27/04/2012
3 recensioniPlease, Kiss Me.
Sono seduta sulla grande finestra che dà luce alla mia piccola, ma accogliente camera. Fisso l'indefinito, non riesco a pensare a quello che mi disse il mio migliore amico.
Flashback.
'Hey bambolina' urlò Zayn, salutando da lontano la sua migliore amica, Lexie.
'Ciao pakistano' disse la ragazza avvicinandosi a lui, per poi dargli un bacio sulla guancia.
'Allora.. Lex, vieni a pranzo con me?' disse con un filo di speranza.
'Sisi, andiamo'
Prese il casco che le porse il moro e si sedette sulla moto, dietro di lui.
Arrivarono in un Mc, presero posto in fondo alla sala e, dopo aver preso le ordinazioni, cominciarono a mangiare.
'Lex, stai ancora con Liam?' domandò d'un tratto il moro.
'Si Zayn, perché?'
'Lex tu.. Tu mi piaci' disse, grattandosi il capo con la mano destra.
Fine Flashback.
Sono passate ben tre settimane da quel giorno, da quando ci conosciamo io e Zayn non avevamo ma passato più di tre giorni senza parlarci, eppure adesso sono passate tre settimane, e chissà quante altre passeranno.
Avrei dovuto dirgli che da quando eravamo bambini io persi la testa per lui, o magari dirgli che ricambiavo i suoi stessi sentimenti, semplicemente, ma, per orgoglio, non l'ho fatto.
Fottutissimo orgoglio.
Lasciai Liam dopo qualche giorno, inventandomi bugie su bugie.
Cominciò a piovere a dirotto, fino a fare un temporale.
Ricordo ancora la prima volta che Zayn venne a dormire da me.
C'era un temporale e mi obbligò a dormire accanto a lui.
Flashback.
'Zayn sei comodo?' domandai uscendo dal bagno.
Lui era già nel letto, pronto per dormire.
'Oh si bambolina' disse, facendomi un sorrisetto che sembrava quasi.. impaurito.
'Ok, buonanotte' esclamai, dandogli un bacio sulla fronte e entrare sotto le coperte del mio letto.
Quella sera c'era un temporale burrascoso, non credevo che Zayn avesse avuto paura.
Dopo qualche minuto mi chiamò.
'Zayn sei sicuro di stare bene?' domandai, alzandomi leggermente, per guardarlo.
'No, Lex, vieni quì e abbracciami, ho una fottutissima paura del temporale' disse, alzandosi anche lui.
Scoppiai in una risata, ma non perché avesse paura dei temporali, ma nel modo in cui mi obbligava a fare le cose, dolcemente.
'Che ti ridi? Vieni quì'
Non tanto dolcemente.
Mi alzai dal letto e mi coricai accanto a lui.
Il tocco del suo petto caldo mi fece rabbrividire, sentivo il mio cuore battere forte, più del normale, in fondo succedeva sempre quando ero con lui.
Mi strinse forte a lui, tanto da togliermi il respiro.
'Zayn, tesoro, così non respiro' dissi, a fatica.
'Oh scusami'
Allentò un pò la presa, ma giusto un pò.
Lo guardai negli occhi e lui mi sorrise.
Che sorriso aveva, era perfetto, a dir poco.
Ci addormentammo, eravamo attaccati, o quasi.
Lui mi cingeva il fianco con un braccio e io avevo una mano sul suo petto.
Fine Flashback.
Mi mancavano tanto quei tempi.
Adesso nemmeno ci guardavamo, tutto perché io non gli risposi o almeno, non gli dissi nulla di quello che voleva sentire.
Gli dissi soltanto che stavo con Liam e lui se ne andò via da me, forse per sempre, o forse per poco.
Mi sentivo vuota, senza lui, senza il mio migliore amico, senza il mio amante, senza mio padre, mio fratello, mia madre.
Lui era tutto per me, non riuscivo a credere che se ne sia andato dalla mia vita così facilmente.
Eppure mi promise che sarebbe rimasto per sempre il mio migliore amico. E adesso? Dov'è?
Flashback.
Eravamo all'asilo, un giorno venne un nuovo alunno, un bambino per precisare.
Aveva i capelli scuri, altrettanto gli occhi.
Era bellissimo. Cominciò a giocare con le diverse macchinine che erano riposte sullo scaffale di legno. Era da solo.
Andai da lui, volevo avere un amico, visto che le altre bambine erano impegnate a giocare con le bamboline, io invece le odiavo.
Gli toccai una spalla.
'Ciao' disse alzando il viso verso di me. Mi mostrò il suo bellissimo sorriso, con qualche dente mancante, quel sorriso era solo per me. Per me e nessun altro.
'Vuoi essere il mio migliore amico?'
Sembrerebbe banale ma mi sentivo che quel bambino, avesse qualcosa di speciale.
'Ad un patto però' continuò.
'Quale?' chiesi, curiosa.
'Che saremo migliori amici per sempre' disse, alzando il mignolo.
Lo afferrai con il mio mignolo e lo strinsi, sorridendo.
'E' una promessa' ribattè lui.
'E' una promessa' replicai.
Fine Flashback.
Ripensando a quel momento sorrisi, inconsapevolmente.
Prendo il cellulare e lo chiamai, per la 89756 volta il queste settimane.
Per l'ennesima volta risponde la segreteria.
Butto il cellulare sul letto.
Dopo qualche secondo squilla. Mi avvicino velocemente, sperando di intravedere 'Zayn' sullo sfondo del cellulare, ma non fu così.
E' Niall.
'Hey Nì'
'Lexie corri subito a casa di Zayn' dice, con una velocità che non avevo mai sentito prima.
'Niall ti senti bene?' domando.
'Ti sembra che non mi sento bene?' chiede di rimando.
Rimango in silenzio.
'Vai da Zayn, vuole partire, sbrigati'
A quelle parole sussulto.
Non lo saluto nemmeno per la fretta e aggancio.
Mi infilo velocemente le adidas e il cappotto.
'Mamma torno tra poco' urlo, sbattendomi la porta alle spalle.
Corro, corro velocemente, non penso alla pioggia e al raffreddore che mi prenderò, ma corro, per raggiungere Zayn, il mio Zayn.
Casa sua è a quindici minuti da quì, se continuavo a correre come stavo facendo mi sarei trovata lì in men che non si dica.
Svolto l'angolo, lo vedo, e lì che mette la valigia nel cofano della macchina.
Urlo il suo nome, mi vede, si gira verso di me e mi sorride, ma lievemente.
Chiude il cofano e mi guarda con le mani appoggiate sui fianchi e un sopracciglio alzato.
Corro ancora, fino a ritrovarmi a due passi da lui, affannando.
Smettere di sorridere e mi guarda.
'Zayn' dico, affannando.
'Che vuoi Lex?' mi dice, in tono brusco.
Rimango in silenzo fin quando non mi calmo.
Gli affanni si fanno meno pesanti e mi avvicino a lui.
Gli arrivo al collo, per questo alzo la testa per guardarlo e lui l'abbassa, leggermente.
Mi perdo in quegli occhi così belli, così profondi.
Gli sorrido dolcemente, lui ricambia.
Lo abbraccio, stretto a me, in modo da fargli capire che non lo lascerò andare mai più. Gli appoggio le mani al collo, lui sui fianchi.
Mi allontano leggermente e continuo a guardarlo negli occhi.
'Ho bisogno di te' gli dico, con le lacrime agli occhi, ma, senza piangere.
'Come tuo migliore amico?' mi domanda, con aria seria.
Sorrido e faccio segno di no con la testa.
Lui mi avvicina a sè, forse capendo quello che intendevo.
Avvicina il suo viso al mio e lo stesso faccio io.
Si ferma, mi soffia sulle labbra.
'Se non vuoi che ti baci fermami' mi dice.
Questa volta sono io ad avvicinarmi a lui, colma la poca distanza che c'era e appoggia le sue labbra sulle mie.
Le farfalle cominciano a svolazzare nel mio stomaco e mi sento un getto di fuoco trapassare le mie guancie.
Comincia a baciarmi con foga, mi stringe sempre di più, tenendo le sue mani salde sui miei fianchi. Io passo le mani nei suoi capelli, strano che non mi avesse già mollato uno schiaffo.
Comincia a giocare con la mia lingua, creando poi una danza passionale.
Rimaniamo così, sotto la pioggia, per dei minuti che mi sembrano l'eternità.
Si stacca, forse per prendere fiato, appoggia la sua fronte sulla mia.
Ci fissiamo negli occhi, sorridendo, senza però aprire bocca.
'Era una promessa, no?' dico, rompendo il silenzio.
Lui mi sorride e annuisce.
Gli porgo il mignolo e lui, sorridendo, lo afferra e lo strinse.
'E' una promessa'.