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Autore: Dorothy257    26/04/2012    0 recensioni
“Perché l'amore è come un albero, nasce da sé, mette profonde radici in tutto il nostro essere e spesso continua a verdeggiare su un cuore in rovina.”
E non ci sono cuori più in rovina di quelli di Quinn e Puck.
[Questa One-shot ha partecipato al Glee contest di Cicer "Every February you'll be my Valentine".]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray | Coppie: Puck/Quinn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Poison Kiss.
 
 
 

   Aleggia un’aria strana alla McKinley High questa mattina. C’è qualcosa di diverso, di insolito, ma per quanto cerchi di sforzarmi, non riesco a capire cosa e, soprattutto, perché.
Mentre mi dirigo con passo svogliato alla prossima ed inutile lezione noto con disgusto le macchie di colore rosso che sporcano le pareti del corridoio, chiazze a forma di cuore e ghirlande di fiori estremamente zuccherose.
Ogni tre o quattro armadietti, come una cornicetta a questo “meraviglioso” quadro, coppiette storiche ed altre occasionali cercano di reprimere i loro istinti animali per non saltarsi addosso a vicenda e di limitarsi a sguardi e sorrisi maliziosi.
La nube che ho in testa comincia a dissolversi e per dare sostanza alla mia idea controllo il display del mio cellulare.
14 Febbraio.
Oh Merda.
 
 
 
   14 Febbraio, o più normalmente e mondialmente noto come giorno di San Valentino.
Giorno in cui quasi tutti i fidanzati del pianeta sono costretti a comprare regali e scrivere bigliettini perchè, ammettiamolo, praticamente a tutte fa piacere riceverne e molte ci rimarrebbero un po’ male  nel caso ciò non avvenisse.
Per quel che io riesca a ricordare non mi sembra di aver mai passato un San Valentino da single, ed è anche per questo motivo che oggi percepisco la differenza che aleggia nell’aria. Io, Quinn Fabray, mai e poi mai sono stata sola il 14 Febbraio. Ho sempre avuto tutto, in primis un fidanzato.
Prima Finn, poi Sam e adesso.. adesso niente. Sola come un cane si direbbe.
 
Osservo con disgusto le coppie di innamorati che affollano il corridoio della scuola e passo con aria indifferente ed altezzosa accanto a Santana e Brittany che si stanno abbracciando dopo essersi scambiate dei regali banali.
In aula canto sono già quasi tutti presenti: Rachel e Finn si stanno, come al solito, baciando, sembra che lui la voglia risucchiare, nemmeno fosse un aspirapolvere; Sam e Mercedes, ai poli opposti della stanza, si lanciano occhiate a vicenda mentre Sugar, seduta tra Artie e Rory, sorride come un’ebete alternativamente ad entrambi. Tina e Mike stanno suonando una canzone d’amore al piano mentre Puck è al suo solito posto in altro a sinistra, leggermente isolato dagli altri.
Mi siedo in prima fila accanto a Blaine e Kurt che si stanno solamente tenendo per mano, tra tutti il “male” minore.  Mentre aspetto che tutte le altre coppiette felici ed il professor Schuester facciano il loro ingresso penso a quanto sia cambiata la mia vita nel giro di un anno e poco più ed al motivo per cui Noah Puckerman mi stesse osservando insistentemente poco prima.
 
 
 
   Con la memoria a breve termine che mi ritrovo non ricordo di aver mai passato un San Valentino da “fidanzato”, se così potrei comunque chiamarlo. Tra un’avventura e l’altra con donne mature e la loro piscina, ho avuto qualche “relazione”, sempre se così si possono chiamare, con ragazze super-sexy furbamente lasciate poco prima del mese di Febbraio proprio per evitare di spendere denaro e tempo in regali nei quali, io stesso, avrei creduto ben poco.
Anche con Lauren, l’anno scorso, era stato solamente un appuntamento tra amici. Non ero nemmeno veramente innamorato anche se ero andato contro la mia morale acconsentendo a non fare le “cosacce”, come le chiamava lei. Ero tremendamente attratto dal fatto che lei fosse come me, solo in versione femminile. E non sopportavo che avesse resistito al mio fascino ammaliatore ed avesse giocato lei con me, quando di solito sono io a farlo. Non mi davo pace. E ora capisco perché ben poche riescono a trattenersi ed a non cadere ai miei piedi in preda al delirio; come biasimarle d’altronde, sono un Adone!
 
  L’espressione dipinta oggi sul volto di Quinn la dice lunga, credo si stia rendendo conto di quanto abbia perso in così poco tempo; stava con Finn, poi è passata a Sam, poi di nuovo a Finn. Ma entrambi hanno preferito Rachel e Mercedes a lei, brutto colpo.
Ma soprattutto aveva perso me, bruttissimo colpo.
Si è resa conto di non essere perfetta e di non poter avere tutto ciò che vorrebbe.
Si è tinta i suoi capelli color grano di un rosa evidenziatore, si è messa un finto piercing al naso e ha cominciato a vestirsi in un modo strano. Inizialmente la trovavo estremamente attraente e sensuale in questa sua nuova veste, ma poi mi sono reso conto di quanto questo suo travestimento fosse la negazione del suo vero essere.
Ora si veste con abiti più normali ma ha sempre quell’espressione contemporaneamente di superiorità e di sconfitta in volto.
La sto osservando mentre entra in aula canto, è davvero bella. Lei e Beth si assomigliano molto, hanno la stessa bocca morbida e lo stesso nasino.
Forse non tutto è perduto.
 
 
 
   “Vieni in Auditorium all’ora di pranzo.”
Così recita il bigliettino che mi sono ritrovata nell’armadietto. Spero non sia un ammiratore segreto, sono solo delle rogne. In più non ne ho proprio bisogno e comunque non si è nemmeno sprecato, un misero pezzo di carta a quadretti strappato da un quaderno di scuola, non un fiore, non un cioccolatino, nulla di nulla.
Meglio andare e mettere subito le cose in chiaro, non voglio che il solito sfigato di turno mi ronzi attorno.
All’ora di pranzo la scuola è deserta, sono tutte in aula mensa o in cortile a far finta di mangiare mentre i ragazzi si divertono come bambini a lanciarsi le cose. Meglio, meno possibilità di essere vista in situazioni sconvenenti con personaggi che rasentano il ridicolo.
Sulla porta dell’Auditorium noto un post-it attaccato tutto storto.
“Entra e siediti in prima fila.”
Questi ordini cominciano a spazientirmi. Prendo un bel respiro ed apro la porta: che sia una cosa rapida ed indolore.
La sala è poco illuminata, “fantastico”, il palco è completamente oscurato, di bene in meglio. Prendo posto in prima fila come da istruzioni. Dopo pochi secondi un fascio di luce illumina il centro del palcoscenico e la persona che vi sta in piedi non è sicuramente uno sfigato.
 
 
 
   Eccola, ci siamo, è il momento.
Si sta avvicinando alla prima fila, è visibilmente irritata, cominciamo male.
Un’ondata di luce mi illumina, chiudo leggermente gli occhi per vederla meglio, è sorpresa di vedermi: positivamente o negativamente?
Nonostante il mio abbigliamento comincio a sudare, la luce del riflettore riscalda l’aria che mi sta intorno, fa veramente caldo, spero di non cominciare a gocciolare ovunque.
Parte la base, stringo il microfono e, sempre guardandola, comincio a cantare i primi versi per pentirmi subito dopo della stupida canzone che avevo scelto.
 
   “I can show you the world
Shining, shimmering, splendid
Tell me princess, now when did you last let your heart decide?”
 
 
 
   “Whole new world” del film “Aladdin”?
Ma perché?
Quello sul palco non assomiglia poi minimamente ad Aladdin. Gli abiti di “scena” sono stati presi in prestito sicuramente dai costumi del gruppo teatrale; infatti sono identici a quelli del film. Ma quei capelli proprio stonano. Altro che chioma leggermente lunga, liscia e di color nero corvino, il topo morto che si ritrova in testa è veramente inguardabile. Il suo taglio di capelli, oltre ad essere ormai caduto nel banale e nello scontato è pure storto, ed il cappellino che porta in testa lo mette solo ancora di più in evidenza.
 
   “A whole new world!”
 
   È agitato, si vede chiaramente. Deve anche avere un caldo pazzesco, una gocciolina di sudore gli sta scivolando sul collo, comincia ad inoltrarsi nel cespuglio che ha, da qualche tempo, cominciato a crescergli sul petto nudo, e facendo zig-zag tra la peluria raggiunge l’ombelico per poi fermarsi.
Mi è ancora oscuro il perché abbia scelto questa canzone, lui non è mai stato romantico.
 
    “No one to tell us no
Or where to go”
 
   All’improvviso mi rendo conto che questa canzone sia in realtà un duetto, ma io non ho alcuna intenzione di aprire bocca e farne uscire delle note.
Attendo con ansia il momento in cui Jasmin avrebbe dovuto cominciare a cantare, ma per fortuna la base musicale non prosegue da sola, lui lo aveva immaginato e non mi ha dato nemmeno la possibilità di intervenire; ha continuato a cantare imperterrito.
Sta cominciando anche a sciogliersi, probabilmente contento del fatto che io lo stia ancora ascoltando.
 
   “That now I’m in a whole new world with you.”
 
   Ok Puck, perfetto, continua a guardarla negli occhi, comincia a muoverti un po’ sul palco, non stare fermo immobile, non è ancora scappata a gambe levate quindi è il momento di fare la mossa.
 
   “Unbelievable sights
Indescribable feelings”
 
   Sta andando meglio, si sta perfino muovendo sul palco, mi guarda dritto negli occhi, convinto, sicuro di sé e famelico.
Mi strizza un occhio e comincia a muoversi in modo sensuale e abbastanza fraintendibile.
 
    “A hundred thousand things to see”
 
   A questo verso le sue mosse sono veramente esplicite, il suo sguardo è vorace ed affamato. Non si riferirà mica a quei giochetti sessuali simil “ porno-caccia al tesoro” da lui inventati, vero? Con me certe cose non può farle e nemmeno lontanamente pensarle.
Finalmente mi è chiaro il messaggio della canzone, altro che romanticismo.
Mi sento a disagio, deglutisco a forza.
 
   “With new horizons to pursue ”
 
   Ho fatto centro, la mossa ha funzionato, il muro che la circonda e che la difende è stato in parte abbattuto. Lo vedo, sta vacillando. È il momento di avvicinarsi.
 
   “I'll chase them anywhere
There's time to spare
Let me share

this whole new world with you”
 
   Si avvicina sempre di più, non so cosa fare.
 
   “A whole new world”
 
   Non riuscirai a resistermi.
 
   “That’s where we’ll be”
 
   Meccanicamente mi alzo in piedi.
 
   “A thrilling chase”
 
   Siamo faccia a faccia, non riesce a resistere al mio fascino.
 
   “A wondrous place”
 
   Siamo troppo vicini.
 
   “For you and
Me.”
 
Il suo respiro è affannoso, continuiamo a fissarci negli occhi, se non mi allontano arriviamo ad un punto di non ritorno, ed io non voglio.
Guardo altrove, sul palco ancora illuminato. Indietreggio leggermente.
-Tutto qui?- sbotto acida.
-Ti sembra poco?- mi chiede leggermente irritato.
-Beh, niente balletti, niente coreografie strabilianti, niente cori, niente alla Glee Club. Hai fatto le cose in piccolo, gli altri le hanno sempre fatte con grande stile.
-Per aver organizzato tutto in poche ore è già tanto così! E comunque un balletto c’è stato!- mi rivolge malizioso.
-Ti riferisci a quella pseudo mossa?
-Sì.
-Già, un ballo impegnativo e d’alta classe. Il suo ruolo all’interno di tutta la scenetta?
-Mi sembrava inopportuno nasconderti uno dei motivi che mi hanno spinto ad organizzare il tutto per te.
-E gli altri quali sarebbero?
-Oggi, quando sei entrata in aula canto non ho fatto altro che guardarti e…
-Lo avevo notato.
- … e vedendoti così sola mi sono chiesto perché tra noi non abbia funzionato. Insomma oltre ad attrazione fisica c’era dell’altro, lo sappiamo entrambi. Ho pensato e pensato ma non sono arrivato ad una conclusione, se non quella che non ci abbiamo provato abbastanza.
Un po’ di amore tra noi due c’è stato e ci sarà ancora, e per come siamo fatti e per quello che abbiamo fatto  non ci è precluso, perché l’amore è come un albero, nasce da sé, mette profonde radici in tutto il nostro essere e spesso continua a verdeggiare su un cuore in rovina. – Ok, questo non è Puck, quello vero è stato sicuramente rapito dagli alieni!
-Non so chi lo abbia detto, credo di averlo letto su una scatola di cereali.- No, falso allarme, il vero Puck è sempre stato tra noi. Solo lui può confondere una scatola di cereali con “Notre-Dame de Paris” di Hugo. – Fatto sta che è veritiera come frase ed i nostri alberi unendosi hanno dato vita ad un frutto, un bellissimo frutto.
-Beth.
-Esatto, non ti sto dicendo che sono innamorato di te, assolutamente no. Ti sto solo chiedendo di provarci di nuovo, questa volta con più convinzione ed impegno. Dopo tutto quello che abbiamo affrontato e tutto quello che abbiamo ancora da vedere ed imparare, anche insieme a Beth, sarebbe veramente un peccato buttare tutto via.
 
Sono ammutolita, non so cosa dire. Credo che di parole ne siano state dette a sufficienza per oggi, ora bisogna agire. In fondo provare non mi costa niente.
Mi avvicino e lui fa lo stesso. Ad una distanza impercettibile tra le nostre labbra ci fermiamo prima di unirci in un bacio velenoso, impauriti da quello che avremmo potuto incontrare poco dopo: rimorso, rabbia, pentimento.
 
No, nulla di tutto ciò ci ha invaso. Solamente veleno, puro e fresco veleno che ha ripreso a scorrere nelle nostre vene corrodendo ancora di più il nostro cuore.
Ma in fondo è questo che a noi due piace.

                                                                                                                               ---

Ok, ci siamo! Come già detto nell'introduzione questa One-shot ha partecipato al Glee contest di Cicer "Every February you'll be my Valentine" classificandosi prima perché, purtroppo, le altre tre concorrenti si sono ritirate. Quindi sì, ho vinto a tavolino. Un po' mi dispiace, lo ammetto.
Comunque! In breve il contest consisteva in pacchetti contenenti pairings, canzoni, citazioni e prompts. Tra i vari che ho potuto visualizzare ho scelto:
Pairing:  Noah Puckerman X Quinn Fabray; (Non lo avevate capito vero?)
Canzone: Whole New World
Citazione:  Perché l'amore è come un albero, nasce da sé, mette profonde radici in tutto il nostro essere e spesso continua a verdeggiare su un cuore in rovina. V. Hugo
Prompt:  Taglio di capelli, Caldo, Caccia al tesoro, Cespuglio. (Vi sfido a ricontrollare e trovarli tutti! Ok, che sfida stupida....)
La mia storia ha ottenuto un punteggio di 83,85/100 e se proprio siete curiosi di leggere le varie sezioni e motivazioni ecco il link:
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10097289  (Sta tutto nella seconda pagina.)
Sono molto soddisfatta del punteggio (soprattutto di alcune sezioni) anche perché questo era il primo contest a cui partecipavo. :) Non ho corretto tutti i punti, soprattutto quelli grammaticali perché, punto primo perché non sono riuscita a trovarli tutti perché rileggendolo mi si incrociavano gli occhi e punto secondo perché sono di fretta. Nel caso li trovaste voi fatemelo sapere! ;) Comunque sostanzialmente, a parte qualche parola scambiata di posto e qualche virgola, il racconto è identico a quello spedito per la valutazione. :)
Ok, basta tediarvi con le mie stupidaggini. Visto che ho letto il commento di Cicer sulla storia mi piacerebbe sapere anche il vostro parere! Fatemi contenta! *Occhioni supplicanti*
 
Per coloro che stessero, per puro caso, leggendo una delle mie storie (o se per caso vi venisse voglia di farci un saltino **) vi devo dire una cosa 
MOLTO IMPORTANTE!
So di non aggiornare da un po' e non ho assolutissimamente intenzione di mollarle mezze iniziate, ho solo una "piccolissima" cosa chiamata Maturità 2012 che mi sta aspettando per conoscermi e non posso arrivare impreparata all'appuntamento! ;) 
Per fortuna pochi mesi e sarà tutto finito, F I N I T O! :D
Ora vi saluto per davvero! Un bacio a tutti e un grazie a chi ha letto fino a questa precisa parola, a chi commenterà ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc!




 


 
  
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