. "Ci sfideremo tutti quanti per te, e alla fine, resterà solo un vincitore!"

La giovane ci pensò su per un momento, incerta sul da farsi. Un premio, eh? Lei avrebbe dovuto premiare il vincitore in un modo a sua scelta…

"Ma io…non so se…" cominciò, titubante, combattuta tra l’accettare e il rifiutare la proposta dei marinai, ma Echo le si avvicinò, con un sorriso gentile.

"Allora, accetti?" le chiese, guardandola negli occhi.

Icolina ricambiò la sua occhiata per un lungo istante.

E se fosse stato lui, il vincitore? Cos’avrebbe fatto in quell’occasione?

Quella domanda la turbava e la divertiva allo stesso tempo.

Alla fine annuì con decisione e con un sorriso di sfida.

"Sono proprio curiosa di vedere chi sarà il vincitore!" esclamò vivacemente, mentre due uomini si sedevano l’uno di fronte all’altro preparandosi allo scontro.

 

**

 

Il sole era ancora alto nel cielo.

Faceva caldo, e nonostante fossero passate delle ore, gli uomini si stavano ancora sfidando a braccio di ferro sotto gli occhi divertiti di Icolina.

Certo che Echo era proprio una forza.

Stava battendo tutti i suoi avversari con facilità estrema…com’era possibile?

"Non avrei mai immaginato che fossi così bravo!" esclamò la ragazza, meravigliata.

Lui le sorrise in modo furbo, quindi spostò il braccio del marinaio con cui si stava "scontrando" per dichiararlo sconfitto.

"Ma non è giusto!"

"Di questo passo, sarà lui il vincitore!" esclamò qualcuno, risentito.

"Potete scommetterci!" fu la risposta del diretto interessato.

Icolina arrossì improvvisamente. Davvero Echo ci teneva così tanto a vincere…a ottenere un premio da parte sua?

La cosa le faceva piacere, e le procurava una strana ansia al tempo stesso.

La vittoria di Echo sembrava vicina, e lei doveva assolutamente pensare a un modo per premiarlo…

Cosa si aspettava da lei?

Un bacio, forse…?

Non ebbe il tempo di rifletterci, perchè davanti a lei, un sorridente Echo aveva la meglio sull’ultimo dei marinai rimasti a partecipare alla sfida e si alzava trionfante dal tavolo improvvisato che era servito alla gara di braccio di ferro.

"Allora…me lo daresti, il premio? Ho vinto io…" disse il ragazzo avvicinandosi a lei, come se si aspettasse che lei facesse qualcosa…

Ma Icolina era lì, impalata, davanti a tutti, e non aveva idea di come comportarsi.

Si sentiva in imbarazzo…c’era così tanta gente a guardarli, che il pensiero di doterlo "premiare" davanti a tutti la metteva terribilmente a disagio.

Non c’era motivo di sentirsi così…in fondo, si trattava soltanto di un piccolo, semplice bacio…eppure…

"Icolina! Che stai facendo? Vieni ad aiutarmi!"

La voce del dottore la riscosse all’improvviso, e la ragazza distolse velocemente lo sguardo dagli occhi di Echo.

"Arrivo subito!" gridò l’infermiera rivolta all’uomo che, poco lontano, la stava aspettando con evidente impazienza.

"Bè, sarà per un’altra volta! Ci vediamo!" disse poi con voce troppo alta tornando a guardare il giovane davanti a lei.

Echo riuscì solo ad annuire, e la vide allontanarsi, rapito dalla sua semplice bellezza, i commenti dei marinai che avevano assistito alla scena che lo sommergevano da ogni parte.

"Però, che sfortuna, amico!"

"Sarà per un’altra volta, eh?"

"Ih ih ih! Meno male!"

"Hai perso l’occasione, amico!"

Il giovane si voltò verso i suoi compagni, scrollando le spalle.

"Bè, io ci ho provato," disse, una nota di delusione nella voce, prima di tornare alle sue faccende.

Non si parlò più della storia della gara e del premio per tutto il resto della gita sulla terraferma.

 

**

 

Stava percorrendo il lungo corridoio del Nautilus, per fare un ultimo salto in infermeria prima di concedersi qualche ora di riposo.

In giro non c’era nessuno. In effetti era parecchio tardi.

Icolina trasalì, riconoscendo perfettamente la figura poco lontano da lei, appoggiata allo stipite della porta dell’infermeria…

Echo! Cosa ci faceva lì?

"Ehi, ciao! Come va?" la salutò amichevolmente non appena lo raggiunse.

"Abbastanza bene, grazie! Come mai ti trovi qui?" rispose la ragazza con voce chiara, cercando di nascondergli i suoi pensieri…

Vedere Echo lì, davanti a lei, così all’improvviso, l’aveva colta alla sprovvista. Forse era lì per un motivo ben preciso…

Il ragazzo le sorrise.

"Bè, non penserai che mi sia dimenticato del premio…sì, lo so che sono passate due settimane, però io non ho smesso di pensarci!" le disse, mettendosi una mano dietro la nuca ed evitando gli occhi castani dell’infermiera, che in quel momento lo fissava con un’espressione indefinibile sul viso.

"Neanch’io, lo sai?" mormorò Icolina, in modo quasi impercettibile.

Lui la guardò con aria interrogativa.

"Hai forse detto qualcos…"

Il ragazzo si interruppe, e rimase paralizzato dov’era, al colmo dell’incredulità.

Icolina si era alzata sulle punte e l’aveva baciato teneramente su una guancia.

La giovane lo stava guardando con dolcezza, le guance appena arrossate.

"Ora ti dispiacerebbe? Avrei un po’ da fare," disse Icolina, indicando la porta dell’infermeria, ed Echo si spostò immediatamente per permetterle di passare.

"Ma certo! Fai pure!" rise lui, sentendosi incredibilmente stupido e allontanandosi dopo averle fatto un piccolo cenno di saluto.

Che delusione…

E lui che si era aspettato un premio di ben altro tipo.

La prossima volta avrebbe preso lui l’iniziativa, questo era sicuro.

Però, un bacio sulla guancia era pur sempre qualcosa…

Si sentiva come se stesse camminando sulle nuvole…ed era una sensazione meravigliosa.

 

 

FINE

 

  
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