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Autore: simonama    26/04/2012    0 recensioni
Cos'è che si prova quando due cuori innamorati vengono separati da ciò che siamo soliti chiamare Destino? Può quella separazione, inoltre, dar vita a qualcosa di positivo?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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~ So far away but so close 


Avril era appena tornata in albergo dopo aver passato una dolce serata in compagnia di suo marito Deryck. Si erano divertiti, avevano bevuto, si erano amati; ma poi Avril, come ogni santa volta, aveva dovuto sussurrargli un altro addio poiché lui stava per partire per l'ennesimo tour. Tutta quella distanza le faceva male, sì, ma non quanto le facesse male aver dovuto lasciar uscire dalla sua vita Jared. Entrò velocemente nella stanza e cercò a tentoni di accendere la luce, per vedere qualcosa in più oltre a ciò che veniva irradiato dalla luce della Luna. Camminò lentamente verso il letto e vi si sdraiò su, dopo essersi sfilata le scarpe. Sospirò profondamente. La vita di Avril aveva subito dei cambiamenti. Forse troppi cambiamenti. E lei non riusciva più a capire nulla. Si gettò la ciocca di capelli rosa all'indietro e si mise a fissare il soffitto bianco. Sentiva la sua mancanza. E non la mancanza di Deryck, no, quella era ancora lontana. Avril sentiva la mancanza di Jared, del suo sorriso, del suo modo di fare, dei suoi occhioni azzurri, ma soprattutto della sua voce. Erano passati sei mesi da quando si erano lasciati. Sei mesi da quando lei, spaventata da ciò che sarebbe potuto accadere, lo aveva cacciato dalla sua vita. Ed ora era lì, su quel letto schifosamente morbido a pensarlo. A pensare ai bei momenti passati assieme. Era semplicemente lì, nel centro di Londra, a sperare che lui potesse raggiungerla. I suoi occhi si riempirono inevitabilmente di lacrime ma lei riuscì a cacciarle indietro. Si alzò dal letto e si avvicinò alla grande finestra dove c’era una vista mozzafiato dalla quale poteva scorgere la luminosa London Eye ruotare a pochi kilometri da lei; poteva osservare i tetti delle case ampiamente illuminate; poteva scorgere il cielo tutto nero, nero come il carbone, colmo di stelle lucenti. Guardò per un attimo quel cielo e un altro pensiero volo verso Jared, il suo Jared. Fu un attimo ed Avril sentì il bisogno di scrivere, di porre su di un pezzo di carta i suoi sentimenti diventati troppo pesanti da sostenere. Prese un foglio a righe, una penna nera e si sedette sul davanzale della finestra. Aprì di poco la finestra e venne travolta dal tiepido venticello di Aprile che le provocò dei lievi brividi. Alzò le ginocchia al petto e continuò ad osservare quel bellissimo panorama. Impugnò la penna e scrisse, con calligrafia tremante, “I wish you were here”. Sì, Avril voleva che in quel momento ci fosse Jared ad abbracciarla forte, a darle conforto, a farla sentire di nuovo sua. Avril voleva semplicemente Jared, lì, con lei. Perché sapeva che, quei suoi occhi, sapevano renderla felice più di chiunque altro. “Damn, damn, damn. What I'd do to have you here. Here. HERE”, scrisse un po' più in basso. Nel giro di un angoscioso attimo una lacrima solcò il suo pallido volto. Fuoriuscì dai suoi meravigliosi occhi azzurri, attraversò la sua guancia e poi cadde sul foglio, facendo sfumare l'inchiostro della parola 'Here'. Poi continuò: “What I'd do to have you near, Jared”, scrisse. Scoppiò a piangere silenziosamente. Le lacrime scendevano copiose dal suo candido volto, irruente. Mentre lei continuava a scrivere parole di cui, sapeva, si sarebbe pentita in breve tempo. “I remember all those crazy things you said. All that crazy things we did. You're always there, you're everywhere. But now, right now, I wish you were here”, terminò e dovette asciugarsi il volto, ormai tutto bagnato. L’assenza di Jared era diventata insostenibile, non riusciva a respirare senza di lui. Sentiva quasi di stare per morire. “I love the way you are because is who I am. We always say like it is, and the truth is that I really miss. Miss you and your beautiful way to be a star”, continuò. Guardò fuori dalla finestra e, mentre un'altra lacrima solcava il suo volto, sussurrò a fior di labbra Mi manchi." E chiuse gli occhi.
        

 
    «Excuse me! You don't really wanna know my name. With your ponytail, your moustache. You think you're all that? No?»Jared stava imitando un effemminato gesticolando animatamente e muovendosi come una donna. Avril rideva di gusto, tremendamente divertita.
«Excuse me, bella signorina. Chi ti credi di essere, eh? Con questi lunghi capelli pionti, questi occhioni plu e queste ciocche colorate?»continuò imitando un effemminato e poggiando le mani sui fianchi. Avril non ce la faceva più, a furia di ridere le faceva male la pancia. Era seduta sul letto e si rotolava divertita.
«Sto parlando con te, excuse me»si lamentò giocosamente.
«Nemica mia, combattimi. No? Non hai il coraggio?»terminò la sua sceneggiata guardando la sua Avril sorridere divertita.
«Sto morendo, calmati Jay»disse Avril soffocata dalle risate.
«Okei, la smetto. Ciao»Jared si finse serio ed andò via.
«Jay! Dove vaaai?»lo richiamò Avril, alzandosi dal letto. Lui scoppiò a ridere, si voltò e, con una camminata da perfetto omosessuale, la raggiunse.
«No no no! Conosco quello sguardo... Oh no!»Esclamò la bionda, indietreggiando. Jared le sorrise divertito e la prese in braccio, quasi come se fosse stata un sacco di patate. La poggiò sul letto e cominciò a farle il solletico, mentre Avril rideva rumorosamente e gli chiedeva di smetterla. Improvvisamente Jared si fermò e la guardò attentamente: aveva le gote arrossate, i capelli biondi e lunghi tutti in disordine e la ciocca colorata di fuxia tirata indietro con una mollettina.
«Tu... Sei bellissima, Avie».le sussurrò. Avril gli sorrise e cominciò a baciarlo con passione.



Avril riaprì gli occhi, immediatamente. Sperava di poter rimuovere dalla mente anche quell'ultimo ricordo, soprattutto l'ultima parte del ricordo. Ricordare le loro risate, i loro sguardi, il loro sfiorarsi le faceva male ancor di più. Si asciugò di nuovo il viso, solcato da lunghe scie di colore nero e guardò il foglio poggiato sulle sue ginocchia. Cominciò a disegnare stelline, cuoricini e glyphics e ricopiò con precisione le frasi già scritte. Poi scrisse in maiuscolo, al centro del foglio, “I wish you were here, Jay”. Si alzò dal balconcino ed andò in bagno, si sciacquò il viso e si guardò allo specchio: dinanzi a lei c'era una giovane ragazza, con i capelli biondo platino perfettamente lisci che le ricadevano sulle spalle, una ciocca fuxia sulla sinistra ed il trucco tutto sbavato. 
"Avrei voluto che le cose fossero andate diversamente... " Pensò un attimo prima di raggiungere la finestra sulla quale poggiò la sottile mano smaltata di nero. Guardò nuovamente oltre quella lastra di vetro ed osservò la bella Londra, che stava bagnandosi a causa della sottile pioggia. Continuò a pensare a Jared, al suo Jared. E, vedendo la pioggia scendere dal cielo scuro, ripensò a quella volta in cui lei e Jared decisero di passeggiare sotto la pioggia; quando, per una stupida scommessa, decisero di cominciare a correre e danzare come delle fatine affette da gravi problemi psicologici. Avril sorrise per la prima volta durante quella triste serata.
                                                                                                                                                


«Corri, piccola!»la incitò Jared. Lei fece di no col capo, facendo ondeggiare i suoi lunghi capelli biondi.
«No, voglio stare sotto la pioggia. Scommetto che tu non ne hai il coraggio»urlò ad un metro di distanza da lui. Jared sorrise e la raggiunse con passo veloce.
«Dicevi?»la baciò dolcemente sulle labbra.
«I'm singing in the raaaain. I'm siiiiinging in the raaaaain. The raaaain. The RAIN!»canticchiò cominciando a saltellare. Avril scoppiò a ridere, divertita dal suo adorabile partner.
«And I'm with my Av. I'm with my Av!»continuò. Avril cominciò a danzare con lui, prendendogli la mano e stringendogliela forte. E così andarono via da quella viuzza scura ed anonima, mano nella mano, saltellando e cantando.

 


«Eri così... Rock ‘n Roll, Jay». ScherzoAvril, sorridendo. Chiuse la finestra e poggiò il palmo della mano sulla fredda lastra di vetro.
«Dove sei, adesso? Ho bisogno di te»sussurrò con un filo di voce e chiudendo gli occhi.
 

                                                               ***


C'era qualcuno, poco più distante di Avril, che si stava struggendo l'anima e che aveva voglia di rivedere una cara persona. Quel qualcuno era, indubbiamente, Jared. Quest'ultimo si trovava in un lussuoso albergo al centro della sua tanto amata Parigi. Aveva finito da poco un concerto con il suo gruppo, i 30 seconds to Mars, ed aveva deciso di ritornare in albergo. Anch'egli, come la sua Avril, aveva bisogno di star da solo per riflettere, per affievolire il forte bisogno che sentiva di averla vicino. Jared si ritrovò a raccontare una bugia a Shannon e Tomo per raggiungere l’albergo senza ricevere troppe domande. Appena salì, prese un bicchiere d'acqua e cominciò a sorseggiarlo. Mentre si dissetava si avvicinò all'enorme balcone di cui disponeva la camera e che presentava una meravigliosa vista della Tour Eiffel. Stanco ed anche infinitamente triste, rimase ad osservarla; ricordando, inoltre, quando lui ed Avril si erano baciati al di sotto di quella meravigliosa torre.
                                                                                                                                                                    


Erano le nove, ma loro stavano passeggiando per le strade di Parigi. Era il mese di Dicembre ed una candida neve ricopriva gran parte di quella meravigliosa città. Si fermarono dinanzi una vetrina perfettamente addobbata per le festività natalizie.
«Vieni con me»le sussurrò Jared all’orecchio, distogliendola da quella vetrina.
«Dove, Jay?»chiese Avril, alzando di poco il viso per poterlo guardare negl'occhi.
«Shh, vieni»e con queste parole, Jared la condusse dinanzi la Tour Eiffel. Avril, alla vista di quella maestosità, spalancò la bocca ed alzò il capo. Jared, d'altro canto, rise.
«Ti piace?»le chiese, avvicinandosi. Avril annuì, con ancora il naso tutto rosso rivolto verso l'alto.
«E'... Bella. Bellissima. Meravigliosa»sorrise. Jared era d'accordo sì, ma avrebbe voluto dirle che c'era qualcosa o meglio qualcuno più bello di quella torre. Ed in quel momento era lì con lui.
Avril si avvicinò tantissimo a Jared e gli sfiorò la mano. Lui, di tutto conto, gliel'aveva stretta. Poi, con tanta dolcezza, Avril si girò verso di lui e lo baciò. Un dolce bacio, che sapeva di loro e del loro amore contorto. Un adorabile bacio che aveva come sfondo un'innevata Parigi ed una Tour Eiffel completamente illuminata.



Jared sorrise, posando il bicchiere sul comodino. Aprì di poco il balcone e respirò a pieni polmoni l'aria parigina, la quale gli provocò dei leggeri brividi sulle braccia nude. Era il mese di Aprile, sì, ma Jared si ostinava ad indossare magliette a maniche corte. Sorrise di nuovo, pensando a quando Avril lo rimproverava per il suo modo di vestire. Andò fuori e si sedette sul balcone, pensandola di nuovo.
«Mi manchi, Av... Mi manchi terribilmente» sussurrò triste mentre un alito di vento gli spostava i capelli. Jared era un uomo tutto d'un pezzo, che non si lasciava coinvolgere dall'amore ma la relazione con Avril e la relativa separazione lo avevano distrutto e reso fragile. Si era innamorato di quella nanerottola, dai lunghi capelli biondi e la risata iper-contagiosa. Rientrò dentro e chiuse il balcone, poggiando una mano sul vetro ed osservando Parigi.
«Dove sei, Av? Ho bisogno di te» sussurrò roco, chiudendo gli occhi.
Erano a kilometri e kilometri di distanza ma non sapevano che i loro bisogni erano gli stessi. E non sapevano, purtroppo, che tutto quel silenzio che li teneva separati stava cominciando a far soffrire entrambi.
 


Simo's corner: 
Eccomi qui con un'altra storia che parla di Avril e Jared (:
Sono particolarmente ossessionata da loro e da una loro probabile relazione.
Come avrete già capito ciò che viene scritto a destra e in grassetto riguarda vari flash-back che farebbero parte di una loro ipotetica storia d'amore. 

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L'albergo e la vista di cui dispone Avril: 
http://i46.tinypic.com/250sci0.jpg
Jared che imita un effemminato: http://www.youtube.com/watch?v=TAKrfuGuy0Q
L
'albergo di Jared e la vita che esso possiede: http://i49.tinypic.com/2rh8pih.jpg
Il luogo in cui si sono baciati: http://i50.tinypic.com/2drcgzl.jpg 
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Spero che vi piaccia, gente :D 
Recensite, mi raccomando u-u (:
  
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