Resistenza

Per i primi mesi eravamo riusciti a tenere nascosto il nostro piccolo segreto; una notte, magica all’apparenza per i fiocchi di neve che cadevano lenti, ci eravamo resi conto che così non si poteva andare avanti. Era inevitabile che tutto sarebbe saltato fuori, non potevamo fare nulla perché questo non accadesse. Ma il tempo per continuare a nasconderci, per restare nel nostro nascondiglio, era finito. Dovevamo darci una mossa, cercare le parole giuste e far saltare fuori il rospo. Era inutile continuare a scavare quella buca, prima o poi ci avrebbe ricoperti col suo fango.
Il nostro comportamento era sbagliato e i problemi andavano affrontanti, non evitati.
La paura era grande. E se i nostri genitori ci avessero divisi? E se quello sarebbe stato il nostro ultimo abbraccio?
Se mi avessero diviso da lei, il mio mondo sarebbe andato in rovina, sarebbe stato sempre fuori dalla visuale.
Era tutto fuori controllo, tutto quello che avevo costruito con lei stava crollando. Non potevo permetterlo, dovevo farlo smettere di crollare. Per me. Per lei. Per il nostro piccolo segreto. Per noi.
Dovevo combattere, resistere, vincere. Non potevo lasciare che il nostro amore venisse cancellato in fretta.  
Senza di lei… sarei caduto in un profondo abisso, uno di quelli da cui non ne esci più.
Sarei diventato un vegetale senza vita.
No, cazzo, dovevo resistere.
Iniziai a pensare a una possibile soluzione e l’unica cosa che mi venne in mente, probabilmente la migliore, fu quella di affrontare i genitori di Sarah. Avrei parlato loro chiaramente. Avrei espresso tutti i miei sentimenti, tutto ciò che provavo nei confronti di loro figlia e quello che avevo intenzione di fare con lei.
Io… io me l’avrei sposata, avrei cercato una casa solo nostra, in cui avremmo cresciuto nostro figlio. Il nostro piccolo segreto.
Tutto questo avrebbe potuto essere sbagliato, ma non lo era. Non ci vedevo alcun male nello sposare la donna che amavo, nel passare con lei il resto della mia vita.
 
L'amore è la nostra resistenza.
Stringimi.
Le nostre labbra devono
sempre essere sigillate.
 
Presi Sarah fra le mie braccia, stringendola. Le accarezzai i capelli morbidi, lentamente. Volevo gustarmi quel momento, che, speravo, sarebbe stato interminabile. Avevo bisogno di lei, della sua sicurezza, della sua determinazione. Il suo amore mi infondeva coraggio. Mi riscaldava il cuore.
La baciai con tutta la forza che avevo. Sigillai le nostre labbra in un patto d’amore.
L’accarezzai, la guardai negli occhi. Le feci capire che non l’avrei mai lasciata sola. Sarei stato sempre con lei.
Lei era la mia resistenza. Io ero la sua, glielo leggevo negli occhi.
Mi accarezzò una guancia. Mi stava capendo.
Ci guardammo, stringendoci l’uno all’altra. Cercammo di fare sparire quell’alta tensione, quell’angoscia agonizzante che avevamo dentro.
Facemmo l’amore, ma in ogni nostro gesto, in ogni nostro sguardo, in ogni nostra parola, si sentiva la paura.
«Resisteremo, Sarah, te lo prometto.»
 
«Papà, papà. Jake non ci lascia stare.»
Faccio sedere Rachel e Rebecca sulle mie gambe; poco dopo, arriva anche il piccolo Jacob. «Ma io… io volevo solo giocare con loro» sbuffa, poi s’imbroncia.
Inconsapevolmente, sorrido.
Eccoli, i nostri piccoli segreti.
Tu non ci sei.
Mi avevi promesso che avremmo resistito, insieme. 

::::: Note dell'autrice :::::
Ehilà. 
Allora, questa shot è partecipante al contest "Fool, said my MUSE to me; look in thy heart, and write" indetto da Roberta'87 sul forum di Efp. La canzone dalla quale è venuta fuori questa schifezza è " Resistance" dei Muse. Ascoltatela, è davvero carina. 
Bene, credo di avere detto tutto.
A presto! (: