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Autore: BlackKay97    27/04/2012    6 recensioni
Storia scritta da:
DRANZERKAY97
Dopo il tradimento di Luke, Rick Riordan è passato ad un secondo libro saltando più o meno un periodo pari ad un anno scolastico. I sentimenti verso il tradimento sono visti dal punto di vista in particolare di Percy, un po' di Annabeth.
Ma tutti gli altri?
Ma i suoi FRATELLI???
Ed è di questo che voglio narrare... ho scritto questa raccolta immedesimandomi in alcuni personaggi a me cari (tra cui Connor Stoll, Travis Stoll ed Hermes), raccogliendo tutte le sensazioni che avrebbero potuto provare ed ho cercato di "colorarvi" la pagina, come fossero schizzi di una pittura indelebile.
Spero che vi trasmetta delle emozioni e che sia una serie drammatica come la volevo.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ermes, Luke Castellan, Travis & Connor Stoll
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Luke se ne è andato. -

Lacrime calde scorrevano sulle sue guance...

- Luke ci ha traditi. -

... come rami di un fiume che rigano la valle...

- Luke non tornerà più, non è vero? -

... in un delta d’agonia interminabile ed insostenibile...

- Luke, mio fratello, mi ha abbandonato. -

... un fiume le cui acque cadono in una cascata dalla guancia al cuore...

- Luke non ha abbandonato solo me. -

... pesanti, fredde e “dure”, portano il loro doloroso peso...

- Luke ha abbandonato tutti. -

... il peso del tradimento più crudele...

- Non può essere vero! Lui non l’avrebbe mai fatto -

... perché il tradimento di colui a cui aveva dato

massima fiducia. 
 
 
Singhiozzava in un pianto disperato. Seduto sul

ramo di un albero della foresta del Campo

Mezzosangue teneva le braccia conserte e le

ginocchia strette al petto.

Tremava. Tremava per molti motivi:

Il freddo mattutino.

L’umidità della foresta.

La pelle d’oca delle foglie contro la nuca.

La forte presa delle mani sui gomiti quasi a bloccargli la circolazione sanguinea.

La stanchezza di prima mattina.

La paura.

Il respiro mozzato ed a scatti.

L’angoscia.

Il dolore del tradimento, fresco, attaccato alla pelle.

La tristezza incontenibile.

L’agonia.

La rabbia.

Il dolore.

La responsabilità

 
A riscuoterlo dai cupi pensieri fu la voce del fratello:

- Sapevo di trovarti qui. -

Silenzio.

Il ragazzo si arrampicò con agilità sul tronco e si

sedette sul ramo opposto a quello del quindicenne le

cui guance erano sporche di lacrime salate. Anche il

nuovo arrivato, tuttavia, sembrava aver pianto molto.

Le orbite non erano bianche ad accogliere l’iride

azzurra, ma erano rosse. Il primo ragazzo parlò:

- Perché? Perché Travis? -

Travis abbassò lo sguardo e si strinse nelle spalle.

- Non lo so Connor. -

Rimasero in silenzio con l’aria gelida a graffiar loro la

faccia mentre dalle fronde si levava una leggera, ma

pungente, nebbiolina mattutina.

 
 Il silenzio, per loro, non era silenzioso.

Essi si conoscevano da troppo e troppo bene per non

potersi parlare al solo sguardo.

Si aprì un muto dialogo di sguardi.

- Travis, cos’abbiamo fatto? -

- Connor, io non lo so. Sono nella tua situazione. Se

lo sapessi... -

- ... torneremmo indietro e rimedieremmo. -

Silenzio.

- È colpa nostra, Travis? -

- Vorrei poter dire di no, ma... ho paura Connor! -

Travis tremava come il fratellino.

- Anch’io ho paura. -

Silenzio.

- Connor, che facciamo adesso? -

- Io non voglio essere il capo casa! Non me la sento. -

- Nessuno sarà mai meglio di Luke. -

- Lui era simpatico. -

- Rubava bene. -

- Ed era un leder. -

- Noi cosa siamo Connor? -

- Noi siamo solo imitazioni che non raggiungeranno

mai il giusto livello. -

- Non riusciamo neanche a badare a noi stessi. -

- Figurati alla casa undici. -

- La più numerosa, Connor. -

Connor parlò e la sua voce era un suono spezzato ed

innaturale, acuto:

- Voglio andarmene Travis. Voglio scappare prima

che la responsabilità ci travolga senza darci scampo! -

Travis lo guardò con iride tremante: - Calmati. -

- Come faccio a calmarmi, fratello?! -

Il gemello gli rispose a parole:

- Asciugati le lacrime. Tanti ragazzi, come noi, hanno

creduto in Luke e sono stati traditi. Ora quei ragazzi

sono deboli, fragili come me e te in questo momento.

Ma stanno riponendo la loro fiducia in noi. Sono

troppo scossi per reggere un altro colpo. Noi non

possiamoandarcene! Daremo loro il colpo di grazia.

Capisci? -

Connor annuì lentamente passandosi le mani su

guance ed occhi per togliersi le lacrime ed il dolore di

dosso.

- Fatti forza Connor. Dobbiamo mostrarci sicuri,

tranquilli e spensierati. Dobbiamo trovare il modo di

calmarli. Dobbiamo... -

- ... dobbiamo far pensare loro ad altro Travis. -

- Si, Connor. - rispose allungandogli una mano per

aiutarlo ad alzarsi ed a reagire con lui.

- Si, Connor. Dobbiamo dare loro un motivo per non

cadere. Per continuare ad avere speranza. Perché

senza speranza diventeremmo tutti alleati di Crono. -

Connor afferrò la mano di Travis con il petto che gli

bruciava. Non si sentiva pronto per un compito così

importante, ma sapeva di provare ciò che provava il

fratello e che non era la cosa più semplice da fare, ma

era la cosa più giusta da fare.

Scesero dall’albero e si diressero verso la casa dei

figli di Ermes progettando scherzi da fare per distrarre

i compagni. Non parlarono, né si guardarono, ma

sapevano di starsi chiedendo la stessa cosa.

- Luke, pensi mai a noi? A me? Perché ci hai traditi?

Noi ci siamo allenati con te per anni nel tentativo

d’assomigliarti almeno un po’. Ha un minimo

significato questo per te? Non ci hai forse aiutati a

crescere?

Quando ci trattavi con amore, scherzavi e giocavi con

noi, quando facevi battute sulle nostre pessime

tecniche di combattimento, vuoi dire che era tutta una

recita? Una messa in scena? Una menzogna?! No,

Luke. Io mi fidavo e mi fido di te. Perché? Perché

sono testardo, come papà e come te! Perché non sei

diverso da noi solo perché hai compiuto una scelta

diversa dalla mia e dalla loro. Perché sono un gran

zuccone, tanto da non accettare il tuo tradimento. E

questo, fratello, perché si: io ho il coraggio di

chiamarti così: fratello! E questo, fratello mio, è il mio

miglior pregio checché se ne dica. Perché io ho la

testa per ragionare, per compiere le mie scelte e per

avere le mie idee! E combatterò contro Crono, il tuo

signore, solo per poter assistere al tuo riscatto ed al

giorno in cui mostrerai al mondo chi sei veramente.

Perché io ancora nutro dell’amore per te. Perché sei

mio fratello. -

Avrebbero nascosto le loro emozioni a tutti.

Lo avrebbero fatto per aiutarli a superare il momento.

Ma erano fratelli di sangue.

Sentivano i pensieri dell’uno e dell’altro.

E sentivano le emozioni che l’uno o l’altro provava.

Volsero lo sguardo al cielo macchiato dall’aurora.

- Luke, non puoi averci abbandonati... -
   
 
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