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Autore: MartinaPausiniCullen    27/04/2012    2 recensioni
Tutti abbiamo letto e ci siamo appassionati alla saga Twilight, quella raccontata da Bella, che ci ha fatto sognare... ma se invece provassimo a vederla dal punto di vista di Edward?
Penso che la cosa cambierebbe.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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Capitolo 2: L'inizio.


Era il 1918. Ero stato colpito all'età di diciassett'anni da un'ondata di Spagnola, ormai non mi restava molto da vivere. O forse si. 

I miei genitori purtroppo non ce la fecero, nonostante i tanti dottori che avevano provato a curarli.  Quello che seguì di più la nostra famiglia era il dottor Cullen.

Un uomo molto affascinante sulla trentina, con degli occhi color topazio e dei capelli dorati.

Mia madre si fidava ciecamente di lui e quindi quando era sul punto di morire, visto che per lei non c'era più un briciolo di speranza, gli chiese di salvare almeno me, in qualunque modo.

Sembrava sapesse qualcosa che il dottor Carlisle teneva nascosto, una seconda verità.  Mantenne la promessa.  Proprio quando ero sul punto di morire mi calmò sussurrandomi alcune parole all'orecchio per calmarmi e mi morse alla gola.  Da lì provai un dolore assurdo, fiamme, come se il mio corpo stesse bruciando.  

Dopo qualche giorno la trasformazione ormai era avvenuta: ero diventato un vampiro.  I miei occhi verdi ormai erano diventati rossi, e nella mia gola ardeva un fuoco, un fuoco che poteva essere spento solo bevendo sangue.  Ero diventato un mostro.  

Carlisle mi "adottò", ero il primo che lui trasformò, assolutamente non sapeva nemmeno lui come aveva fatto. Adesso non si sentiva più solo.  Diventai uno dei suoi figli, il primo, quello a cui teneva di più.

Col tempo mi iniziai ad abituare, non andavo a caccia di umani ma piuttosto di animali. Carlisle dice che noi siamo un clan "vegetariano", innocuo.

Mi abituai a stare in mezzo alla gente, certo, la tentazione c'era sempre, ma non ero tanto attratto dal sangue umano (tranne in certi casi), i miei occhi mano a mano mi si schiarirono fino a diventare oro, come quelli del mio padre adottivo. 

Intanto che gli anni passavano, si aggiunsero altri membri alla mia famiglia, li trasformò quasi tutti Carlisle, tranne Alice e Jasper, che ci trovarono.

Esme, è la compagna di Carlisle, lui sentiva il bisogno di trovare qualcuno da amare e che avrebbe saputo accettarlo, nonostante la sua natura.  E quando vide che anche lei era in punto di morte la trasformò. Stessa cosa fece con Emmett e Rosalie. 

Io iniziavo anche a sfruttare le mie capacità, come quella di corridore (sono il più veloce della mia famiglia), e il fatto che riesco a leggere i pensieri della gente.  Conobbi anche altri clan e altri vampiri, alcuni benigni come noi, altri invece non abituati a presenze umane.  Quello a cui siamo più legati è quello di Denali, sono uguali a noi, vegetariani e bellissimi. Tanya, Kate, Irina, Carmen e Eleazar.

E poi invece c'era un altro clan italiano, benigno, il più antico di tutti: i Volturi. Loro hanno il compito di uccidere i vampiri che violino i patti o le poche leggi che abbiamo, sennò sono innocui.  Carlisle ci lavorò per qualche decennio, prima di iniziare a fare il medico.

Un altro problemino che abbiamo noi vampiri è quello di non poter stare sotto la luce del sole. Iniziamo a brillare e diamo troppo nell'occhio. 

Possiamo farlo solo se siamo da soli, se qualche umano invece ci vede, siamo condannati a morte dai Volturi. E' una delle leggi infrangibili.

Per un umano uccidersi è semplice, basta il fuoco, sostanze dannose... per noi invece è più complicato di quanto sembri.

Possiamo essere uccisi solo dai Volturi (solo sotto una valida accusa) o dai Licantropi, degli uomini-lupo. E poi dopo averci fatto a pezzi, per evitare che ci ricomponiamo, bisogna dar fuoco ai resti.

Noi Cullen abbiamo un patto con questi licantropi, a Forks c'è un piccolo loro clan. Non dobbiamo cacciare nelle loro terre o ci uccideranno.  Entrambi lo rispettiamo e non oltrepassiamo mai il limite.   E' considerato un giuramento sacro.

Ormai sono abituato a tutto, non dò nell'occhio, cerco di essere più umano possibile. Purtroppo dovrò rimanere per sempre diciassettenne, il mio corpo non cambia.  Per questo ogni tanto siamo costretti io e la mia famiglia a trasferirci altrove, per non far insospettire la gente della nostra eterna giovinezza.

Pensare che io all'inizio mi ero pure ribellato a Carlisle, me n'ero andato di casa, non accettando ciò che ero diventato.  Ho voluto provare l'ebbrezza di assaggiare sangue umano, in quel tempo i miei occhi infatti erano tornati rossi, però tendevo ad uccidere solo persone che facevano del male ad altra gente, per esempio stupratori e assassini. Sentivo cosa pensavano, sia prima che quando mi vedevano, vedevo nei loro occhi la bestia che ero.

Tutti mi hanno provato a convincere che ho salvato molte più vite di quante ne abbia uccise, ma ancora adesso non ne sono molto sicuro.

Viviamo qui a Forks ora, un luogo piovoso, dove il sole non c'è quasi mai.

Andava tutto bene, regolare come al solito, quando...

  
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