TWIN SPIRITS
IO E TE, NESSUN ALTRO
Hao
non aveva mai desiderato tanto strozzare un uccellino. Era lì, appollaiato su un
ramo vicino alla finestra della sua stanza, e lo fissava. Aveva degli occhietti
spietati, rossi, e non smetteva un secondo di fissarlo. Cantava e lo fissava.
Cantava senza mai fermarsi. Il suo “dolce” cinguettare provocava nello sciamano
una serie di conseguenze insopportabili, tra cui il pulsare senza tregua delle
tempie, il rimbombo del suono nelle orecchie e un mal di testa che gli faceva
il capo più grande dell’intera casata Asakura.
Lui
inoltre si sentiva un gran mal di gola, ma non conosceva il motivo, in fondo
non era ancora stagione per prendersi un mal di gola… forse, però, era dovuto a
quella serata al karaoke… si convinse che doveva essere quella la causa, e,
preso da quel momento di lucidità in una mezz’ora di immobilità del corpo
assopito, cominciò a rimuginare sui ricordi della serata precedente.
Per
prima cosa, non si ricordava come c’era arrivato, al karaoke. L’unica cosa
certa, è che era in compagnia di Yoh, di Anna, di entrambi i Tao, di quella
Tamao, del ragazzino dell’Hokkaido, del pazzo coi capelli degni di lui, di…
Scosse
la testa e si portò una mano alla fronte. Quel maledetto uccellino gli stava
facendo scoppiare il cervello, non riusciva più a pensare! Comunque, era
inutile cercare di ricordare altri dettagli, era più che ovvio che aveva avuto
una sbronza, ed era pure una di quelle pesanti. Le conosceva bene, anche se non
ne aveva una da prima di reincarnarsi nel gemello di Yoh, e ai tempi i liquori
erano dieci volte più micidiali di quelli odierni, per non parlare degli
alcolici.
Nonostante
questi pensieri, il suo corpo non aveva la benché minima intenzione di alzarsi
dal letto, forse perché il giaciglio era troppo caldo e confortevole… o forse
perché, semplicemente, erano rare le volte in cui poteva riposare in un letto
vero, e non seduto ai piedi di un albero.
Il
suo stato di semi-incoscienza si ridestò in fretta, però, ma solamente per
darsi ad un nuovo sport nel momento subito successivo ad un’ottava acutissima
del pennuto. Lo sport in questione è la
caccia all’uccello canterino. Lasciate che vi spieghi brevemente come si
pratica: ci si alza dal letto, ci si fionda su un albero – quello dove è
situata la preda -, si chiama l’oversoul e si cerca di acchiapparlo saltando di
ramo in ramo, cercando di strappare più foglie possibili per non lasciare
all’uccello la possibilità di nascondersi o di mimetizzarsi dietro di esse. Le
regole: non bisogna coinvolgere nessun’altra persona all’infuori di voi e dello
spirito; non si possono utilizzare armi più grandi di una rete da 15 metri (in fondo,
è pur sempre un uccellino); è assolutamente vietato mangiare la preda per
disperata vendetta dopo averla catturata, animalisti inferociti potrebbero
scagliarsi su di voi. Ah, inoltre è sconsigliato praticare questa disciplina se
si è in una condizione con dei postumi da ubriacamento.
Purtroppo
l’omnyoji è affetto da una tipica allergia alle regole…
-
Hao! Che stai facendo?
Aprì
lentamente gli occhi, cercando di mettere a fuoco il corpo dal quale proviene
quel rimprovero.
-
Che stai facendo? – ripeté lui – Perché, che sto facendo?
Sentiva
la testa girare come una trottola, sentiva un dolore abbastanza lancinante alla
nuca e sentiva dell’erba umida sotto la sua schiena.
-
Al momento, non lo so. So che poco fa stavi svegliando il vicinato con urla
blasfeme come “Ti prenderò”, “Ti farò pentire di esser uscito dall’uovo”, “E’
troppo tardi per rimangiarsi ciò che hai detto”, “Dì i tuoi ultimi cinguettii”
e simili.
Hao
si alzò lentamente, la testa gli girava incredibilmente fino a farlo barcollare
nonostante fosse seduto, ma, perlomeno, era riuscito ad individuare il pulpito
della predica.
-
Mai odiato un uccellino?
-
Mai pensato di bere di meno? – replicò asciutto Yoh.
-
Allora mi.. mi sono davv..
-
Sì, ti sei davvero ubriacato, eh sì… però avresti dovuto vedere come ti stavi
divertendo!
-
…
-
Anche se non pensavo fossi così
stonato..
Il
maggiore dei due gemelli si alzò, aiutandosi con la mano del minore. Non era
possibile che si fosse abbassato a quei livelli, aveva sempre disprezzato
l’alcool e la musica, l’unica cosa che lo divertiva era vedere gli altri cadere
sotto i suoi colpi. Al massimo qualche liquore, ma in maniera contenuta per
restare sempre all’erta. Adesso qualcosa era cambiato, e non si sentiva più quello di un tempo.
-
Tu non hai bevuto nulla?
-
Sì, invece! E..
Yoh
stava per aggiungere qualcosa, ma venne bloccato da un ghigno alquanto
sospetto.
-
Che hai da ridere?
-
Nulla, solo che… la potevi dare anche a me.
-
Cosa?
-
La foglia di Merìgun Shioi che hai mangiato prima di bere.
Il
ragazzo coi capelli corti chinò su un lato la testa, ma non fece nessuna
smorfia strana.
-
Merìgun, Hao?
-
Non fare finta di niente, lo so che hai utilizzato delle erbe durante il
viaggio in Hokkaido e che una di queste era in grado di azzerare gli effetti
distorcenti di sostanze ingerite.
Yoh
sorrise, era il suo turno di ghignare.
-
Pensavo che non riuscissi a leggere i pensieri altrui, da ubriaco.
-
Ma io non l’ho fatto, l’ho intuito, non puoi sopportare troppo bene l’alcool se
non con qualche droga.
L’altro
sbuffò.
-
Dico solo che potevi condividerla, tutto qui.
-
E così non avresti scoperto la sensazione di essere vuoto, di essere uno
stupido, di essere incapace di comprendere e di volere, di essere…
-
Ho capito: la tua malvagità non ha fine.
-
Esagerato!
Yoh
si girò su se stesso, Hao si chinò per riprendere l’equilibrio, poi si rialzò e
lo seguì in casa.
L’odore
di frittelle all’americana aveva invaso tutte le stanze del piano terra,
partendo dalla cucina. Vicino ai fornelli c’erano Manta ed Anna, la seconda
intenta a leggere il libro di ricette al primo che eseguiva ogni ordine senza
batter ciglio. In quei giorni era sempre così: Anna stava in cucina e, in certo
senso, aiutava Manta a cucinare, ma era proprio un certo senso. La vita sembrava esser stata sconvolta totalmente, e
Yoh non aveva aspettato molto prima di accorgersene. In verità se n’era accorto
già la prima sera del suo ritorno, quando Anna gli aveva dato delle crocchette
dicendo che le aveva fatte lei. Inoltre non c’erano evidenti segni del
passaggio dei suoi amici e, anche adesso che non dovevano più allenarsi per lo
Shaman Fight, nessuno veniva più tanto a far loro visita. Ognuno aveva una
nuova vita, lontana dalle battaglie tra spiriti custodi, ormai andati in
pensione.
E
poi c’era Manta. Lui sì che era un vero amico, o un vero devoto alla politica
di Anna. Qualunque sia stata la sua motivazione, non c’era giorno che il
piccolo amico non facesse capolino in quella loro villetta. La cosa che lo
colpiva più di tutte era che Manta si era abituato abbastanza in fretta
all’idea di un Hao girovagante per casa. Se ripensava alla prima volta che lo
aveva visto però…
Yoh
trattenne una risata per il ricordo buffo, rimanendo semi-nascosto dietro lo
stipite della porta della cucina.
-
Che ci trovi di tanto divertente? – gli chiese Anna, senza sollevare lo sguardo
dal libro di ricette - Manta ha forse sbagliato qualcosa?
Il
ragazzo uscì dal suo nascondiglio e si avvicinò all’amico, che lo guardava con
occhietti speranzosi per non rifare l’intera ricetta ancora una volta. - No,
direi che se la sta cavando benissimo, c’è un profumino…
-
Il profumo è un dettaglio, l’importante è l’impasto.
Yoh
diede un’altra occhiata svogliata alla ciotola sul tavolo. – Uhm, sì, direi che
è a posto..
-
Tanto anche se non lo è, non m’importa, lo mangiate tu e quell’altro - tagliò
corto la ragazza - A proposito, dov’è adesso? Si è svegliato?
-
Sì, sì… sta facendo una doccia…
Si
sedette e cominciò a tamburellare le dita sulla superficie di legno. Solo
allora notò un particolare, un dettaglio che non aveva ancora mai visto. – Da
quando porti gli occhiali?
Anna
sobbalzò tirando la testa su di scatto, poi si sistemò la montatura nera col
dito indice e lo guardò sottecchi, con
un’espressione che diceva lontano un miglio di non esprimere una sola parola al
riguardo.
Ma
Yoh non voleva affatto prenderla in giro, anzi. Più la guardava, più si
convinceva che era quello il dettaglio che la rendeva ancora più irresistibile.
Sembrava molto più adulta che senza, e, oltre a questo, sembrava anche molto
più sexy. Anzi, no: lo era.
-
E’ passato, qualche tempo fa, un amico di tuo nonno. Doveva consegnargli un
pacchetto, e per caso a Yohmei è sfuggito che la sera prima stavo guardando la
tv a luce spenta – girò rapidamente le pagine del libro in un suggestivo svolazzare
di fogli fino a raggiungere una di quelle bellissime torte da copertina, a tre
piani e con molta frutta invitante – Così mi hanno trascinata nel suo studio,
perché, casualmente, era un oculista. E così… - si voltò verso di lui,
rimanendo interdetta dal suo sguardo.
Tacquero.
Lui non sapeva che dire, lei neppure. – Che stai fissando?
-
Te.
-
Perché, di grazia?
-
Perché sei bella.
Anna
arrossì violentemente e le sue mani cominciarono a tremare,
impercettibilmente. Come al solito fu
Manta ad interrompere il momento, e lo fece con una padella piena di frittelle
perfettamente cotte. – E’ pronto – disse gelidamente, senza degnarli di uno
sguardo, prima di portare il tutto nel salone da pranzo.
Anche
Yoh fece per alzarsi, ma rimase in cucina ad osservare la sua ragazza, visto
che sembrava stesse per mettersi a piangere.
La
bionda tirò su col naso, poi chiuse il libro di ricette e lo sbatté con forza
sul tavolo. Si levò gli occhiali e guardò Yoh con una strana espressione,
un’espressione che lui non aveva mai visto su quel volto.
-
Da quanti anni siamo fidan.. promessi, Yoh? – chiese mentre si alzava dalla
sedia – Da quanti anni siamo promessi?
Yoh
si portò una mano dietro la testa, inarcando un poco la schiena. – Mah, dieci?
Anna
annuì meccanicamente, lo sguardo chino a fissare il titolo del libro.
-
Perché? – le chiese l’altro, curioso.
-
Perché fino ad ora non me l’avevi mai detto. Che sono bella, intendo.
Il
ragazzo pareva non capire.
-
Siamo promessi da dieci anni, fidanzati ufficialmente da circa la metà di
questi. Ma non mi avevi mai detto niente del genere…
-
Ah, ho capito! – il viso di lui s’illuminò di colpo – A te piace sentirtelo
dire, ma non te l’ho mai detto e adesso ti commuovi perché non te lo saresti
mai più aspettato.
Le
si avvicinò lentamente, sempre sorridendo.
Poi le prese le mani nelle sue e disse – Ho indovinato, vero?
Anna
non riusciva più a trattenere le lacrime. Sì, era da anni che se lo voleva
sentire dire! Era da anni che sopportava in silenzio quel suo silenzio, mentre
attorno a loro ogni coppietta si regalava dolci parole ogni attimo del giorno.
Non le aveva mai detto qualcosa di carino, e lei sperava sempre in quel magico
momento che finalmente era giunto. Si era sempre detta che il suo obbiettivo
era diventare la moglie dello Shaman King, ma mai e poi mai si sarebbe
aspettata di sentire il bisogno di quell’affetto celato…
Scoppiò
a piangere, sorridendo, sì, ma nonostante questo non riusciva a trattenere le
lacrime. Poggiò la testa sul suo petto, come voleva fare, incitata dai mille e
mille film romantici che guardava ogni giorno, in attesa del suo ritorno.
-
Lo sapevo…- si limitò a dire Yoh - Il nonno me lo ha sempre detto, che alle
ragazze piace sentirselo dire. Anche alle ragazze fatte di ghiaccio.
Proprio
in quel momento, Hao fece capolino nella cucina, ritrovandosi davanti un bel
quadretto tra innamorati, lei che piangeva sul petto di lui mentre veniva
consolata. – Ah, scusate… beh, no: il pranzo si sta raffreddando, quindi
muovetevi con le vostre smancerie che non ho intenzione di aspettarvi oltre – e
se ne andò chiudendo la porta dietro di sé.
Anna
si riprese subito, tornando ad essere la solita glaciale cuoredipietra. Spostò
Yoh con un braccio e si diresse a grandi passi verso l’uscita, ma venne presa
per un braccio e trascinata con forza verso il momento più bello della sua
vita: il primo bacio d’amore, ben diverso da quello “rubato” durante l’incontro
che avevano avuto i due qualche giorno prima.
Questa
volta non aveva avuto nemmeno il tempo di replicare che le loro labbra si erano
giù unite in un caldo bacio, a lungo sognato e sospirato… Si lasciò andare, e
gli istanti divennero interi minuti, mente Yoh le accarezzava e scompigliava i
capelli biondi, mentre i corpi di entrambi si avvicinavano sempre più fino a
toccarsi in ogni loro parte, mentre il mondo attorno a loro si distaccava
sempre più… o forse, più semplicemente, erano loro ad essersi staccati dal
mondo…
Quel
bacio segnò l’inizio di una grande svolta nella vita di Yoh Asakura e di Anna
Kyoyama: divenne l’inizio di una lunga serie di baci e coccole, perché anche
Yoh ne era bisognoso. Il loro sentimento era rimasto celato per via dello
Shaman Fight e delle continue minaccie di morte, ma ora, in periodo di pace,
senza nessun pericolo all’orizzonte, niente e nessuno poteva fermarli. Inoltre
erano cresciuti, il distacco dovuto al grande viaggio di Yoh li aveva fatti
maturare entrambi ogni oltre aspettativa. Non si erano mai sentiti così
attratti l’un dall’altra.
Si
apriva così un nuovo capitolo della loro vita… E senza rendersene conto, si
arrivò alla festa del paese, evento immancabile dell’anno per ogni giapponese,
che durava per ben tra giorni. Tutta la popolazione tirava fuori dai propri
armadi i kimono migliori per esibirsi in canti, danze, giochi e divertimenti
vari tra le strade dell’intero stato. Le case restavano deserte: dal bambino
dell’asilo all’anziano connetto, tutti i nipponici si riversavano in strade e
piazze per ritrovarsi con gli amici o per farsene dei nuovi.
Naturalmente,
nessuno dei nostri amici sciamani era estraneo a questa tradizione e si misero
in contatto addirittura una settimana prima dell’evento per esser sicuri di
ritrovarsi tutti in un determinato parco della città. In particolare, nella
grande casata Asakura c’era un gran fremito per trovare un kimono adatto a
tutti. Il problema risiedeva solamente nell’imbarazzo della scelta: infatti,
nella famiglia, ogni membro aveva i propri kimono, tutti tranne Hao. “Non ho
mai avuto nessun’intenzione di stare in mezzo a tanti umani”, replicava ogni
qual volta gli si chiedeva come mai non ne avesse nemmeno uno.
Fortunatamente,
Yoh ne aveva uno in più, nonostante il fratello rimanesse sempre della stessa
idea.
-
Eddai, almeno provalo! Che ti costa?
-
Non ho intenzione di fare la fatica di svestirmi per poi indossare una cosa che
non voglio indoss…
-
Allora ti svesto io!
-
Ma no!
-
Poi ti rivesto sempre io, non ti preoccupare! – gli sorrise come sempre, con
un’espressione demente e terribilmente infantile sul viso – Non mi dire che non
hai voglia nemmeno di questo!
Il
maggiore sbuffò, e poco dopo, si ritrovò imbacuccato come mai lo era stato in
vita sua da quando era bambino e sotto le cure di sua madre. Però, mentre si
rimirava allo specchio, dovette ammettere a se stesso che non stava affatto
male, con quell’abito tradizionale bianco panna sopra e nero sotto, nella parte
dei pantaloni.
Secondo
il piano di Yoh per convincere Hao a venire alla festa e a non essere l’unico
giapponese in casa, Anna doveva entrare in quel momento nella stanza con la
scusa di dover portare il materasso per il futon e dire con enfasi quanto
stesse bene. Entrò e la scena si svolse come da copione.
-
Ma lo sai che stai proprio bene? – disse guardandolo sottecchi – Non l’avrei
mai detto…
-
Uff, piantala! – sbottò l’omnyoji – Tanto lo so che sei d’accordo con questo
furfante.
-
Pensavo avessi smesso di leggere nei pensieri altrui! – disse Yoh, emergendo
dal suo armadio con in mano un altro kimono, il suo.
Hao
si voltò verso di lui, lo squadrò guardandolo dall’alto al basso e, senza dire
una sola parola, uscì dalla stanza lasciandoli stupefatti dalla sua reazione.
La bionda si voltò a sua volta verso il fidanzato, lanciandogli un’occhiataccia
di fuoco.
-
Ma che ho detto?
-
E’ un brutto momento per Hao, non lo sai? – lo aggredì con voce moderatamente
acuta - Non hai sentito che la sua potenza si sta indebolendo, e che per
chiamare l’oversoul di Spirit of Fire perde un sacco di tempo?
Yoh
rimase pensieroso, aprì la bocca e la richiuse un paio di volte, sintomi
dell’aver cercato invano una risposta fra i suoi pensieri.
-
Inoltre rimane rintanato in questa casa da quando l’hai portato qui e tutta la
città gli da contro non appena lo vede per l’incendio al quartiere. E tu lo
vuoi trascinare a forza alla festa!
-
Allora potevi ritirarti prima di accettare a fare la comparsa nel mio piano!
-
Il tuo non è mai stato un vero piano, e poi hai sbagliato ad averlo accusato di
non aver ancora perso la sua grande capacità di telepatico!
-
Non capisco cosa ci sia di tanto male nella mia semplice domanda…
-
Ma mettiti nei suoi panni!
Il
silenzio cadde lentamente nella stanza, mentre Anna riprendeva fiato e Yoh
cercava di comprendere non solo Hao. Perché Anna si era scaldata tanto? Lui si
metteva nei suoi panni, ma non riusciva a capire la sua reazione.
Forse
stava attraversando quel procedimento controvoglia, forse una parte di se
voleva ancora essere il vecchio Hao, voleva ancora la sua malvagità scorrere
liberamente nelle vene… o forse era solamente turbato da quella sua perdita di
potere e non riusciva a darsi pace per aver tradito un vecchio ideale…
relativamente vecchio, erano passati appena tre mesi dalla sua sconfitta.
“Pensavo
avessi smesso di leggere nei pensieri altrui”… cosa c’era di tanto letale in quelle otto parole? Ogni volta che si
leggevano il pensiero a vicenda l’aveva sempre vinta o uno o l’altro Asakura, e
ultimamente sempre Yoh. Ogni volta era
sempre un grande mal di testa, e per cosa? Cercavano sempre di fare i
misteriosi su qualche stupida cosa per poi ingaggiare una ‘lotta mentale’
all’ultimo neurone intatto.
Vuoi
vedere che se l’era presa perché… temeva di aver perso la sua capacità a causa
sua? Una specie di versatilità e trasferimento della telepatia…?
-
Anche se siete gemelli, lui ha appreso questa caratteristica mille anni fa,
all’epoca della sua prima forza. Tu, quindi, sei e rimani sempre un suo
discendente.
-
Quindi sta perdendo la capacità perché si sta avviando una specie di
procedimento di eredità a distanza di tempo ma a corpi ravvicinati?
Stavolta
fu Anna a rimanere pensierosa. – Beh, io non lo avrei detto proprio così, ma è
la stessa cosa che ho pensato io. Tu hai scoperto di saper leggere i pensieri
solo dopo i primi scontri con Hao, quindi è stato in quel momento che lui ha,
come dire, perso un pezzettino di se in te.
-
Okay, chiarita la cosa… anche se non è proprio chiara…- fece per andarsene a
chiamare il fratello, ma la bionda lo fermò.
-
Non ho finito.
-
Che altro c’è… - disse lui stancamente.
-
La stessa cosa sta avvenendo per il furyoku. Lui lo perde, tu lo raccogli.. senza
volerlo, chiaro! - aggiunse poi, prevenendo una sua replica - Non so se avevi
capito anche questo, ma è così stanno le cose: ti stai rafforzando a suo
discapito.
-
Sì, ma perché!
Rimasero
entrambi col fato in gola, ma nessuno dei due sapeva che dire al riguardo. Poi,
abbassarono lo sguardo contemporaneamente e, sempre contemporaneamente,
sospirarono. Accortisi della simultaneità dei loro gesti, scoppiarono a ridere
ed uscirono dalla stanza senza crucciarsi oltre.
Intanto
Hao, seduto sul tetto, esattamente in corrispondenza di dove si trovavano i
due, aveva origliato l’intera discussione. Il suo viso si era rattristato
ulteriormente, da scocciato che era; anche lui non riusciva a capire che gli
stesse succedendo ma di una cosa era sicuro: lui, a quella festa non ci sarebbe
mai andato, neanche se lo avessero legato mani e piedi e lo avessero trascinato
a testa in giù.
Nonostante
le premesse, la festa fu un vero successo: tutti gli sciamani si erano
ritrovati in un bar di Tokyo ed era stata la rimpatriata migliore di qualsiasi
avessero mai fatto. Anna vide che anche le altre del gruppo avevano trovato un
degno compagno: Jun, al contrario di quanto sembrava, non rimase troppo a lungo
con Pai Long e si trovò un gran bel ragazzo cinese, più grande di lei e non sciamano;
Tamao aveva trovato un timidone come lei e, per non smentirsi, continuava ad
arrossire e a negare che stessero insieme; infine Pilica trovò a sua volta un
ragazzo anche se la prima impressione era un sostituto da torturare al posto
del fratello.
Horo
Horo era anch’egli ben sistemato, ma la sua ragazza e quella di Ren –essendo
cugine- avevano deciso di incontrarsi col resto del gruppo solo a serata più
avanzata, quando anche loro avevano finito di salutarsi con tutte le loro
amiche. L’unico ad esser rimasto scapolo era Ryu, ma non si era certamente
scoraggiato per questo, anzi: per tutta la festa aveva continuato a corteggiare
tutte le ragazze che gli capitavano a tiro, arrivando perfino a contarne il
totale.
Ma
il bello della festa non era ritrovare i vecchi amici; non era constatare lo
stato delle loro vite private; non era dire “come sei cresciuto”, “come va la
vita in quel di..”; non era starsene seduti ad un tavolo per sbaciucchiarsi
tutta la sera. Infatti, non appena uscirono dal bar e si incamminarono per le
vie illuminate da mille lanterne…
-
Dov’è Yoh?
-
Ehi, è sparita anche Anna! Li hai visti?
-
Mah, erano qui accanto a me… fino ad un minuto fa!
-
In tutta questa folla, li abbiamo persi!
-
Oh no!
-
Non vi preoccupate – rassicurò tutti Manta, facendosi spazio tra di loro –
Ultimamente fanno sempre così.
-
Sì, ma sparire così… senza preavviso!
Eh,
era proprio questo che volevano i due: sparire dal gruppo, non perché si
annoiassero, ma per trascorrere la serata completamente insieme, soli e liberi.
Mano
nella mano, dunque, passarono da un parco all’altro, sostando più di tutto nel
luna park rionale: eccoli ora sulle macchinine dell’autoscontro, ora sulle
montagne russe, ora nel tunnel degli spaventi.
-
Yoh! – gridò Anna in modo tale da farsi sentire, indicando con forza la ruota
panoramica – Andiamo lì? Chissà com’è bella Tokyo stasera…
-
Ruota panoramica, stiamo arrivando!
Anna
aveva visto giusto: lo spettacolo era indescrivibile, da lasciare chiunque col
fiato sospeso. Tutto il panorama era costellato più del cielo nella notte delle
stelle, si distinguevano benissimo i centri abitati e si vedeva alla perfezione
tutto quel che accadeva nella zona della città più vicina a loro. Videro anche
i loro compagni, rimasti in gruppo.
-
Io non riuscivo più a stare con loro, sembravamo tutti dei vecchi sposi
pettegoloni! – ridacchiò la bionda, prendendo Yoh per un braccio per
avvicinarlo alla sua parte del vetro.
-
Sì, è vero… bisogna divertirsi, mica prendere la ragazza e tenersela accanto
come soprammobile o trofeo! Giusto, Anna?
Come
risposta, ricevette un bacio. Scoccato proprio nel momento in cui iniziavano i
giochi pirotecnici, apparsi in cielo dietro di loro, creando una suggestione
incredibile.
Tra
le musiche, la folla e i fuochi d’artificio nei loro cuori s’animò una strana
sensazione: era euforica, piena di gioia, traboccante di vita e divertimento!
Scesero
dalla ruota panoramica correndo e scappando via come due forsennati che
ridevano a più non posso, lui che trascinava via lei senza avere una meta
precisa. In mente avevano solo una cosa, ma non era il luogo più adatto per
farla…
Corsero
oltre le porte della città fino a quando, a metà strada tra il centro abitato e
la casata dove abitavano, non finirono,
senza rendersene conto, dentro una fontana di un parco giochi. Anna si mise a
ridere di gusto quando vide Yoh strizzarsi il kimono inzuppato d’acqua, ma
dovette subire l’onta a sua volta quando lui la prese per un braccio e la tirò
a se facendola finire con lui nella vasca. Approfittando della notte d’estate,
giocarono a tirarsi l’acqua per una buona mezz’ora, come dei bambini in una
piscinetta. Ma il gioco si spostò ancora, arrivando prima in una casetta dello
scivolo, dove non mancarono di rincorrersi ed abbracciarsi e avvinghiarsi l’un
l’altra come gattini che giocano, e poi tra i campi, in alternativa alla strada
per tornare a casa.
I
campi erano gli stessi dove, tempo prima, si era consumato il più grande
scontro tra gli Asakura; questa volta, però, le fiamme non bruciavano i fili
d’erba, ma solamente i loro animi. Si sdraiarono a terra per osservare i fuochi
d’artificio a distanza, misti alle stelle che cominciavano a fare capolino nel
cielo. Yoh le cinse i fianchi, conscio che il “grande momento” per cui si
stavano preparando era molto vicino… le attenzioni divennero poi reciproche
fino a quando non si resero conto che stavano per farlo in un campo di
periferia.
-No,
aspetta - disse Anna, mentre richiudeva con dolcezza la parte superiore del
kimono che le stava aprendo Yoh e mentre, serafica, si sistemava in ginocchio.
- Continuiamo a casa, non trovi?
-
Ma qui siamo già…
-
E gli insetti? Ne hai già uno fra i capelli!
Yoh
si levò la cavalletta dal ciuffo che gli era stato indicato. – Uhm… va bene…-
si alzò di scatto, lasciandola con la cavalletta in mano Però devi prendermi!
Lei
scattò in piedi a sua volta e si mise a rincorrerlo come una matta, mentre il
suo desiderio, da semplice attenzione che era, divenne qualcosa di più serio e
carnale, qualcosa di più materiale. Il loro era in desiderio di possesso
reciproco, e non di semplice unione. Il momento prossimo a quella corsa era
amore puro, non semplice sesso.
Era
per questo che stavano giocando alla pazza gioia da tutta la serata.
E
fu così che la corsa fra i campi si trasformò in una corsa per la strada, poi
in una nel giardino della grande casata, poi in una corsa sulle scale,
arrivando a trasformasi infine in una gara per il letto e per i vestiti di
entrambi.
-
Ehi, voi, non potete fare un po’ meno rumore? – brontolò Hao alle saette che
gli avevano mosso i capelli mentre guardava la tv – Si può sapere che vi è
pres…
Ma
non ebbe bisogno di chiedere altro. Non dopo aver involontariamente visto ciò
che stava per succedere nella camera del fratello. – Non vi preoccupate, non vi
disturbo… - sorrise fra se e se, mentre si allontanava giù per le scale – Beh,
divertitevi!
-
Grazie.. - risposero entrambi con grandi note di eccitazione nella voce.
Cominciarono
a spogliarsi a vicenda. - Sembra proprio che questa sarà la nostra serata, vero
Anna?- chiese Yoh mentre finiva di sfilarle il kimono rosa con decorazione a
fiori di loto gialli. Lei si limitò ad annuire, non sapeva che parole usare che
non fossero adattissime alla situazione.
Così
il loro gioco arrivò ad una delle tappe fondamentali per l’avvio della nuova
fase, trasformandosi in una specie di nascondino sotto le coperte, unico
tessuto nei paraggi. Yoh si slanciò in avanti per afferrare la preda: la centrò
solo dopo due tentativi falliti con dei cuscini prendendo però anche una buona
quantità di lenzuolo oltre ai suoi fianchi e alla sua vita. Quando la ragazza
emerse venne catturata da una serie di baci irrefrenabili che le invasero tutta
la faccia e il collo, fino ad insinuarsi più in basso, sul petto.
Poi
si liberò dalla presa, ma la sua libertà non durò molto a lungo perché venne
subito ritirata verso il compagno dalle sue braccia robuste. Certamente Anna si
divertì molto a seguire la linea degli addominali del fidanzato, visti i suoi
allenamenti e la sua forza fisica nonostante la gracilità relativa della
corporatura… ma questo accadde successivamente: prima si persero in altri
giochini eccitanti che lasciarono senza fiato entrambi i corpi in gioco. Ma era
giusto così, non c’era bisogno di parlare… che dovevano dirsi, in fondo? Si
capivano benissimo, sapevano alla perfezione cosa dovevano fare perché avevano
in mente un piano d’attacco precisissimo. D'altronde, erano una coppia molto
originale…
Il
punto clue della nottata lo raggiunsero molto tempo dopo, più o meno quando Hao
stava guardando il terzo film della serata che aveva preso dalla pila di
pellicole vicino al televisore. A Yoh piaceva guardare i film, da bravo pigro
com’era, quindi aveva una vera e propria collezione.
Tornando
al piano superiore, però, si può dire che, se nella maggior parte dei casi è un
momento faticoso e, talvolta, doloroso, in questo caso non lo fu per niente: si
può dire invece che la novella coppia Asakura abbia preso come un gioco anche
quella parte dell’amore.
Nessun
sentimento represso, nessuna freddezza di coppia. Nossignore: se parliamo di
queste cose, parliamo di un’altra coppia, non di certo di quella formata da
Anna Kyoyama e Yoh Asakura… e quella notte riversarono tutti i loro desideri in
un’unica lotta.
Ad
un certo punto della nottata, si resero conto che dovevano aver fatto molto
tardi, infatti non si sentivano più i film di Hao dal piano di sotto. Si
sedettero uno di fronte all’altra, lei fra i cuscini e lui dalla parte opposta
del letto. La luce era molto debole e proveniva tutta da qualche raggio di luna
che s’infiltrava tra le tende e, talvolta, dai fuochi d’artificio del paese.
Fecero
una pausa per riprendere fiato. Poi Yoh ruppe il silenzio.
-
Kami sama… mai visto un corpo più bello in tutta la mia vita.. – disse in un
sussurro senza fiato, senza staccare un attimo gli occhi dal suo corpo.
-
Perché, quanti altri corpi hai visto?
-
No, non intendevo questo.. nel senso… mica crederai che.. che io… naaa! Non
puoi pensarlo per davv…
-
Io non sto pensando niente, stai facendo tutto da solo.
-
Ehm.. sì, comunque…beh, non importa!
Si
sistemò in ginocchio, da posiziona a gambe incrociate che era. – Sei stanca?
-
Stai scherzando!? – rispose mentre gli tirava un cuscino in faccia centrando il
bersaglio.
-
Eh eh… - guardò il cuscino, pensieroso - Chissà che stanno facendo gli altri…
-
Cosa fanno non lo so…ma sicuramente non si stanno divertendo come noi!
Rimasero
in silenzio per qualche minuto. Erano davvero stravolti, infatti entrambi
ansimavano pesantemente.
Poi
Anna si spostò un po’ più verso il ragazzo, travolgendolo lentamente in un
abbraccio dolcissimo. - Perché me lo hai chiesto?
-
Intendi.. se sei stanca?
Lei
rispose con un mugolio consenziente.
-
Beh, non so quanto sei resistente, dopo aver corso per tutta la serata e dopo
stanotte…
-
Uhm, in effetti un pochino lo sono, ma è più che logico: sono le tre del
mattino.
Yoh
inspirò ed espirò profondamente. - Devo dire che non mi sono mai divertito e
stancato tanto nello stesso momento.
-
…
-
E naturalmente, non sono mai stato più felice!
-
Ah, ecco.
Voltò
il viso verso la biondina, appoggiata con la testa sulla sua spalla. Aveva lo
sguardo perso nella stanza, ma quando lui si mise a fissarla lei si sentì
attratta a fare lo stesso. Yoh la sollevò a se dolcissimamente, suggellando le
loro labbra in un lunghissimo ultimo bacio. - Ti amo… tantissimo…- riuscì a
dire infine - …Anna… molto più che me stesso..
-
E per me è lo stesso… Yoh…- disse, e si accucciò alla sua sinistra, respirando
piano prima di addormentarsi.
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Ehm…
per le mie scuse, andate a rivedere le mie scuse ai capitoli precedenti, tanto
è sempre la stessa storia! ^^””
Spero
di non avervi delusi per la mancanza di una scena di sesso più forte di quello
che ho messo. Il fatto è che, a parte il fatto che non sarei riuscita a
scrivere granché – mi sarebbe crollato il capitolo e, dopo tutto quel che ho
scritto, non mi sembrava il caso - , non mi sembrava il caso, potete leggerlo
in altre mille fic con rating diverso.
Inoltre,
avrei dovuto alzare il rating per la gioia di chi non è registrato o di chi è
registrato confessando che è minorenne; di solito questa storia mi ha sempre
creato problemi, e io non li voglio! Poi non sarebbe stato adatto al magico
momento, alla sera originalissima di Yoh e di Anna, non trovate? A me,
sinceramente, piace di più così!
Poi
che dire… beh, di solito le fic iniziano con capitoli lunghi che degenerano in
capitoli più corti per la mancanza di voglia dell’autore a continuare: non è il
mio caso, come avete potuto vedere benissimo da soli! Spero di non avervi
annoiate, o peggio ancora, spero di non aver perso nessun lettore durante la
lettura! Ditemi di no, vi prego! Non riuscivo a staccare la stesura, era troppo
continua e ben avviata (largo alla modestia!)!!! In effetti, andrebbe letto un
paio di volte, prima di scrivere una recensione senza dimenticare nulla…
Comunque
ora siamo qui, e vi omaggerò di un’altra anticipazione per il prossimo capitolo
che temo, sarà l’ultimo.. o il penultimo, al massimo.
Un
po’ mi spiace che sia già finito… o volto al termine…
Ma
questo capiterà più avanti, ora gioiamo tutti insieme per la felice unione dei
nostri amici! Urrà! Urrà!
Basta
così, sono andata totalmente, passiamo alle vostre recensioni!
lucy- 92 : WOW! Iniziamo con una new entry, eh? Bellissimo,
sono arcicontenta!!! Grazie mille, cara, i tuoi complimenti mi hanno fatto
andare in un brodo di giuggiole… che rischiavo di annegare! Scusami, non ho
detto una cosa molto sensata.. no, in effetti… beh, spero di rivederti ancora,
e spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Alla prossima!
KiaeAlterEgo: ehm… come dire… lo sapevo che prima o poi avrei
dovuto vedermela con voi… lo sapevo che non sarebbe passata liscia la mia
trasformazione! ^^””” Beh, però hai
detto che ti è piaciuto sia il capitolo che l’introduzione.. e la cosa mi
risolleva moltissimo! GrazieGrazieGrazie!!! Sperem che il capitolo sia stato
all’altezza dell’introduzione…
Miyu chan: Ecco, brava… da quant’è che non aggiorni? Adesso
mi diverto un po’ io a prenderti in giro… anche se non ho proprio aggiornato
rapidissimamente! ^^ Però più di te! XP Sentivo che quella noticina sul bel
ragazzo la dovevo mettere e sono contentissima che tu l’abbia colta! Ci speravo
davvero! Beh, che dire… grazie ancora che il capitolo ti è piaciuto, spero
tanto anche questo!
Lady Antares D.L. : Ahia… tutta la mia gioia e la mia euforia
stanno svanendo nel rileggere la tua recensione… non ti credo che prendiamo le
cose con calma, di te non mi fido..
però hai ragione: sono sparita per tutta l’estate, e adesso non ho
aggiornato proprio rapidamente… ma ti prego: non lapidarmi! Devo finire la fic,
per rispetto del lavoro che ho fatto e che, talvolta, hai anche tu apprezzato!
Cmq,
mi fa moltissimo piacere sapere che qualcuno legge il mio capitolo ad alta voce
per rendere partecipe anche qualcun altro, è molto gratificante! ^^ Anche se è
solo per il gatto… che razza di nome, è un nick anche quello? Ad ogni modo, è
molto originale!
No,
Hao non era drogato, ma lo è stato Yoh in questo capitolo, se la cosa ti fa
piacere. Però adesso vedrò di ricondurlo in parte sulla ‘retta’ via, in fondo
devo fare una fine degna della fic: con un grande colpo di scena! E spero anche
di farlo prima di Natale, potrebbe essere un regalo per voi! Per quanto riguarda Amidamaru e Yoh, in
questo capitolo non volevo mettere dentro troppi sentimenti e punti chiave,
quindi sono stai leggermente accantonati.
L’idea della ragazza era già nei miei progetti, per questo e per altri
motivi più chiari in futuro c’è la festa del paese. Dopo tutta questa mega recensione, ti ringrazio ancora una volta
e ci vediamo al prossimo capitolo, lo posterò in due settimane max, promesso!
Giurin giuretta!
Didiblack: Eh, sì, sono molto lenta con gli aggiornamenti, ma
spero di farmi perdonare con i capitoli! ^^ Sei sconvolta? No, dimmi davvero:
sei sconvolta? Tu? Per il mio capitolo? Sei sconvolta? Bene, molto bene…
obbiettivo raggiunto! Cmq non è un dolce e simpatico gran figo super sexy! … o
meglio, le ultime quattro parole sì, ma per il resto… vedremo in futuro, non è
ancora finita! XD GRAZIE PER I COMPLIMENTI!!! Eh, finalmente dopo 3000 anni
luce Yoh si è svegliato… hai visto? Dimmi che te n’è parso! E’ molto
importante, alla prossimaaaaa!!!
Francesca Akira89: Grazie ancora una volta, sembra tu sia
l’unica a cui non è pesato troppo il cambiamento di Hao! ^^ Grazie ncora, spero
ti sia piaciuto anche questo capitolo, a me tantissimo!
Mao chan: Pensa che quel pezzo che hai citato lo volevo
mettere nell’introduzione! Ma, prim’ancora, ciao Mao! Sono veramente contenta
che ti ho stesa (anch’io in senso buono, ovviamente)! Ehi, è vero: da quant’è
che non aggiorni anche tu? Mica stiamo formndo il club delle lumachine, eh eh…
se no, sarei la presidentessa! ^^ L’anticipazione t’intriga assai… spero lo
abbia fatto anche il capitolo! Nel prossimo esaminerò più a fondo Hao e simili,
anche per i suoi poteri traballanti… mi piaceva l’idea di una nuova grana, non
sono una scrittrice dal finale semplice, ci saranno colpi di scena fino
all’ultima riga, promesso! Oppure, è una minaccia… scegli tu! ^^ Grazie ancora,
stavolta questo capitolo è stato davvero difficile.. ma avevo in mente una
serie di scene animate da musiche che, purtroppo non si possono mettere in una
fic, quindi spero di aver reso bene l’idea! ^^
nagoya: Beh, che dire… hai ragione, è anche una delle mie
parti preferite! Anche questa era in lizza per l’introduzione, ma alla fine
hanno vinto le frasi che ho messo adesso! ^^ Ciao!
Nanau: Grazie mille, ne sono felice! XD Spero anche
questo…
shin-shi: Ah, beh… ormai sono assuefatta alle critiche! XD
No, scherzo, grazie ancora non mi merito tutti questi complimenti! Però ne devo
fare anche a te, se hai capito Hao! Sei la prim… scherzo!
merryluna: Ciao seconda new entry! Scuse accettate, anzi figurati!
Non devi scusarti, avresti potuto benissimo leggere e non recensire, quindi ti
ringrazio di cuore anche per la tua sincerità! E poi hai già dato per aver
letto i capitoli tutti assieme, mi rendo perfettamente conto che razza di pena
sia.. lo faccio più o meno sempre, prima di scrivere un nuovo capitolo! ^^ Mi
chiamano “la masochista”, chissà perché!
Bene,
allora: complimenti se hai indovinato chi era l’Asakura nel giardino, ma non mi
ricordo il sondaggio com’era finito… forse più Hao che Yoh.. boh, che c’entra!
Mi piace tantissimo che ti sia piaciuto tantissima la battaglia, lo so che
avrei dovuto finire in un modo un po’ diverso ma che avrei dovuto fare,
uccidere uno dei due gemelli? Non esiste, infatti vedremo come finisce tra un
paio di capitoli, magari solo al prossimo… tranquilla, finirà bene, ti piacerà!
E ora… pronunciati pure!
E siamo arrivati all’anticipazione seconda, per farmi perdonare!
In teoria il capitolo doveva finire con la parte anticipata la scorsa
volta, ma mi è piaciuto di più così! Quindi adesso scriverò una cosa che non
rientrerà nel prossimo capitolo, ma sarà solo un’idea guida…
→ ANTICIPAZIONE!!! ←
“Chissà che faccia faranno i ragazzi vedendomi dopo
tanto tempo…” pensò Keiko varcando la soglia della casata Asakura al fianco del
marito Mikihisa.
Quando entrò vide il suo figlio primogenito Hao in
cucina vestito con degli abiti casalinghi presi in prestito da Yoh, con una
coda alta, ed era intento a prepararsi la colazione, lavorando molto abilmente.
Rimase interdetta da quella visione, ma lo rimase ancora di più quando entrò
nella camera del figlio pensando di svegliarlo come ogni buon madre… invece
trovò vestiti sparsi alla rinfusa per tutta la stanza e una confusione
impensabile tutt’attorno e dentro al letto, dove riposavano ancora nel mondo
dei sogni il suo figlio secondogenito e la sua ragazza, nudi.
Invece Mikihisa rimase al piano di sotto a
chiacchierare con Hao su una questione molto importante…